Capitolo 27
Nel pomeriggio io e Simona andammo in giro per la città a fare shopping, Paolo restò a casa, continuava a dirmi che non vedeva l’ora di giocare come la sera precedente, aveva già studiato come sarebbe andata la nuova puntata, inoltre era triste perché la sera successiva (la domenica) sarebbe tornata a casa con il marito, voleva quindi divertirsi per bene, la assecondavo anche perchè ero curioso di vedere cosa si era inventata stavolta. Incontrammo Marco che ci invitò ad uscire con loro alla sera ma accampò subito una scusa di un fantomatico impegno, era proprio presa da questo nuovo passatempo. Acquistò come al solito di tutto e mi regalò una valigia molto cara per il viaggio, non ne avevo bisogno ma la prese ugualmente, diceva che quando si viaggia bisogna farlo con stile, la mia era troppo vecchia e di bassa qualità, il posto dove saremmo andati era di classe. Prima di rientrare a casa mi disse che stava pensando di cambiare auto e voleva prenderne una a noleggio che piacesse anche a me, ai tempi ero impallinato per il Golf GTi 16V ma le mie finanze lo rendevano solo un sogno, quel weekend la concessionaria della mia città era aperta per la presentazione dell’ultimo modello e volle andare a vederla di persona, piacque molto anche a lei quindi chiamò Paolo che ci raggiunse, uscimmo con il contratto firmato di un noleggio a lungo termine per una Golf GTi 16V full optional blu scuro, interni in pelle, la migliore autoradio sul mercato, uno spettacolo, un sogno che diventava realtà cazzo, ero euforico, il mese e mezzo di attesa per la sua consegna sarebbe stato lunghissimo.
- “Che figata Simona, vedrai che piacerà anche a girare con quell’auto.”;
- “La userò ben poco, quella sarà la tua auto, è troppo potente per le mie capacità di guida, continuerò ad usare questa…”;
- “Ma come? Hai detto che volevi cambiarla…”;
- “Ho detto così ma la userai te, se avessi detto che ti volevo regalare un’auto avresti rifiutato, non sarà di tua proprietà ma è come se lo fosse, sono soddisfatta di vederti così felice, ti amo lo sai?”;
- “Cazzo mi hai fregato, effettivamente se me lo avessi detto prima non avrei accettato, adesso però è fatta, allora grazie.”;
- “Ti ripeto è un piacere, poi te la sei meritata tutta.”.
Cominciavo a prenderci gusto ai vizi che mi dava, prima i soldi per fare sesso, poi l’auto, mi sentivo un po’ a disagio ancora ma non ero più offeso come un tempo, in fondo il ruolo di giocattolo cominciava a piacermi, mi sarei goduto soldi e auto senza farmi troppi flash.
Quando arrivammo a casa Paolo era in cucina, andai a bermi un bicchiere d’acqua mentre Simona era in bagno, mi salutò:
- “Ciao Gianluca, hai degli ottimi gusti in fatto di auto, è davvero molto bella...”;
- “Si è una figata, non ti aspettare nessun ringraziamento però, l’ho preso come un regalo di Simona non tuo.”;
- “Non è necessario che mi ringrazi, volevo solo complimentarmi per la scelta, avessi vent’anni in meno me la prenderei anch’io un’auto sportiva come quella.”;
- “Ok, allora grazie per i complimenti.”.
Ormai i rapporti tra di noi erano ridotti al minimo, lo consideravo una nullità, glielo dimostravo con i fatti e con le parole, lui non sembrava assolutamente infastidito, anzi se ne stava buono e remissivo dando l’impressione di aver ottenuto quello che voleva, non capivo proprio il suo modo di vivere, però per il momento la cosa andava bene anche a me, cominciavo anche ad avere sempre meno aspettative future per il rapporto tra me e Simona, avevo sempre più metabolizzato il mio ruolo, continuavo ad essere innamorato di lei, questo si, però avevo preso coscienza del fatto che era fondamentalmente una donna a dir poco volubile; adesso ero al centro dei suoi desideri, come ci ero repentinamente entrato ero consapevole del fatto che altrettanto velocemente potevo scaderle di interesse, quindi perché farsi troppe seghe mentali e crearsi inutili aspettative? Dovevo godermi questa relazione bastata sul sesso e se potevo avere il mio tornaconto perchè avrei dovuto continuare a farmi dei problemi? Questa mia presa di coscienza era alla base della mia disponibilità ad acconsentire alle sue fantasie sempre più depravate, ero arrivato ormai al punto di essere disposto a tutto o quasi, quella sera le avrei detto che ero pronto a scoparla con il marito, voleva sperimentare la doppia penetrazione? Bene, al giusto prezzo l’avrei accontentata! Visto il giochino che si era inventata avrei messo da parte un bel gruzzoletto da li a poco, basta fare il bravo ragazzo, loro erano ricchi e depravati? Bene avrebbero avuto ciò che cercavano, pagandolo però a caro prezzo!
Cenammo insieme in salone, nel frattempo si parlava delle prossime ferie, Simona mi spiegò che il cliente di Paolo che gli aveva offerto il viaggio, non sarebbe stato presente nel villaggio, lui nemmeno la conosceva, considerato che voleva stare in camera da sola con me durante la notte aveva prenotato una camera matrimoniale comunicante con una singola. Paolo gli aveva detto che sarebbe stato in vacanza senza moglie ma con la sorella ed il cognato, questo avrebbe giustificato il fatto che io e Simona eravamo insieme e lui da solo, avevano studiato tutto nei minimi particolari mettendosi al riparo da qualunque spiacevole sorpresa.
Dopo cena sistemarono il salone e la cucina mentre guardavo la TV, quando terminarono mi raggiunsero, Simona poco dopo mi disse se ero disponibile per la nuova puntata del giochino, avremmo cominciato li per poi trasferirci eventualmente in camera, si prepararono, io sarei dovuto restare ad aspettarli vestito com’ero, avrei dovuto improvvisare in base a quello che aveva pensato, era proprio fuori come un balcone e suo marito peggio ancora.
Uscirono dalla porta per poi suonare alla porta subito dopo, andai ad accoglierli, al mio invito ad entrare ci spostammo in salone, era vestita in maniera come al solito parecchio provocante: vestitino bianco cortissimo ed aderentissimo che la fasciava in maniera spettacolare, calze autoreggenti bianche con il bordo di pizzo che spuntava da sotto, sandali aperti legati sulle caviglie fino a metà polpaccio, poco truccata e con i capelli raccolti nella solita coda di cavallo alta che tanto mi faceva sangue.
- “Ciao Gianluca, siamo qui per l’appuntamento, sono due ore giusto?”;
- “Si, due ore tutte per voi, cosa posso fare questa volta?”;
- “Lui è il mio ragazzo del quale ti avevo parlato l’altra volta ricordi?”.
Gli strinsi la mano, si presentò:
- “Piacere, sono Paolo…”;
- “Cazzo tesoro mio, te lo sei scelto attempato come ragazzo, piacere mio, sono Gianluca, allora dimmi un po’ che intenzioni avete…”;
- “Paolo è effettivamente più grande di me di qualche anno, è molto timido ed ha avuto poche esperienze con le ragazze, un po’ come me con gli uomini, ha bisogno di qualcuno che gli mostri come si deve far felice a letto la propria donna, gli ho raccontato per filo e per segno il nostro incontro dell’altra volta, di come mi hai fatto godere e sentire bene, vorrei che lo mostrassi direttamente a lui in maniera che possa trovare ispirazione.”;
- “Di solito preferisco stare solo con la donna, solo raramente ho acconsentito a qualcuno di assistere, però per il giusto prezzo ci possiamo mettere d’accordo…”;
- “Non abbiamo problemi di soldi, vero Paolo?”;
- “Assolutamente no, mi ha detto che accetti solo pagamenti in contanti, quanto ti devo?”;
- “Facciamo ottocentomila lire, se a voi va bene…”;
- “Nessun problema, eccoli.”.
Presi i soldi dalle mani di Paolo, insieme alle cinquecentomila lire della sera precedente mi ero praticamente messo in tasca quasi un mese di stipendio, il giochino diventava sempre più interessante! Li misi in tasca e li feci accomodare, Simona sul divano a fianco a me e Paolo sulla poltrona.
- “Allora, ditemi cosa volete fare.”;
- “Come ti dicevo ho raccontato tutto a Paolo del nostro primo incontro, di come mi hai insegnato a fare un pompino come si deve, cosa che devo dire di aver appreso bene e di aver già sperimentato con lui, con sua massima soddisfazione aggiungerei, di come mi hai fatto raggiungere facilmente due orgasmi e di come mi hai convinta a fare sesso anale, è rimasto stupito da tutto ciò, il problema è che lui non si sente in grado di soddisfarmi così.”;
- “Davvero? E come mai Paolo?”;
- “Le dimensioni del mio cazzo sono scarse, il tuo mi ha detto che è notevole, soprattutto largo, inoltre io duro poco, tu invece mi ha detto che sei instancabile, come ci riesci?”;
- “Per le dimensioni non posso farci niente, se ce le hai bene, altrimenti non c’è niente da fare, per il resto qualche consiglio te lo posso dare…”;
- “Ti ringrazio, hai la mia completa attenzione.”;
- “Nel sesso la cosa più importante sono i tempi; devi saper fare una sosta prima che sia troppo tardi, bastano magari pochi secondi, durante i quali però devi continuare a stimolare la donna in altri modi per non farla raffreddare, altrimenti perde eccitazione. Inoltre non devi lasciarti trasportare troppo dall’eccitazione, la donna si può lasciare andare completamente, tu se vuoi durare a lungo devi saper liberare la mente e non farti trasportare troppo dal piacere, altrimenti vieni subito, spero di essere stato chiaro?”;
- “Più facile a dirsi che a farsi, dopo pochi secondi faccio già fatica a trattenermi, poi Simona è così bella…”;
- “Si lei è davvero bellissima, questo rende naturalmente tutto più difficile, devi fare molta esperienza ed essere costante nei rapporti, più lo fai più duri naturalmente.”;
- “Capisco, scusa la domanda ma tu quanti rapporti hai quotidianamente?”;
- “Dipende dagli appuntamenti, oggi per esempio solo una volta, una cliente stamattina mi ha fatto un pompino e basta.”;
- “Ha pagato per farti un pompino?”;
- “Si, mi ha fatto pisciare, ha assaggiato la mia urina e poi mi ha ripulito il cazzo, infine mi ha fatto un pompino ingoiando lo sperma, è stata magnifica…”;
Simona sorrise e replicò:
- “Il suo sperma ha un sapore fantastico Paolo, il tuo molto meno devo dire, non mi stupisce che una donna paghi per berlo, lo farei anch’io...adesso cominciamo però, sono molto impaziente!”;
- “Certo, nessun problema per me, fatti un po’ vedere quanto sei bella stasera…”.
La feci alzare, sfilò davanti a noi due come una modella, mi alzai anch’io e la baciai appassionatamente, la strinsi a me facendole sentire il cazzo duro, infilai una mano sotto al suo vestito alzandoglielo, indossava un micro perizoma bianco, strinsi forte le sue chiappe e le schiaffeggiai facendogliele arrossire, Paolo deglutiva nervosamente toccandosi il cazzo da sopra i pantaloni.
- “Sei bellissima Simona…”;
- “Grazie, sei gentile, anche tu sei un bellissimo ragazzo…”.
Sbottonai il suo vestito facendolo cadere a terra, poi la feci girare verso di lui con il viso baciandole il collo da dietro, ansimava e con la mano mi toccava il cazzo, guardandolo disse:
- “Dovresti sentire come è duro Paolo, non come il tuo che è sempre moscio…”.
Le slacciai il reggiseno facendolo cadere, poi presi in mano le sue tette stringendole e pizzicando i capezzoli che si inturgidirono immediatamente, infilai una mano nel suo perizoma, era fradicia, colava già abbondantemente umori, infilai due dita masturbandola, poi gliele misi in bocca facendogliele succhiare.
- “Sono bagnata fradicia Paolo, guarda…”.
Spostò di lato il perizoma allargandosi le labbra della figa, le sgrillettai il clitoride che era già gonfio, ansimava e guardava Paolo eccitata, si girò baciandomi appassionatamente a lungo, mi sfilò la maglietta accarezzandomi il petto leccandomi e succhiandomi i capezzoli.
- “Guarda che fisico che ha Paolo, non come te che sei un ciccione…”.
Si inginocchiò davanti a me slacciandomi i jeans, mi aiutò a toglierli, poi mi sfilò gli slip, il cazzo era durissimo, lo prese con una mano e rivolto al marito con tono di disprezzo disse:
- “Guarda che cazzo che ha Paolo, duro come il marmo, lungo e largo il doppio del tuo, per forza che non riesci a farmi godere con il tuo cazzettino moscio…”;
Paolo non reagiva minimamente alle continue umiliazioni, anzi, deglutiva in continuazione visibilmente eccitato, Simona cominciò a sbattersi in faccia il mio cazzo, se lo picchiava forte sulle guance, sulla bocca e sulla lingua, alzai una gamba, si infilò sotto con la testa leccandomi le palle ed il buco del culo come le avevo insegnato, le dirigevo la testa mentre guardavo Paolo dicendogli:
- “Alla tua ragazza piace farsi sbattere come una cagna, in maniera forte ed aggressiva, saresti in grado di farlo?”;
- “Se facessi come te sarei già venuto…”;
- “Allora dovrai sempre pagare qualcuno per farla godere come vuole…”;
- “Lo so, sono un ometto di merda, falla godere te come le piace per piacere…”;
- “Tranquillo, tra poco la sentirai urlare di piacere.”.
Dopo averla lasciata leccare per un po’ le piantai il cazzo in gola ordinandole:
- “Adesso fai vedere come hai imparato a succhiare bene il cazzo!”.
Il pompino di Simona mi faceva impazzire, ancora più intenso e spettacolare del solito, il giochino le piaceva molto, le infilavo il cazzo tutto in gola fino a farla respirare a fatica, bastarono pochi minuti per farle arrossire vistosamente il viso e sbavare come una cagna.
- “La vedi come sbava? A lei piace farsi trattare così, guarda ed impara!”.
La feci mettere a quattro zampe con il culo davanti a Paolo, le sfilai il perizoma allargandole le chiappe.
- “Li vedi i suoi buchi? Sono ansiosi di farsi scopare dal mio cazzo, guarda come si allargano facilmente!”.
Infilai nella sua figa calda e bagnatissima prima un dito, poi una alla volta le altre, infine una mano sparì completamente al suo interno, gemeva di piacere continuando a dire che le piaceva troppo:
- “Guarda Paolo, entra una mano intera…”.
Nel frattempo avevo abbondantemente bagnato il suo buco del culo con gli umori, tolsi la mano e cominciai a roteare un dito sul buco del culo, lo infilai fino in fondo.
- “Guarda Paolo, anche nel culo, non sento più dolore, mi piace tanto. Poi guarda cosa ho comprato per tenerlo allenato…”.
Tirò fuori il suo plug anale in vetro che spesso utilizzava.
- “Bello, tutto di vetro, stai diventando una gran zoccola Simona, mi sa che ti è piaciuto prenderlo in culo l’altra volta…”;
- “Lo ammetto, ci ho preso proprio gusto non credevo, l’ho utilizzato spesso nei giorni scorsi, è meraviglioso sentirsi il culetto infilzato in continuazione, credo che diventerà un compagno di giochi abituale, prova a vedere come entra bene...”;
- “Dopo, prima voglio vedere fino a quanto l’hai allenato…”.
Infilai un secondo dito, poi un terzo, Paolo era rosso in viso come una lampadina mentre Simona mi chiedeva di fare piano senza però fermarmi.
- “Vediamo quanto spazio c’è nel suo culo?”.
Infilai un’intera mano nel suo culo, tra un lamento ed un gemito di piacere arrivai ad inserirla completamente, Simona era totalmente sottomessa a me, non impedì in nessun modo la mia operazione, aveva aiutato la penetrazione spingendo come una forsennata, era sudata e colava umori come una fontana.
- “Lo vedi com’è bagnata? Vuol dire che quello che sto facendo le piace.”;
- “Sono senza parole, tesoro ma ti fa male?”;
- “Oh sì che fa male, però mi piace tantissimo, non hai idea quanto…”.
Ebbe il primo orgasmo mentre si sgrillettava il clitoride con la mia mano infilata nel culo.
- “Ohhhh sììì cazzo sììììì, guardami Paolo sto venendo…”.
Tolsi la mano dal suo culo, si fiondò sul mio cazzo succhiandolo con foga.
- “Leccami il culo Paolo, mi brucia da morire…”.
Io ero seduto sul divano, Simona me lo succhiava ed il marito era inginocchiato a leccarle il culo, una scena da film porno, preso dall’eccitazione la tiravo per i capelli facendola posizionare dove meglio credevo, lei continuava a parlare a Paolo:
- “Leccami il culo come un cane Paolo, sei un cagnolino ubbidiente vero?”;
- “Si, tutto quello che vuoi tesoro…”;
- “Preparati a vedermi impalata da questo cazzo nerboruto, tra poco impazzirò di piacere, ti verrai nelle mutande, ne sono sicura.”;
- “Mi sono già venuto nelle mutande amore mio…”;
- “Che merda che sei…”;
- “Si, sono un ometto di merda…”.
Ormai ero lo strumento per i loro giochi, ero arrivato ad un livello tale che erano entrambi persi nelle loro perversioni, ci era voluto un po’ di tempo ma adesso erano davvero totalmente fuori controllo, era il momento di scoparla. La feci alzare facendola sedere sul mio cazzo, la penetrai profondamente, mi chiese se poteva farsi leccare il culo da Paolo mentre la scopavo.
- “Ok, però occhio a dove metti la lingua scemo!”.
La scopai a lungo in quella posizione, il secondo orgasmo non tardò ad arrivare, se lo sfilò, si spostò e squirtò in faccia a Paolo bagnandogliela, per poi tirarlo a se facendogli leccare la figa, era bagnato fradicio e leccava di gusto, nel frattempo si infilò il plug nel culo.
Li lasciai in quella posizione fin quando Simona lo spinse via con forza.
- “Basta, adesso lo voglio nel culo Gianluca”.
Senza aggiungere altro si alzò, si tolse il plug dal culo infilandolo in bocca a Paolo che cominciò a leccarlo, si mise in piedi sul divano dandomi la schiena, si abbassò, prese il mio cazzo e si penetrò sedendosi completamente su di me, cominciò a roteare il culo sempre più velocemente, infine cominciò a saltare con una forza inaudita scopandosi a lungo, ero in forma e sentivo che potevo tranquillamente reggere quel ritmo senza problemi, si fermò tenendoselo tutto dentro, si girò verso di me e sussurrò:
- “Posso chiederti una cosa?”;
- “Dimmi…”;
- “Posso farmi scopare la figa da Paolo?”.
Voleva provare finalmente la doppia penetrazione, ero preparato alla sua richiesta, avevo già capito che sarebbe arrivata a questo punto, restai comunque titubante senza risponderle.
- “Ti prego, presterà la massima attenzione, non ti sfiorerà minimamente con il suo cazzettino, te lo prometto, ti prego voglio sentirmi due cazzi piantati dentro nello stesso momento…”;
- “Non so…”;
- “Se è una questione di soldi non c’è problema…”;
- “No i soldi non c’entrano niente, è una questione di testa…”;
- “Ti prego…”;
- “Ok, dai Paolo scopatela ma fai attenzione a non sfiorarmi altrimenti ti spacco la faccia!”.
Simona era eccitatissima, si rivolse al marito incitandolo a scoparla:
- “Dai Paolo muoviti…”.
Evitai di guardarlo perché avevo il timore che mi si ammosciasse, ascoltavo solo Simona che lo incitava, lo sfigato si calò i calzoni e lei gli disse:
- “Fai schifo, ti sei venuto nelle mutande, vai a lavarti maiale…”.
Corse in bagno, si rivolse a me:
- “Ti ringrazio Gianluca, oggi hai soddisfatto tutte le mie fantasie e tra poco avrò finalmente due cazzi infilati dentro di me, anche se quello di Paolo è un cazzetino, fammi sentire un vero cazzo, scopami…”.
Ricominciai a scoparle il culo con forza, si lasciava penetrare gemendo di piacere incitandomi a farle male, poco dopo tornò Paolo dal bagno, aveva il cazzo moscio ed il viso arrossato, si mise davanti a Simona, mi fermai per permettergli di penetrarla più agevolmente.
- “Dai Paolo muoviti, scopami…”.
Lo intravvedevo che trafficava davanti a lei che lo incitava nervosamente:
- “Dai Paolo, come fai ad avere il cazzo così moscio, non entrerà mai, aspetta porca puttana…”.
Cominciò a segarglielo per farlo diventare duro, lui si girò di lato e sussurrò:
- “Cazzo vengo…”.
Vidi chiaramente un piccolo schizzo di sperma uscire e cadere a terra, Simona sbottò irritata:
- “Nooo cazzo Paolo sei uno sfigato, sei venuto di nuovo!”;
- “Scusa non sono riuscito a trattenermi…”;
- “Ma vaffanculo, proprio adesso che Gianluca si era convinto, sei una nullità cazzo!”;
- “Scusa…”;
- “Scusa un cazzo, ma quanto sei coglione? Siediti sulla poltrona e goditi lo spettacolo, impotente che non sei altro!”. Si girò verso di me e con tono dispiaciuto disse:
“Porta pazienza, tanto sforzo per niente, non riesce più nemmeno a scoparmi sta merda, fagli vedere come si fa a far impazzire una donna, spaccami il culo dai!”;
- “Te l’ho detto che è un uomo di merda e tu ti ostini a starci insieme, non è riuscito nemmeno a scoparti, adesso ti faccio urlare…”.
La presi per i fianchi e la feci sollevare un po’, poi cominciai a scoparla fortissimo, gemeva come una pazza dicendo che le facevo male e che dovevo farla impazzire di piacere, intanto di sgrillettava il clitoride e si penetrava la figa con violenza, durai parecchio prima di cominciare a sentire che stavo venendo, nel frattempo ebbe nuovamente un orgasmo squirtando ancora a terra.
- “Ohhhh sììì cazzo sììììì, guardami Paolo sto venendo di nuovo…”;
- “Sei meravigliosa Simona, scusami ancora…”.
Sborrai nel suo culo, Simona si sentiva riempire e la cosa le piaceva parecchio.
- “Ohhhh sììì cazzo sììììì, mi stai riempiendo tutta di sperma sììì!”
Se lo sfilò dal culo e si inginocchiò davanti a me ripulendomi il cazzo, invitò Paolo a leccarglielo:
- “Vieni qui e leccami scemo!”.
Ubbidiente si inginocchiò e cominciò a leccarle i due buchi che colavano umori e sperma, lo intravvedevo tutto intento mentre Simona gemeva e mi succhiava il cazzo, solo in quel momento realizzai cosa era successo e mi sentii a disagio; non ero questo tipo di persona, il livello di depravazione al quale mi avevano portato era al di là di ogni mio limite, scopare la donna di un altro era già una cosa che non avrei mai pensato di fare, farlo davanti al marito ancora di meno, adesso avevo davvero toccato il culmine. Guardai nuovamente Simona, che era invece visibilmente appagata e felice, il suo sorriso mentre me lo succhiava faceva trasparire tutta la sua soddisfazione.
- “Stasera abbiamo esagerato Simona…”;
- “Tu sei sempre esageratamente in gamba, stasera ancor di più, se avessi un marito che mi soddisfa solo la metà di te non chiederei altro, grazie ancora, non so dirti quanto sono innamorata di te…”;
- “Non intendevo dire questo Simona, non ti sembra che siamo delle bestie? Non ti senti un’animale per quello che abbiamo fatto?”;
- “Non capisco cosa intendi, abbiamo fatto un giochino innocente e dell’ottimo sesso, tutto qua!”;
- “Quindi tu non trovi che abbiamo esagerato? Per te tutto questo è normale?”;
- “Cosa c’è di brutto in quello che abbiamo fatto scusa? Ce la siamo goduta alla grande mi sembra, mi brucia solo un po’ il culo ma la lingua di Paolo mi sta dando il giusto sollievo, non ti preoccupare, poteva andare ancora meglio se non avesse il cazzo moscio, vero Paolo?”;
- “Scusa, sono davvero dispiaciuto ma solo immaginare di penetrarti mi ha fatto scoppiare, sono mortificato…”;
- “Non ti preoccupare tesoro, ti perdono, vieni qui e baciami scemo…”.
Era inutile continuare il discorso, erano li a baciarsi visibilmente soddisfatti ed innamorati, ero io quello strano alla fine, senza aggiungere altro andai a farmi la doccia, Simona entrò insieme a me chiedendo di potermi lavare.
- “Stasera basta però…”;
- “Tranquillo, ne ho basta anch’io, mi sanguina un po’ il culetto, stasera mi ha davvero spaccata in due…”;
- “Mi dispiace, te l’ho detto che abbiamo esagerato…”;
- “E’ stato solo esageratamente bello, non devi dispiacerti, devi solo essere orgoglioso di avermi fatta impazzire di piacere, vieni qui fatti lavare.”.
Mi lavò dalla testa ai piedi baciandomi in continuazione, sembrava una gattina, il cazzo tornò duro e restò tale per tutto il tempo, come potevo restarle indifferente, però rispettò la mia richiesta limitandosi a lanciarmi delle occhiate maliziose, tornammo a letto e ci addormentammo abbracciati come al solito.
La mattina dopo ci svegliammo tardissimo, erano le undici passate quando sentii le labbra di Simona sfiorare dolcemente le mie, la sua lingua si intrufolava delicatamente nella mia bocca, contraccambiai e quando aprii gli occhi la vidi accanto a me, nuda e calda che mi accarezzava il viso, bella come un angelo.
- “Buongiorno amore mio…”;
- “Buongiorno piccola, tutto ok?”;
- “Sono in Paradiso quando mi sveglio accanto a te, domani ci sarà Paolo nel letto al mio risveglio, non sarà proprio la stessa cosa devo dire…”;
- “A proposito, quando tornerai a casa?”;
- “Credo mercoledì pomeriggio, al massimo giovedì mattina, dipende da quanto ci metto a fare le valigie e da quando c’è un treno, Paolo verrà sabato con l’auto…”;
- “Ti voglio qui al massimo mercoledì, vedi di farcela, ok?”;
- “Ok, promesso, mi verrai a prendere alla stazione dopo il lavoro mercoledì pomeriggio.”;
- “Bene, non posso resistere senza di te…”;
- “Che dolce che sei, e tu cosa farai fino a mercoledì?”;
- “Lavorerò ed alla sera andrò la bar, dipende se sarò stanco magari resterò a casa…”;
- “Roberta è tornata dalle ferie vero?”;
- “Credo di sì, non lo so di preciso…”;
- “Vi incontrerete vero?”;
- “Eravamo rimasti che ci saremmo visti al ritorno dalle nostre ferie, poi non saprei se la vedrò prima…”;
- “Se vuoi puoi scopartela non sono gelosa, a dirla tutta un po’ sì ma lo accetterò se capiterà…”;
- “L’idea non è quella ma di convincerla a lasciarmi perdere…”;
- "Vorrà convincerti a lasciarmi e tornare con lei, vedrai se mi sbaglio…”;
- “Non credo proprio, perderebbe il suo tempo comunque.”;
- “Questo mi fa piacere, si farà scopare per convincerti, mi dirai se mi sbaglio, comunque se dovesse capitare non ti fare problemi, potete venire qui anche, cambia solo le lenzuola dopo…”;
- “Ma dai, figurati.”;
- “Se capita voglio che mi racconti tutto, promettilo, mi piacerebbe vedervi anche…”;
- “Sei proprio perversa fino al midollo…”;
- “Si sono una porcellina senza limiti…”.
Continua…