Capitolo 25
Mentre eravamo a tavola per la cena arrivò un altro messaggio di Roberta: - “Ok, rientro domenica prossima, quando vuoi ci incontriamo, ho bisogno di parlare con te.”
Le risposi che sarei partito a metà agosto e ci saremmo sentiti quando rientravo dalle ferie, tornò a rispondermi - “Ok, buone ferie allora, andrai con lei vero?”. Al mio messaggio di conferma non aggiunse altro, Simona mi vide imbarazzato e chiese:
- “Ti vedo turbato, non capisco però se è dispiacere o fastidio…”;
- “Entrambe le cose; dispiaciuto perché mi spiace che stia male, infastidito perché è lei che ha voluto che le cose andassero così, adesso però ci sei te nella mia vita, il meglio che esista…”;
- “Come sei dolce, ti mangerei tutto, però in fondo ti piace ancora vero? Lo capisco da come parli…”;
- “Non lo nego, mi piace ancora però non l’ho mai amata, di te invece sono innamorato perso…”;
- “Lo dici perché sono qui davanti, secondo me sei innamorato di lei.”;
- “No, non lo ero prima figuriamoci adesso che ho conosciuto un angelo…”;
- “Vorrei vedere se resterai freddo davanti a lei quando vi rivedrete, se ti apre le gambe la scoperai sicuramente.”;
- “Non la voglio incontrare per scoparmela ma solo per farle capire che deve rifarsi una vita come ho fatto io, la sua amica l’ha portata in ferie per farla divertire e dimenticarmi, a quanto pare non ha funzionato, le farò passare il pensiero di noi, senza trattarla male, con decisione le farò capire che è finita definitivamente, non devi temere, per me ci sei solo te a differenza tua.”;
- “Non posso pretendere l’esclusiva da parte tua, io non te la posso assicurare quindi è assurdo fare storie, se te la vuoi scopare fallo pure, l’unica cosa ti chiedo è di dirmelo, sia che succeda con lei che con altre, ok?”;
- “Ok, non succederà nulla comunque.”.
Finita la cena andammo a fare un giro in moto, mi fermai su una terrazzina naturale in cima ad una collina per farle vedere la città vista dall’alto, a lei piaceva ammirare i paesaggi, soprattutto di sera, con il buio intorno le luci regalavano una vista davvero spettacolare, la abbracciai standole dietro.
- “Sto bene con te Simona, non pensavo di innamorarmi così tanto di una donna, starei così per sempre...”;
- “Anch’io non pensavo di potermi innamorare così, soprattutto per come sono cominciate le cose, doveva essere solo sesso ed invece ho trovato l’amore come non mi era mai successo prima, sono felice di aver fatto questa scelta, vivere insieme a te è davvero quello che ci voleva nella mia vita, sono felicissima, non potevo aspettarmi di meglio, non sembrano nemmeno parole mie ma sono al settimo cielo come non mai…”.
La baciavo sul collo mentre parlava, girò verso di me la testa e ci baciammo a lungo, la sua mano si appoggiò sul cazzo duro che aveva puntato tutto il tempo sul suo culo di marmo, sussurrò:
- “Ti voglio adesso...”.
Fortunatamente dove ci eravamo fermati era un luogo appartato, ci ero venuto spesso anche con Roberta, intorno c’era ancora sicuramente qualche mio preservativo che avevo buttato dopo aver scopato con lei, quindi mi sentivo tranquillo, Simona si girò inginocchiandosi davanti a me, mi slacciò i pantaloni cominciando con uno dei suoi magistrali pompini, il cazzo spariva fino in fondo nella sua gola, succhiava ed insalivava asta e palle per poi asciugare il tutto con uno stile davvero irresistibile, quella donna era nata per scopare, inginocchiandosi la gonnellina che indossava si era alzata, si sgrillettava e penetrava la figa eccitata. Dopo averla lasciata succhiare a lungo la sollevai, la presi in braccio baciandola e la feci sedere sulla sella della moto, le alzai la gonna e mi inginocchiai leccandole figa e buco del culo a lungo, penetrando entrambi i buchi mentre eccitata ansimava toccandosi i seni e spingendomi la testa in mezzo alle sue cosce, colava umori come una fontana, mi alzai e le penetrai la figa prendendola in braccio, si teneva con le braccia attorno al mio collo circondandomi i fianchi con le gambe, era leggera come una piuma, non facevo fatica a mantenere quella posizione, con forza si scopava incitandomi a continuare così, ebbe l’orgasmo quasi subito, meno male che non c’era nessuno perché le sue urla erano davvero forti, prese fiato inginocchiandosi nuovamente spompinandomi, poco dopo la feci alzare facendola sedere di lato sulla sella della moto, le feci appoggiare i piedi sulle pedane poi mettendomi dietro di lei la inculai con decisione, il mio cazzo in quella posizione era all’altezza perfetta per scoparla facendoglielo sentire tutto fino in fondo, ansimava e incitava a non fermarmi mentre con le mani si sgrillettava forte il clitoride, durai parecchio, ebbe un nuovo orgasmo ed istantaneamente sborrai nel suo culo mentre ancora stava godendo.
- “Ohhh sììì tu mi farai impazzire di piacere Gianluca!!!”.
Quando lo sfilai dal suo culo, con le dita raccolsi lo sperma che fuoriusciva per poi farglielo ingoiare, le leccava e succhiava mentre mi guardava eccitata, lo feci più volte poi si inginocchiò nuovamente ripulendomi il cazzo accuratamente, con il pollice e l’indice percorreva tutta la lunghezza e con la lingua raccoglieva la goccia di sperma che spuntava, la guardavo domandandomi come avrei mai potuto avere rapporti sessuali soddisfacenti con altre donne dopo questa esperienza, era il massimo che si potesse avere, non aveva praticamente nessun limite, qualsiasi fantasia sessuale che avessi avuto la soddisfaceva, come avrei potuto accontentarmi del normale sesso? Quali altre esperienze potevo avere che Simona non mi aveva ancora fatto provare? Restava la doppia penetrazione che mi aveva proposto, anche li era disponibile, ero io che restavo titubante, in alcuni momenti la cosa mi eccitava, poi cambiavo idea, non solo per il fastidio che avrei provato nel trovare il cazzo di Paolo a contatto con il mio ma perché vederla scopata da un altro per me non era assolutamente eccitante, anzi l'esatto contrario.
Tornammo a casa, mentre ci spogliavamo per andare a letto si tolse le mutandine com’era solita fare e notò che erano sporche del mio sperma che le era colato dal buco del culo, si girò verso di me e sorridendo disse:
- “Hai visto quanto sperma mi è uscito dal culetto?”.
Senza aggiungere altro cominciò a leccarlo guardandomi fisso negli occhi.
- “Tu sei pazza, mi farai morire prima o poi, vieni qui…”.
Quella scena mi aveva talmente fatto eccitare che mi era tornata voglia di scoparla, presi le mutandine mettendole aperte davanti alla sua bocca, come una cagnolina ubbidiente le leccava dalle mie mani eccitata, i suoi occhi fissi su di me erano irresistibili, le feci leccare per bene ogni traccia e poi le ordinai con tono autoritario:
- “Adesso succhiami il cazzo cagna…”.
Abbassò lo sguardo, si mise coricata a pancia in sotto in mezzo alle mie gambe e cominciò a succhiarmelo dolcemente, piano piano, leccava con delicatezza e con estrema sensualità cazzo, palle e buco del culo, scese fino ai piedi, cominciò a masturbarsi ansimando, misi un piede sul suo viso alzandole la testa poi dissi:
- “Masturbati perché non avrai il cazzo, adesso me lo succhierai fino a farti venire in bocca, dovrai godere con le dita…”;
- “Come vuoi tu mio signore…”.
Il pompino fu lungo, raggiunse l’orgasmo masturbandosi mentre mi leccava i piedi, dopo essere venuta si riattaccò al cazzo per farmi godere, sborrai mentre aveva il cazzo piantato in gola, la ingoiò con la solita voracità e mi ripulì per bene poi mi chiese con aria sodisfatta.
- “Andava bene? Ti è piaciuto?”;
- “Moltissimo, e te sei soddisfatta?”;
- “Certo mio signore.”.
Ci addormentammo abbracciati, lei sempre nuda, adorava il contatto del suo corpo con il mio, me lo diceva spesso, per me non era semplice rilassarmi con le sue tette appoggiate ma ormai cominciavo a metabolizzarlo.
Il giorno dopo andai a lavorare controvoglia, ero stanchissimo per la serata precedente, intanto la data della partenza per le ferie si avvicinava sempre di più, la settimana successiva Simona sarebbe andata a casa sua per preparare le valigie, alcuni abiti che intendeva portarsi dietro erano rimasti la, si sarebbe fermata un paio di giorni per sistemare tutto.
Mercoledì sera invitammo Marco e Sabrina a casa nostra, Carla preparò un’ottima cena e dopo averla consumata le ragazze decisero di fare il gioco della verità, le regole erano semplici; ognuno di noi a turno aveva il diritto di fare una domanda ad un’altra persona, dopo aver risposto a sua volta aveva il diritto di farne una a chi voleva, ovvio che c'era l'obbligo di rispondere esclusivamente con la verità, solamente la verità, nient’altro che la verità. Dopo una serie di domande di riscaldamento cominciarono quelle più intime, tanto per cambiare fu Simona a prendere in mano la situazione chiedendo a Sabrina:
- “Allora Sabrina, raccontami la tua prima esperienza sessuale.”;
- “Wow, cominciamo ad arrivare al sodo! Bene, avevo 14 anni, in prima superiore.”;
- “E no, vogliamo tutti i dettagli, ricordati che devi dire la verità, altrimenti non c’è gusto…”;
- “Mamma mia che vergogna, vabbè dai: c’era un ragazzo di quarta che mi piaceva un sacco, ero vergine ed inesperta, una sera mi invitò a fare un giro con lui in moto, mi portò in una stradina di campagna, era buio, cominciammo a baciarci, lui mi toccava i seni ed io sentivo la figa bagnarsi, ero solita stimolarmi il clitoride nel letto, spesso pensando a lui ed immaginando di farci del sesso, non ero mai andata oltre, mi accompagnò la mano sul suo cazzo, era durissimo, si slacciò i jeans e me lo ritrovai in mano, era enorme, non avevo mai visto il cazzo di nessuno, mi fece vedere come segarlo, ero terrorizzata, poi mi fece segno di inginocchiarmi e me lo ritrovai in bocca quasi senza accorgermene. Cominciai a succhiarlo istintivamente, mi disse che ero bravissima ma non l’avevo mai fatto prima…”.
Sentirla raccontare nei più piccoli dettagli la sua prima volta mi fece eccitare parecchio, avevo il cazzo durissimo, Simona se ne accorse, mi fece l’occhiolino e si passò la lingua sulle labbra continuando:
- “Dopo averlo succhiato un po’ prese un telo da sotto la sella e lo mise a terra, si era organizzato per bene, mi fece coricare e mi sfilò le mutandine, cominciò a leccarmela, ero eccitatissima…”.
Simona seguiva con molto interesse e chiese:
- “Pensavi di farti scopare oppure fu una sorpresa?”;
- “Non pensavo di spingermi fino a quel punto, ma la sua lingua si muoveva così bene che non riuscivo più a controllarmi, si era accorto che ero vergine e mi chiese se poteva avere l’onore di essere lui il primo, ero indecisa ma non volevo passare per una stupida ragazzina quindi gli risposi di sì. Mi penetrò con il dito molto delicatamente, ricordo un dolore intenso ma breve, cominciò a piacermi in fretta, poi indossò il preservativo e mi penetrò con il suo enorme cazzo, sentivo che mi entrava dentro, una sensazione stranissima ma piacevole…”.
Simona faceva domande in continuazione:
- “Ti fece ancora male?”;
- “Si decisamente, il dito mi aveva sverginata ma il suo cazzo era molto largo, non fece in tempo a piacermi perchè durò poco e venne quasi subito…”;
- “Che sfigato, soffriva di eiaculazione precoce ahhahahahhahaaaa, bel torello ti sei scelta! Ma quante volte hai scopato con lui?”;
- “Si, diciamo che non era un grandissimo amatore, le volte successive, una decina, non è mai durato molto di più, però ormai il dolore era passato…”;
- “Dopo la prima volta hai cominciato a masturbarti?”;
- “Si, ho cominciato a farlo quasi tutte le sere, riuscivo a raggiungere l’orgasmo quasi sempre…”;
- “Ti sei infilata anche altro? Io sono passata dalle carote alle zucchine, praticamente mi sono piantata dentro tutto il negozio di ortaggi sotto casa mia…”;
- “Si anch’io, la zucchina è un classico ahahhahaha, ho risposto alle tue domande, ora tocca a me farle a qualcun altro. Le vorrei fare proprio a te Simona…”;
- “Prontissima!!”.
La cosa la divertiva e sicuramente non si sarebbe fatta pregare nel raccontare senza censure e con dovizia di particolari qualsiasi cosa.
- “Allora, so che sei una porcellina quindi saltiamo la parte della prima volta, so anche della tua passione per i rapporti anali, racconta la tua prima esperienza in tal senso.”;
- “Ok, nessun problema, si mi piace moltissimo e Gianluca è molto felice di ciò, vero tesoro?”.
Diventai paonazzo e risposi:
- “Beh, effettivamente…”.
Scoppiammo a ridere tutti e quattro, poi con tono malizioso e divertito cominciò a raccontare:
- “Mi è piaciuto fin dalla prima volta che ho provato, ricordo che avevo 14 anni, avevo già fatto sesso la prima volta poco tempo prima, alla tua stessa età Sabrina, solo che colui che mi ha sverginato era un cavallo di razza, non un ronzino come il tuo, aveva un cazzo lungo e larghissimo, credo uno dei più grossi che abbia mai provato. Quando mi aveva scopata la prima volta mi aveva fatto parecchio male ma avevo scoperto che il dolore mi piaceva nel sesso, provare dolore mi eccita e mi fa godere di più…”.
La conoscevo da questo punto di vista, Marco e Sabrina invece restarono sbalorditi, infatti Sabrina volle saperne di più sull’argomento:
- “Quindi ti ecciti sentendo dolore? Mi sembra una cosa incredibile…”;
- “Invece è proprio così, il dolore esalta l’orgasmo che provo, infatti i primi orgasmi me li sono proprio goduti di brutto nonostante il male provato, non che quelli successivi siano da meno, vero Gianluca?”;
- “Quindi ti piace anche essere presa a sberle, sei praticamente una sadomasochista?”;
- “Non proprio, il sadomasochismo ha degli eccessi che non mi piacciono, però essere presa con violenza mi piace moltissimo, Gianluca ad esempio le prime volte si tratteneva, adesso invece è una furia come piace me…”;
- “Dai Simona, così mi fai passare per un violento!”;
- “Quando sei violento mentre facciamo sesso mi piace tanto, lo sai tesoro…”.
Erano entrambi sconcertati da quello che diceva.
- “Comunque tornando a quello che mi hai chiesto, mi prese il culo una sera a tradimento, mentre mi scopava a pecorina lo sfilò dalla mia patatina e senza nessuna preparazione me lo piantò nel culo con una violenza inaudita, ricordo che il dolore fu lancinante, piangevo chiedendogli di fermarsi ma lui continuava ad incularmi con quel cazzo larghissimo che aveva, disse che mi sarebbe piaciuto entro pochi minuti, strinsi i denti e poco dopo cominciò a piacermi moltissimo, quella sera ebbi uno degli orgasmi più forti che abbia mai provato…”.
Sabrina aveva seguito tutto il racconto con gli occhi spalancati.
- “Mamma mia, chissà che male provasti, quindi tu raggiungi l’orgasmo dietro?”;
- “Un male terribile ma una goduria infinita tesoro, perché tu non riesci a raggiungere l’orgasmo durante il rapporto anale?”.
Sabrina arrossì vistosamente, nonostante non fosse un’educanda era riuscita a scandalizzarla, timidamente rispose:
- “Veramente no, a dirla tutta l’ho concesso solo ultimamente solo a Marco, prima non lo avevo mai sperimentato, l’ho fatto per lui, a me non piace moltissimo…”;
- “Il tuo è un freno psicologico tesoro, il retto contiene milioni di terminazioni nervose e se sei rilassata proverai l’orgasmo anche dietro, è diverso da quello vaginale ma è bellissimo, io non posso farne a meno, è diventata una droga…poi Gianluca ha un bel cazzo largo e lungo, un po’ di dolore lo provo sempre, una figata…”;
- “Sarà così per te, io sento solo dolore e non è sicuramente la mia pratica sessuale preferita.”;
- “Allora qual è la tua pratica sessuale preferita?”;
- “Il sesso tradizionale, dolce e delicato, non mi piace la violenza in nessun abito, tanto meno nel sesso.”;
- “Da questo punto di vista siamo diverse allora, quindi adesso tocca di nuovo a me giusto? Voglio fare una domanda a Marco!”.
Impallidì e disse:
- “Mi raccomando però Simona non esagerare, ti prego!”;
- “Tranquillo, sarò buona con te, l’importante è che dici la verità, altrimenti non è divertente, vorrei sapere quale tua fantasia sessuale Sabrina non ha ancora soddisfatto.”;
- “Non saprei, sono molto soddisfatto del sesso con lei…”;
- “Su dai, hai promesso che avresti detto la verità, sputa il rospo!”.
Sabrina lo guardava incuriosita, era in evidente difficoltà poveraccio:
- “Se proprio devo cercare il pelo nell’uovo mi piacerebbe che sul più bello del pompino non si fermasse, ecco, ma è proprio una sciocchezza…”;
- “Praticamente vorresti venirle in bocca e lei non vuole, ho capito bene?”;
- “Si, ma non è importante…”;
- “Insomma, un pompino senza farsi venire in bocca è davvero un peccato, poi è così buono…Sabrina mi deludi”.
Lei arrossì vistosamente, poi rispose con un tono che sapeva di giustificazione:
- “E’ disgustoso, proprio non ci riesco, ho provato ma è vomitevole…”;
- “De gustibus cara, in effetti non tutti hanno un gusto piacevole, quello di Gianluca è buonissimo ad esempio, altri che ho ingoiato un po’ meno, compensa il fatto di vedere il tuo uomo in estasi per quello che stai facendo, nei suoi occhi vedi la sua soddisfazione, tutto è più bello, ti posso dare un consiglio da amica?”;
- “Certo che puoi…”;
- “Prova a prendere in bocca lo sperma di Marco, lo guardi negli occhi e poi lo ingoi, se lo fai subito senza farlo sciogliere il sapore non lo senti nemmeno, poi dimmi che espressione avrà, ti assicuro che se lo farai impazzire di piacere, ti sentirai appagatissima per come reagirà e sarà un piacere anche per te se davvero vuoi gratificarlo, fidati…”;
- “Capisco ma non credo di riuscirci, non fa per me…”.
Marco aveva seguito il discorso con evidente eccitazione, secondo me aveva il cazzo duro come il marmo, intervenne rompendo il silenzio:
- “Quindi adesso tocca a me giusto? Bene, domanda per Gianluca, la cosa che preferisci nel sesso con Simona e quello che invece apprezzi meno.”
Istintivamente la guardai e lei subito disse:
- “Che bella domanda, ricorda tesoro che devi dire la verità…”;
- “Ok, sarò sincero allora, il sesso con Simona è il migliore che abbia mai provato, non lo dico perché è presente, è l’assoluta verità, cosa preferisco in particolare è impossibile, difficile dire se mi piace di più l’anale, che io adoro e con lei è il massimo perché vedere quanto le piace è eccitante da impazzire, oppure l’orale, il migliore che abbia mai ricevuto, è l’insieme di tutte queste cose che lo rende il massimo, una ragazza così l’avevo solo sognata. “.
Simona sorrise compiaciuta e guardò l’amica soddisfatta, dopodiché continuai:
- “Quello che apprezzo di meno, ma che sto piano piano apprezzando, è la sua passione per i piedi, adora leccarli, gode nel farlo, sono sempre un po’ imbarazzato nel vederglielo fare, però devo dire che alla fine vederla così sottomessa è eccitante…”.
Entrambi furono nuovamente molto sorpresi, Simona senza nessun imbarazzo mi interruppe:
- “Lo adoro fare ma non saprei dire il perché, forse dipende dal fatto che, come ha detto Gianluca, mi piace essere sottomessa in ambito sessuale, quando lecco i suoi piedi mi sento alla sua mercè, lo guardo dal basso verso l’alto e mi sento la sua schiava, posso solo dire che mentre lo faccio mi eccito da impazzire, mi bagno all’inverosimile e non posso fare a meno di masturbarmi, a volte raggiungo addirittura l'orgasmo…”.
Lo sguardo dei due amici era tutto un programma, Marco credo che avesse il cazzo che gli stava spaccando le mutande mentre Sabrina era costantemente a bocca aperta e con un sorriso incredulo, Simona invece sembrava un fiume in piena e continuava a spiegarsi:
- “So che Gianluca non è un amante del genere, mi lascia fare volentieri perché vede quanto mi piace, se una persona non prova le mie sensazioni capisco che rimanga perplessa ma per me è così, come mi piace essere presa con la forza e provare dolore, credo che sia tutto legato al fatto del mio voler essere completamente sottomessa al mio uomo, non gli negherei nulla, non so se mi sono spiegata?”.
Visto il silenzio degli altri le risposi io:
- “Credo che ti sei spiegata finché mai bene, li hai scioccati entrambi, secondo me non ci frequenteranno più dopo questo giochetto!”.
Scoppiamo tutti a ridere e visto che avevo in mano io il gioco passai a domande più soft, la serata terminò verso l’una quando ci salutammo dandoci appuntamento al bar per la sera successiva.
Quando restammo soli Simona andò il bagno a struccarsi ed a prepararsi per la notte, io invece andai in camera ad aspettarla sul letto, quando tornò mi ero appisolato, fui svegliato dalle sue labbra sul mio cazzo, era nuda ed intenta a succhiarlo delicatamente, la guardavo estasiato per quello che stava facendo.
- “Il giochino di stasera mi ha fatto venire una gran voglia di farmi usare…”;
- “Davvero? Bene, allora adesso ti userò il culo fino a farti male…”;
- “Mmmmm mi leggi nel pensiero…”.
Cominciò a masturbarsi eccitata, glielo feci prendere in gola fino alle palle dicendole:
- “Il culo non lo lubrificare se vuoi che ti faccia male…”;
- “Non lo sto facendo apposta però ho la figa che gronda, guarda…”.
Si mise a pecorina, aveva la figa che letteralmente grondava umori come una fontana.
- “Sei proprio eccitata…”;
- “Te l’ho detto, mi sento un fuoco dentro…”;
- “Adesso ti spacco il culo Simona…”;
- “Dai fallo!!!”.
Senza aggiungere altro mi piazzai in piedi dietro di lei e la inculai senza ritegno.
- “Ohhhh sììì cazzo sììì…”.
Mentre la inculavo si masturbava piantandosi dentro le dita in maniera violentissima, dopo alcuni minuti ebbe l’orgasmo, squirtò con almeno 3 o 4 schizzi abbondanti che bagnarono parecchio le lenzuola.
- “Ohhhh sììì cazzo sììì vengo, guardami sono una cagna…”.
Continuai ad incularla a lungo, era scatenata, incitava senza sosta a non fermarmi, ci volle parecchio prima di cominciare ad avvicinarmi alla sborrata, mi fermai mettendomi in piedi davanti al letto, la feci mettere a pancia in su con la testa sotto le mie palle, me le leccava nervosamente mentre mi segavo davanti alla sua bocca, non riuscivo a venire, glielo feci prendere in bocca mettendomi letteralmente a scopargliela appoggiando un piede sul letto e infilandoglielo in gola fino in fondo, finalmente sborrai, era tanta nonostante fossi vuoto, si girò tossendo e sputandola a terra tra conati di vomito, le era andata di traverso, dopo essersi ripresa si inginocchiò buttandosi a terra dal letto e cominciò a leccarla, la guardavo eccitatissimo. Quando ebbe finito la presi per i capelli facendole ripulire il cazzo per bene, mentre lo faceva mi guardava negli occhi in continuazione.
- “Non mentivo prima quando dicevo che sei un sogno, scopare con te è la cosa più bella al mondo lo sai?”;
- “Anche per me è la cosa più bella al mondo, sarei pronta a ricominciare…”;
- “Cazzo ma sei proprio malata, meno male che ho il cuore forte…”;
- “Cuore forte e cazzo di marmo, è ancora così duro…”;
- “Si ma per oggi basta altrimenti mi crolla prima o poi…”;
- “Dobbiamo cambiare le lenzuola, ho fatto un disastro, ho avuto un orgasmo così forte che non mi sono trattenuta…”.
Andammo a farci la doccia e poi, dopo aver cambiato le lenzuola, a nanna, il giorno dopo ero in coma al lavoro, lo notò anche il mio capo, trovai la scusa che avevo bisogno di ferie ma il ritmo di vita con Simona era davvero sfiancante, bellissimo ma davvero intenso.
La sera andammo al bar, indossò un abito cortissimo rosso che la fasciava in maniera davvero provocante, una scollatura esagerata e due tacchi altissimi, poi aveva quella coda di cavallo alta che le faceva risaltare ancor di più il suo splendido viso, glielo feci notare prima di uscire di casa ma come al solito disse che le piaceva avere gli occhi di tutti addosso, inutile discutere di certi argomenti, inoltre mi fece notare che aveva il plug nel culo ed era senza intimo, assurda!!!
Quando arrivammo al bar aveva gli occhi di tutti addosso come voleva, Sabrina era altrettanto provocante ma non al suo livello, Marco mi invitò al bancone e disse:
- “Ieri sera ci ha fatto talmente eccitare che siamo andati alla tana ed abbiamo scopato come ricci, Simona è una ragazza stratosferica e porca all’inverosimile, senza offesa amico ma è assurda…”;
- “Lo so, tranquillo non mi offendo, poi la vedi com’è conciata stasera, sembra una puttana…”;
- “Con una così rischi di dover fare a botte in continuazione…”;
- “Lo so ma è fatta così, ti dirò di più, sotto non porta l’intimo ed ha un plug di vetro piantato nel culo, cosa ci posso fare?”;
- “Dai, non ci credo…”;
- “Eppure è così fidati.”.
Ordinammo due birre, Peppe disse:
- “Cazzo quanto è bella Simona stasera, sai che ci ho pensato su a lungo e mi sembra di averla già vista qui...”;
- “Lo so è bellissima, non credo però che possa averla già vista, non è di queste parti.”;
- “A pensarci bene trovo che assomiglia tantissimo a quella donna che era venuta tempo fa con quel tizio grassottello, ti ricordi, quella che puntavi…”.
L’aveva riconosciuta, dovevo convincerlo che si sbagliava:
- “Effettivamente vedo anch’io una certa somiglianza adesso che me lo dici, ma quella tipa era decisamente più grande di Simona…”;
- “Eppure vestita diversamente sono uguali…”;
- “Dico che ti sbagli, la tipa di quella sera me la ricordo bene...”;
- “Si, impossibile sia lei, però devi ammettere che si somigliano parecchio, poi quella tizia non si è più vista, però potrebbero essere sorelle.”.
La serata passò senza particolari accadimenti, rientrammo a casa verso mezzanotte, mi propose si fare un bagno rilassante nella vasca idromassaggio, in realtà era l’ennesimo modo di provocarmi, accese delle candele tutto intorno, le aveva preparate prima di uscire di casa, entrò nella vasca con il plug ancora nel culo e con l’aria molto eccitata, aveva due coktail in mano che sorseggiammo mentre ci accarezzavamo a vicenda. Ci baciammo a lungo, si sedette sul mio cazzo strusciandoci la figa, poi se lo accompagnò dentro cominciando a scoparmi con dolcezza, nel frattempo si toglieva in continuazione il plug dal culo, lo prendeva in bocca succhiandolo per poi ripiantarselo dentro, lo faceva con una sensualità infinita, l’orgasmo fu molto rapido come al solito, riprese fiato con un bel pompino, poi si mise in piedi dentro alla vasca appoggiando un piede sul bordo chiedendo di incularla, lo feci molto volentieri e durò parecchio, toglievo sovente il cazzo per vedere il suo buco del culo arrossato richiudersi parzialmente, mi piaceva moltissimo, le sue spinte con la pancia lo dilatavano ed un leggero prolasso spuntava.
- “Ma non ti fa male?”;
- “Prima si, adesso provo solo piacere, tanto piacere, continua ti prego…”.
Ci volle parecchio prima di riempirle il culo di sperma, restando nella stessa posizione lo raccolse come al solito con le dita ingoiandolo e poi si riattaccò al cazzo ripulendolo.
Dopo aver finito di fare il bagno tornammo a letto addormentandoci velocemente entrambi.
Arrivò il fine settimana in fretta, venerdì sera Paolo sarebbe venuto da noi e si sarebbe fermato fino alla domenica sera, quando tornai dal lavoro quel giorno io e Simona andammo a fare la nostra solita corsetta, al nostro ritorno il marito era già in casa ad aspettarci, aveva il viso cupo e chiese di poter parlare da solo con lei. Dopo essersi fatta la doccia entrai io, nel frattempo si chiusero nella stanza di Paolo a parlare, uscirono poco dopo ed andammo tutti e tre in salone, Simona spiegò il problema:
- “Allora, Paolo si sente trascurato, mi vuole a casa con lui più sovente…”;
- “Gianluca credo che tu mi possa capire, Simona è mia moglie, il giochino tra voi lo assecondo anche per piacere mio, però mi manca la sua presenza in casa, arrivo la sera e sono solo, avrei voglia di averla tra le mie braccia, invece è qui, non lo sopporto più.”;
- “Capisco, però devi parlare con lei, non con me…”;
- “L’ho fatto, il problema è che vuole restare qui con te, non ne vuole sapere di tornare a casa, faccio fatica a continuare così vedendola solo nei w.e., la voglio con me…”;
- “Mi dispiace ma non ti posso aiutare, però vedila come una storia tra fidanzatini; passi una settimana intera aspettando di vedere la tua ragazza, quando la vedi dovresti essere al settimo cielo e goderti il tempo con lei nel migliore di modi, non perdere tempo a discutere, usalo per godertela, poi tra pochi giorni andremo in ferie e la vedrai tutti i giorni, vedrai che tutto si risolverà…”.
Non stavo credendo alle parole che avevo appena detto, ero io a cercare di convincerlo a star buono, pensavo mi mandasse a cagare, invece cambiò espressione e rispose:
- “Credo che tu abbia ragione, mi sto comportando come un bambino, scusatemi ragazzi…”.
Il pirla si commosse, Simona si avvicinò a lui sussurrandogli che lo amava, non doveva temere che lo lasciasse, poi gli disse che più tardi gli avrebbe fatto passare tutti i brutti pensieri, alla fine si tranquillizzò ed andarono a preparare la cena insieme, se la cavava con i fornelli il cornuto. Cenammo insieme in un clima più disteso mettendoci d’accordo per la partenza delle ferie, avevamo l’aereo alle 9,00 della domenica mattina, Simona sarebbe andata a casa il mercoledì in treno e sarebbero tornati il venerdì sera con l’auto di Paolo.
Dopo cena Simona mandò il marito a prendere il gelato, mentre era fuori mi parlò della discussione di prima:
- “Sei stato bravo prima con lui, grazie, era proprio in crisi, mi ha sorpresa molto come lo hai gestito, stai entrando sempre di più nel tuo ruolo.”;
- “Non l’ho fatto per lui, l’ho fatto perché ti voglio qui con me, prima mi faceva pena adesso solo incazzare, è uno sfigato e fai bene ad umiliarlo, che cazzo vuole? Si eccita nel vederti scopata da un altro, ti lascia venire ad abitare con me, pagando pure l’affitto e poi sente la tua mancanza? Ma vaffanculo!!! Se non fosse che temo di perderti gli spaccherei la faccia e lo butterei in mezzo alla strada…”;
- “Mi piaci quando sei così deciso, mi viene ancora più voglia di fare l’amore con te…”;
- “Sono troppo incazzato Simona, davvero…”.
Si sedette sulle mie ginocchia baciandomi teneramente, ero davvero nervoso.
- “Sei proprio incazzato, non ti va nemmeno di baciarmi?";
- “Quello mi va sempre, facciamo una cosa, quando torna vi chiudete in camera sua e scopate come ricci, l’idea mi disgusta ma se vedo quella faccia di merda mi si ammoscia, dopo ti vai a fare una bella doccia, vieni da me e ti scopo per bene, tanto lo sfigato dura due minuti e manco te ne accorgi…”;
- “Ma lui vuole vedere te che mi scopi, prima mi ha confidato che vedendoci fare sesso si è reso conto che non si sente più in grado di soddisfarmi, preferisce masturbarsi vedendomi godere che scoparmi e lasciarmi insoddisfatta.”;
- “Cioè ma ti rendi conto a che livello di tristezza sta il tipo? E’ proprio uno sfigato, e tu cosa gli hai detto?”;
- “L’ho umiliato, lo conosco bene, ha passato questi periodi anche con l’altro ragazzo con cui facevo sesso tempo fa, ad un certo punto si sente inadatto e si eccita di più a segarsi che a scopare con me, è fatto così, subisce la virilità dell’altro e non mi desidera davvero, preferisce vedermi usata da un altro, per farlo stare buono dovresti scoparmi come una bestia ed umiliarlo, solo così si sentirebbe appagato…”;
- “Non ho parole, ma che cazzo di uomo è? Come puoi amare un tipo così?”;
- “Non lo so, sono forse una pervertita anch’io, cosa ti devo dire? Continuo ad amarlo, da una parte mi dispiace nel vederlo così, dall’altra capisco che solo assecondandolo lo farò davvero felice.”;
- “Mah, comunque a me di scoparti davanti a lui stasera non va proprio…”;
- “Ti prego, fallo per me, mi ami?”;
- “Certo che ti amo ma a tutto c’è un limite cazzo!”;
- “Se mi ami aiutami a tenerlo buono, trattalo come una merda e vedrai che non avrà più di queste paranoie, vuole essere umiliato, capisco che per te è assurdo ma è così, dammi ascolto, usami come meglio credi, ci penso io a farlo contento ok?”;
- “Non ti prometto niente.”.
Simona andò in bagno, ero nervoso, accesi la console (la mitica Nintendo, per i più giovani roba da paleolitico) per farmi una partita a Super Mario, dovevo sfogarmi un po’, entrò in quel momento Paolo con due vaschette di gelato e mi chiese dov’era la moglie, dissi che era in bagno. Tornarono poco dopo insieme con le vaschette di gelato e delle coppette, ignorai Paolo che si mise seduto su una poltrona, Simona si sedette vicino a me mangiando il gelato.
- “Non mangi il gelato tesoro? Si scioglie tutto.”;
- “Finisco la partita e poi lo mangio.”.
Si avvicinò con la bocca al mio orecchio e mi succhiò il lobo, poi sussurrò:
- “Ti prego, non fare così, fai un piccolo sforzo per me dai…”;
- “Finisco la partita e poi vediamo…”.
Vedendo che continuavo tranquillamente a giocare prese l’iniziativa, si inginocchiò davanti a me, tirò fuori il cazzo (ero in mutande e maglietta) e cominciò a succhiarmelo, proprio di fronte al marito che sgranò gli occhi eccitato, la cosa mi piacque e la invitai a continuare, fece colare un po’ di gelato sul cazzo, era freddo ed il successivo calore della sua bocca davvero piacevole.
- “Continua, sei sulla strada giusta…”.
Mi spostai in avanti con il culo restando seduto sul bordo del divano, in quel modo poteva maneggiare meglio il cazzo, lo mise a mollo nella coppetta, il gelato ormai si era sciolto e risultava piuttosto liquido ma ancora piacevolmente freddo, poi lo prese in bocca ripulendolo per bene.
- “Cazzo che bocca che hai Simona, continua…”.
Era sorridente e soddisfatta di aver ottenuto quello che voleva, anche Paolo sembrava apprezzare, aveva appoggiato la coppetta di gelato sul tavolino e si stava sbottonando i pantaloni, lo guardai con aria di superiorità, sua moglie era inginocchiata davanti a me e mi stava succhiando il cazzo, lo volevo umiliare il cornuto:
- “Tieni nei pantaloni il tuo cazzetto e limitati ad ammirare tua moglie che si gusta un vero cazzo, lo vedi quanto è troia?”.
Richiuse la zip dei pantaloni limitandosi ad accarezzarselo, Simona intanto si era tolta la maglietta e si stava passando il cazzo in mezzo alle tette eccitatissima, sorridente e soddisfatta, lasciai il controller e presi la sua testa facendole prendere in bocca il cazzo fino in fondo, lo facevo con forza e la tenevo giù impedendole di respirare agevolmente, tossì e sputò sul cazzo una generosa quantità di saliva per poi asciugarla con la lingua, glielo feci succhiare a lungo, ogni tanto le davo qualche sberla sulle guance, il suo viso era provato ed arrossato. Guardai il marito e dissi:
- “Adesso ti faccio vedere quanto faccio godere tua moglie, guarda ed impara sfigato!”.
Deglutì nervosamente slacciandosi il colletto della camicia, feci alzare Simona, le sfilai il perizoma, la feci girare e poi sedere sul mio cazzo inculandola in profondità.
- “Ohhhh sììì cazzo sììì…”.
Allargò le gambe appoggiando i piedi sul sedile del divano, inarcò la schiena indietro appoggiando le mani sullo schienale e cominciò a fare su e giù molto velocemente, quando arrivava in fondo roteava il culo spingendo verso il basso per sentirlo tutto, con le dita le penetravo la figa e sgrillettavo il clitoride, ansimava tantissimo, le piaceva parecchio e lo diceva al marito in continuazione.
- “Paolo guarda, mi sta spaccando in due, sapessi che male…sento il suo lungo e largo cazzo che mi apre tutta, è bellissimo tesoro…”.
Lo sfigato si segava da sopra i pantaloni con gli occhi spalancati.
- “Tu non riuscirai mai a farmi godere così Paolo, sento che sto già per venire, guarda…”.
Ebbe il primo orgasmo pochi minuti dopo, squirtò nuovamente bagnandomi le gambe, il divano ed a terra, si vedeva che la situazione la eccitava ancora più del solito, cercò di prendere fiato ma glielo vietai, lo sfilai dal culo e restando in quella posizione cominciai a scoparle la figa, avrebbe avuto bisogno di fermarsi, si notava perché ad ogni affondo saltava letteralmente in alto per farlo uscire.
- “Ti prego fermati…”;
- “Non ci penso neanche, stai zitta e muoviti troia!!!”.
Obbedì nonostante il fastidio, intanto Paolo si venne nei pantaloni con un gemito, Simona si girò con la testa verso di me sorridendo e poi disse:
- “Ti sei sborrato nei pantaloni vero?”.
Era rosso in volto e sudatissimo, la guardò mortificato e rispose:
- “Si, non sono riuscito a trattenermi, scusa…”;
- “Vai a lavarti e cambiarti segaiolo, mi fai schifo!!;
- “Posso andarci dopo, voglio vedervi fino alla fine, vi prego…”;
- “Lo lasciamo guardare Gianluca oppure lo mandiamo via?”;
- “Lascialo guardare, tanto qui le cose andranno ancora per le lunghe, non soffro di eiaculazione precoce come lui…”.
La situazione aveva avuto l’effetto contrario su di me, invece di eccitarmi, non permettendo di trattenermi, mi aveva praticamente bloccato, non sentivo che dovevo venire, la scopavo con forza senza problemi, la feci mettere a quattro zampe per terra, era tutto bagnato dai suoi schizzi di prima ma la cosa non la infastidiva minimamente, anzi sorrideva soddisfatta, mi piazzai dietro di lei scopandola in entrambi i buchi e schiaffeggiandole il culo in continuazione, raggiunse il secondo orgasmo mentre le stavo scopando la figa e subito dopo venni anch’io sborrandole dentro, tolsi il cazzo, lo sperma colò fuori leggermente, lo raccolse con le dita ingoiandolo guardando il marito con aria piena di soddisfazione, poi si attaccò al mio cazzo per ripulirlo, lo guardai e gli dissi:
- “Vai a lavarti sfigato, lo spettacolo è finito!”.
Abbassò la testa, si alzò lentamente e si allontanò, continuando a guardare la moglie che mi stava succhiando il cazzo ingoiando tutto di gusto, era proprio un porco, pervertito e sfigato. Dopo aver finito di ripulirmi il cazzo, Simona mi chiese di aspettare un attimo prima di andare a farmi la doccia, mi fece l’occhiolino ed entrò prima lei, quando poco dopo entrai si era messa seduta con le gambe aperte sul bordo della vasca ed il marito inginocchiato a terra le stava leccando la figa, ancora sporca del mio sperma, mi fece schifo quell’ometto, lei si stava godendo il bidet accarezzandogli la nuca e sorridendomi divertita.
- “Ho anch’io il mio cagnolino, hai visto?”;
- “Mi fa schifo cazzo!”.
Entrai nella doccia, leccò la figa della moglie per tutto il tempo e quando andai in camera era ancora li tutto indaffarato mentre Simona continuava a parlargli insultandolo ed umiliandolo, che uomo di merda che era.
Continua…