Capitolo 24


 


Finimmo di prepararci appena in tempo per uscire di casa, Paolo alla fine decise di uscire con noi, si sarebbe presentato come il fratello maggiore in visita per motivi di lavoro, concordammo tutto prima di farci sgamare. Cenammo tutti insieme in una pizzeria del centro, Marco capì subito che Paolo non era il fratello bensì il marito, sottovoce disse:
- “Ho capito perché cercava un altro cazzo, sta messo male il tipo, ama il suo portafogli non lui…”.
Dopo cena andammo in una discoteca vicina alla nostra città, era un posto frequentato da gente con i soldi, c’era anche un privée al quale si poteva accedere solo tramite inviti, io e Marco eravamo conosciuti ma quella sera oltre ad accedervi ci riservammo un tavolino con due divanetti, uno di fronte all’altro, tutto grazie alla generosità di Paolo naturalmente. Simona e Sabrina diedero spettacolo, la loro complicità si manifestò con prepotenza; dopo aver bevuto parecchio si esibirono in pista con una serie di atteggiamenti a dir poco sconvolgenti, ballarono strusciandosi una all’altra sotto gli occhi increduli di tutti, Marco fece notar loro che forse stavano esagerando e come risposta si baciarono appassionatamente più volte con la lingua, anche sui divanetti, arrivando anche ad infilarsi a vicenda le mani sotto le gambe, non nascondo che era eccitantissimo vederle scambiarsi effusioni, fantasticai di averle entrambe a mia disposizione nel letto e credo che anche Marco e Paolo avessero le mie stesse fantasie. Tornando a casa Simona si addormentò, era visibilmente brilla, aiutato da Paolo la svestimmo mettendola a letto, poi scambiammo due chiacchiere in salone.
- “Sono felice che la convivenza tra di voi vada così bene, la vedo molto coinvolta, forse troppo…”;
- “Non voglio mentirti Paolo, stiamo davvero molto bene insieme…”;
- “L’ho sentita strana però durante la settimana, ha avuto qualche crisi?”;
- “Più di una, l’ultima ieri sera dopo la cena con i miei, è piaciuta moltissimo ad entrambi e mia madre le ha chiesto di non ferirmi illudendomi, è rimasta sconvolta, è stato duro farla calmare…”;
- “Niente che il tuo cazzo non abbia risolto immagino, conosco le sue crisi esistenziali, di solito dopo una bella scopata oppure un costoso regalo si ripiglia…”;
- “Non ha voluto niente quella sera, solo addormentarsi tra le mie braccia.”;
- “Certo certo, poi il giorno dopo era raggiante e si è fatta scopare a sangue vero? La conosco bene ti ripeto, fa parte del suo modo di vivere, avere crisi di questo tipo per poi farsele passare subito dopo, un classico…”;
- “Certo, tu la conosci meglio di me sicuramente…”;
- “Quello non mi preoccupa, è di quanto è presa da te che mi lascia perplesso, non era mai successo prima, non sono geloso come hai avuto modo di constatare, però una cosa è farmela scopare, un’altra è allontanarla dal mio cuore, non voglio perderla…”;
- “E da me cosa vuoi? Lo sai cosa provo per lei, il fatto di essere ricambiato per me non costituisce un problema, anzi…”;
- “Immagino, chiederti di fare un passo indietro sarebbe inutile, avrei più timore della sua reazione nel caso finisse tutto tra di voi che non il fatto che vi amiate, psicologicamente è fragile, non voglio che tra di voi finisca, mi sento solo un po’ troppo escluso, non so se mi spiego…”;
- “Non ti posso essere utile, devi confrontarti con lei…”;
- “L’ho già fatto, dice che mi ama ma che non può più fare a meno di te, il mio problema è che adesso tu sei al primo posto, io sono di contorno, è una cosa nuova anche per me…”;
- “Non so cosa dirti…”;
- “Lo so, devo solo accettare il mio ruolo, in fin dei conti l’ho spinta io verso questo tipo di deviazione, però non avevo messo in cantiere un tale evolversi dei fatti, scusa se mi sono permesso di parlartene…”;
- “Tranquillo, adesso però andiamo a letto che è meglio, buonanotte”;
- “Buonanotte Gianluca, a domani.”.
Tornai a letto ripensando alle parole di Paolo, ero felice di essere al primo posto per lei, se lo diceva lui per me era una conferma delle mie sensazioni, il suo era amore, sentendomi arrivare mi abbracciò, stava dormendo ma mi parlava ugualmente.
- “Ti amo Gianluca.”;
- “Anch’io tesoro...”.
Non mi rispose, stava parlando nel sonno, mi addormentai in fretta con lei abbracciata, una sensazione magnifica.
La mattina successiva fummo svegliati dal telefono che suonava, era Marco.
- “Hey dormiglioni, andiamo in piscina allora? Noi stiamo facendo colazione, veniamo da voi oppure ci vediamo direttamente la?”.
Simona mi fece cenno che voleva stare ancora un po’ a letto, quindi gli risposi:
- “Facciamo che ci vediamo la, tienici tre lettini, viene anche Paolo, noi tardiamo un po’.”.
Riagganciai il telefono e chiesi a Simona:
- “Tutto bene? Ti vedo distrutta…”;
- “Quanto ho bevuto ieri sera? Ho un mal di testa…”;
- “Parecchio, avete dato spettacolo ieri sera te e Sabrina…”;
- “Ricordo in parte, sai che mi piace proprio, non sono mai stata attratta da un’altra donna ma con Sabrina c’è un feeling particolare, non nascondo che mi piacerebbe avere un’esperienza lesbo con lei…”;
- “Sarebbe uno spettacolo vedervi…”;
- “Ti eccita l’idea?”.
Mi accarezzò il cazzo, era durissimo, immaginarle avvinghiate a scambiarsi piacere mi aveva eccitato da impazzire.
- “Direi che ti eccita parecchio, immagina la mia lingua nella sua bocca e sulle sue tette, ha una fighettina liscia e stretta sai, quando ci siamo cambiate costume insieme ieri pomeriggio mi sono bagnata nel vederla, è molto bella…”;
- “Mamma mia, non farmici pensare…”;
- “Immagina di rientrare a casa e trovarci nel letto intente a leccarcela a vicenda, come reagiresti?”;
- “Penso che mi unirei a voi immediatamente…”;
- “Sei un porco, chi scoperesti per prima?”;
- “Dipende, magari darei precedenza all’ospite…”;
- “Le vorresti scopare il culo? E’ bello il suo vero?”;
- “Certo, lo sai che ho una predilezione per i bei culi, il tuo è più bello però…”;
- “Bugiardo, poi che ne sai se lo concede?”;
- “Marco mi ha detto che ultimamente l’ha convinta e sembra piacerle parecchio…”;
- “Chissà cosa avrai raccontato di me? Glielo hai detto quanto sono porca?”;
- “Tra maschi certe confidenze si fanno…”.
Mi tirò fuori il cazzo e cominciò a leccare la cappella dolcemente, la sua lingua percorreva lentamente tutto il cazzo arrivando fino alle palle.
- “Gli hai detto come lo succhio bene?”;
- “Certo, gli ho detto anche sei golosa di sperma, Sabrina invece non ingoia…”;
- “Davvero? Non sa cosa si perde…”.
Il pompino adesso aveva un ritmo decisamente più sostenuto.
- “Ho voglia del tuo cazzo dentro la mia figa mestruata…”;
- “Prendine uno nel cassetto e ti spacco in due...”.
Prese un preservativo, lo scartò e me lo infilò con la bocca, era bravissima nel farlo, poi lo succhiò a lungo prima di fermarsi e chiedermi con aria eccitata:
- “Scopami adesso non ce la faccio più…”.
La feci coricare pancia in su e le sfilai le mutandine, presi il filo dell’assorbente interno e lentamente lo sfilai, gemeva guardandomi mentre si accarezzava le tette, era ancora abbastanza sporco di sangue, lo avvolsi in un fazzoletto di carta mentre con le mani mi segava ansiosa di essere scopata, lo appoggiai e la penetrai con decisione.
- “Ohhh sììì che bello sììì!!!”.
La sua voce attirò Paolo, si fermò in mezzo alla porta della camera da letto cominciando immediatamente a segarsi, lo guardò e disse:
- “Buongiorno tesoro, mi sta scopando mentre ho le mestruazioni, vuoi controllare l’assorbente?”;
Lui si avvicinò ed aprì il fazzoletto guardando eccitato quello che conteneva, poi lo richiuse andando fuori dalla stanza, sorrise e mi disse:
- “Conoscendolo adesso andrà in bagno e si masturberà sborrando sull’assorbente, lo eccita l’odore delle mestruazioni, è uno schifoso segaiolo…”;
- “E’ proprio un vecchio porco segaiolo, che sfigato…”;
- “Hai ragione Gianluca, è un vecchio porco pervertito, scopami ti prego…”.
Cominciai a scoparla con forza affondando con decisione il cazzo ad ogni colpo, mise le sue gambe attorno ai miei fianchi abbracciandomi forte e graffiandomi la schiena, adoravo quando faceva così, gemeva a gran voce e mi incitava a scoparla sempre più forte, ebbe il primo orgasmo quasi subito ma mi pregò di continuare senza fermarmi. La scopai molto a lungo, senza sosta, Paolo tornò poco dopo rimettendosi in silenzio ad ammirarci, stavolta senza segarsi, si era già soddisfatto in bagno, alternai figa e culo a lungo, ero in formissima quella mattina, sembrava che non dovessi venire, il secondo orgasmo fu dirompente, le gambe cedettero e mi chiese di fermarmi, mi sfilò il preservativo e me lo passò, poi si attaccò al cazzo con voracità succhiandomelo in maniera spettacolare, mentre lo faceva lo avvolsi in un altro fazzoletto e lo appoggiai sul comodino, la feci mettere a pecorina inginocchiata sul letto, mi alzai in piedi e la inculai con decisione, il mio piede era vicino al suo viso, si prese in bocca il pollice succhiandolo e leccando fin dove arrivava, esplosi nel suo culo riempendola.
- “Ohhh sììì com’è caldo, ti amo Gianluca!!!”.
Quando glielo sfilai lo ripulì a lungo mentre le accarezzavo i capelli, Paolo era sempre lì, non si perdeva un gesto della moglie, lo guardavo con aria di superiorità, accompagnai la sua testa facendomi leccare le palle ed il buco del culo, era uno sfigato a mio parere, lo vedevo eccitato come un maiale mentre umiliavo lui tramite Simona, poi gli chiesi:
- “Sei mai riuscito a far godere così tua moglie?”;
- “Così mai…”;
- “Simona digli quanto ti piace scopare con me…”;
- “Mi piace da impazzire…”;
- “Non dirlo a me, dillo a lui, non ha ancora capito come farti godere…”.
Si girò verso di lui con il mio cazzo in bocca e con tono di disprezzo gli disse:
- “Tu non riuscirai mai a farmi godere come lui, hai il cazzo piccolo e duri poco, lui mi spacca in due e mi fa avere almeno due orgasmi ogni volta, vergognati…”.
Non mi era mai piaciuto umiliarlo e l’avevo punita tempo fa perché lei invece lo aveva fatto, adesso, forse perché sentivo la competizione con lui, lo volevo invece far sentire una merda, Simona non aspettava altro a quanto pare, abbassò lo sguardo abbandonando la camera, dimenticavo che a lui eccitava, forse gli avevo fatto un piacere, infatti mi guardò e disse:
- “Tra ieri sera ed oggi lo hai reso felice, ci hai stregati tutti e due Gianluca…”;
- “Dici? Non mi frega un cazzo di rendere felice lui…”;
- “Io sono in Paradiso con te…”.
Restammo abbracciati finché Paolo non ci avvisò che la colazione era pronta, ci preparammo ed andammo in piscina, arrivati sul posto occupammo i lettini che ci avevano riservato, anche Sabrina era distrutta.
- “Ciao ragazzi, che botta ieri sera, quanto abbiamo bevuto Simona?”;
- “Lascia perdere, devo ancora ripigliarmi adesso…”;
- “Ho visto che siete arrivati tardi, hai fatto bene a dormire un po’ di più.”;
- “Veramente abbiamo tardato per altri motivi…”;
- “Ma come? Ma non hai le tue cose scusa?”;
- “E allora?”;
- “Wow, siete terribili voi due!!!”.
La giornata era cominciata bene, pronti via già si parlava di sesso.
- “Non sai quanto Sabry, se vuoi ti racconto i dettagli…”;
- “Dai dai che sono curiosa!”.
Si misero, per fortuna, a parlare sottovoce ridacchiando come due oche lanciandomi occhiate divertire, Marco disse di portare pazienza, noi due andammo a farci un bagno, le ragazze non se la sentivano, Paolo invece andò a guardare quelli che giocavano a bocce. Mentre facevamo il bagno Marco volle sapere anche lui i dettagli della mattinata, gli raccontai anche quello che avevamo fatto la sera prima e manifestò con decisione il suo pensiero.
- “Cazzo amico, non ti offendere ma Simona è una troia pazzesca, dove cazzo l’hai trovata? Mi è venuto duro al solo pensiero, meno male che siamo in acqua e non si vede! E Paolo quanto sfigato è? Incredibile!”.
Ridemmo a lungo prima di tornare dalle ragazze, erano entrambe coricate sui lettini con le chiappe in vista, la gente che passava era incantata nel vederle, il resto della giornata passò velocemente ed in allegria, era piacevole passare il tempo con loro, Paolo restò tutto il tempo in disparte, quasi non si notava la sua presenza, decidemmo di passare anche la serata insieme, si fecero la doccia a casa nostra, furono entrambi colpiti dall’appartamento. Mentre le ragazze finivano di preparare la cena feci notare a Marco la presenza del canale satellitare, avremmo visto tutte le partite della Juve insieme quella stagione.
Paolo tornò a casa subito dopo cena, mentre Marco e Sabrina rincasarono molto tardi, Simona era felice dell’ottimo rapporto che si stava instaurando tra noi. La mattina seguente Sabrina era a casa e sarebbe andata con lei alla palestra che frequentava, io purtroppo dovevo rientrare al lavoro.
Il giorno successivo rientrai al lavoro controvoglia, non mancava tantissimo alle ferie, ne avevo davvero bisogno, nella pausa pranzo tornai a casa, Simona mi aveva preparato un pranzetto leggero, mentre eravamo a tavola ricevetti un sms, era di Roberta, Simona lo notò e subito si avvicinò per leggerlo incuriosita. - “Ciao, non volevo scriverti questo messaggio ma alla fine non ho resistito, ho saputo che hai una nuova ragazza, io invece non riesco a dimenticarti, sono stupida vero?”.
Si mise a ridere anche se si vedeva che era decisamente infastidita, poi disse:
- “Poverina, è dolce però, adesso sono curiosa di leggere la tua risposta…”;
- “Non credo che le risponderò, c’è poco da dire…”;
- “Secondo me una risposta gliela devi dare, qualunque sia, non è giusto ignorarla, vedi te cosa dirle ma qualcosa lo merita, la capisco in fin dei conti.”;
- “Boh, ci penserò…”;
- “Se non ti dispiace vorrei leggerlo quando lo invierai, semplice curiosità.”.
Roberta mi aveva messo in difficoltà, era ormai un ricordo per me ma non volevo risponderle in modo sgarbato oppure offenderla, ce l’avevo con lei perché si era dimostrata succube del padre ed aveva scelto lui al posto mio, però le volevo comunque bene, non l’avevo mai amata veramente, nutrivo molto affetto nei suoi confronti, dovevo pensare a come risponderle, tenendo conto che l’avrebbe letta anche Simona. Nel pomeriggio rimuginai sul fatto a lungo senza arrivare ad una decisione, quando rientrai andammo a farci la nostra solita corsetta, Simona naturalmente mi chiese se le avevo risposto, lo avrei fatto quando saremmo rientrati. Il cellulare l’avevo lasciato in casa, entrai per primo sotto la doccia, Simona mi disse che avevo altri due messaggi di Roberta da leggere, erano arrivati quando eravamo fuori, nel primo scrisse: - “Mi aspettavo almeno una risposta, ma sono un’illusa, in fin dei conti non mi hai mai amata.” - Mentre il secondo, inviato pochi minuti dopo - “Non ho mai smesso di amarti, sono proprio stupida, sto male Gianluca.”.
Le risposi immediatamente: - “Mi dispiace che tu non hai superato la cosa, non ti ho risposto perché non volevo ferirti, il problema è che adesso amo un’altra ragazza, però ho comunque molto rispetto per te, se vuoi quando ritorni a casa ne parliamo, divertiti stupida.”.
Simona mi disse che le avevo dato il benservito in maniera educata ed elegante, mi meritavo un premio, mi prese per mano invitandomi a seguirla in camera, si coricò sul letto togliendosi l’accappatoio restando completamente nuda, notai che non aveva l’assorbente interno, mi fiondai immediatamente con la testa in mezzo alle sue meravigliose gambe, la pelle era ancora umida e liscia come la seta, si era depilata di fresco, passai delicatamente la lingua sul taglio della sua splendida figa, mi accarezzò i capelli, infilai la lingua nella fessura, le labbra si aprirono permettendomi di assaporare gli umori che immediatamente la lubrificarono abbondantemente.
- “Quanto mi è mancata la tua lingua in questi giorni…”.
Leccai a lungo entrambi i buchetti, era fradicia già dopo pochi passaggi, quando ebbe il primo orgasmo colava come una fontana, ci volle veramente poco e lo raggiunse solo con la lingua, senza nemmeno penetrarla con le dita, chiese una sosta attaccandosi con voracità al mio cazzo, era rimasto duro come il marmo tutto il tempo, me lo succhiò a lungo e con notevole maestria, si girò a “69”, la sua figa grondante si spalancava nuovamente davanti ai miei occhi, la penetrai con le dita leccandole il clitoride, la sentivo gemere con il mio cazzo in bocca, penetrai anche il buco del culo dilatandoglielo per bene, infine la feci girare a pancia in su, appoggiai la punta e con un colpo deciso la penetrai in profondità, mi abbracciò e con le gambe circondò i miei fianchi tirandomi a se con forza, la scopai a lungo finché ebbe un secondo orgasmo, intenso e duraturo.
- “Scoperei con te tutto il giorno, mi fai sempre godere come una pazza, ti amo, capisco perché Roberta è così disperata…ma tu sei mio adesso, solo mio e se ne deve fare una ragione!”.
Riprese a succhiarmelo, stavo per venire, lo intuì, mi cavalcò infilandoselo ancora un volta nella sua figa calda e grondante, poi mentre si accarezzava le tette mi chiese di venirle dentro, sborrai immediatamente, la inondai con abbondante sperma mentre restava immobile con il cazzo piantato dentro fino in fondo.
- “Ohhh sììì com’è caldo, lo sento che mi entra dentro, che bello Gianluca!!!”.
Restò ferma a godersi la sborrata abbassandosi per baciarmi, poi si tolse, si coricò a pancia in su raccogliendo con le dita lo sperma dall’interno della sua figa per poi ingoiarlo guardandomi eccitata, restai immobile a godermi lo spettacolo, infine si riattaccò con foga al cazzo ripulendolo da ogni goccia.


Continua…

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Categorie: Etero Racconti Cuckold
Tag: Amatoriale