Capitolo 17


 


Quando arrivammo alla tana ci sedemmo sul divano in salotto, presi da bere due birre ed aspettai che fosse lei a cominciare il discorso, sudavo per la tensione e vedevo che anche Simona era visibilmente in difficoltà.
- “Ho pensato alla discussione dell’altra sera Gianluca, alla fine devo ammettere che avevi ragione tu…”;
- “Su che cosa in particolare?”;
- “Il fatto che tu ti veda con quella tizia, in realtà quello che mi infastidisce non è il fatto che tu possa trasmettermi qualcosa, il problema è un altro…”;
- “Lo avevo immaginato, dimmelo tu allora qual è il problema…”.
Mi guardò con gli occhi lucidi, avevo l’impressione che si stesse commuovendo e credo che anche i miei occhi lo fossero altrettanto, restò ferma ad osservarmi senza parlare, deglutiva continuamente ed aveva le labbra che le tremavano, con un filo di voce rispose:
- “L’hai capito anche tu qual è il problema…”;
- “Lo immagino ma voglio che sia tu a dirmelo…”.
Sorrise, bevve un sorso di birra, mi fissò intensamente e sussurrò:
- “Sono troppo grande per queste cose, non posso sentirmi mancare il fiato, mi sembra di essere una ragazzina cazzo…”;
- “Dillo…”.
La guardai con il fiato sospeso, abbassò lo sguardo, arrossì ed una lacrima scese dagli occhi, con un filo di voce disse:
- “Il problema è che mi sono perdutamente innamorata di te Gianluca”.
Sospirò e sorrise con gli occhi gonfi di lacrime, sembrava essersi tolta un enorme peso dalla coscienza, ero al settimo cielo, sorrisi e guardandola negli occhi dissi:
- “Ti amo anch’io da impazzire Simona, ho lottato fino ad oggi per non dirtelo, ti amo anch’io!!!”.
Scoppiò a piangere e ci abbracciammo, sentivo le sue lacrime scendermi sul collo, mi sussurrò all’orecchio:
- “Scusami sono una deficiente…”.
Presi il suo volto tra le mani, la guardai negli occhi e dissi:
- “Perché dici così, cosa c’è di male nell’innamorarsi? Anch’io allora sono un deficiente, mi sono innamorato di te quasi subito…”
La baciai, mi strinse forte continuando a piangere e continuò:
- “E’ che non doveva succedere, non doveva succedere cazzo, doveva essere solo sesso, sono io che ti ho imposto questa regola e poi mi innamoro, sono una stupida, ma tu sei meraviglioso, ho lottato per non cedere ma il cuore mi scoppia nel petto quando ti vedo, penso tutto il giorno a te, non mi sono mai presa una cotta così, nemmeno da ragazzina e mi sento una stupida.”;
- “Al cuor non si comanda dolcezza, anch’io ho fatto di tutto per combattere quello che provavo per te, la storia di Giulia non è vera, l’ho fatto solo per ingelosirti, c’è stato solo un bacio tra di noi.”;
- “Meno male, sapessi che male che mi ha fatto immaginarti a letto con lei, è in quel momento che ho capito che non potevo continuare così, però non posso lasciare Paolo, amo anche lui, in maniera diversa rispetto a te ma lo amo, inoltre c’è troppa differenza di età tra di noi, la nostra storia non può continuare come pensi te…”;
- “Dell’età non me ne frega niente, sei la donna dei miei sogni, perché dici che non possiamo stare insieme?”;
- “Lo dici adesso ma abbiamo undici anni di differenza, sono troppi fidati, poi scusa la franchezza ma per mantenermi così in forma spendo un sacco di soldi, tu come faresti a mantenere le mie esigenze? Sentivo la necessità di dirtelo ma ho pensato a lungo a come potremmo vivere insieme, sarebbe insostenibile per te, non lavoro e sono abituata troppo bene per le tue possibilità, inoltre come ti ho detto amo Paolo, non lo potrei mai lasciare definitivamente, ho bisogno anche di lui…”;
- “Di lui o del suo portafoglio?”;
- “Di entrambe le cose, non mi vergogno ad ammetterlo…”;
- “Quindi?”;
- “Quindi volevo essere sincera con te, dovevo dirtelo che ti amo, non potevo continuare a fare finta che il problema non esistesse, dirò anche a Paolo come stanno le cose, non si merita di non saperlo, in base a come la prenderete entrambi vedremo cosa succederà, tu però non devi pretendere che lo lasci e venga a vivere con te, siamo adulti e dobbiamo ragionare come tali.”;
- “Capisco, quindi tu mi ami ma la nostra storia non avrà un seguito? La cosa potrebbe non andar bene a me però, a questo ci hai pensato?”;
- “E’ la cosa che mi ha fermato più di tutte finora, non voglio perderti, mi terrorizza il fatto, è per questo che mi sono tenuta tutto dentro, per come vedo che reagisci credo che i miei timori erano fondati, ti chiedo solo di amarmi nonostante tutto.”;
- “Il mio modo di amare è diverso dal vostro, a differenza di Paolo che si eccita a condividerti con altri io non lo farei mai, sei la donna che amo e devi essere solo mia…”;
- “Lo capisco tesoro, so come la pensi, non ho mai amato quelli con cui andavo a letto, è una cosa nuova anche per me e ci ho messo tempo per metabolizzarla, ti assicuro che ho pensato più di una volta di mollare Paolo e di stare solo con te, però non posso fare a meno di lui e nemmeno di te.”.
Mi abbracciò ricominciando a singhiozzare guardandomi disperata e disse:
- “Ti prego Gianluca cerca di capirmi…”;
- “Credo che sia troppo per me Simona, supera ogni mia capacità di comprensione, ti amo, non posso pensare ad un rapporto di questo tipo…”;
- “Fallo per me ti prego, non mi lasciare sarebbe insopportabile, ti amo troppo per rinunciare a te, mi spezzeresti il cuore, ti prego, ti prego.”.
Mi baciò con molta passione, era una situazione al di fuori della mia comprensione, però ero innamorato perso di lei, avrei fatto qualunque cosa per non perderla, non avevo mai provato nulla di simile, poi sussurrò:
- “Ti prego facciamo l’amore…”.
Ci baciammo a lungo, le sue lacrime mi bagnavano il viso, non smetteva di singhiozzare e di piangere, la spogliai e le baciai tutto il suo meraviglioso corpo, continuava a piangere, era disperata, mi ripeteva che mi amava e che non voleva perdermi. Arrivato alla sua figa cominciai a leccargliela, era bagnatissima, si alzò, mi aiutò a spogliarmi, poi si mise a “69” e cominciò uno dei suoi insuperabili pompini, quello non era semplicemente sesso, era amore che ci scambiavamo a vicenda, gemeva mentre lo succhiava e continuava a dirmi che mi amava da impazzire, io facevo altrettanto, i miei pensieri erano magicamente spariti, mi godevo solo quel momento con lei, tutto il resto non contava. Restammo a lungo a scambiarci piacere, ebbe un orgasmo profondo e sborrai anch’io, quasi in simultanea, la lasciai tranquilla, mi ripulì per bene il cazzo, si girò, aveva ancora uno schizzo di sperma che le arrivava fino ai capelli, lo raccolsi con il dito e glielo accompagnai in bocca, lo succhiò molto dolcemente, una lacrima scese nuovamente dai suoi occhi e disse:
- “Non posso più fare a meno di te, lo capisci vero?”;
- “Neanch’io tesoro mio…”.
Restammo coricati a terra abbracciati per non so quanto tempo, ci baciavano in continuazione, tutti i problemi erano magicamente sparti, averla tra le braccia mi faceva dimenticare qualsiasi cosa, era di una dolcezza e di una bellezza indescrivibili, ci interruppe il suo cellulare, era Paolo, mi guardò e disse che doveva rispondergli:
- “Ciao tesoro…”.
Sentivo la sua voce che gli chiedeva dov’era e se tutto andava bene.
- “Si si tranquillo, sono con Gianluca, scusa se non ti ho risposto e non ti ho detto dove andavo, stanotte dovremo parlare a lungo noi due… Non fare così Paolo chiariremo tutto non ti preoccupare, ci vediamo tra poco aspettami a casa, un bacio.”;
- “Gli dirai tutto davvero?”;
- “Si tutto, era disperato, ha paura che io abbia scelto te e mi ha chiesto se sarei tornata a casa oppure no, devo andare da lui Gianluca, lo capisci?”;
- “Lo capisco ma anch’io ho bisogno di te Simona, ti voglio nella mia vita regolarmente non solo per fare sesso…”;
- “Troveremo un compromesso te lo giuro, dammi il tempo di parlare con Paolo e vediamo, fidati di me, saprò far felici entrambi, se voi due mi amate davvero sarò vostra allo stesso modo, dobbiamo solo trovare una quadratura della situazione, ti fidi di me?”;
- “Credo di sì…”;
- “Sarò tua il più possibile te lo prometto, devi solo darmi fiducia…”;
- “Ok, non sarà facile però…”;
- “Lo so, quante donne amano due uomini e vogliono condividere la loro vita con entrambi senza problemi? Troveremo il modo e lo faremo insieme, ti prego solo di lasciarmi parlare prima con lui.”;
- “Ok, vai allora, non farlo aspettare ancora.”.
Si rivestì, la riaccompagnai per recuperare la mia moto, la salutai e la guardai allontanarsi, avevo un groppo in gola grosso come un melone, avevo paura di non rivederla mai più, le inviai un sms - “Ti amo, ti rivedrò ancora?” - Mi rispose immediatamente: “Ti amo anch’io, certo che mi rivedrai, non sarà così facile liberarsi di me.”.
Tornai a casa, i miei erano già a tavola e mi chiesero che fine avessi fatto, non gli risposi nemmeno e mi chiusi in camera, mi veniva da piangere ma non riuscivo a sfogarmi, entrò mia madre chiedendomi cosa fosse successo, avevo bisogno di parlare con qualcuno ma non poteva essere lei la persona con la quale confidarmi, dissi che erano problemi di cuore e che non volevo parlare con nessuno, lo capì e mi lasciò solo.
Quella notte non chiusi occhio, avrei voluto chiamarla o mandarle un messaggio ma non lo feci, alle 6,30 del mattino arrivò un suo sms che mi chiedeva se ero sveglio e se poteva chiamarmi, il cuore mi scoppiava, le risposi che sarei dovuto andare a lavorare per le 8,00 e che mi poteva chiamare, lo fece immediatamente e quando risposi disse:
- “Ciao tesoro mio, hai dormito?”;
- “No, non ho chiuso occhio e tu?;
- “Abbiamo parlato tutta la notte, Paolo è disponibile a dividermi con te nella misura che decideremo noi, dobbiamo parlarci, stasera sei libero?”;
- “Si, dove ci vediamo? Io oggi però lavoro fino alle 18,00, devo sostituire un collega in vendita.”;
- “Ti raggiungeremo noi, prenderemo un camera in quell’hotel vicino alla tua città così non dovrai viaggiare, sarai stanco tesoro mio, ci possiamo trovare per cena che ne dici?”;
- “No troviamoci al solito posto, è più tranquillo anche se più distante, però voglio passare la notte con te.”;
- “Come vuoi, faccio chiamare subito Paolo, una camera per noi c’è sempre lì, ti mando la conferma, buona giornata.”.
La conferma arrivò verso le 8,30 quando ero già al lavoro, non fu semplice arrivare alla fine della giornata, non per la stanchezza ma per la preoccupazione di sapere come sarebbe andata a finire la nostra storia.
Percorsi i 50 km di strada alla velocità della luce, quando arrivai la trovai nel parcheggio ad aspettarmi, Paolo era vicino a lei, mi corse incontro e mi baciò, andammo subito in camera, entrò con noi anche il marito che sembrava invece tranquillo e rilassato. Cominciò il discorso Simona:
- “Abbiamo parlato tutta la notte io e Paolo, gli ho detto tutto ma non era sorpreso, mi ha informato che vi eravate sentiti e lui ti aveva già messo a conoscenza dei suoi sospetti, il suo timore era di perdermi e lo capisco. Ribadisco davanti ad entrambi che vi amo, in maniera diversa ma a pari livello, non voglio perdere nessuno di voi, Paolo ha già dato il suo assenso lasciando a noi di concordare i dettagli, tu cosa ne pensi?”;
- “La penso come ti ho detto ieri, con Paolo ci eravamo già confrontati ma non gli avevo detto che anch’io mi ero innamorato di te…”.
Mi interruppe lui:
- “L’avevo intuito Gianluca, non ti posso biasimare, è facile innamorarsi di lei, tranquillo non me la sono presa, anzi, adesso capisco la passione che c’è tra di voi, mi sono stupito all’inizio di quanto feeling si fosse creato, l’amore aiuta ed il fatto che tu sia innamorato di lei non mi turba, l’unica cosa che mi preoccupava era di perderla, parlare chiaro con lei però mi ha tranquillizzato…”;
- “Questo vale per te, non per me, questa condivisione di Simona faccio fatica ad accettarla, la vorrei solo per me, scusa se sono così schietto e sincero…”;
- “Devi esserlo, ti ripeto, io per lei sono disposto a qualsiasi compromesso, l’importante è non perderla.”.
Simona prese la parola con una proposta altrettanto scioccante:
- “Ho una proposta da fare ad entrambi, non ne ho parlato neanche con te Paolo, prenderò un appartamento in affitto dove abita Gianluca e mi trasferirò li per un po’, lui potrà venire da me quando vorrà e mi troverà li ad aspettarlo, tu potrai fare altrettanto quando puoi, che ne dite?”.
Restai un attimo a pensarci, Paolo invece rispose immediatamente:
- “Bellissima idea, se va bene anche a lui faccio una telefonata e lunedì sono sicuro che mi troveranno parecchie soluzioni tra le quali scegliere.”;
- “Ok, è un’idea, verrò a vivere con te per un po’ allora.”;
- “Sarà bellissimo, ci sveglieremo insieme, verrai a casa per pranzo e mi troverai ad aspettarti e quando tornerai alla sera altrettanto, Paolo attaccati al telefono immediatamente!!!”.
Mi corse incontro e si sedette sulle mie gambe, mi baciò sorridente e disse:
- “Vedrai sarà come se fossimo andati ad abitare insieme, ti laverò e ti stirerò i vestiti come una brava mogliettina, anzi ti porterò tutto in lavanderia, sono una frana con i lavori di casa, te l’ho detto che sono viziata.”.
Paolo uscì dalla stanza e si mise davvero al telefono, lei mi disse:
- “Andremo insieme a scegliere l’appartamento ok?”;
- “Ok, ma a me non interessa come sarà, l’importante è che ci sia tu dentro ad aspettarmi…”;
- “Come sei dolce, adesso te lo posso dire serenamente quanto ti amo.”.
Ci baciammo, si alzò, mi prese per mano e mi accompagnò a letto, mi fece coricare e si mise sopra di me, si sfilò la maglietta ed il reggiseno e disse:
- “Adesso voglio il tuo cazzo come aperitivo…”.
Mi spogliò completamente senza che potessi collaborare, fece altrettanto con sè stessa, cominciò come al solito dai piedi, stavolta però lo fece dolcemente, intanto si masturbava entrambi i buchi facendomi vedere quanto era eccitata, si infilava le dita in entrambi gli orifizi e poi le leccava, intanto susurrava:
- “Guarda quanto sono bagnata, mi fai scoppiare la testa…”.
Salì piano piano fino ad arrivare alle palle, leccò ed insalivò a lungo, quando arrivò a prendermi in bocca il cazzo ero talmente eccitato che feci fatica a trattenermi, lo intuì e disse:
- “Non venire, ti prego…”;
- “Lasciami prendere fiato, sono troppo eccitato…”.
La feci coricare pancia in su e mi coricai su di lei, la baciai a lungo partendo dai piedi, piano piano salii sulle gambe, si masturbò tutto il tempo, leccai la figa ed il buco del culo, nel frattempo rientrò Paolo, iniziò a parlare ma quando ci vide chiese scusa e si mise dietro al muretto guardandoci eccitato, la penetrai nella figa e subito dopo ebbe un orgasmo molto forte.
“Ohhhhhh!!! Siiiiii!!!!!”.
Sentii la sua figa grondare umori come se stesse urinando, praticamente squirtò bagnando ovunque esclamandò:
- “Scusami, ho fatto un disastro!!!”.
Mi fece alzare, restai in piedi, le lenzuola erano tutte bagnate, pure il cazzo colava tutto, si attaccò con voracità e cominciò a succhiarmelo in maniera straordinaria tenendo i suoi magnifici occhi puntati su di me, mi leccava la pancia e le palle.
- “Lo vedi quanti ti amo? Lo vedi cosa mi fai fare? Sono la tua schiava, fai di me cosa ti pare…”.
Girò lo sguardo verso suo marito, era intento a segarsi dietro al muretto, sorrise e gli disse:
- “Lo vedi quanto mi fa eccitare? Ricordati che sono sua prima di esser tua…”.
Quelle parole mi fecero eccitare tantissimo, la girai facendola coricare con la pancia in sotto sulle lenzuola bagnate, appoggiò i piedi a terra ed alzò il culo, restò quasi inginocchiata davanti al letto, mi misi in piedi allargando le gambe e passando ai suoi fianchi, poi la inculai in profondità tenendomi alle sue spalle, spingeva il culo in alto per sentirlo meglio.
- “Ohhhhhh!!! Siiiiii!!!!! Mi piace continua, non ti fermare ti prego!!!”.
La scopai in quel modo per alcuni minuti, leccava le lenzuola bagnate e le prendeva tra i denti, stavo per venire, mi tolsi, la feci inginocchiare davanti a me, le dissi di finire il lavoro, cominciò a segarmi aprendo la bocca e tirando fuori la lingua, sborrai in maniera copiosa, parecchi schizzi di sperma le ricoprirono il viso, i capelli e le tette, fu sorpresa dalla quantità, sorrideva mentre con la lingua si ripuliva le labbra e si strofinava il cazzo sul viso, la guardavo soddisfatto:
- “Tu mi farai impazzire…”.
Mi guardò sorridente e rispose:
- “Può darsi…”.
Continuò a lungo a succhiarmelo e leccarmelo, ci mise un bel po’ di tempo a finire di ripulire entrambi, Paolo era venuto ed era andato in bagno a sciacquarsi, eravamo entrambi sudati e soddisfatti, ci coricammo sul letto, rideva e continuava a ripetere:
- “Guarda che casino che abbiamo fatto, il letto è tutto bagnato, dobbiamo farci cambiare le lenzuola, chissà cosa penseranno di noi.”.
Quando tornò Paolo andammo a farci la doccia e poi scendemmo per la cena tutti e tre insieme, Paolo passò ad avvisare che era necessario mandare il servizio in camera per cambiare le lenzuola, intanto lo aspettammo nella solita saletta a noi riservata.


Continua…

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Categorie: Etero Racconti Cuckold
Tag: Amatoriale