Capitolo 15
Restammo nel letto a chiacchierare dopo esserci lavati, entrambi nudi e soddisfatti, bussarono, era Paolo, Simona andò ad aprirgli restando dietro alla porta per non farsi vedere da occhi indiscreti, si baciarono a lungo, la stringeva forte e le palpava le chiappe, lei appoggiò una mano sul suo cazzo e poi disse:
- “Ti sento in forma”.
Lui sorrise e rispose:
- “Ho voglia di te Simona.”.
Si girò verso di me e disse:
- “Ti dispiace se mi scopo mio marito?”;
- “Ci mancherebbe, datemi il tempo di vestirmi e tolgo il disturbo”.
Simona mi guardò molto eccitata e replicò:
- “Puoi restare, tanto andiamo in bagno, ci mettiamo due minuti…”.
Lo prese per mano lasciando la porta aperta, restai ad ascoltare incuriosito, si sentirono pochi rumori, poco dopo sentii Paolo che gridava:
- ““Oh siiiiiiiiii vengo!!!”.
Era durata davvero poco, tornò Simona per prima, si avvicinò e mentre si rivestiva disse:
- “Hai visto, è durato poco, mi sono fatta venire dentro anche da lui, te lo avevo detto che Paolo è sterile?”;
- “No, non lo sapevo, mi dispiace, ma volete figli?”;
- “Lui si, a me non interessa per il momento, poi bisognerebbe che qualcuno mi presti il suo seme per averne uno, tu saresti disposto?”;
- “Stai scherzando?”;
- “No, non sto scherzando, prima o poi vorrei averlo un figlio, almeno credo, andare alla banca del seme non mi piacerebbe, vorrei conoscerlo il padre biologico di mio figlio, tu ad esempio saresti perfetto, mi piacerebbe che fossi te a mettermi incinta, allora che ne dici? La mia è solo una domanda teorica, come ti ho detto non è un progetto a breve scadenza.”;
- “Domanda difficile la tua, se un giorno volessi un figlio lo farei con mia moglie, pensare di donare il mio seme è una cosa che non ho mai pensato di fare, in linea di massima direi di no.”;
- “Io invece se un giorno volessi un figlio mi farebbe piacere che fossi tu ad ingravidarmi, torneremo sul discorso, tu intanto pensaci bene…”.
Il discorso finì lì, restai sconcertato dal fatto, alcuni miei amici avevano fatto donazioni di sperma per guadagnare due soldi extra, però la cosa non mi aveva mai convinto, pensare di ingravidarla senza che lei fosse stata mia lo vedevo troppo strano, non credo proprio che avrei mai potuto farlo.
Tornò poco dopo Paolo dal bagno dopo essersi fatto la doccia.
- “Ciao Gianluca, scusa se non ti ho salutato prima…”;
- “Figurati, nessun problema.”;
- “Ho saputo che vi siete divertiti parecchio, grazie per averle fatto compagnia, andiamo a cena?”;
Andammo giù nella solita saletta, cenammo e poi decidemmo di andare nella discoteca dove eravamo già stati, stavolta fu una serata normale; ballammo molto io e Simona, poi tornammo dal marito nella saletta a noi riservata. Dopo aver bevuto un paio di cocktail Simona chiese:
- “Stanotte mi piacerebbe dormire con entrambi, che ne dite?”.
Paolo deglutì nervosamente, spalancò gli occhi e rispose:
- “Non chiedo di meglio, che ne dici tu Gianluca”;
- “Proviamoci, però Simona sta in mezzo ok?”.
Simona sorrise, mi baciò appassionatamente e poi disse:
- “Dai andiamo in albergo.”.
Arrivammo in camera, Simona andò in bagno a prepararsi, Paolo restò sul divano e si cambiò indossando un pigiama con maglietta e pantaloncini corti, io mi coricai a letto vestito, il pensiero di entrare nel letto insieme a lui mi imbarazzava, anche se mi aveva visto nudo molte volte mentre scopavo con sua moglie dormire insieme era un’altra cosa, lo so che sembra strano ma è così, perlomeno dal mio punto di vista.
Quando uscì dal bagno Simona restai per l’ennesima volta a bocca aperta; indossava un completino intimo rosso da paura, il viso poco truccato e le labbra rosso fuoco, reggicalze ed autoreggenti dello stesso colore, scarpe sempre rosse con tacchi altissimi, era raggiante e di una bellezza che lasciava senza fiato, guardò compiaciuta il marito, poi si avvicinò al letto e mi disse:
- “Come mai sei ancora vestito?”;
- “Perché voglio che sia te a spogliarmi…”.
Sorrise e si sedette sulle mie ginocchia baciandomi a lungo, le nostre lingue si intrecciavano, Paolo si mise dietro al muretto guardandoci eccitato, avevo il cazzo durissimo. Si inginocchiò davanti a me e mi tolse le scarpe, mi alzai in piedi, mi slacciò i pantaloni e li sfilò insieme alle mutande, restando inginocchiata cominciò a farmi un pompino delicato, si concentrò sulla cappella insalivandola abbondantemente, le appoggiai una mano sulla testa accarezzandole i capelli, non volevo forzarla e la lasciai fare, gemeva eccitata mentre si sgrillettava, passò a leccare ed insalivare l’asta, poi le palle ed il buco del culo, mi fece sedere sul letto e mi sfilò le calze, cominciò il solito lavaggio dei piedi con la lingua, ormai ero abituato e sapevo quanto le piacesse, si sgrillettava eccitatissima, le sue dita si infilavano in profondità in entrambi i buchi. Misi un piede appoggiato sul suo viso e glielo strofinai facendomelo leccare per bene, la cosa le piacque parecchio, lo feci anche con l’altro piede, i suoi gemiti di piacere mi eccitavano moltissimo, la feci coricare a terra con la pancia in su e mi sedetti con il culo sulla sua faccia, mi leccò il buco del culo e le palle a lungo mentre mi masturbava, Paolo era sempre dietro al muretto che si segava eccitatissimo, i suoi occhi erano spalancati e si godeva la moglie. La feci girare a quattro zampe sul pavimento e mi inginocchiai dietro di lei, leccai i suoi piedi e le gambe salendo fino al buco del culo, aprì le chiappe, vedendolo dilatarsi lo leccai a lungo, sputai dentro e lo masturbai a fondo con le dita, ansimava e mi diceva che le piaceva moltissimo, passai alla sua figa bagnatissima e calda, poi mi alzai e gliela penetrai in profondità, lo lasciai fermo mentre contraeva i muscoli vaginali, intanto le allargai il buco del culo con le dita, era dilatatissimo, la scopai a lungo e molto forte, ogni colpo era accompagnato da un suo commento sempre più spinto, ebbe un orgasmo e come al solito la feci rifiatare. Ero parecchio in forma e non necessitavo di pausa, quindi mi coricai sul letto e la invitai a succhiarmelo, non se lo fece ripetere, prima però mi leccò ancora a lungo i piedi e le gambe, quando lo prese in bocca glielo infilai tutto in gola tenendola giù con le mani, quasi soffocò, lo rifeci parecchie volte, avevo il cazzo completamente ricoperto di saliva, glielo picchiai in faccia molto forte, le piaceva e mi faceva sentire completamente dominante su di lei, la guardai negli occhi e dissi:
- “Adesso ti spacco il culo!!!”;
- “Si ti prego…”.
La feci mettere a quattro zampe sul letto, mi misi in piedi dietro di lei, aprì le chiappe con le mani, mi abbassai e la inculai in profondità, si lamentò dal dolore ma cominciai a scoparla con tutta la forza che avevo in corpo, ogni colpo era più forte e profondo, mi chiedeva di continuare senza fermarmi, mi invitata a scoparla più forte, dopo averla scopata per parecchio tempo sentii che ero quasi al limite e mi fermai lasciandolo dentro, si voltò e mi chiese:
- “Posso succhiare il cazzo a Paolo mentre mi inculi?”.
La cosa non mi entusiasmò ma le dissi che andava bene. Guardò suo marito e gli fece segno con il dito sorridendo, un po’ intimorito si avvicinò, aveva un cazzetto piccolo, salì sul letto e si inginocchiò davanti a lei, lo prese in bocca e cominciò a succhiarglielo, la guardava senza dire una parola cercando di non incrociare il mio sguardo, ricominciai ad incularla con forza, mi incitava a scoparla con la bocca impegnata, poco dopo esplodemmo praticamente insieme, le inondai il culo di sperma e suo marito la bocca, ruotava il culo e lo spingeva contro il mio cazzo mentre ingoiava il seme di Paolo, lo ripulì per bene, io lo tolsi e lei, guardando il marito negli occhi, raccolse dal suo culo con le dita il mio sperma ingoiandolo avidamente. Paolo alzò lo sguardo e disse:
- “Grazie Gianluca per questa concessione, è stato magnifico.”.
Dopo essersi ripulita per bene il buco del culo si avvicinò e lo baciò a lungo, li lasciai soli ed andai a farmi una doccia, ero sudatissimo, mentre ero sotto l’acqua entrò Simona e si lavò i denti, poi entrò in doccia con me.
- “Grazie Gianluca è stato bellissimo quello che è successo prima, ci hai fatto un grosso regalo, ero eccitatissima.”;
- “Figurati, devo dire che ignorando Paolo è piaciuto molto anche a me.”;
- “Lo hai fatto sborrare come poche altre volte sai? Ho fatto fatica ad ingoiarla da quanta ne è uscita, mi ha ripetuto di ringraziarti ancora e che è stata la cosa più bella che ha mai provato e sono d’accordo con lui. E’ la prima volta che partecipa in questo modo e devo dire che è piaciuto molto anche a me, un giorno magari potremmo spingerci ancora oltre…”
Capii subito cosa intendesse, voleva farsi scopare da entrambi e risposi:
- “Quello non credo proprio, una cosa è vederti succhiarglielo, oltre non credo di poterci arrivare, scusa ma ho dei limiti pure io…”;
- “Nessun problema, non lo abbiamo mai fatto nemmeno noi, perdonami ma sono ancora eccitatissima, non credevo che avresti accettato, era una fantasia che avevo già avuto ma non mi sono mai spinta a tanto. Devo dire che è stato bellissimo sentirmi riempita da tutti e due, una sensazione bella ed appagante, magari lo rifacciamo qualche altra volta, quello si vero?”;
- “Quello sì, però non mi chiedere di andare oltre, non me la sento proprio…”;
- “Mi permetti di lavarti adesso?”;
- “Certo fai pure.”.
Si dedicò al mio corpo con molta dedizione, quando arrivò al cazzo era durissimo, mi guardò e disse:
- “Posso gustarmi il tuo sperma?”;
- “Certo che lo puoi gustare, non so quanto ne ho ancora disponibile ma prova e vedi cosa esce.”.
Sorrise, mi baciò, si inginocchiò e mi fece un pompino spettacolare, ero appena venuto quindi ci volle molto per farmi sborrare, la avvisai quando fu l’ora, si tenne il cazzo in bocca ingoiando avidamente tutto, avevo il cazzo in fiamme ma la sua bocca regalava un piacere enorme.
- “Sei unica Simona, ma come fai ad essere così?”;
- “Mi piace il cazzo, il tuo poi mi fa impazzire, non ne ho mai basta, cosa ci posso fare?”.
In quel momento entrò Paolo e la vide ancora intenta a succhiarmelo, chiese scusa e tornò nella stanza.
Tornammo a letto insieme, Paolo andò a farsi la doccia, Simona restò nuda mentre io indossai un paio di mutande ed una maglietta, quando tornò il marito chiese timidamente:
- “Posso venire con voi allora?”.
Simona mi guardò in cerca di approvazione, gli risposi:
- “Vieni pure ma non prenderla come abitudine, è l’eccezione che conferma la regola, preferisco avere solo lei nel letto.”;
- “Ok ok, grazie ancora.”.
Si coricò nel letto, era grosso e ci stavamo comodamente tutti e tre, lei si mise con la testa sul mio petto accarezzandomi il cazzo da sopra le mutande, ogni tanto mi baciava il collo, ero imbarazzato e lo intuì, mi diede la buonanotte e si addormentò pancia in su tra di noi con la mano appoggiata sul mio cazzo, Paolo credo che si fosse già addormentato e non disse una parola. Ci misi parecchio ad addormentarmi, era notte fonda quando finalmente sentii che gli occhi si chiudevano e Morfeo mi accoglieva tra le sue braccia.
Il mattino successivo aprii gli occhi, ero solo a letto, si erano alzati entrambi, Paolo era sparito mentre Simona stava facendo i soliti esercizi di ginnastica nel salottino, la salutai, corse da me a letto, mi baciò e disse:
- “Scusa ma sono tutta sudata, hai dormito bene dormiglione?”;
- “Se devo essere sincero no, mi sono addormentato a fatica, però poi ho fatto una bella tirata, che ore sono?”;
- “Sono le 10, per questo ti ho detto che sei un dormiglione.”;
- “E Paolo dov’è andato?”;
- “Telefonata di lavoro, è andato giù a parlare per non disturbarti ed avrebbe fatto anche colazione, è dalle 8,30 che è sceso senza tornare, ho fatto un po’ di ginnastica aspettando che ti svegliassi, non ho voluto disturbarti, è una splendida giornata fuori, ordino la colazione?”.
Fece portare in camera la colazione, intanto salì Paolo e si unì a noi, Simona mi chiese:
- “Hai in programma qualcosa per le ferie?”;
- “Avevo programmato di andare con Roberta, ho due settimane, le ultime due di agosto, non avevamo prenotato nulla, avevamo deciso di andarci in moto, così all’avventura, adesso visto che ci siamo lasciati sono indeciso sul da farsi.”;
- “Verresti con noi in Grecia? Paolo ha un contatto per un nuovo villaggio che un suo cliente inaugura quest’anno a Kos, il periodo lo decidiamo noi quindi ci adegueremmo alle tue ferie, che ne dici?”;
- “Vi ringrazio, però sinceramente avevo pensato di unirmi ad amici che vanno in Sicilia, me lo avevano chiesto ma stavo ancora con Roberta e non avevo accettato, poi non vorrei esagerare, 15 giorni insieme non vorrei che siano pesanti per tutti…”;
- “A noi farebbe tanto piacere, certo con i tuoi amici sicuramente ti divertiresti di più, però io sarei tua per tutto il tempo, non credo che ti annoieresti, pensaci su e facci sapere, tanto noi possiamo avere le camere quando vogliamo, Paolo si è già portato avanti ed ha detto che gliene servono due; una singola per lui ed una suite per noi…”;
- “Ok, grazie mille, se vi faccio sapere qualcosa la settimana prossima per voi va bene?”;
- “Va benissimo, però a me farebbe tanto piacere se accettassi…”.
La proposta era allettante, però 15 giorni erano lunghi da passare, va bene un weekend ma stare con loro tutto quel tempo mi lasciava molto in dubbio.
Passammo il resto della mattinata in camera a chiacchierare, poi andammo a pranzo, mentre io e Simona ci dirigevamo nella solita saletta mano nella mano incontrammo una coppia che la conoscevano, Paolo in quel momento non era con noi perché era andato nella sua stanza a recuperare qualcosa.
- “Signora Lupi che piacere”.
Esclamò l’uomo, in quel modo conobbi il cognome di suo marito, Simona era imbarazzatissima, levò la mano che teneva la mia e rispose imbarazzatissima:
- “Signori D'Antoni che piacere rivedervi, quanto tempo è passato dall’ultima volta che ci siamo visti.”;
- “E’ vero è passato un secolo, lei è sempre splendida, ma Paolo dov’è?”.
Simona restò in silenzio, si capiva che non sapeva che pesci pigliare, ero rimasto zitto per non complicare le cose ma vedendola in estrema difficoltà intervenni:
- “Buongiorno, non ci conosciamo, mi presento sono Gianluca, il nipote di Paolo, è salito in camera loro a prendere qualcosa che aveva scordato, siamo qui perché mi devo sposare e loro mi regaleranno il ricevimento in questo splendido posto.”;
- “Piacere mio, non sapevo che Gianluca avesse un nipote, non me ha mai parlato, quindi lei sarebbe?”;
- “Il figlio di sua sorella…”.
Nei discorsi che avevamo fatto mi aveva parlato di una sorella più grande di lui di parecchi anni, era quindi plausibile che io potessi essere suo figlio, nel frattempo arrivò Paolo, restò di ghiaccio vedendoci parlare con loro, lo anticipai e dissi:
- “Ecco lo zio, stavo appunto dicendo ai tuoi amici che mi regalerete il ricevimento di nozze in questo meraviglioso posto…”.
Paolo era sveglio in fin dei conti e si agganciò alla perfezione al mio discorso:
- “Signor D'Antoni che piacere rivedere lei e la sua splendida moglie…”.
Strinse calorosamente la mano ad entrambi senza addentrarsi nel discorso, era evidente che voleva lasciare a me il compito di continuare.
- “Allora zio, il posto è bellissimo, se sei davvero convinto di farmi questo enorme regalo credo che possiamo portare qui anche Roberta, sono sicuro che piacerà molto anche a lei…”.
Mi disse dopo che il tizio era un suo vecchio cliente, rassicurato dal fatto che la coppia sembrava aver abboccato si rivolse loro:
- “Cosa volete farci, ho solo questo nipote e l’ho sempre viziato, si vuole sposare anche se è così giovane, mi sembrava giusto fargli un regalo importante, ma voi come state, come mai da queste parti?”;
- “Fa bene, è giusto prendersi cura dei nipoti, ci hanno detto che si mangiava bene qui ed era un bel posto, ero da queste parti per un appuntamento e mi sono portato dietro la moglie, vi unite al tavolo con noi?”.
Paolo era ormai sulla strada giusta e gli rispose:
- “Mi piacerebbe ma ci hanno riservato una saletta per provare la loro cucina, dovremmo poi tornarci con la futura moglie di Gianluca, noi non conosciamo molto il posto e ci vogliono far provare un piccolo assaggio delle loro portate per i matrimoni, non sono abitualmente sul menù...”;
- “Ah capisco, allora ceneremo una sera di queste a casa, promesso?”;
- “Promesso Sig. D'Antoni.”.
Si congedarono e ci dirigemmo nella saletta, appena entrati Paolo disse:
- “Cazzo Gianluca sei un genio, mi hai salvato il culo, non hai idea che stronzo sia quello, ti devo un piacere enorme, non so come sdebitarmi davvero.”;
- “Figurati, mi sono inventato la storia del nipote e mi sembra che ti sei agganciato alla perfezione…”;
- “Sei stato un genio, hai del talento, secondo me saresti un grande uomo d’affari, spesso bisogna bluffare per ottenere qualcosa di importante…”;
- “Oppure sarei un ottimo giocatore di poker.”;
- “Dici che se la sono bevuta? Devo andare dal direttore e dirgli che se dovessero chiedere di noi ai camerieri devono seguire la nostra storia, scusate vado ad istruirlo per bene.”.
Corse fuori tutto agitato. Simona mi invitò a sedermi e disse:
- “I miei complimenti, ero bloccata, so che quello è un cliente importante per Paolo e pure un grandissimo rompicoglioni, non hai idea di che piacere gli hai fatto, a questo punto penso che sarebbe disposto a fare di tutto per sdebitarsi, fossi in te ne approfitterei”;
- “Non è necessario, figurati.”.
Paolo tornò pochi minuti dopo, era visibilmente più tranquillo, si avvicinò e mi strinse la mano:
- “Tutto a posto, credo che se la siano bevuta, intanto sono tutti avvisati di reggerci il gioco, non hai idea di quanto ti sono grato, se posso sdebitarmi puoi chiedermi qualunque cosa, davvero ci tengo...”:
- “A ben pensarci una cosa ci sarebbe che potresti fare per me, però non so, forse esagero…”;
- “Ti prego dimmi, qualunque cosa…”;
- “Mi fai scopare tua moglie?”.
Scoppiammo tutti e tre a ridere e rispose:
- “Fai pure ma anche questo è un altro piacere che fai tu a me!”.
Consumammo il pranzo con tranquillità, considerata la presenza del cliente di Paolo in albergo decidemmo di lasciare il posto subito dopo per non destare sospetti o magari incontrarli nuovamente. Avevo inoltre tutte le borse con gli acquisti che avevamo fatto il giorno prima, essendo in moto non potevo portarle a casa, caricammo la loro auto e ci dirigemmo verso casa mia. Dopo esserci allontanati qualche chilometro dall’albergo Paolo mi fece segno di fermarmi, scese dall’auto Simona con il suo casco in mano, salì sulla moto e disse che avrebbe continuato il viaggio con me, inoltre mi chiese se avevo voglia di fermarmi in un paesino lungo il tragitto, c’era una sagra di paese dove esponevano prodotti tipici del posto. Arrivati al paesino parcheggiammo auto e moto e cominciamo a visitare il posto, c’era parecchia gente, girammo a lungo tra le bancarelle acquistando un po’ di tutto, Simona era raggiante e felice, mi stringeva sempre la mano lasciando a Paolo il compito di pagare e trasportare le borse con i prodotti. Dopo almeno un paio d’ore tornammo ai mezzi, caricammo l’auto e ricominciammo il viaggio verso casa, Simona allungò la mano sul mio cazzo, e mi disse che aveva voglia di scopare, mi diede indicazioni su come raggiungere un posto appartato li vicino; entrammo in una stradina che si inerpicava su una collinetta, successivamente mi fece prendere un’altra stradina contornata da alte piante che terminava su una terrazzina naturale, da li si godeva una splendida vista sulla valle sottostante, Paolo parcheggiò l’auto dietro di noi e scese sedendosi sul cofano. Scendemmo dalla moto e subito Simona mi baciò strusciandosi a me e palpandomi il cazzo.
- “Ho voglia di te Gianluca, tu mi vuoi?”;
- “Ti voglio sempre Simona, in ogni istante del giorno…”.
Si inginocchiò e mi tirò fuori il cazzo cominciando un gran pompino, Paolo si cominciò a masturbare, spingevo con forza la sua testa facendoglielo prendere in gola tutto, dopo qualche minuto la feci alzare, la girai, appoggiò le mani sulla sella, sfilai i cortissimi jeans che indossava e cominciai a leccare e masturbare i suoi buchi umidi e profumati, grondava umori e gemeva di piacere, mi incitava ad alta voce a non fermarmi. Poco dopo mi alzai e la penetrai nella figa, spingeva il culo verso di me per sentirlo tutto fino in fondo, appoggiò un piede sulla pedivella della moto agevolandomi il lavoro, la scopai a lungo, poi lo tolsi e lo infilai nel suo culo, si aggrappò alla sella gemendo e stringendo le chiappe con forza.
- “Si così così, è bellissimo sentirti dentro di me, continua ti prego, non ti fermare mai!!!”.
Le sue parole erano uno stimolo indescrivibile, le scopai il culo con forza per parecchi minuti senza sosta, si penetrava la figa con le dita, le sentivo muoversi e toccare il mio cazzo attraverso le pareti del culo, vedevo il sudore colare dal suo collo, ebbe un orgasmo profondo e molto rumoroso, le sue gambe si piegarono e lo sfilai, si piegò e lo prese in bocca con voracità, lo succhiava e lo insalivava moltissimo come piace a me, le esplosi in gola abbondantemente, ingoiò tutto e ripulì accuratamente come al solito senza perdersene una sola goccia, poi si alzò e mi baciò a lungo. Paolo nel frattempo si stava ripulendo, era venuto anche lui, senza dire una parola si accese una sigaretta osservandoci mentre ci baciavamo e ci sussurravamo parole dolci, intanto lei continuava a menarmelo, una goccia di sperma uscì, si inginocchiò leccandola, mi guardò negli occhi e sorridendo disse:
- “Sono un’insaziabile golosa di sperma, del tuo sperma.”.
Ci rivestimmo e restammo a chiacchierare per un po’, ci raggiunse anche Paolo e decidemmo di cenare lì vicino per poi tornarcene tutti a casa.
Arrivammo sotto casa mia verso le 23,00, raccolsi tutte le mie borse e ci salutammo dandoci appuntamento telefonico per il giorno dopo.
Continua…
«Chiedo all'autore e anche ai gestori del sito. Ha un senso pubblicare 15 capitoli uno dopo l'altro??? Non poteva essere messo tutto in un unico testo???»