Capitolo 9
Corse tutta nuda in bagno, sentii l’acqua aprirsi, tornò indietro e disse:
- “Invece della doccia cosa dici se ci facciamo un bel bagno nella vasca idromassaggio?”;
- “Ok come vuoi”;
- “Ti chiamo quando è pronta allora, tu resta qui.”.
Restai sul letto sfinito, ripensavo a quello che aveva appena fatto, il cazzo mi bruciava e sentivo ancora la pancia gorgogliare, però era stato bellissimo, speravo solo che non volesse ancora scopare perché ero davvero distrutto. Arrivò e chiese:
- “E’ quasi pronto di là, che dici ci facciamo un bicchierino mentre siamo a mollo? Un aperitivo.”;
- “Ok per me Aperol con ghiaccio grazie, sai che vino non ne bevo.”.
Chiamò Paolo in camera sua:
- “Tesoro ma sei lì? Mi ero preoccupata dove sei andato? Ok ok ci fai portare un Aperol con ghiaccio ed un prosecco, grazie.”.
Mise giù il telefono, rise di gusto e poi disse:
- “Lo sai cosa mi ha detto? Dopo essersi fatto due seghe guardandoci è andato a farsi una doccia perché si è sporcato tutto, in più mi ha detto che per oggi non vuole più fare sesso con me perché è esausto, che sfigato ma ti rendi conto? Manco mi avesse scopata lui? Dai vieni che è pronto.”.
Andammo in bagno e ci coricammo nella vasca, l’acqua era alla temperatura perfetta, appena entrati bussarono alla porta, era Paolo con un cameriere ed i nostri aperitivi, fece appoggiare nel salottino il vassoio, poi venne da noi con i due bicchieri, ce li diede e chiese:
- “Porto di qui anche le tartine ed il resto, posso stare qui con voi e ce lo prendiamo insieme l’aperitivo?”.
Simona mi guardò come chiedere il mio permesso, quindi risposi:
- “Certo che puoi prenderlo con noi, però guarda che per stamattina lo spettacolo è finito”;
- “Ne ho avuto abbastanza anch’io grazie.”;
- “Lo so, lo so.”.
Scoppiammo a ridere tutti e tre, poi andò a prendere il resto del vassoio con il cibo ed un bicchiere di prosecco anche per lui, si sedette a terra servendoci man mano le tartine. Gustammo l’aperitivo e parlammo un po’ del più e del meno, poi Simona disse:
- “Dai tesoro è ora del bagnetto.”
Cominciò ad insaponarmi le gambe standomi di fronte, ne approfittò per leccarmi i piedi e lanciarmi sguardi assassini, il cazzo era di nuovo duro ma bruciava, mi fece girare di schiena e poi alzare per insaponarmi meglio, vide il cazzo durissimo, lo prese in mano lavandomelo accuratamente e disse:
- “Ma non hai detto che ne avevi abbastanza per stamattina?”;
- “Infatti ne ho basta, lascialo riposare o mi crolla.”.
Lo baciò dolcemente sulla cappella e poi disse:
- “Per carità, sarei disperata.”.
Lavai anch’io il suo meraviglioso corpo facendo molta fatica a non scoparla, ma davvero ero distrutto, quando ero sulle parti intime si lamentava un po’ ma rispettò la mia richiesta di una sosta.
Ci sciacquammo per bene e ci rivestimmo, dopodiché uscimmo dalla camera. La giornata era splendida, il cielo azzurro ed il sole caldo, andammo direttamente nella saletta della sera precedente per il pranzo, mangiai parecchio anch’io, ero affamato, non c’era nessuno con noi, quindi potevamo parlare tranquillamente, ero curioso di sapere qualcosa in più su di loro.
- “Ragazzi posso sapere qualcosa in più su di voi?”.
Rispose Simona:
- “Dipende, cosa vorresti sapere?”;
- “Dove vivete se posso chiedere?”;
- “Scusa ma non posso risponderti, lo sai che dobbiamo fare molta attenzione alla nostra riservatezza. Diciamo che siamo di un’altra Regione ma non troppo distante dalla tua città, spero ti basti come risposta.”;
- “Ok, e come mi avete trovato?”;
- “Per caso, Massimo non era delle tue parti, abbiamo deciso di venire nella tua città perché non avevamo mai frequentato la tua zona, siamo entrati in un bar a caso come facciamo di solito, ti ho visto e mi sei piaciuto subito.”;
- “Davvero? Tutto per caso, devo ringraziare il fato allora.”;
- “Tutto per caso davvero, di solito non abbiamo fortuna al primo colpo, giriamo parecchi locali prima di trovare una persona interessante, sono molto selettiva, nel tuo caso è andata in maniera diversa però, quando ti ho visto entrare mi sei piaciuto all’istante, non nego che ci ho messo un secondo a sceglierti, chiedi a Paolo, diciamo che è stato amore a prima vista.”;
- “Confermo tutto, mi ha anche detto subito che voleva te.”.
Rispose Paolo.
- “Davvero? Io ti ho notata grazie al barista, però all’inizio non mi sembravi interessata, eri schiva e non ricambiavi gli sguardi che ti lanciavo.”;
- “Stavo cercando di capire se c’era la tua ragazza nel gruppo, non volevo scatenare una lite, quando quella tua amica disse che la povera Roberta non voleva vedere i tuoi tradimenti mi sono decisa a farmi sotto, eri bello, traditore di indole e soprattutto lei non c’era, da lì poi è successo il resto.”;
- “Capito, scusate ma vorrei sapere qualcosa di voi, sempre rispettando la vostra riservatezza.”;
- “Se hai delle curiosità chiedi pure, le soddisferemo nei limiti del possibile.”;
- “Ok grazie, volevo sapere anche che lavoro fate, mi sembrate decisamente benestanti, questo posto deve essere molto caro, avete auto diverse ogni volta, ve la passate bene diciamo, sempre se potete dirmi qualcosa.”;
- “Io non lavoro, spendo i soldi che Paolo guadagna, lui invece lavora parecchio poverino ed è spesso in giro, anche all’estero, a volte lo seguo ma la maggior parte delle volte resto a casa, non ti posso però dire di più. Le auto non sono nostre, le noleggiamo per non far notare quelle di proprietà e non sempre è disponibile la stessa.”;
- “Cazzo sembrate agenti segreti, addirittura auto a noleggio, e non avete paura di trovare gente che conoscete? Il rischio c’è comunque.”;
- “Certo un po’ di rischio c’è sempre, però questi non sono posti che frequentiamo di solito con gli amici, qui ad esempio ci garantiscono parecchia tranquillità, lo usavamo anche con Massimo e per altri incontri avvenuti in precedenza, sanno cosa vogliamo e rispettano le nostre richieste.”;
- “Capito, quindi ne avete avuti molti altri di incontri?”;
- “Qui si, è un nostro punto di riferimento, però non moltissimi, come ti ho detto c’è stato solo Massimo con il quale sono stata per un bel po’ di tempo, gli altri sono stati incontri infruttuosi perlopiù.”;
- “In che senso infruttuosi.”;
- “Ragazzini carini ma che non sapevano accontentarmi, dei begli involucri senza significato o che non rendevano come speravo, insomma fiaschi, la maggior parte di loro non sono mai arrivati nemmeno in camera. Come ti ho detto sono molto selettiva, se non c’è feeling scarto subito, non basta avere il cazzo lungo e grosso perché ci sia sintonia, ci vuole quella scintilla che scatta solo con pochi, tu per esempio sei stato finora perfetto, mi potrei innamorare di un ragazzo come te, davvero sai?”;
- “Ti ringrazio, se non fossi sposata anch’io mi potrei innamorare di te.”;
- “Non deve succedere ok? Parlo per esperienza, Massimo si era perdutamente innamorato di me, non gli bastava più scoparmi e basta, mi ha chiesto di lasciare Paolo, è stato quello che ha rovinato tutto, dopo il mio rifiuto ci siamo trascinati in un rapporto che non funzionava più, poi ha trovato una ragazza ed è finito tutto, non voglio che finisca tutto tra noi, almeno il più tardi possibile, capiterà prima o poi che troncheremo il rapporto, ma con te voglio che duri il più a lungo possibile ok?”.
Mi guardò con dolcezza stringendomi la mano, ebbi la forte impressione che il suo era un monito a non avvicinarmi troppo, il nostro doveva essere solo sesso, senza coinvolgimenti sentimentali, certo che era davvero strano aver trovato una donna interessata solo al cazzo, poi una figa così, mi sembrava di essere in un sogno, avevo paura che da un momento all’altro mi sarei svegliato nel mio letto tutto sudato scoprendo che non c’era nulla di vero.
- “Tranquilla il mio era solo un pensiero a voce alta, ho capito cosa vuoi da me, facevo solo una considerazione, tutto qui.”.
Sorrise senza tornare sull’argomento, poi fece un’uscita strana:
- “Comunque Gianluca se avessi bisogno di qualcosa, qualunque cosa, hai solo da chiedere, come hai potuto capire non abbiamo problemi economici e sappiamo essere molto generosi, non so se mi sono spiegata?”;
- “No scusa, non ho capito cosa intendi?”;
- “Mi spiego meglio, noi ti stiamo chiedendo molto, se hai delle necessità, di qualunque tipo, hai solo da chiedere, la tua storia con noi deve continuare e la riservatezza è indispensabile, è giusto che anche tu abbia il tuo tornaconto, ok?”;
- “Praticamente mi stai offrendo soldi? Ti ho già detto che i vostri soldi non li voglio, come non ho chiesto regali, lo faccio perché mi piaci, il mio compenso è stare con te, non mi serve altro.”;
- “Ok ok, scusa, non voglio che te la prendi, mi è sembrato solo giusto dirtelo, non ti arrabbiare!”;
- “Mi irritano questi discorsi, lascia perdere e non tornare più sull’argomento per piacere.”.
Mi dava fastidio questo argomento, sembrava volesse pagarmi le prestazioni sessuali, voleva farmi passare per un gigolò? Non era già abbastanza strana la situazione? Mancava solo che mi pagasse, sarò scemo ma la cosa non la sopportavo.
- “Ok promesso, non mi permetterò mai più. Scusa.”.
Si avvicinò sedendosi sulle mie gambe, mi prese il viso tra le mani e mi baciò teneramente. Finimmo il pranzo e poi andammo a prenderci il caffè ad un tavolino che dava su uno splendido parco sul retro, non c’era nessuno vicino a noi, quindi organizzammo il dopo pranzo, Simona disse:
- “Allora che ne dici se facciamo una passeggiata? Si gode una vista splendida dalle colline qui attorno.”;
- “Per me va bene, andiamo.”.
A bordo della loro auto cominciammo a prendere una strada che portava in cima ad una collina, Paolo era alla guida ed io e Simona seduti sui sedili posteriori, durante il tragitto ci baciavamo spesso e mi raccontava fatti storici avvenuti da quelle parti. Parcheggiammo l’auto nei pressi di un vecchio fortino militare per visitarne i resti, c’era pochissima gente, dopo aver fatto un veloce giro all’interno ci incamminammo lungo un ripido sentiero, Paolo rimase parecchio indietro, la sua pancia non lo aiutava, arrivammo in cima fino alla fine della strada, una terrazza naturale regalava una magnifica vista sulle valli circostanti, un muretto circondava il posto ed era deserto, li vicino c’erano dei tavoli di legno alti con degli sgabelli attorno, probabilmente per mangiare e godersi il paesaggio, Simona era felicissima.
- “Ma guarda che spettacolo, che bello sarebbe alzarsi al mattino e godere di una vista così, magari con un bel cazzo come il tuo a disposizione.”.
Mi spinse con il sedere contro al muretto baciandomi con estrema passione, misi le mani sotto al suo vestitino stringendole con forza le chiappe, si lamentò:
- “Scusa fai piano ma mi fanno ancora male le chiappe.”;
- “Davvero? Fammi vedere…”.
La feci girare e le alzai il vestito, indossava un perizoma che copriva a malapena i suoi meravigliosi buchetti, effettivamente aveva ancora i segni evidenti delle mie sculacciate, la sua pelle perfettamente levigata era arrossata:
- “Povere chiappe tutte arrossate, ma cosa ti è successo?”;
- “Sono stata cattiva ed il mio padrone mi ha punita, sono una cattiva bambina sai?”;
- “Ma dai, aspetta che allevio il tuo dolore…”.
Mi inginocchiai e cominciai a baciarle le chiappe:
- “Qui ti fa male?”;
- “Si tanto.”.
Cominciò a sgrillettarsi dolcemente, la sua figa era già bagnata e pronta, si inumidiva con i suoi umori il buco del culo e lo spingeva per farlo dilatare, girando il dito attorno, era irresistibile.
- “Sei tutta arrossata tesoro, anche il buchetto è tutto rosso, ti brucia per caso?”;
- “Si tantissimo, ci vorrebbe un unguento che lo rilassi, puoi aiutarmi?”.
Lo voleva nel culo di nuovo, non aspettavo altro ma il giochino era divertente, quindi continuai:
- “Dipende, tu cosa mi dai in cambio per i miei servizi?”;
- “Tutto quello che vuoi, basta che te ne prendi cura per bene.”.
Allargai le sue chiappe e cominciai a leccarle il buco del culo.
- “Oh siiiiiiiiii!!! Così continua ti prego!!!”.
Si sentì un rumore, guardai verso il sentiero, era il marito, ansimante dalla fatica e sudato all’inverosimile, ci guardava con gli occhi spalancati, ero eccitato come un toro e la volevo inculare subito, mi rivolsi a lui:
- “Era ora che arrivassi cazzo, mi hai fatto prendere un colpo.”;
- “Scusa ma non sono allenato come voi, ma cosa state facendo? Se sale qualcuno vi sorprenderà!”;
- “Tua moglie vuole il cazzo, tieni d’occhio che non arrivi nessuno e goditi lo spettacolo! Non è quello che volevi?”;
- “Certo certo.”.
Tornai a dedicarmi al culo di Simona che nel frattempo era rossa in viso come un peperone e mi guardava eccitata.
- “Voglio che sia tu a chiedermi dove vuoi che ti scopo, dimmi dove lo vuoi?”;
- “Lo voglio nel culo e voglio che me lo riempi tutto, adesso, subito!!”.
Speravo che me lo avesse chiesto, incularla era una soddisfazione enorme, era troppo bello sentire una donna godere così di gusto quando lo prende dietro, la presi in braccio e la feci sedere su uno degli sgabelli di legno, erano all’altezza giusta, le abbassai il perizoma alle caviglie, appoggiò le mani sul tavolo, si spostò un po’ indietro in maniera che il suo buco del culo fosse in posizione ideale, appoggiò i piedi sull’apposito sostegno in fondo allo sgabello, si voltò e mi disse:
- “Sei un porco, ti piace proprio incularmi vero?”;
- “Si mi piace da morire, adesso te lo faccio sentire tutto dentro sei contenta?”;
- “Dai che non resisto più!!”.
Senza troppi convenevoli puntai sul suo buco del culo il cazzo e glielo infilai dentro con forza, quella posizione era perfetta, potevo infilarlo tutto senza il minimo sforzo, la tenevo per i fianchi e spingevo con forza, incoraggiato dai suoi incitamenti affinché continuassi sempre più forte, le palle sbattevano sulle sue chiappe, era scatenata, continuava a dire che le piaceva da morire e che non dovevo fermarmi. Quella donna aveva la capacità di farmi perdere il senno, era dal giorno prima che la scopavo ed ogni volta entravamo più in sintonia, aveva inoltre una predilezione particolare per il sesso anale, cosa che mi ha sempre fatto impazzire, inculare una donna mi ha sempre fatto sentire dominante nei suoi confronti ma non avevo mai trovato nessuna che lo dava per il gusto di farlo, di solito lo concedevano perché ero io a volerlo, come Roberta che dopo tanto tempo lo aveva fatto solo per me, per lei invece era diverso, godeva proprio quando veniva presa dietro, me ne accorgevo, il suo modo di incitarmi era più forte e deciso, sembrava perdere la testa, fu lei a far diventare il sesso anale un’ossessione per me, purtroppo una donna così non l’ho mai più incontrata. Ogni tanto cercavo Paolo con lo sguardo per essere tranquillizzato che nessuno sopraggiungesse, era poco distante da noi, molto teso ma evidentemente eccitato, aveva buttato a terra la giacca e si toccava vistosamente il cazzo che evidentemente gli esplodeva nei pantaloni.
- “Oh siiiiiiiiii!!! Così continua ti prego!!!”.
Continuava a ripetere Simona, tolse le mani dal tavolo e si adagiò con la schiena a me, si girò leggermente prendendomi per il collo tirandomi verso di lei, mi cominciò a baciare appassionatamente, mi leccava le labbra e sussurrava:
- “Mi piace, mi piace da impazzire sentirti dentro di me, dimmi che ti piace e che sono una troia.”;
- “Adoro incularti Simona, adoro sentire che me lo chiedi e sapere che ti piace così tanto, sei una grandissima troia, la mia troia.”;
- “Si Gianluca solo tua, inculami forte, fammi male e riempimi di sborra.”.
Sarà stata la situazione, le parole che mi diceva o la paura di essere scoperti, fatto sta che scoppiai all’istante, sborrai nel suo culo mentre tenevo il cazzo piantato tutto dentro, lo ruotava continuando a baciarmi.
- “Com’è calda, sento che mi sta riempiendo tutta dentro, che bello stai così ti prego non toglierlo!!”.
Restammo in quella posizione per almeno un paio di minuti, mi baciava con passione e si contorceva moltissimo, poi si tolse, mise una mano sul buco del culo e si rimise il perizoma, poi si leccò la mano, mi baciò e disse:
- “Voglio tenere il tuo sperma dentro di me, mentre camminiamo tu pensa che sono piena del tuo seme.”.
Si inginocchiò davanti a me e cominciò a leccarmi il cazzo ripulendolo da ogni traccia di sperma. Mentre lo faceva la guardavo con adorazione, non mi staccava gli occhi di dosso, li sentivo penetrarmi e la sentivo mia fino in fondo, continuava a succhiarmelo con passione, dissi:
- “Da oggi in poi il tuo culo dovrà essere solo mio, ci siamo capiti?”;
- “Certo Gianluca, solo tuo te lo prometto, non lo darò mai più a Paolo anche se per me è un enorme sacrificio, sarà una tua esclusiva.”;
Poco dopo il marito ci fece segno che stava arrivando gente, ci rivestimmo velocemente e si avvicinò a noi sussurrando:
- “Cazzo c’è mancato poco…”.
Arrivò una famigliola composta da padre, madre e due magnifici bambini dalla stradina, noi continuammo ad osservare il paesaggio mentre loro ci salutarono, Simona mi prese per mano sorridendo, poi mentre gli altri non la stavano guardando si infilò la mano sotto il vestito e si leccò le dita dicendo:
- “Che buona…me la gusterò tutta finché continuerà ad uscire dal mio buco del culo.”;
- “Tu mi farai impazzire se continui così!”.
Sorrise con soddisfazione e mi fece l’occhiolino. Durante il tragitto ogni tanto ripeteva il gesto che aveva fatto precedentemente, la cosa mi faceva impazzire, vederla ingoiare di gusto il mio sperma che usciva dal buco del culo era qualcosa di sconvolgente, ma da dove era uscita una porca del genere? Non ero ancora completamente consapevole che quella donna mi sarebbe entrata nella mente e mi avrebbe sconvolto l’esistenza, l’intesa sessuale che avevamo raggiunto in così poco tempo era davvero incredibile, certe cose una donna le concede con il passare del tempo, lei fin dal primo incontro si era donata completamente, la cosa era eccitante da impazzire, però in fondo mi lasciava perplesso, come poteva una donna fare di tutto con una persona conosciuta da così poco tempo? Chiamatemi retrogrado, bigotto o pazzo, certe domande forse sarebbe più sensato non farsele e godersi il momento finché dura, ma vi assicuro che certi pensieri mi frullavano nel cervello in continuazione. Un’esperienza del genere ti cambia la vita, mi sembrava di vivere in un film porno e mi chiedevo se sarei mai più riuscito a godermi il sesso come prima, tornare da Roberta e fare del sesso normale mi avrebbe appagato ancora? Dopo il weekend passato con Simona mi sarebbe bastato del semplice sesso? Con Simona era un concentrato delle più sfrenate fantasie sessuali che si possano avere, avevo sperimentato più cose con lei in pochi incontri che in tutto il resto della mia vita con le altre ragazze con cui ero stato, anche più di quello che immaginavo, mi era rimasta particolarmente impressa la storia del cum control, mai pensato di provare un’esperienza simile, quali altre sorprese mi poteva ancora riservare questo rapporto?
Arrivammo all’auto dopo almeno un’oretta, Simona propose di andare nel paesino vicino a prenderci un gelato, per poi tornare al ristorante a riprendere la mia auto per salutarci. Il resto del pomeriggio continuò normalmente. Arrivammo alla mia auto verso le 19 e ci salutammo, Simona mi abbracciò nel parcheggio baciandomi con dolcezza, prima di salutarci disse:
- “Sai che è stato il più bel weekend degli ultimi mesi per me? E’ stato bellissimo e sei stato straordinario, sono davvero fortunata ad averti incontrato, dimmi che ce ne saranno altri come questo?”;
- “Sono stato benissimo anch’io e se qualcuno deve ringraziare la sorte quello sono io, continuo a non credere di averti incontrata, sei una donna sconvolgente Simona, sei sicura che vuoi avere altri incontri con me?”;
- “Sono sicurissima e preparati perché questo è stato solo l’inizio, ho in mente tante belle cose da fare insieme, ti assicuro che ci divertiremo parecchio, tieni il cellulare acceso perché avrò voglia di sentirti spesso, anche solo per un saluto.”.
L’accompagnai alla loro auto salutandoli ed aspettai che fossero andati via prima di mettermi anch’io sulla strada del ritorno a casa.
Continua…