Avevo conosciuto Elisa su un sito d’incontri. Divorziata, 36 anni, una figlia a carico, capelli neri a caschetto, aspetto da segretaria sexy, con le curve al punto giusto, e tanta, tanta voglia di trasgredire e sperimentare. In poco tempo siamo diventati trombamici, e, poco dopo, abbiamo conosciuto Loris e Cristina, una coppia sposata, amante delle ammucchiate. 
Ogni venerdì sera passavo a prendere Elisa che stava poco lontano da me, e poi andavamo a trovare i nostri amici. Una cenetta fuori, e subito dopo i due ci portavano in un loro casolare in aperta campagna, dove nessuno poteva vederci o sentirci.
Andavo pazzo per quelle orge, dove potevo sfogare la mia sessualità senza essere giudicato. Amavo scoparmi Cristina in tandem con suo marito, leccare il cazzo a Loris assieme a Elisa, le spagnole di Cristina mentre Loris mi scopava in culo. Adoravo quel sesso spinto, spregiudicato, perverso. E inoltre tra noi quattro era nata pure una bella amicizia. Loris e Cristina ci parlavano della loro vita di piccolo medi imprenditori, ci invitarono a casa loro, e ci presentarono persino i loro figli, due ragazzi che avevano adottato sei mesi prima. Milù, 18enne asiatica, e Joa, 19enne brasiliano.
Poi, all’improvviso, i due non si fecero più sentire.
-Avranno trovato un’altra coppia con cui divertirsi!- fu l’idea che passò per la testa sia a me che a Elisa. E infatti, se non ricordavo male, Loris mi aveva parlato che era nata una certa intimità con una coppia di amici che frequentavano da tempo. Comunque, seguendo l’idea di Elisa, un venerdì sera decidemmo di andare a suonare la porta di casa loro.
Quando il portone si aprì, ci comparve Loris, avvolto in un accappatoio e con il cazzo vistosamente in tiro.
-Allora è vero…- mormorai io. –Avete trovato un altra compagnia,- aggiunsi.
-Ma no,- mi rispose lui sorridendo, e colpendomi con una pacca sulla spalla. –Diciamo piuttosto che io e Cristina ci siamo spinti a sperimentare altro,- sghignazzò, e con un cenno di capo ci invitò ad accomodarci. –Venite,- bisbigliò, che vi facciamo conoscere il nostro piccolo segreto.
Io e Elisa lo seguimmo in casa, e poi su per le scale. A pochi passi dalla porta della camera da letto, ci scambiammo uno sguardo. Eravamo tutti e due convinti che in quella stanza avremmo trovato un’altra coppia. Magari quella coppia di amici, o qualcun altro conosciuto sul sito dove noi stessi ci eravamo incontrati.
Ma quando la porta si aprì, ci trovammo di fronte l’immaginabile.
-Oh mio dio!!!- sbottò sconvolta Elisa, portandosi le mani davanti alla bocca. Sul lettone, in compagnia di Cristina, e nudi come lei i due ragazzi, Milù e Joa, i loro figli adottivi.
-No! No! Questo è troppo!- esclamò Elisa. –Io me ne vado,- aggiunse voltandosi all’istante.
-Aspetta le gridò dietro Loris,- rincorrendola. Sconvolto, senza parole, la seguì pure io, e pure Cristina scese dal letto.
Alla fine ci trovammo tutti e quattro in fondo al corridoio, con la porta della camera chiusa. Elisa era completamente sconvolta.
-Ma vi rendete conto cosa state facendo?
-I ragazzi sono maggiorenni e consenzienti!- si giustificò Loris.-E scopano di loro spontanea volontà!
-Ma è come se fossero i vostri figli!- sbottò Elisa.
-E’ questo il bello che rende il tutto più eccitante,- mormorò Cristina, accarezzandola. Elisa timidamente sorrise, mordendosi il labbro inferiore. Lo sconvolgimento in lei si stava lentamente sciogliendo, lasciando spazio ad uno stato di crescente eccitazione, per quella situazione così perversamente spinta.
-Siete dei grandi sporcaccioni,- apostrofò i nostri amici ridacchiando.-Dei veri depravati!
-Però devi ammettere che la situazione è eccitante?- la stuzzicò Loris.
-Be’… ecco … in un certo senso … ehm … sì!- rispose lei con difficoltà. Io invece a tal proposito non avevo dubbi! Cazzo se era eccitante!!!
-E sapete che cosa renderebbe questo gioco ancor più eccitante?- ci domandò a entrambi Cristina.
-No!- rispose Elisa per tutti e due.
-Be’!- esclamò lei. –Sarebbe molto più eccitante se al gioco prendessero parte pure gli amici di mamma e papà!
A quelle parole sentì il cazzo nei jeans gonfiarsi all’istante. Loris e Cristina ci sorridevano maliziosi, mentre Elisa a braccia conserte scuoteva il capo.
-No … no … assolutamente no!- ripeteva. –Voi siete liberi di fare quello che volete, ma io sono una madre, e di prendere parte con voi a questa orgia pseudo incestuosa non ci penso proprio.
-Se vuoi puoi solo guardare,- la invitò Loris. –E se lo spettacolo non ti piace proprio ti chiamiamo un taxi e ti spediamo a casa.
Elisa sospirò.
-Okay,- rispose. –Ma guardo soltanto…- precisò. 
Poi, tutti e quattro ci incamminammo lungo il corridoio, verso quella camera da letto. Loris e Cristina davanti a noi, e io e Elisa dietro di loro. Le appoggiai una mano sul culo, era caldo.
Cristina, aprì la porta della camera da letto.
-Eccoci qua tesori!- esclamò. –Vi ricordate degli amici di mamma e papà?- domandò poi ai due ragazzi.


To be continued …
Sempre se lo desiderate!