Capitolo 3
Il parcheggio del locale era semi deserto e con scarsa illuminazione, appena usciti mi spinse con la schiena contro il muro e ci baciammo nuovamente con molta passione, la strinsi forte facendole sentire quanto avessi il cazzo duro, appoggiai le mani sul suo sedere e la tirai ancora più forte verso di me. Aveva due chiappe sode che sembravano di marmo, ormai le nostre lingue si intrecciavano una con l’altra con una foga esagerata, le baciai il collo, cominciò ad ansimare eccitata, le tirai fuori un seno, le presi in bocca il capezzolo che immediatamente si inturgidì, fece scivolare una mano sul mio cazzo e lo toccò, quasi a misurarne la lunghezza, partì dalle palle e tastò fino a dove arrivava, poi con il pollice e l’indice strinse forte la cappella tra le dita più volte. Ad un certo punto arrivò il marito, istintivamente smisi di baciarla, lei mi prese per la nuca e disse:
“Chi ti ha detto di fermarti? Ti ho detto che lui per te non esiste.”.
Ricominciammo a baciarci e toccarci mentre il marito restava immobile ad osservarci, la luce era poca ma il suo volto mi sembrava decisamente soddisfatto. Il mio imbarazzo comunque era sempre presente e cominciai a perdere passione, solo nei film porno tutto fila liscio e nessuno si fa problemi, oppure bisogna esserci portati, davanti a lui cominciavo a sentirmi a disagio, Simona lo capì e gli disse con tono autoritario:
- “Vai ad aspettarci in macchina, muoviti!”.
Abbassò la testa e si diresse verso l’auto, una Mercedes scura parcheggiata a due passi da dove eravamo noi, salì e rimase immobile al suo interno. Lei mi guardò e disse:
- “Ti faccio una proposta, adesso noi ci sediamo sui sedili posteriori dell’auto e cerchiamo un posto tranquillo, i tuoi esami purtroppo non sono ancora arrivati, quindi stasera non potremo esagerare, però ti prometto che quello che farò ti piacerà molto, ti fidi?”;
- “Ok mi fido.”.
Risposi completamente stravolto dalla sensualità di Simona. Salimmo in auto ed abbandonammo il parcheggio, nel frattempo cominciò a baciarmi con passione, ero sempre un po’ intimidito dalla presenza del marito, lei lo capì e disse:
- “Se la sua presenza ti infastidisce dimmelo e lui esce dall’auto, vero tesoro?”.
Il marito, guardandoci dallo specchietto retrovisore rispose:
- “Assolutamente si Gianluca, tranquillo nessun problema!”.
Era la prima volta che mi parlava ed il suo tono di voce era molto rassicurante.
- “Ok grazie, scusate ma per me è tutto nuovo gente, non è così facile.”;
- “Tranquillo tesoro, lo capisco bene, ci siamo già passati altre volte, te l’ho detto, ci vuole tempo e pazienza, ti abituerai con calma alla sua presenza, alla fine manco ci farai caso, oppure ti ecciterà da matti farlo davanti a lui, almeno è quello che speriamo.”.
Immediatamente mi baciò nuovamente con estrema passione, mise la mano di nuovo sul mio cazzo che nel frattempo si era ammosciato, slacciò con un gesto deciso e sicuro prima la cintura e poi i bottoni dei jeans, si vedeva che la sua era una mano esperta, mi fece scendere il po’ gli slip (non sopporto i boxer, porto da sempre solo slip, molte donne li trovano meno sexy ma pazienza), tirò fuori il cazzo e cominciò a masturbarmi. Aiutato dal buio della strada e non sentendo lo sguardo di suo marito addosso il mio amichetto si mostrò in tutto il suo vigore, era tornato durissimo e scoppiava di voglia, smise di baciarmi, abbassò lo sguardo e nonostante la poca luce lo guardò soddisfatta, stringendolo forte in mano, poi mi guardò dritto negli occhi e disse:
- “Lo sapevo che avevi un cazzo così, però vai oltre le mie aspettative, i miei complimenti Gianluca”.
Credo di non avere mai provato tanto imbarazzo insieme a tanta soddisfazione allo stesso tempo. Non mi era mai successo che una donna mi facesse un complimento così diretto sulle misure del mio cazzo, sentirselo dire poi da una come Simona era una gran bella soddisfazione, credo che sapesse benissimo che certi complimenti possono solo far piacere ad un uomo, quindi era un ottimo modo di gratificarmi ed aiutare a rilassarmi. Dall’altra parte sapere di avere suo marito che ascoltava tutto mi imbarazzò terribilmente.
Ad un certo punto l’auto si fermò e la spense, era una stradina praticamente buia, l’unica luce era quella della luna che faceva solo intuire qualcosa di quello che avveniva all’interno. Continuavamo a baciarci, mi masturbava con foga, le avevo messo le mani tra le tette facendole uscire dal vestito, ad un certo punto smise di masturbarmi, mi prese la mano, allargò le gambe e me la mise sulla sua figa, era senza intimo e grondava come una fontana, mi spinse un dito tra le grandi labbra e disse:
- “Lo vedi come sono ridotta? E’ tutta colpa tua!”.
Prese il dito e se lo mise in bocca succhiandolo e ripulendolo dagli umori con il quale si era intriso, rimise nuovamente il dito sulla sua figa e poi nuovamente in bocca, poi sussurrò:
- “Baciami.”.
Ricominciammo a baciarci ed a masturbarci a vicenda, la sua figa era bagnatissima e caldissima, cercavo sempre di capire se suo marito ci stesse guardando, lo vidi che ci osservando dallo specchietto retrovisore, non si era girato ma la sua presenza la sentivo e mi infastidiva, lei lo capì e quindi gli disse con tono deciso:
- “Devi uscire!”;
Non fece una piega ed obbedì immediatamente, vidi una sigaretta accendersi nel buio verso la parte anteriore dell’auto, mi sentivo più rilassato, chiese:
- “Va meglio così?”;
- “Decisamente!”.
Risposi soddisfatto. A questo punto si girò con la schiena verso di me, si slacciò le spalline del vestito legate al suo lungo e vellutato collo chiedendomi di darle una mano, la aiutai a sfilarsi il vestito che gettò sui sedili anteriori, non avendo intimo era già completamente nuda, mi sfilò i pantaloni e la camicia, si abbassò, prese un preservativo dalla tasca laterale dell’auto, lo scartò e lo appoggiò sulla punta del mio cazzo che era al massimo della sua tensione, mi guardò e disse:
- “Li odio questi cosi ma non ho ancora i tuoi esiti, porta pazienza.”
Non le risposi nemmeno, mise la bocca sul mio cazzo e lo srotolò piano piano senza usare le mani, una mossa che avevo visto fare solo nei film porno, rischiai di venire immediatamente, quindi la spinsi via e l’aiutai a sedersi nuovamente sui sedili, intuì le mie difficoltà e mi lasciò respirare. Cominciai a baciarla, leccavo i suoi seni palpandoglieli con forza, mi teneva la testa e la dirigeva dove più desiderava stringendomi i capelli, ero alla sua mercé, quella donna mi aveva in pugno ed ero il suo giocattolo. Passai a baciarle la pancia, definita e liscia come la seta, ansimava e cominciava a sudare, passai a leccarle le cosce, poi l’interno coscia e mi avvicinai alla figa, si fermò e disse:
- “Cosa fai?”.
In preda all’eccitazione non mi ero posto minimamente il problema di accertarmi sulla sua salute e replicai:
- “Sei sana come un pesce Simona, capisco che tu voglia accertarti che io sia sano, ma non posso farne a meno.”;
Senza aggiungere altro cominciai a leccarle la figa con estrema passione. Era bagnatissima, completamente rasata e liscia come piace a me, calda e profumata come una rosa, appoggiò una mano sulla mia testa e gridò:
- “Oh siiiiiiiiii!!!”;
Non la immaginavo così rumorosa, mentre gliela leccavo continuava a godere a gran voce, le sue gambe avevano degli scatti come se fosse in preda a convulsioni, gli umori che produceva erano ancora più abbondanti di Roberta, mi spingeva la testa con forza e mi tirava i capelli, il clitoride era gonfio, ad ogni passaggio della lingua si contraeva gemendo di piacere.
Leccare la sua figa era molto piacevole e sentirla gemere così forte mi dava una spinta inarrestabile, cominciai ad allargargliela esplorandola con le dita, le misi il pollice dentro fino in fondo spingendo con forza verso il culo, la cosa le piaceva parecchio, appoggiai un dito sul buco del culo e cominciai a girarci intorno, non dava il minimo segno di fastidio, anzi roteava i fianchi e spingeva con il bacino verso il basso, presi coraggio, e cominciai ad infilare il dito medio dentro, avevo il pollice dentro la sua figa ed il medio piantato nel suo culo fino in fondo, si bagnava all’inverosimile e continuava a spingere per sentirli meglio, ad un certo punto venne e lo gridò a gran voce:
- “Godo cazzo godo, oddio, non fermarti ti prego!!!”.
Mi tirò su la testa, costringendo ad alzarmi, mi coricò sui sedili, si mise sopra di me a “69” e cominciò a succhiarmelo avidamente mentre ricominciai a leccarle la figa. Avevo ripreso fiato e riuscivo a trattenermi, aiutato anche dal fatto che con il preservativo il pompino risultava meno stimolante, però era davvero brava, riuscivo comunque a percepire il calore della sua bocca, inoltre mi leccava sovente le palle, me le insalivava e poi le asciugava con lingua, una vera artista del pompino, non osavo immaginare senza preservativo che sensazioni regalava, leccava sovente anche il buco del culo, uno spettacolo.
Ad un certo punto si alzò, mi bacio a lungo e poi chiese con voce decisa:
- “Scopami Gianluca adesso!!!”.
Non me lo feci ripetere due volte, mi sedetti sul sedile e la invitai a sedersi sul mio cazzo, si mise sopra di me e se lo infilò dentro; avevo le sue bellissime tette che sballonzolavano davanti alla mia faccia, cominciai a leccagliele e stringerle forte, cavalcava come una puledra e continuava a ripetere quanto le piacesse e quanto avevo il cazzo grosso e duro, parlava in continuazione con un tono di voce molto alto, una vera furia, oso solo immaginare suo marito cosa pensava la fuori. Piantò i piedi sui sedili, inarcò la schiena all’indietro e cominciò a fare su e giù ad un ritmo forsennato, aggrappandosi ai sedili anteriori, ero al limite, se ne accorse, si tolse e disse:
- “Non dirmi che stai per venire ti prego, ne voglio ancora.”;
- “Sono al limite Simona, scusa”;
Mi guardò con aria delusa e poi disse:
- “Allora vieni, tanto te lo rifaccio diventare duro in un attimo!”.
Detto questo me lo riprese in bocca, scoppiai all’istante, continuò a succhiarmelo mentre con una mano mi accarezzava le palle, poi me le leccò continuando a menarmelo, ero stravolto, non immaginavo che una donna dall’aspetto così distinto fosse così affamata di cazzo, notando che restava duro, prese un altro preservativo e disse:
- “Cambiatelo ti prego, ne voglio ancora!”.
Lo cambiai in fretta e furia sperando che non diventasse molle, tornò immediatamente sopra e ricominciò a cavalcare con lo stesso ritmo forsennato di prima. Non mi era mai capitato di scopare una donna così calda e vogliosa, mi era successo in passato di farne due in rapida successione ma ero stupito dal fatto che avevo il cazzo duro da più di un’ora e non accennasse minimamente a scendere, ero stravolto, mi stava spaccando in due! Ad un certo punto si tolse, si girò a pecorina e disse:
- “Scopami così, come una cagna, dai che sono la tua cagna in calore, scopami!!!”.
Quelle parole mi fecero impazzire, la presi su fianchi, glielo infilai tutto dentro facendo un po’ di contorsionismo e cominciai a scoparla con tutta la forza che avevo, lei apprezzava tale impeto e disse:
- “Così, così fammi male!”.
Ormai avevo perso ogni tipo di freno inibitorio, cominciai a scoparla con una forza inaudita, le schiaffeggiavo il culo, apprezzava moltissimo, ogni tanto esageravo e si lamentava che le facevo male, però subito dopo diceva che le piaceva e che dovevo continuare. Arrivai alla fine, tolsi il preservativo e le schizzai tutta la schiena, nonostante ero venuto poco tempo prima era tantissima, arrivò a sporcarle anche i capelli, le avevo fatto un gran bel ricamo, pensavo di avere esagerato e dissi:
- “Scusa, forse ho esagerato.”;
- “Tranquillo sei stato perfetto, forse potevi evitare di schizzarmi tutta, non posso farmi la doccia, solo per quello, ma va bene così, adesso però ripuliscimi.”;
Tirò giù il finestrino dell’auto, chiamò suo marito con aria soddisfatta e divertita:
- “Tesoro prendimi i fazzolettini per piacere, qui abbiamo fatto un casino.”.
Il marito prese una scatola di fazzolettini dal cassettino portaoggetti anteriore e si avvicinò al finestrino, quando fu lì davanti vide sua moglie nuda con tutta la schiena sporca del mio sperma, sudata come una bestia ed ancora con il fiatone, io dietro di lei con il cazzo ancora duro appoggiato sulle sue chiappe, spalancò gli occhi godendosi la scena, deglutì nervosamente e poi sparì velocemente. Feci pulizia per poi cominciare a rivestirci, ero imbarazzato, la presenza di suo marito mi aveva turbato, lei lo notò e disse:
- “Gianluca sei stato grande, cos’è quel muso imbronciato, non ti è piaciuto?”;
- “Certo che mi è piaciuto, tu sei stata perfetta Simona, però lo sguardo di tuo marito mi è sembrato strano, mi sembrava incazzato.”;
- “Fidati che va tutto bene, ti assicuro che mio marito era incazzato solo perché si è perso lo spettacolo, un gran bello spettacolo devo dire, ma non ti preoccupare gli racconterò tutto per filo e per segno e ti assicuro che parlerò molto bene di te, per essere la prima volta e nonostante il preservativo è stato fantastico, tranquillo.”.
Detto questo mi baciò ed appena finimmo entrambi di rivestirci chiamò il marito che tornò al posto di guida, dopodiché tornammo al locale in assoluto silenzio.
Arrivati nel parcheggio, scese dall’auto con me, mi accompagnò alla moto e disse:
- “Gianluca è stato bellissimo, la prossima volta però dobbiamo farlo in un posto più comodo non trovi? E soprattutto senza preservativo!!!”;
- “La prossima volta vuol dire che ho superato la prova?”;
- “A pieni voti tesoro, non potevo chiedere di più la prima volta, sei stato perfino meglio di Massimo.”;
- “Chi è Massimo?”;
- “Il ragazzo che mi scopava prima di te, la prima volta è durato poco e prima che rendesse come piace a me ci è voluto parecchio tempo, poi si è ripreso però, per fortuna aggiungerei.”;
- “Quando sarà la prossima volta?”;
- “Non essere impaziente, ti contatterò tra qualche giorno, non ti preoccupare.”.
Mi baciò nuovamente toccandomi il cazzo da sopra i pantaloni, poi mi fece ciao ciao con la manina, salì in auto con il marito e scomparve.
Continua...