Al ritorno lui è più sereno. Carlo lo nota e velocemente gli spiego il motivo. Lui approva subito la scelta del genero, e si offre per aiutarlo a convincere la figlia, anche se entrambi siamo convinti che non ve ne sia molto bisogno. Stefano ne parla con Luisa in presenza della madre. Luisa guarda la madre che la esorta a provare, anzi li consiglia di andarsene, dopo pranzo, a casa loro e di fare un primo tentativo. A pranzo l’atmosfera è divertente, si scherza e si fanno battute allusive, specie fra madre e figlia. Più tardi, a pranzo finito, i ragazzi mi chiedono di andare da loro: avrebbero desiderio di fare un viaggio nelle zone del Sud, dalle mie parti, e vorrebbero che suggerissi loro i posti più belli. È chiaramente una scusa, ma tutti recitano bene la loro parte e, poco dopo, entro in casa loro. Un bellissimo appartamento in una zona nuovissima. Appena dentro, l’imbarazzo è totale, devo stemperare la tensione.


 


«Ragazzi, deve essere chiaro che io sono qui per darvi un aiuto, non per dividervi. Io posso stare fermo a guardarvi, nascondermi, o fare tutto o non fare nulla, l’importante è che voi due siate ben convinti che io sono un amico fidato e discreto.»


 


Lei ascolta, guarda lui, poi con decisione lo prende per mano e mi fa cenno di seguirli.


 


«Se questa è la soluzione del nostro problema, lo voglio scoprire adesso; andiamo in camera e dicci cosa fare.»


 


Entriamo dentro una camera bellissima e ultra moderna. Chiedo a lui se è deciso a lasciare che lei lo ecciti. Lui scuote il capo.


 


«Non lo so, il mio primo impulso è quello di scappare via.»


 


Allora mi rivolgo a lei e le chiedo se ha delle corde. Mi risponde che ne ha in un sacco nell'armadio a muro: lui è alpinista. Lei va a recuperarle e leghiamo Stefano, nudo, al letto.


 


 


«Adesso lei ti farà provare del piacere toccandoti, poi tu farai a lei la stessa cosa.»


 


Lei si spoglia, e non posso fare a meno di notare che è veramente bella; è Matilde da giovane, e ne resto così affascinato, che ho una violenta erezione. Anche lui ha un’erezione e non è messo male: forse la metà del mio. Lei, intanto, ha gli occhi lucidi dall’eccitazione e, lentamente lo accarezza, lo tocca, poi si avvicina al cazzo e lo sega piano, quasi con devozione. Lui ha lo sguardo fisso su di lei e, quando gli afferra il cazzo duro, lui tende le corde, poi si rilassa, mentre lei lo masturba dolcemente, poi spronata da me, che non ho resistito al piacere di accarezzarle la schiena, si avvicina con la bocca alla cappella del marito e la lecca. Per un momento Stefano ha il corpo teso. Poi, pian piano si rilassa e comincia a godere del più bel e sontuoso pompino che abbia mai visto. Lo lecca tutto, facendo scorrere la lingua e succhiando l’asta, le palle, e certa di averlo in suo potere, adesso si scatena. Lo succhia con tanta passione da provocargli un’improvvisa sborrata. Lui l'avverte che sta per venire e la esorta a toglierselo dalla bocca, ma lei non lo fa e, anzi, lo serra ancora più stretto fra le labbra, lasciandosi riempire il cavo orale, senza perdere una sola goccia del suo seme. Lo succhia e lecca sempre facendo in modo che lui non si perda lo spettacolo. Sfinito, lui crolla e si rilassa. Ma lei è di tutt’altro avviso, si avvicina a lui e lo bacia in bocca. Lui non si sottrae.


«Quello che hai appena ricevuto è un bocchino con l’ingoio, che non vedevo l’ora di poterti fare. Adesso, ascolta e guarda come fa Luca, per poi imitarlo. Se vuoi ti slego.»


 


Lui non vuole esser sciolto. Preferisce restare ancora legato, si sente più sicuro. A quel punto faccio distendere Luisa a gambe aperte e lei si masturba, facendosi guardare da lui. Io gli spiego casa farò a sua moglie, poi mi abbasso e le lecco la fica, completamente fradicia di umori. Lei comincia subito a godere ed esplode. Doveva essere così piena, che mi sono bastate appena tre colpi di lingua per farla godere. Si rigira, mi sposta di lato per offrire a lui una maggior visuale, e prende a succhiarmi il cazzo, in un 69 da infarto. Gode e succhia come una furia scatenata. Lui osserva, ha il cazzo in tiro; lei non resiste e, dopo l’ennesimo orgasmo, mi sale sopra e se lo infila dentro. Volto lo sguardo verso di lui. Ha un’aria soddisfatta, contenta, al massimo della felicità.


 


«Dai, Luca, fa che goda. Sì, scopala, che poi lo faccio anch’io.»


 


Lei inizia una lunga ed energica cavalcata, fatta di orgasmi in rapida successione. Non avevo mai scopato una donna così eccitata e vogliosa. Per un tempo indefinito, lei mi pompa senza fermarsi un attimo, poi, sfinita, si accascia sul mio petto e si gira verso di lui.


 


«Amore, ti amo. Adesso voglio te!»


 


Si toglie da me, gli sale sopra e si scopa anche lui. Godono molto, lui mi chiede di scioglierlo e, a mani libere, lo vedo impacciato. Gli spiego dove e come accarezzarla per farla godere. Lei gode, lui impara velocemente. Poi lei si gira, mi guarda, mi afferra il cazzo e se lo porta alla bocca: lui osserva compiaciuto. Dopo averlo succhiato un po', mi guarda e mi fa capire che lo vuole nel culo. Mi abbasso dietro di lei, lo lecco e vi infilo due dita, che scorrono bene perché lubrificate dai suoi stessi umori, poi appoggio e vi infilo la cappella. Lei si ferma mentre ha lui dentro, ed è allora che glielo infilo tutto, di colpo. Mi muovo lentamente. Lui non ha esperienza, quindi lascio muovere lui, che ora la sbatte con colpi fortissimi; lei impazzisce di piacere e lo bacia. Intanto io la penetro dolcemente in culo, è fantastico. Sono entrato senza difficoltà in lei, segno che la ragazza lo ha usato abbastanza e la cosa mi eccita ancora di più. Lui non regge all’emozione del momento e sborra dentro di lei; io mi fermo e resto immobile dentro di lei. Dopo che Stefano ha goduto, la trascino su di me, senza sfilarle il cazzo dal culo, cosa che lei gradisce molto. Le apro le cosce, lei, rivolta al marito, si accarezza la fica, da cui esce la sua sborra: allora lo incito.


 


«Dai toccala, leccala tutta.»


 


Lui comincia prima con i seni e lei gli indica dove e come fare; lui è raggiante dalla felicità. Poi lentamente scende verso il basso. Sento la sua lingua scorrere lungo lo spacco della fica ed arrivare a leccare anche il mio cazzo. Luisa, intanto, gode anche per il mio cazzo nel suo culo. La sbatto con più impeto e le inondo il culo. Resto un momento fermo, lei si rigira, mettendo Stefano sotto di sé. Poi lentamente si sfila il mio cazzo dal culo, si distende e comincia un bellissimo 69 con lui. Sicuramente è la loro prima volta e li osservo contento, senza intervenire; voglio che sia un momento tutto loro. Si leccano a vicenda; lui si scatena e la lecca tutta, fica, culo e gode. Lei intanto gli succhia così bene il cazzo, che gli torna di nuovo duro. Lei si rigira e lo esorta ad incularla, cosa che lui fa con impeto, costringendo lei ad intimargli di fare più piano; intanto il suo sguardo tradisce una realtà diversa. Mi afferra il cazzo e lo succhia, lui ci sorprende, incitandola:


 


«Dai…succhialo, bocchinara…ingoialo…tutto!»


 


Ci scambiamo un’eloquente occhiata: è guarito o sta per esserlo. L’incula di brutto, le dà dei colpi tremendi. Mi invita a sfondarle anche la gola. Lei mi guarda compiaciuta, mi succhia e, ben presto, sono di nuovo in tiro. Lui se ne accorge, la solleva e mi consente di stendermi supino, poi la fa impalare su di me, mentre si rimette dietro di lei, che sta già godendo di nuovo con il mio davanti. Improvvisamente sento che anche lui vuole entrare davanti.


 


«Dai, Luca che le riempiamo la fica. Questa troia deve impazzire!»


 


Le sue parole mi eccitano, ma lasciano lei letteralmente basita. Lo stupore sul suo volto è totale.


Mi fermo, lo agevolo, lei apre la bocca per urlare, quando lui entra con impeto, insieme a me, davanti. Gode, urla, e lui si muove con la stessa furia cieca di un toro scatenato. Le slabbriamo la fica, facendole raggiungere diversi orgasmi, poi, non pago, esce e mi esorta a ripetere quel gioco in culo. Lei, sfinita, ci guarda stupita e rassegnata. La mettiamo di nuovo in mezzo a noi e, con qualche difficoltà, le sfondiamo in due il culo, anche se son convinto che questo giochetto, per lei, non sia la prima volta.


 


«Ti piace, troia? Lo sapevo che eri sfondata. Lo avevo scoperto casualmente alcuni mesi fa; uno al bar ti ha riconosciuto e diceva ad un altro, che un pomeriggio ne avevi presi sei, tutti a due per volta, in fica e culo. Adesso godi, ti amo e voglio sempre sentirti godere; sei la mia troia, la mia puttana!»


 


Si muove con rinnovata energia e mi rendo conto che nemmeno io resisterò molto; lui mi guarda, lo intuisce e suggerisce:


 


«Schizziamole in bocca!»


 


Entrambi le inondiamo viso, bocca e capelli. Lei è sconvolta, lui ora è deciso. Il timido ragazzo ha lasciato il posto ad un vero toro. Sfiniti, restiamo distesi. Loro si baciano, si scambiano coccole, mentre io mi rivesto, li saluto e me ne vado.


 


«Aspetta, che fretta hai? E poi... almeno un grazie te lo dobbiamo.»


 


«Non mi dovete nulla; adesso avete intrapreso la strada per essere veramente felici e non avete più bisogno di me. Tu, Luisa, sei esperta e sai cosa insegnare a lui. Quanto a te, Stefano, hai fra le braccia una donna meravigliosa, che vale più di un tesoro; io non ho mai avuto una simile fortuna.»


 


«Non è esatto; mi risulta che spesso e volentieri tieni mia madre, con la complicità di papà, fra le braccia, e, da quello che mi ha detto, con infinito reciproco piacere.»


 


Mi ribatte Luisa con un sorriso, che ci contagia tutti. Torno a casa, sono stanco. Mi suona il cellulare: è Matilde.


«Grazie. Mi ha telefonato Luisa e mi ha detto che hai fatto un miracolo; ora sono veramente uniti. Sperano di averti ancora nel loro letto; mi ha detto che non puoi cavartela così, ne vuole ancora; devo preoccuparmi e pensare che ti dimenticherai di me?»


 


«Mai! Di te non posso farne a meno, lo sai. Quanto a loro, credo che ne hanno di cose da sistemare; tua figlia è decisamente molto più troia di te, ma, con un po’ di buona volontà, potresti arrivare al suo livello.»


 


Scoppiamo a ridere e ci diamo la buona notte. L’indomani Carlo si complimenta con me, per l’ottimo risultato ottenuto. Passano alcuni giorni e le cose hanno ripreso il normale corso. Matilde continua ad ospitarmi nel suo letto, mentre mi racconta che il rapporto dei ragazzi va alla grande. Stefano è diventato un perfetto "porcello", anzi, un maiale come suo padre, lo definisce Luisa. Sabato mattina andiamo insieme al centro commerciale; Matilde desidera un nuovo costume, quando, improvvisamente, sento due mani che mi coprono gli occhi. Cerco di capire chi possa essere e, alla fine, intuisco che si tratta di Luisa. Mi abbraccia e, dopo un attimo di euforia, si gira: c’è anche Stefano. Luisa mi chiede:


 


«Ma dov'eri finito? Non ti sei più fatto vivo.»


 


Mi rimprovera scherzando. Anche Stefano è molto felice di vedermi e mi racconta che la vita è diventata decisamente bella, ma ha ancora tante cose da chiedermi.


 


«Quando vieni a cena da noi?»


 


Poi mi racconta che, adesso, fra loro, si è creata una bellissima complicità, ed è lei ad esortarlo sempre più in là, nella ricerca del piacere. Inoltre lui ha trovato molto eccitante vedermi scopare sua moglie. Poi, passiamo a parlare di ferie e a loro, avendo già fatto il viaggio di nozze, ne sono rimaste poche per quest’anno.


 


«Domani, andiamo al mare. Luca ci ha fatto scoprire un posticino veramente fantastico, venite anche voi con noi?»


 


Propone Matilde. E così, il giorno successivo ci ritroviamo distesi sulla sabbia della nostra solita spiaggia nudista. Non conoscendo bene che tipo di reazione potessero avere, ci siamo spostati un poco più in fondo alla baia, dove la duna fa un mezzo arco e dei grossi massi ci riparano alla vista della maggior parte della gente, offrendoci maggior intimità. Solo due singoli, che ci hanno visto arrivare, si distendono vicino a noi. Consapevoli che dalla signora, la volta precedente, avevano ottenuto un bello spettacolo, degno di sega, oggi, ancora meglio, dal momento che le donne sono due. Discreti e mai invadenti, noi, tolleriamo la loro presenza. Visto con quanta disinvoltura si spoglia nuda Matilde e noi, anche gli sposi non hanno un attimo di esitazione, e quindi ci distendiamo al sole. Stefano si complimenta con la suocera per il bellissimo corpo ostentato e, in considerazione del fatto che ne ha sposato la figlia, si sente rincuorato per il futuro.


 


«Devo però precisare che, se tua figlia continua a fare così tanto la zoccola, presto se lo troverà sciupato.»


 


 


Esordisce, lasciandoci tutti muti. Matilde e noi lo guardiamo, mentre Luisa ride. Poi lui si spiega.


 


«Devi sapere, che durante il periodo che ha passato a fare la specializzazione, si è anche divertita a specializzarsi nell’uso e consumo del cazzo. Non solo si è fatta sbattere da molti maschi, ma, una volta, addirittura da sei, che l’hanno presa anche in doppia, sia in fica che nel culo.»


 


Matilde la guarda stupita, lei ride e Stefano non sembra affatto risentito.


 


«Figlia mia, io mi sono divertita tanto da quando mi faccio scopare da Luca; con lui ho provato molte emozioni, piacere e cose decisamente fuori dal normale. Siamo stati anche, con lui e tuo padre, in un prive', dove mi hanno scopato anche in tre, riempiendomi tutti buchi, ma sempre uno per buco; se è vero quello che dice tuo marito, allora sei veramente una zoccola!»


 


Scoppiamo tutti a ridere e poi andiamo a farci una bella nuotata. Ci distendiamo di nuovo. Luisa, di lato rivolta verso la madre, con dietro, Stefano, mentre Carlo sta dietro Matilde, che chiede qualche spiegazione alla figlia.


 


«Non voglio mettere in dubbio quello che ha detto tuo marito, ma mi spieghi come si fa a finire in mezzo a sei maschi, che ti scopano in doppia?»


 


«È stato tutto per caso. Tornavo in metro dall’università; avevo dato un esame ed era andato benissimo. Vestivo il completo scuro, quello con le spalline rosse, una camicia bianca, calze auto reggenti e stivaletti non troppo alti. Mi tenevo al sostegno con la destra, mente nell’altra mano avevo un mazzo di fotocopie. Ad una fermata salirono sei ragazzi, tutti ben vestiti, parlavano di lavoro e, d'improvviso, la metro fece una brusca frenata; uno perse l’equilibrio e mi cadde addosso. Subito mi soccorrono tutti assieme; mi raccolsero i fogli e, per farsi perdonare, m’invitarono a pranzo. Li guardai e mi piacquero; ero in astinenza da cazzo da venti e più giorni, mi sentivo umida tra le cosce, ed accettai.»


 


Mentre parla, Stefano le accarezza il corpo; i capezzoli sono tesi e duri; lo stesso sta facendo Carlo con Matilde, che si sta eccitando al racconto della figlia; io li guardo in silenzio.


 


«Durante il pranzo furono estremamente carini, poi, all’uscita, m’invitarono a casa loro poco distante sia da lì, che da casa mia. Appena dentro prepararono il caffè, poi li ritrovai tutti intorno a me e quello che mi era caduto addosso, parlò per tutti»


 


 


«Siamo consapevoli che noi siamo in troppi e, poiché non vorremmo darti l’impressione di volerti saltare addosso, se non fosse chiederti troppo, vorremmo esortarti a farci divertire un po', magari con mani o bocca; naturalmente sei libera di andartene quando vuoi.»


 


«Li guardo tutti, sono così dolci e carini, che non mi sembra giusto rifiutare. Dico loro che accetto e che, a quello che solo io deciderò, perché magari mi risulta più interessante, lo farò scopare, mentre gli altri dovranno accontentarsi del resto. Per non perdere tempo li invito a spogliarsi e, in un momento, erano tutti nudi: meravigliosi, fisici stupendi e, che cazzi, mamma! Nella media di Luca. In un momento mi sono resa conto che li volevo tutti. Mi hanno portata in camera e distesa su di un matrimoniale, poi, immagina che sei bocche ti leccano e succhiano dappertutto, sei cazzi ti si strusciano e vogliono essere succhiati in fila, con calma, dodici mani ti fanno tante di quelle carezze che tu impazzisci. Per un tempo indefinito, mi hanno eccitato da morire, poi sono stata sollevata e messa su uno di essi, disteso supino e con il cazzo dritto, facendomi impalare. Subito un altro si è messo dietro e, in un attimo, mi ha fatto il culo; gli altri, a turno, mi infilavano cazzi in bocca, mentre alcuni mi toccavano il seno o mi masturbavano. Ho cominciato a godere e mi hanno fatto sborrare almeno tre o quattro volte; poi anch'essi mi hanno inondato i buchi. Usciti quelli, sotto altri due. Il tizio sotto è entrato bene, mentre l’altro, quello dietro, non ci riusciva. Improvvisamente, per errore, ha infilato il suo cazzo insieme a quello dell’amico davanti.»


 


«Accidenti! Ne ha presi due davanti! Ragazzi, è fantastica! Che troiona!»


 


«Per un momento ho avuto l’impressione che mi stessero sverginando di nuovo, ma è stato solo un attimo, perché quando si sono mossi e hanno cominciato a pomparmi, ho preso a godere come mai avevo fatto in vita mia. Mi hanno fatto perdere il conto di quante volte ho urlato vengo. Poi anche loro mi sono schizzati dentro e ti assicuro, mamma, che è stato meraviglioso sentire la loro sborra riempirmi la fica. Finito anche questi, ecco altri due, sempre davanti. Questi sono entrati meglio, io ho goduto subito: ero in preda ad una vera frenesia erotica, mi facevano morire di piacere. I primi due che mi hanno scopato, frattanto si erano fatti succhiare il cazzo, dicendo che anche loro mi volevano venire dentro insieme. Completato il giro, ne avevo già altri, tutti di nuovo duri. Mi hanno sollevato e impalato di nuovo; credevo volessero un secondo giro, invece si erano già accordati; mentre mi mettevano giù, mi hanno girato e distesa sul petto del giovane che stava sdraiato. Il suo cazzo è entrato dietro facilmente e, solo allora, mi sono resa conto che lui aveva, sotto di sé, due cuscini per far sì che io rimanessi più alta. Appena entrato il primo, un altro si è inginocchiato davanti, ha afferrato il cazzo dell’amico e via dentro, dietro, insieme. Nel culo li ho sentiti proprio bene. Proprio perché duri e grossi, mi sono scivolati dentro con qualche difficoltà. Fortunatamente vi aveva già sborrato il primo. Per un momento ho temuto che potessero squarciarmi il culo, invece sono scivolati gradualmente dandomi il tempo di abituarmi. Quando li ho sentiti che erano entrati fino in fondo, è iniziato il mio delirio. Ho goduto come una vera troia. Dopo un primo attimo, loro mi hanno pompato da infarto. Mi masturbavano la fica e addirittura uno ha cercato di entrare davanti. Quando mi hanno schizzato dentro, credo di aver perduto i sensi dal piacere provato. Quando tutti si sono divertiti a fare il doppio giro in culo, mentre altri mi hanno anche sborrato in bocca, in faccia, su capelli e tette, io ero sì, distrutta, ma felice. Finito, mi hanno permesso di fare una doccia e uno mi ha portato a casa in auto; non mi reggevo in piedi. Per due giorni, ho avuto il culo in fiamme, ma ne ti assicuro che ne è valsa mille volte la pena.»


 


Madre e figlia si abbracciano, visibilmente eccitate.


 


«Tesoro mio, sei proprio una vacca, una zoccola preziosa, che tuo marito dovrà badare a tenere ben stretta a sé.»


 


 


Sono abbracciate con le bocche a poca distanza l'una dall'altra e finiscono per congiungersi in un bacio pieno di passione. Di colpo cade anche un altro tabù, l’incesto non è più un problema. Si accarezzano, si toccano sotto lo sguardo di noi uomini che siamo molto eccitati. Mentre loro si baciano e iniziano a toccarsi, dentro la mia testa prende forma una strana idea. Mi alzo, guardo in giro, vi sono solo i due singoli che ci osservano, già con il cazzo in tiro, e si segano. Guardo i miei amici e, con un gesto eloquente della testa, indico i due e le donne abbracciate; mimo con la mano i due e poi ancora due. Stefano intuisce subito e lo spiega a Carlo, che mi guarda felice.


 


«Spostiamoci più sotto quei due grossi ginepri, altrimenti arrostiremo al sole.»


 


Chiaramente è un pretesto per conquistare un po' di privacy in più. Mentre ci spostiamo, faccio cenno ai due di avvicinarsi. Loro ascoltano le poche, ma significative direttive che io gli impartisco, poi sistemano i loro teli intorno ai nostri, dove ora vi sono madre e figlia impegnate a leccarsi le fighe in un infuocato 69. Godono del reciproco piacere; Matilde è scatenata, lecca la figa della figlia, facendola godere tantissimo. La prima ad accorgersi che il numero dei cazzi intorno a loro è aumentato, è Luisa. Mi guarda. Le indico la madre e il numero due. Lei guarda verso il padre ed il marito, inginocchiati intorno con il cazzo duro, ed essi le sorridono, annuendo con la testa. Lentamente anche la madre si rigira, poi, invitata da me, comincia a succhiare i cazzi, pronti accanto ed intorno a lei. Carlo invece, dopo aver assaggiato con piacere la bocca di Luisa, si mette dietro la moglie e l’infila di colpo. La scopa eccitatissimo sotto lo sguardo del genero che, intanto, sta assaporando le labbra della suocera. Carlo non regge il piacere che prova e sborra, gridando, dentro di lei. Appena uscito lui, dalla fica di Matilde cola la crema bianca del marito, e subito si fa avanti Stefano, che si distende supino e con il cazzo dritto, pronto a ricevere la fica della suocera, distesa su di lui. Si guardano, lei è visibilmente felice, e a lui sembra di vivere un sogno: poter scopare la suocera. Mi inginocchio dietro di lei e Luisa afferra il mio cazzo e quello del marito, e li spinge insieme verso la figa della madre, che si gira e mi guarda, con un viso stupito, ma felice. Entriamo lentamente dentro Matilde. La sentiamo dilatarsi. La sua bocca si apre, il corpo si inarca e tende, ma dalla bocca esce solo un gemito. Dopo essere arrivati in fondo ed aver preso atto che lei ha già raggiunto un orgasmo, cominciamo a pomparla velocemente. Lei gode, urla e trema, scossa dal piacere. Carlo le fa succhiare ancora il cazzo durissimo, mentre Luisa sta leccando gli altri due per averli bene in tiro. Sbatto Matilde e sento Stefano spingerle con forza il cazzo dentro. Il gioco lo eccita e ben presto viene. Sento distintamente i suoi getti inondare la fica di Matilde e anche il mio cazzo che, adesso, provoca rumori tipo sciabordio dentro di lei. Lascio anch’io il posto ai due ragazzi, che la prendono anche loro, insieme davanti. Entrano decisi agevolati dalla lubrificazione della sborra che cola. Matilde gode, si scuote in preda ad orgasmi sempre più devastanti, che la fanno fremere in maniera incontrollata. Ben presto anche loro schizzano, mentre Luisa ha fatto in modo di far restare tesi e duri sia il mio cazzo che quello degli altri. Sollevano Matilde, mentre io mi distendo con lei sopra, rivolta verso di me. Luisa, anche questa volta vuole che siamo noi a iniziare il servizio. Dietro le si inginocchia Carlo e incula la moglie che mi abbraccia e mi sussurra "grazie" in un orecchio. Lui è eccitato e, ben presto, le schizza dentro, consapevole di averle solo lubrificato il culo. Poi si toglie e lascia il posto a Stefano, che è davvero impaziente di poter penetrare nel culo della suocera. Entriamo anche qui molto lentamente, anche se sento che lei è ben lubrificata. Quando Stefano le è tutto dentro, mi guarda e mi chiede di farla impazzire. La scopiamo in maniera devastante, senza nessun riguardo. Stefano viene, io sono al limite, lei mi chiede di sborrarle in bocca, quindi appena lui esce e i due ci sostituiscono, mi presento davanti alle sue labbra e mi lascio segare da Luisa. Schizzo in bocca e sul viso delle due donne, che si baciano e leccano da vere troie tutta la sborra che sgorga dal mio cazzo. Anche i due giovani le infilano i cazzi in culo, facendola tremare di piacere, poi si svuotano in lei. Matilde rimane distesa, in preda al piacere che l’ha stordita; i due raccolgono i teli, ci salutano e lasciano soli. Mamma e figlia piangono lacrime di pura gioia, sono abbracciate dai loro mariti, mentre io osservo compiaciuto quanto sono diventate zoccole e troie le due femmine. Da quel giorno, sono passati cinque anni bellissimi, ricchi di situazioni fantastiche, poi io sono tornato nella mia terra e sono diventato direttore di una filiale di banca. Sono rimasto in bellissimi rapporti con loro. Luisa ha avuto un bel maschietto, che oggi ha quattro anni.


Di recente ho saputo che è di nuovo incinta. Spesso vengono in vacanza giù da me, e allora torniamo e divertirci insieme.

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