È cominciato tutto quando mi ha messo il braccio intorno al collo, appogiato sulle spalle.
Quel brivido che ti corre veloce lungo la schiena non lo dimenticherò mai. Rimanevo immobile ogni volta che lo faceva o che si avvicinava a me.
Ero in 2 superiore, una ragazza semplice, che non aveva mai avuto troppi contatti con i maschi. Molte altre, anche mie amiche, erano molto più avanti di me, o avevano perso la verginità o lo stavano per fare. Gironzolavano intorno ai ragazzi mostrando il sedere e le labbra.
Questa cosa mi faceva abbastanza schifo e mi metteva in imbarazzo, non lo avrei mai fatto.
Poi un giorno mi accorsi che "lui" mi continuava a guardare, nelle ore di scuola, a ricreazione a anche fuori. Dopo qualche giorno cerca il contatto fisico, e la sensazione di piacere cominciava a rendirmi più sicura di me. Così un giorno decisi di mettermi qualcosa di diverso. Prensi un golf aderente invece delle solite felpone, e mi Legai i capelli in una lunga coda alta. Strinsi bene la cintura dei jeans e mi guardai allo specchio: ero davvero carina.
Ho la vita stretta e le gambe lunghe, una 2^ abbondante di seno e i capelli biondi.
Una volta a scuola...be la sua reazione mi colpì, come se improvvisamente basta, non riuscisse più a trattenersi.
Ad un tratto mi si avvicinò, ero seduta sulla sedia e lui mi sorprese alle spalle. Bruscamente mi prese la coda tirandomi indietro la testa, ho visto i suoi occhi e quasi mi facevano paura.
Lui voleva solo scoparmi.
Poi andò via, senza dirmi nulla, lasciandomi là, con la testa indietro ed il cuore in gola.
A ricreazione ero rimasta un po in classe, non trovavo i soldi per comprarmi la merenda.
Ero in ginocchio, cercavo il portafoglio nello zaino, poi sentii dei passe e riconobbi le scarpe di lui. Feci finta di niente finché non mi fu davanti.
- Che ci fai qua? Non vieni? -
- Non trovo i soldi... -
Dissi cercando di sembrare più impegnata di quanto lo fossi realmente.
- lascia stare i soldi... -
Mormorò lui, mi prese i capelli e mi fece alzare lo sguardo. Ero all altezza del suo cazzo. Innocente lo guardai negli occhi e penso che questo lo fece eccitare ancora di più.
Mi accorsi dell errore commesso e cercai di alzarmi ma lui continuava a tenermi per i capelli e poi mi afferrò per il polso, bloccandomi nella posizione che lui preferiva.
- dove pensavi di andare, eh? -
Mormorò tirandomi verso di sé. La mano scivolò sul collo e mi strinse, mentre quella che mi teneva fermo il polso la portò sulla schiena, facendomi piegare il braccio. Non mi potevo muovere, e anche se ci avessi provato ero troppo confusa per riuscire a farlo.
Sentivo il suo respiro affannato sulla fronte, il mio cuore batteva come se stesse per scoppiare da quanto ero tesa.
- me lo vuoi fare un regalino? -
Chiese sussurrandomi all orecchio.
Io, ingenuamente gli domandai
- in che senso...che tipo di regalo -
Lui sorrise
- lo sai -
Mettendomi una mano sulla testa e spingendomi giù.
Si avevo capito che regalino voleva, ma non ero in grado di farglielo...era la mia prima volta, non avevo neanche mai limonato!
Si slacciò la cintura e i pantaloni, io continuavo a guardarlo negli occhi, mi metteva troppo in imbarazzo guardargli il pacco.
Capii che aveva fatto quando guidò la mia testa contro linguine.
Il suo cazzo era durissimo, entrò tra le mie labbra fino a toccarmi il palato, poi tornai indietro. I miei occhi erano spaventati, davvero lo stavamo facendo in classe!
Lui sembrò cogliere la mia preoccupazione e mi rassicurò dandomi un colpetto sulla testa
- tranquilla, nessuno saprà che sei la mia troietta -
Quelle parole mi umiliarono molto perché mi ritenevo superiore a tutte quelle che si erano fatte scopare, invece ora ero sul loro sesso livello...anzi, alla loro stessa altezza.
Tenendomi ancora salda la testa, mi spinse ancora in avanti, poi mi tirava indietro e dinuovo in aventi, facendomi fare dei movimenti regolari, un po come una barca in acqua che va su e giù sulle onde. Chiusi le palpebre, cominciava ad andare più veloce e più a fondo. Il suo cazzo mi riempiva la bocca e mi toccava la gola, non riuscivo a respirare.
Quando riaprii gli occhi mi lacrimavano e lui era sempre più deciso, voleva arrivare sempre più a fondo.
Ad un tratto mi prese anche con l'altra mano e spinse più forte, ebbi uno sforzo di vomito.
- shhh, tranquilla - disse lui accarenzzandomi la guancia e asciugando le lacrime, pensavo si fosse fermato ma ripartì. Il suo pane mi arrivava in gola, era caldo e ne sentivo le venature sulla lingua e sul palato. Le due grandi mani mi guidavano la testa sempre più veloce fino a quando non mi spinse più in giù di quanto avesse mai fatto, fino a toccare il suo ventre con la fronte. Era talmente in fondo che me lo sentivo dentro al cuore. Poi qualcosa di caldo mi inevase, diede un altro colpetto ed il flusso mi riempì. Strizzai gli occhi lasciando scivolare giu due gradi lacrime.
Era venuto, sborrandomi in bocca.
Tirò fuori il suo cazzo e mi mise le mani sul collo, accarezzandomi con i pollici, facendo movimenti circolari.
- sei stata brava -
Sussurrò accovacciandosi e appoggiando la sua fronte contro la mia. Ero ancora in ginocchio, accasciata con i piedi sotto al sedere e la testa indietro. Un po di rigolini bianco perla mi uscivano dalle labbra e mi colavano sul mento. Avevo ancora il cuore che batteva forte ed il respiro corto.
- Va tutto, bene hai finito per oggi -
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