Molte volte mi capitava di entrare nei siti porno e vedere donne insidiate e poi scopate da uomini giapponesi e questo mi faceva un pò ridere perchè il tutto era fatto nell'indifferenza degli altri e popi pensavo che era solo uomini con donne.
Un giorno guarda caso dovetti partire per Tokio con tutta la mia famiglia, io avevo dapo avuto il dsiploma di ragioneria, eri un ragazzo timido, riservato, dai lineamenti allora molto delicati, portavo capelli lunghi sciolti che mi arrivavano fino alle spalle, una volta arrivati mio padre si mise in contatto con la ditta per cui doveva lavorare, mia madre si mise a mettere a posto la biancheria, io preso un foglio dove erano descritti li linee dei mezzi pubblici e cosa vedere lungo il ttragitto, finii di aiutare mia madre poi uscii e andai a vedere Tokio.
Salii su un pullmann piuttosto pieno, c'erano giovani ragazzi, ragazze anziani e giovani uomini con tanto di borsa con dentro chissà quali documenti.
Io me ne stavo abbastanza vicino alla porta dove dovevo uscire, ad un tratto sento una mano sul mio culo, sento che la mano insiste suelle mie chiappe, poi la mano mi viene davanti e mi slaccia il pantalone, io sono stretto frà la gente, sono riservato e a quel punto anche impaurito dalla situazione, il pantalone mi cade sui piedi e ancora la mano ora sulla mia pelle nuda, sento dietro di me il fiato pesante ed eccitato di una persona, mi lecca il collo le orecchie mi lascia sul collo una scia della sua lingua, ora sento un dito entrare nel mio culo entrare ed uscire, entrare ed uscire e quando esce mi forza le pareti anali per allargarle, le dita diventano due, poi tre e a questo punto comincio a cedere, un leggero piacere mi ha pervaso per poi aumentare man mano che le sue dita mi lavoravano il culo, sento il suo uccello caldo duro puntarmi il culo voglioso, entra delicatamente in meno poi si ferma un pò quindi riparte ed entra tutto dentro dsi me, lui mi gira il viso e mi bacia immettendo la sua lingua nella mia bocca, rimane per un pò fermo poi eccolo che comincia a scoparmi ed io ormai sono in preda al piacere, al godimento, cerco il suo viso e lo bacio di mia iniziativa
"Fuck me please fuck me please" gli dico
Allora lui aumenta il ritmo della scopata fino a diventare quasi ossessivo martellante ed io cedo di schianto"
"Yes yes fuck fuck me please ohhhhhhhhh"
Lui non parla ma ha un bel sorriso soddisfatto
"You like me" ad un tratto mi dice
"Fuck fuck too, fuck me"
Ora sono abbracciato stretto a lui, è come se fossi in suo possesso e continua a scoparmi scoparmi con un ritmo indiavolato
"Ohhhhh you are my boy"
mi dice
"Yes, you fuck me and j will your a month"
"A month, ohhhhhhhh"
Il signotre mi scopò ancora per 10 minuti poi
"Excuse me where j come?"
"Nel mio culo" gli dissi in italiano e lo indicai con un dito
"Ma io capisco italiano parla pure nella tua lingua ragazzo"
"Se mi scoperai così sarò tuo per un mese intero"
"Senti io vivo solo puoi venire dopo le 17 a casa mia e saremo più comodi"
Mi diede un biglietto da visita e poi mi sborrò nel culo, nessuno si era accorto di nulla o almeno nessuno fece caso a noi.
Mi rimisi a posto e tornai a casa felice.
CIao, porta i tuoi racconti sul Nostro salotto Buono, Ti aspettiamo, Giovanna Esse.
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«scrittura da rivedere ma situazione e racconto intrigante perchè in effetti palpeggi e abusi anche di gruppo sono tollerati su uomini e donne che "imprudentemente" salgono sull'ultimo vagone del metrò giapponese. E' capitato a mia cognata che non stette al gioco e si fece spazio tra i viaggiatori. Lei era all'oscuro della situazione e a volte lo racconta con stupore e un po' di rabbia, ma io la immagino così brutta, vestita in tailleur di rappresentanza (era lì per lavoro) piena di mani che insidiano e le palpano tette, chiappe e fianconi. questo racconto è verosimile, magari non nella lunghezza del tempo, ma bravo»