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Marika viene imbavagliata e portata all’aeroporto moscovita di Šeremet’evo dove un aereo privato la porterà al criminale giapponese che l’ha acquistata.


Dopo un volo di durata interminabile di quasi undici ore legata e imbavagliata senza sapere a cosa andrà incontro, l’aereo attera nel piccolo aeroporto privato dell’uomo e le viene tolto il bavaglio dalla faccia.


Viene ricevuta all’interno della villa da parte di una donna piuttosto in là con gli anni che la istruisce su cosa dovrà fare, non fare e a quale regole dovrà attenersi.


La donna probabilmente un ex tenutaria di un bordello le dice che ha completamente perso la libertà che l’unico modo di fuggire è la morte essendo il posto circondato da un largo fossato e da un esercito di scagnozzi armati è praticamente impossibile.


Se poi non sarà ubbidiente e starà scrupolosamente agli ordini o tentasse di fuggire potrebbe trovare la morte del topo. Per spiegare meglio di cosa si trattasse fece entrare un inserviente che portava una gabbia al cui interno si trovava un topo la donna le spiega che il topo può essere inserito nella vagina o nell’ano con il muso rivolto verso gli organi interni, l’animale nel cercare di uscire la farà morire dissanguata.


La faccia di Marika diventa bianca dalla paura, intanto la donna finisce di parlare e viene portata nella stanza dove si trovava l’harem dell’uomo.


Qui si trovavano donne di tutte le provenienze europee, asiatiche probabilmente tutte sue compagne di sventura, ma non ebbe coraggio di chiederlo per paura di essere punita, la vista del ratto e della possibile punizione a cui poteva andare incontro l’avevano talmente scossa che doveva ancora riprendersi.


Dopo qualche minuto però Marika venne portata via da un inserviente che le dice che sarà preparata per l’iniziazione da parte del suo padrone. Viene completamente depilata, viene riempita di profumi e oli essenziali in tutte le parti intime fino al punto di eccitarsi tantissimo, viene portata poi in un enorme stanza dove c’era un grande letto dove avrebbe dovuto distendersi con le gambe aperte fino all’arrivo del suo padrone.


L’uomo arrivò solo dopo qualche ora il che la mise in stato di angoscia pensando di aver detto o fatto qualcosa di male e già si vedeva la morte davanti, dissanguata. Non andò però così.


L’uomo apparì come un ombra in lontananza, poi Marika lo vide arrivare completamente nudo grasso come fosse un lottatore di sumo, basso e con un cazzetto da mini dotato che in altre occasioni avrebbe accolto con una risata, ma che in questo caso non fece dato il rischio di fare una brutta fine.


Sai alla mia età sono impotente non mi si rizza più non potrò darti piacere, cosa che tra l’altro non mi interessa le disse, ma tu dovrai darlo a me ingoiando tutta la sbroda dal mio cazzo anche se so già che non avrà un erezione.


L’uomo cominciò a baciare sulla bocca Marika, porgendole la lingua, cosa che sebbene le facesse ribrezzo e orrore fece anche lei pena il rischio di fare una brutta fine anche se le veniva da vomitare cosa che doveva evitare a tutti i costi. L’uomo scese verso le sue tette, una non grandissima terza misura, ma comunque di suo gradimento tanto da leccarle e morsicarle i capezzoli che dopo un po’ divennero duri come il marmo.


Con sua grande sorpresa Marika sentì la passerina bagnarsi ed eccitarsi, mai avrebbe pensato di farlo con un essere così viscido e spregevole, che nel frattempo scese sulla sua passerina che assaggiò e gustò come fosse un frutto prelibato tanto che stava quasi per godere cosa che cercò di evitare a tutti i costi non avendone il permesso e temendo di essere punita per questo.


Quando l’uomo sentì che stava per godere mollò la lingua e disse ridacchiando ehehe puttana pensavi di godere, invece brutta bagascia ci dovrai rinunciare e adesso me lo dovrai prendere in bocca e ingoiare fino all’ultima goccia.


Marika prese in bocca l’uccello dell’uomo un mini dotato di tre centimetri quasi un fenomeno da baraccone che Marika prese in bocca , toccando punti sensibili fino a farlo sborrare in poco tempo e ingoiando tutta la sua sbroda repellente.

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