Francesca: Il piacere di essere impedita (pub 23)


Francesca si accingeva a mettersi a letto con la sua amante Mirta la quale era particolarmente sexy.
Era uscita dal bagno prima di lei e non aveva voluto che la vedesse mentre si lavava prima di stendersi al fianco della sua giovane amante.
Francesca è entrata in bagno dopo Mirta e non ha notato niente di particolare.
Ritornata a letto per stendersi al fianco della sua matura amante, Francesca si è preparata a farsi leccare da Mirta e per darle un segnale del piacere che già si si è avvicinata per baciarla ma la donna l’ha allontanata.
Francesca non capiva ed è rimasta interdetta, sorpresa da quell’atteggiamento che non era scostante e neanche di compiacenza.
Francesca si è accorta che Mirta indossava calze scure, un reggiseno leggerissimo, effetto nude look, era truccata un po’ più del solito.
C’erano delle calze sul letto ed ha pensato che dovesse indossarle Mirta oppure che le dovesse indossare lei.
“Stenditi” le ha detto “Ti voglio legare al letto” e Francesca lo ha fatto sentendosi quasi come un automa.
Mirta l’ha legata al letto, a pancia in su, braccia e gambe divaricate, nuda, indifesa ed esposta al suo sguardo ed alle sue azioni. L’ha squadrata dalla testa ai piedi e le ha detto "Ora sei in mio possesso!"
Con Francesca impedita Mirta ha fatto tutto ciò voleva e desiderava per soddisfare sé stessa ed il suo piacere, senza pensare mai a dedicarsi a quello della giovane compagna di giochi.
Da Francesca ha preso tutto il piacere che voleva.
L’ha presa stando sopra, regolando velocità e profondità dei suoi movimenti in libertà sintonizzandoli con il suo piacere senza che la giovane potesse intervenire, tutto per stimolare i suoi orgasmi, riducendola ad un giocattolo erotico, ad un semplice oggetto destinato per darle piacere.
Mirta ha fatto bene poiché ha capito perfettamente che Francesca in quel momento non era altro che un oggetto di piacere nelle mani della sua predatrice.
Mirta ha ordinato a Francesca di succhiarle i capezzoli ed e lei ha ubbidito con dolcezza, delicatezza, attenzione, sottomissione ed alla fine le ha detto "Ora lecca e continua fin quando ne ho voglia"
Francesca ha capito subito a cosa si riferisse ed ha leccato con avidità le sue intimità in un tempo che sembrava non finisse mai.
La donna si è poi seduta sul viso facendole scoprire la gioia di quella che Mirta considera già da tempo la sua pratica erotica non solo preferita, ma anche quella in cui riesce meglio: il face sitting.
Lo faceva senza poter usare le mani e le riusciva molto meglio.
Francesca si sentiva sua schiava ed era una sensazione nuova e piacevole.
Non appena irta si è seduta sul viso di Francesca questa ha iniziato a leccarla docilmente, a volte piano, a volte veloce, assecondando gli ordini ed i movimenti della donna, muovendo le labbra ed il viso per non soffocare.
Mirta muoveva il bacino mugolando.
Francesca l’ha leccata con impegno, quasi a slogarsi la mandibola, con profondo senso di piacere e considerando la leccata come una missione, in poche parole con amore.
Mirta non si è trattenuta e quella notte era libera di usare la sua amante, la quale già le aveva dato molto piacere leccandola, e senza rimandare gli orgasmi le è venuta per la prima volta in bocca, poi si è letteralmente afflosciata su di lei a peso morto. Quel suo peso faceva stare bene Francesca che si sentiva finalmente e oscenamente più vicino a lei, più dedicata a lei, più sua.
Quando si è ripresa, Mirta si è voltata di spalle e si è seduta di nuovo sulla bocca di Francesca dandole le spalle.
La donna allungando una mano, le ha penetrato lo sfintere con qualcosa di sconosciuto e, lasciandola sempre legata al letto, le ha ordinato, secca "Riprendi a leccarmela! Mi è venuta di nuovo voglia di godere!"
Dopo un altro orgasmo, durante il quale ha spinto più a fondo quel qualcosa con cui le stava penetrando l'ano, si è girata di nuovo e si stesa su Francesca che restando legata al letto era usata sia come materasso sia come cuscino.
Quella sera molto diversa dalle precedenti, è stata per Francesca una grande gioia ed una scoperta ed esperienza unica e non facilmente immaginabile. Nonostante l’impedimento che la sua matura amante le ha fatto, Francesca non si è sentita una masochista poiché è colei che trae piacere dall'umiliazione e lei non si sentiva per niente umiliata. Infatti non provava alcuna umiliazione, ma anzi un grande senso di gratificazione quando Mirta l’ha posseduta e provava piacere soddisfando sé stessa.
Quella sera Francesca ha capito come fare per superare o almeno tamponare il senso di vergogna che si prova nell’essere usata dalla donna che ama. Nel suo profondo c’è anche il desiderio di essere una donna oggetto sessuale che sta zitta, non parla, come una bambola che viene utilizzata per le necessità sessuali.
Francesca non si sente semplicemente una donna, lei vuole essere una donna-preda, che quando cade nelle mani della sua predatrice, diventa il suo oggetto di piacere, fisico e mentale.
Francesca non sta con una donna solamente per privilegiare e ricercare il suo personale piacere, ma per provocare a ripetizione quello del partner.

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