La mattina seguente mi son svegliata all'improvviso con un pensiero fisso. Mi ero dimenticata di riconsegnare la chiave del bagno a quelli del locale? Guardai subito nella borsa ed in effetti mi ero dimenticata.... dovevo rimediare. Ma ... domandavo a me stessa, perché ci tengo così tanto. Ieri sera si è realizzata per caso una situazione certamente piacevole, ma estrema. Ma ora, a ripensarci a sangue freddo la lascerei accadere nuovamente? Direi di no. Troppo facile essere colti sul fatto e rimediare una denuncia... ma no, mi dico. Ero così riparata, dal muro dietro di me, da una pianta a destra e i ragazzi in piedi intorno... e chi avrebbe voluto denunciare! Ma ... e come sto? Mi tocco e il buchetto del sedere sembra a posto,  morbidino e stretto. Lo osservo allo specchio a muro della camera e devo ammettere a me stessa che la situazione è normale. Ma come ho potuto lasciarmi trascinare in in gioco simile! Ero sobria, perfettamente lucida, e ho finto di essere bevuta o altro perché mi ero resa conto che qualche ragazzo agiva liberamente ma altri mi osservavano diffidenti. Fingere di essere ebbra, sommato al fatto che sorridevo e spesso mi voltavo a guardare chi mi stava sodomizzando, sempre col sorriso sulle labbra son stati comportamenti che li hanno fatti sentire autorizzati ad agire. Penso poi che la mia reazione al primo bicchiere di sperma con due cubetti di ghiaccio, abbia definitivamente fatto comprendere che la situazione mi piaceva. Quando uno di loro mi ha messo il bicchiere davanti appoggiandolo al tavolino, l'ho guardato tranquilla perché non avevo capito. Ammetto che ho pensato che si trattasse di crema di whisky che a volte avevo assaggiato ma che non mi aveva entusiasmato. Mentre un ragazzo continuava a penetrarmi, intorno si è fatto silenzio. Ho preso il bicchiere e ho annusato. Li ho guardati e poi ho chiesto una cannuccia. Hanno ripreso a bisbigliare, la cannuccia è arrivata, l'ho messa nel bicchiere e ho mescolato un po' con lentezza guardando tutto quello sperma. "Chissà di quanta gente è" ho detto. Uno ha chiesto "you like it?", l'ho guardato e ho detto yes. Poi ho iniziato a succhiare dalla cannuccia. Appena un po'. Mai lo avevo bevuto così. Di solito lo gradisco direttamente diciamo... "alla fonte". Senza rendermi conto ho detto "buono! così fresco non mi dispiace". E ho continuato per tutta la sera a succhiarne un po' e ho vuotato più bicchieri.


Sono in camera dell'albergo. Torno a stendermi e penso ... ecco, forse ho capito! Master se l'è presa ieri sera perché non mi sono presentata al bar con la canottierina trasparente! Probabilmente aveva detto col barista che una tipa così e così e con il seno visibile si sarebbe presentata e che .... si, è coerente, è possibile, ma non l'ha mai ammesso. Ho messo la foto della canottierina così potete farvi un'idea di quanto fosse secondo me eccessivo portarla di pomeriggio, e comunque quella mia disobbedienza avrebbe potuto far saltare il suo piano, ecco forse, il motivo della sua irritazione.... oppure mi sto inventando tutto? Non resisto e messaggio a Master. "Buongiorno... chiedo scusa per ieri..." e nel frattempo mi domando ma ... perché mi scuso!!! E immediatamente capisco. Ho bisogno di essere guidata perché da sola  on uscirei mai dal guscio della mia morale esterna (la morale che il mondo esterno ci detta e che non è la nostra). Ho bisogno di essere guidata anche perché non ho fantasia e penso di non averla perché sono bloccata. Mi lascio usare ma non agisco. Nemmeno immaginavo potessero accadere certe situazioni. In più stavo scoprendo dei lati di me che mi erano sconosciuti. Ero stata direi abbastanza sottomessa, obbediente direi, e non pensavo fosse un aspetto che mi potesse piacere. Mi ha eccitato il linguaggio scurrile, il rischio della situazione poi, mi bagna tutt'ora mentre sto scrivendo. Poi guardo fuori dalla finestra. Roma. E chi mi conosce qui? Nessuno. Milioni di persone. Poi andrò via. E Master risponde al messaggio. "Buongiorno. Tutto ok?" "Si, sto bene". "Mi devi ancora un gioco. Quello di ieri non fa testo perché non hai obbedito ... monella". Mi ha chiamata monella, quindi non è arrabbiato. "Ma cos'ha in mente?" "Lo saprai oggi pomeriggio. Ti presenterò una persona" "quindi ci vediamo! A proposito! Devo portare la chiave del bagno a quelli del bar!" "vacci stamattina con calma. Non la passerai liscia ma ormai penso che tu sappia apprezzare... e porta quella cannottina trasparente. Chiaro? La devi mettere subito e la porti tutto il giorno" "ma a Roma c'è un sacco di gente!" 'Appunto..." poi aggiunge... "ogni tanto ri chiederò un selfie o un filmatino e tieni l'auricolare che se ho tempo ti chiamo. Telefona al locale e lascia detto che passi .... ecco, alle 10...  Così ti aspettano" "va bene". Mi saluta, la chiamata termina e mentre mi vesto penso che per la cannottina non dovrebbe essere un problema, riesco a farla franca perché ho il giubbino e in valigia ho pure una giacca ben scollata ma produce unnvedo non vedo non eccessivo ... e ho capito che al bar se sanno che arriverò alle dieci... avrò da fare ... e chiamo subito per avvisare. Mentre mi vesto mi pongo qualche domanda sui gusti maschili. Mah ... ieri sera nessuno proprio nessuno ha tentato la penetrazione diciamo normale. Tutti il sederino. Ma si erano dati loro questa regola del gioco? Io avrei gradito anche qualche variazione... sapevo già da tempo di raggiungere l'orgasmo col rapporto anale ma per me, non so per le altre, davanti il piacere risulta più complesso,  variegato, sfumato ...  ecco, veramente non so spiegare. Un'altra faccenda è la doppia penetrazione. Quella è per me letteralmente un'estasi, e invece due davanti o due dietro non mi entusiasma. Gli uomini si sbalordiscono ma mi sembra abbastanza scontato che i due buchetti abbiano una certa elasticità. Mah. Che strane vacanze romane ... ero venuta per veder musei, regalarmi qualcosa in boutique e in libreria e invece ... guarda che scherzi gioca il destino... esco sovrappensiero dall'albergo che è in pieno centro,  non voglio far colazione li dentro, e noto lo sguardo malizioso e rapace del portiere  ... ho la giacca elegante, bianca sottobraccio e lui si è goduto lo spettacolo del mio seno con sonmo piacere. Metto la giacca e vado in Piazza del Popolo. Siedo al caffè che scorgo a sinistra in fondo. C'è gente ma si trova postoquasi sempe perché è assai caro ma non ci penso. Sto una settimana e per ora non ho speso niente. Ordino cappuccino e brioche. Suona il telefono, videochiamata. È lui quindi mi precipito a togliere la giacca e rispondo. "Ciao. Dove sei?" Mostro col telefono la piazza e a sinistra la chiesa di santa Maria del Popolo. Nel frattempo il cameriere ha portato l'ordine e degli uomini, sembrano stranieri, che stavano entrando, vengono ad occupare due tavoli adiacenti al mio. Sto per mettere l'auricolare e lui me lo vieta. "Ti notano?" "due tavoli si son seduti apposta vicino... mi guardano" "sorridi... se son svegli ti divertirai. A dopo". Ora non ho più il coraggio di mettere la giacca perché potrebbero pensare che mi hanno infastidito. Sorseggio il cappuccino e consulto un libretto su Roma che ho nella borsa. Dunque. Piazza del Popolo ... si pensa derivi da populi, il latino pioppi o da parrocchia .... arriva il cameriere. Sul vassoio ha un biglietto da visita per me e il conto già pagato da questo ignoto ammiratore. Sul retro del biglietto un nome straniero chiaramente russo o comunque dell'est, scritto penna e in semplice WhatsApp now? Scritto sotto. Mi alzo, metto la giacca e con calma imbocco a destra la via del Corso. È presto per prendere un taxi e riconsegnare la chiave. Mentre passeggio memorizzo il numero e mando un WhatsApp con scritto "grazie". Passeggio un po'. Si capisce che sarà un giorno soleggiato. Sono gli inizi di aprile ... potrebbe far caldo.  Poi vedo un taxi, decido d'istinto e dico piazza Santa Maria in Trastevere. Sono le nove e mezza. La situazione mi eccita. Arrivo. Il locale è aperto, entro dico buongiorno e mostro la chiave. Non la prende e mi dice vai in bagno. C'è appeso il cartello fuori servizio. Entro ma non c'è nessuno. Sento chiudere da fuori. Non so che fare. Aspetto cinque minuti, provo con la mia chiave ma non va perché sento che c'è l'altra dall'altra parte e messaggio a Master. Gli spiego la situazione e mi dice che va tutto bene, di stare tranquilla. Passa mezz'ora, mi metto a leggere il libretto su Roma e decido di non perdere la calma. Una voce al di la della porta dice "spogliati completamente". Non so che fare. Dopo un po' la voce dice, "sotto il vaso di fiori c'è una benda. Mettila". Poi silenzio. Ho il sospetto che in qualche modo possano vedermi quindi mi svesto. Master mi messaggia. "Se puoi attiva videochiamata e metti auricolare". Lo faccio e posiziono il telefono un po' distante e metto la benda. "Che succede?" "Ancora niente" ... poi la chiave gira. Sento entrare e mi alzo in piedi. Più di uno ma non so quanti. Ho messo male la benda per sbirciare ma me l'hanno risistemata subito. Odore di profumi di alta qualità, amari, assai virili e raffinati. Mi fanno inginocchiare e mi ritrovo a succhiare. Beh, se è tutto qui, mi dico, tanta attesa per poco... faccio la brava. Con una cordicella mi legano i polsi dietro la schiena.  Vedono il telefono e chiedono chi è e il master dice "è la mia allieva". Non aggiungono altro. Il primo viene e si fa sotto un altro. Nel frattempo "sento" che con una penna o un pennarello qualcuno scrive sul mio corpo. Sento qualcuno che esce dal bagno e qualcun altro che entra e qualcuno che esce. Perdo il conto. Dico che ho male alle ginocchia, mi tirano su e me ne ritrovo uno anche nella passerina. Sono calmi, decisi. Poi escono. Sono di nuovo sola. Master, che è stato in silenzio tutto il tempo mi dice "togli la benda". Provvedo e mi guardo allo specchio. Ho il corpo pieno di scritte. Anche la schien le i glutei. Cerco di leggere. Non è facile dallo specchio perché appare tutto rovesciato. Sono apprezzamenti, giudizi ma non riesco proprio.  C'è anche qualche numero di telefono col nome. "Sei piaciuta" mi dice Master. Capirai nel pomeriggio. Ora puoi andare. Le scritte non cancellarle. Oltre il resto ci vorrebbe un bagno caldo di almeno mezzoretta. Ci vediamo alle 15:30 li al bar". "Va bene" Mi osservo. Ho dimenticato di chiudere ed entra un ragazzo. Mi guarda sbalordito. Non so che fare. Decido di ignorarlo e continuo a osservarmi allo specchio. Mi osserva ma non se ne va. Gli chiedo "per favore, mi fai delle foto anche dietro perché vorrei leggere tutto?" Sembra imbambolato. Decido di fingere la più totale normalità. Di fatto diversamente non saprei come comportarmi. Chiudo a chiave e gli metto il telefono in mano. Inizia a fotografare. "Fammi vedere!" Leggo le scritte sui glutei e sulla schiena. Il ragazzo mi guarda. Prendo la sua mano, la porto al seno. Lo tocca. Nessuno gli crederà mai. Probabilmente è questo che sta pensando. Mi inginocchio, apro i pantaloni e gli scopro il membro.  Sembra che stia per scoppiare. Succhio con lentezza, fino in fondo  e in meno di un minuto mi ritrovo la bocca piena di sperma. Deglutisco e riprendo subito. Riesco a mantenere l'erezione poi mi alzo e mi giro. Appoggio le mani al lavandino e mi piego in avanti. Mi penetra e si aggrappa ai seni. Mi vedo allo specchio. Lo vedo, infoiato, bello, libero. Godo e sono commossa. Lo so il perché.  L'ultima volta col mio ex marito.... Anni fa. Ed ora di nuovo con un uomo solo ... uno solo. Poi mi travolge un orgasmo che squassa l'utero e la mente poi con decisione mi gira e vuole venermi di nuovo in bocca. Ecco, è  finita. Ciao. ... e questo, lo sento è rinascere ... rinascere. Ma non esce. Lo accarezzo su una guancia.  "Vai ... sei troppo giovane per un sogno... vai". Esce. Mi vesto. Ecco, non piango più. Ho messo la giacca bianca. Sono bella così? Si, sono bella. Ma devo cancellare le scritte, e lo farò stasera... e devo cancellare il passato... il passato che non passa mai... il passato.

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