Finiti entrambi di ultimare la propria fase preparativa il misto di sentimenti, passione e tensione erotica era palpabile come in poche occasioni prima di allora.
Giorgio sistemò la cravatta rosso fuoco che spiccava al di sopra della candida camicia di seta di ottima fattura abbinata con pantaloni lunghi e neri di una nota marca italiana, abbigliamento da perfetto gentiluomo insomma, dal canto suo Laura rispondeva con un vestito che più attillato sarebbe stato difficile da trovare, di un tessuto rosso scuro morbido ma che per nulla nascondeva il corpo sinuoso e perfettamente proporzionato fasciando un sedere da capogiro.
L’abbigliamento di entrambi era quindi quello adatto alle grandi occasioni ma specialmente Laura poco lasciava all’immaginazione su quali risvolti volesse dare alla serata “tra amici” con Chiara, sua amica del liceo con la quale giorni prima aveva già dato sfogo alla propria passione per il corpo femminile durante quella fantastica scopata prima a due e poi a tre in spiaggia grazie all’avvento puntuale del buon Giorgio con l’arnese che si ritrovava tra le gambe.
Passarono solo pochi minuti in realtà, anche se per la coppia dovettero sembrare lunghi un’eternità visto che entrambi fecero fatica a trattenersi dall’incrociare i propri sguardi e soprattutto ad ammirare la reciproca fisicità dato che avevano scelto l’outfit che più li eccitava l’un l’altro e il rischio che si saltassero addosso prima dell’arrivo dell’ospite era più che concreto.
Finalmente eccolo, il suono del citofono prima e del campanello interno poi a certificare la venuta, per ora solo in senso di arrivo sul luogo, di Chiara… vestita con mini-vestito nero a tubino che lasciava davvero poco spazio all’immaginazione e scarpe dal tacco anch’ella vertiginoso così come quelle di Laura. L’immagine delle due era decisamente da ragazze a caccia di un uomo da far impazzire e il buon Giorgio sembrava proprio essere la portata principale del menù.
L’incontro prevedeva lo stare in soggiorno per una cena a base di pesce, sapientemente condita da Laura con spezie che esaltavano i sapori e creavano la giusta sensazione di calore tra i commensali che non perdevano occasione di abbinare del buon vino bianco di pregio portato da Chiara e versato da Giorgio con le movenze di un sommelier di un ristorante di lusso.
Il passo successivo, cosa che per Giorgio risultò essere tutt’altro che prevista nonostante avesse già intuito la poca se non completa inibizione di Chiara, fu fatto proprio dall’ospite in questione che con un movimento perfettamente naturale e all’apparenza casuale perse la presa sulla propria forchetta facendola ricadere in terra “Oh… che sbadata accidenti… Laura ti dispiacerebbe andarne a prenderne un’altra?” disse lei con quella sua voce gentile come poche “Certo cara, amore permetti?” “Certo che si, noi aspettiamo qui” si dissero i due fidanzati padroni di casa prima che Laura lasciasse la stanza. Giorgio sorrise a Chiara prima di abbassare lo sguardo per versarsi un altro po’ di vino nel suo calice ma proprio quella frazione di secondi bastò a Chiara per scivolare giù sotto il tavolo e fiondarsi letteralmente tra le gambe di lui dove liberato il suo bel pene iniziò a segarlo con un movimento lento ma continuo ed inesorabile piantando il suo sguardo su in quello di lui “Basta con questo pesce cucinato… io sono una carnivora!” gli disse con un tono di voce da grande porcellina. Ed ecco che il pene di Giorgio venne letteralmente inghiottito in tutto il suo peraltro notevole turgore nella bocca famelica di Chiara, che con la lingua gli raggiungeva lo scroto tenendo la cappella stretta e bloccata nella sua gola che lo strizzava in modo sublime.
Gli occhi di Giorgio si spalancarono per un attimo prima che lui reclinasse la testa all’indietro raggiungendo la testa di lei a guidarne un pompino da maestra “Mhmmm… ma guarda che brava… lo prendi proprio tutto eh… si vede che siete cresciute assieme tu e la mia Laura… due perfette maestre di pompino” fu il commento di Giorgio mentre stringeva la testa spingendola più a fondo possibile sul suo membro duro come il marmo gemendo di piacere senza preoccuparsi di essere sentito dalla stanza a fianco dove teoricamente doveva esserci Laura che invece stette per un po’ nascosta a godersi lo spettacolo di Chiara che spompinava il suo bel ragazzo portandolo ad un livello di godimento sempre maggiore.
“Ehi voi…” esordì la fidanzata come se nulla fosse palesandosi già completamente nuda e scostando la roba sul lato del tavolo più lontano da quello dove Giorgio siedeva prima di salirci sopra sedendogli di fianco e spalancandogli oscenamente le cosce dinanzi mostrando la propria vagina già fradicia “lasciamo che anche Giorgio abbia modo di festeggiare con il suo dessert preferito”.
La richiesta non venne fatta ripetere due volte da Giorgio che sporgendosi in avanti si tuffò, spalancando la propria bocca e insinuando la sua lingua nella calda e accogliente vulva della sua ragazza, riempiendola anche dei propri gemiti di piacere mentre Chiara continuava ad ingoiarsi la sua virilità con ogni movimento in basso della testa. Le mani di lui andarono ora a stringere il sedere di Laura che seduta si spingeva e strusciava riempiendogli la faccia di umori che lui succhiava ed ingoiava con sapienza ed avidità, la testa all’indietro mentre gli afferrava e spettinava i morbidi capelli.
Tutti e tre si diedero piacere reciproco per interminabili istanti che però portarono quasi all’unisono solo due di essi ad urlare di piacere e donare ai riceventi il succo caldo e saporito di un orgasmo incredibile che fu con grande sapienza assaporato e mandato giù a farlo proprio sia da Chiara che da Giorgio.
Fu quindi la volta di Chiara, che non esitò a far suo quel bel fusto di Giorgio sedendosi sulle sue cosce dandogli le spalle e impalandosi in un sol colpo sul suo lungo e lubrificato arnese, cosa che causò ad entrambi la generazione di un lungo e profondo gemito animalesco dovuto nel caso di lui anche alla sensibilità amplificata dall’orgasmo di qualche istante prima.
Mentre saltava su e giù a ritmo frenetico e selvaggio gli occhi di Chiara erano fissi in quelli di Laura che stando sempre a cosce spalancate si sgrillettava la clitoride quasi all’unisono con i rimbalzi dell’amica godendo come una porcellina della vista del suo uomo letteralmente scopato senza tregua e alcun timore dall’ex compagna di liceo.
“Vedi tesoro? Te lo dicevo io che il mio Giorgio era uno stallone da monta… goditi il suo bell’arnese fino alle palle… goditelo finché puoi prima che torni ad essere mio per sempre… pronto a riempirmi di sperma ogni volta che lo desidero!” diceva Laura incitando Chiara ad andarci giù ancora più pesante se mai fosse stato possibile mentre anche Giorgio ora osservava la fidanzata con uno sguardo di pura lussuria mentre veniva distrutto dalla potenza e della fame di sesso di quella ragazza conosciuta solo poche sere prima.
Chiara presa dalla foga e dalle parole di Laura che la incitarono finì per esplodere in un orgasmo urlato ai quattro venti che echeggiò all’interno delle mura del soggiorno e sicuramente ben udito anche dagli altri condomini, che la fece schizzare e grondare umori di piacere sulle cosce di lui e abbondantemente anche su sedia e pavimento come un fiume in piena senza fine.
Laura scese dal tavolo e le fece cenno di spostarsi, cosa che lei fece andando sul vicino divano e lasciandosi cadere senza più un filo di energia dopo quella maestosa cavalcata mentre Laura si impossessava di nuovo del suo uomo cavalcandolo con la stessa foga e determinazione ma stavolta faccia a faccia e unendosi a lui in basi focosi ed appassionati a cui lui rispose con decisi schiaffi sul suo sedere e miscelando i gemiti di piacere che molto presto divennero urla soffocate sempre meno e infine portarono entrambi ad un orgasmo simultaneo in cui umori e sperma colarono fuori dalla vagina dilatata di lei facendo del ventre di lui e della sedia sottostante un vero e proprio lago di piacere lussurioso.
Quella serata, purtroppo, dovete concludersi dopo aver conversato e terminato la seconda bottiglia di vino, stavolta rosso portata dall’ospite perché per tutti il successivo era giorno di lavoro.
Chiara qualche giorno dopo dovette trasferirsi per incarichi all’estero per cui non ebbero più modo di vedersi ma non smisero mai di contattarsi promettendosi che se mai avessero avuto la possibilità sarebbe stata d’obbligo una rimpatriata in ricordo e in onore di quell’amicizia di liceo che tanto aveva reso felici le due ragazze e in automatico il fortunato Giorgio.
Eccoci qui giunti alla fine anche di questo racconto, colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che mi hanno contattato per fornirmi commenti e recensioni alla prima parte ponendomi tante domande interessanti e in alcuni casi fornendomi grandi spunti utili per prossime idee da sviluppare quanto prima in nuovi racconti che spero intrigheranno ed ecciteranno voi leggendoli donandosi lo stesso piacere provato da me nello scriverli e condividerli con voi.
Ricordo sempre che siete i benvenuti nei commenti in basso e anche nella mia casella di posta.
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