Sono seduta da cinque minuti al bar e sto ripensando a com'è la mia vita da ieri, da quando ho messo piede a Roma. Il locale si è improvvisamente riempito. Gli studenti sono sia maschi che femmine direi in eguale misura. Al mio tavolo esterno sono sola. Ho rifiutato tre ragazzi insieme che avevano chiesto di sedersi, dicendo che aspettavo qualcuno. Uno dei quattro del locale esce e mi dice. "Te li mando io! Nun me fa fare figure di merda!" "Ma aspetto una persona!!Va bene, fa lo stesso" dico, non aspettandomi quella reazione decisa. "Senti. Qui va così per stasera, se nun voi giocà ce deludi e non venì più ok?" Col capo accenno al sì e lui torna nel locale. In quel momento suona il mio telefono. È il master... "metti l'auricolare..." "ma dove sei...." "dietro di te... da mezz'ora. Prima ero più distante... ho visto per esempio quando ti ha scoperto il sedere...". Mi giro, cerco un poco fra la gente e lo vedo seduto pure abbastanza vicino. Al suo tavolo stranieri che bevono. "Hai visto solo il sedere?" "Si, non ero seduto qui ma più indietro, nella via. Bello viola ... e ho visto che ti dava una chiave..." "si, ti spiego...sono arrivata e avevo il giubbino oltre la cannottina che vedi ..." e che non è trasparente come avevo ordinato..." "si, è vero, ma non me la sentivo ... mi sembrava troppo... e comunque un barista mi ha fatto i complimenti al seno, ha chiesto di vederlo e non so nemmeno io com'è potuto accadere... un attimo dopo eravamo in bagno", "quando non rispetti le istruzioni .... " "ma cosa dici e sorrido nella sua direzione" nel frattempo i tre ragazzi che avevano tentato di sedersi da me tornano e faccio cenno col capo e sorridendo, di accomodarsi. "Solo se farai esattamente come dico io ... altrimenti sparisco. Chiaro?" Non ha la voce arrabbiata ma fredda. "Ora torni a darmi del lei". Uno al suo tavolo gli parla. Ristoranti, cose da turisti. Ai tre ragazzi se ne sono aggiunti altri quattro. Alcuni sono seduti, altri in piedi ecsorridono. Uno mi si accosta stando in piedi. Non è ancora buio quindi lo guardo e mi sento un po' a disagio perché a quell'ora, cin quella luce ... mi sembra veramente azzardato. Lui con la mano mi accarezza il sedere prima sulla mini poi va sotto e palpa. Chiedo "Cosa devo fare?", "hai la cannottina trasparente?" "Si, in borsa ...devo metterla?" "Si" "ma come faccio..." "hai la chiave... vai in bagno, oppure li al tavolo". Nel frattempo i ragazzi sono aumentati. Stanno in piedi, sono stati istruiti bene dal barista, ormai evidente; in fondo me l'aveva detto io non ho avuto l'accortezza o forse la volontà ... di dire di no e questi ragazzi americani belli e veramente giovani o giovanili, parlano fra di loro e sanno di essere autorizzati a .... Uno ora è pure dietro e mi solleva la mini ma è giorno e la situazione secondo me si fa preoccupante. Decido, ne prendo due per mano e dico che devo andare in bagno. Mi seguono ma sono più di due ... dico all'auricolare "vado in bagno a cambiarmi" e mi rendo conto che la linea è caduta. Ormai sono alla porta. Entro e i ragazzi mi seguono. Uno dei baristi mi fa l'occhiolino, ha in mano il cartello "bagno guasto" e chiude la porta alle mie spalle. Prendo la chiave e chiudo. Mi giro, ho già mani ovunque e bocche sui capezzoli. Cerco di contarli. Sono sette e il bagno è così piccolo che mi domando come ci si muoverà... ma non sembra un problema. Già me li ritrovo in bocca. Uno fa colare sul mio seno qualcosa che penso sia gin tonic. Mi hanno spogliata completamente e anche il sedere me lo hanno bagnato con qualcosa. Sento delle dita ovunque e finalmente un pene nel sedere. Non capisco cosa, chi. Ho un lieve dolore, e mi accorgo di avere una bottiglia nel sederino. La tolgo, guardo, una Beck's. Sento sperma in bocca. Ridono. Ora mi sollevano e mi ritrovo sederino e passerina pieni e mani ovunque. Mi lascio andare. Godo. guaisco, mugulo e loro, eccitati dal mio piacere sono sempre più agitati. Mi rendo conto che son venuti tutti... sono fradicia dal viso alle gambe col sederino che cola. Apro la porta ed escono ma ne rimangono due che mi baciano in bocca e nella passerina e di nuovo son eccitati ... mi penetrano con gusto, senza fretta. Sono bravissimi e mi lascio andare di nuovo poi mi vengono a turno nel sederino spingendo come forsennati. Ora siamo tutti calmi. Mi aiutano a pulirmi e a ricompormi. Metto la cannottina trasparente che dimostrano di apprezzare ma quando usciamo dal bagno, per attraversare il locale, mi coprono le spalle col giubbottino. Con mia sorpresa è buio quindi questa follia non è durata poco. Al mio tavolo molti ragazzi ma il mio posto è libero. Ora ho quei due ragazzi americani come angeli custodi. Guardo, Master non c'è più. Dico che devo telefonare e nel frattempo sento mani sul mio sedere. Dico di aspettare un attimo. Chiamo "dimmi" "ho messo la cannottina trasparente" "lo so" "ma dove sei ..." "devi darmi del lei..." "scusi..." "cosa propone la serata ... dimmi" "mi hanno fatto sedere in questo posto d'angolo perché avrebbero intenzione di sodomizzarmi uno alla volta..." "ottimo. Chiedi un centesimo ad ognuno così saprai quanti ne hai dilettati e non deludere nessuno" "e tu? ... scusi e io quando la vedo, quando posso incontrarla" ... "quando obbedirai con precisione". Ha messo giù. Uno dei due americani che considero come angeli custodi, chiede se i loro amici possono.... accenno di si col capo. Nel frattempo uno dei baristi mi porta un long drink e mi dice "ne hai ancora due offerti ma devi fare la brava" e mi da uno schiaffeetto non troppo lieve in viso. Ed ecco che qualcuno mi sta penetrando il sedere e mi viene in mente l'ordine del master. Faccio presente con gli angeli custodi che ognuno che mi penetra deve mettere un centesimo in quel bicchiere vuoto. Acconsentono sorridendo e spargono la voce bisbigliando. Bevo il long drink e godo, godo veramente e mi domando come sia possibile. Mi chiedono se possono venire dentro. Dico che preferirei in bocca ma poi faccio capire che non importa ... in effetti come posso fare ... già così mi sembra assolutamente rischioso. La situazione ha dell'incredibile. Non oso alzarmi perché il Master poi non mi parla più. Ha detto che non devo deludere nessuno quindi ... devo lasciar fare, cercare di capire se li soddisfo perché probabilmente mi vede ... ma non sono nemmeno sicura lui che ci sia... non lo vedo e qui, fra il muro e la gente, in fondo ho poca visibilità. Li sento alternarsi e nel frattempo dialogo, rido e ... godo. Spesso mi fermo dal parlare perché vengo e cerco di non dare nell'occhio. Per la prima volta mi penetrano anche dei neri peraltro bellissimi e devo dire che non ho colto differenze. Sento lo sperma che lubrifica il sederino e che cola. Poiché mi sporgo col sedere dallo sgabello, immagino che per terra ci sia ormai ... una pozzanghera, e invece con mia sorpresa mi porgono un bicchiere pieno a metà con dentro due cubetti di ghiaccio. È sperma... chiedo una cannuccia e ... va così, bevo lentamente, loro sono giù di testa abbastanza bevuti e forse non solo, lo penso perché hanno erezioni notevoli e veramente durano tanto e con continuità mi penetrano. Provano anche a penetrarmi in due contemporaneamente, ci riescono e anche altri lo rifanno così. Viene uno dei baristi e mi dice che ora tocca a lui. Mi penetra e dice "gli altri due long li tengo per domani perché so cosa gradisci...". Mi bacia il collo mentre viene poi si ricompone e torna nel locale. Chiedo con gli angeli custodi "ma le ragazze non se ne sono accorte?" "Mi dicono che questa situazione è accaduta altre volte ma io sembro resistere di più e non sembro nemmeno ubriaca. In effetti sono sobria e ammetto con loro che la situazione è incredibile ma veramente divertente. Guardo l'orologio. Le due e mezza di notte. La gente se ne sta andando. Solo al nostro tavolino ci sono ancora ragazzi e continuano a penetrarmi. Poi uno dei baristi dice "raga viene ancora, vi avviso io. Ora a casa!". Finisco di bere il mio terzo? Quarto bicchiere di pregiatissimo drink, prendo il bicchiere con dentro le monetine da un centesimo mi alzo e saluto. Prendo un taxi. Sono esausta e rido. Il tassista dallo specchietto mi guarda invogliato. Mi son dimenticata che sono senza mutandine. Mi chiede se sono americana. Fingo di esserlo e dico "come here" si ferma in un punto abbastanza buio ma in piena città. C'è pure la luce dei lampioni, ma sale dietro e vuole un pompino. Viene quasi subito copiosamente poi torna al volante mi porta all'albergo e sparisce. Nella via ci sono solo io col bicchiere delle monetine da un centesimo e con la canottierina trasparente che mi ero dimenticata che fosse trasparente e una grande voglia di ridere. Metto il giubbino. Salgo in camera e mi stendo a letto. Mando un messaggio al Master. "Grazie... anche se forse per stasera lei non c'entra nulla..." dopo dieci minuti risponde "sei sicura?". "Vero... non lo sono" e mi domando tutt'ora se ha organizzato tutto lui o sia stato merito del caso e della cannottina troppo sexy. Ha detto che mi spiegherà, ma per ora, dopo qualche anno non me lo ha detto.... e io non gli ho ancora rivelato quante monetine c'erano nel bicchiere... che tutt'ora conservo....
Bar a Trastevere (seconda parte)
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Aggiunto: 2 anni fa
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Sesso di gruppo
«Bellissimo racconto degno di continuità e altre prove di grandissima lascivia e pura lussuria!»
«mmm troppo bello il tuo racconto davvero eccitante leggerlo»