Nello spettacolare bagno, enorme, trovo i tre accappatoi e tre paia di pantofole di spugna, dello stesso colore degli accappatoi: non ha lasciato nulla al caso. Sopra la pila di accappatoi c’è anche un tubetto di crema, da usare per i piedi e le gambe evidentemente. Mi spoglio nudo come ha richiesto, metto la crema che ha un buonissimo profumo e lascia la pelle vellutata; avevo già depilato le gambe e devo ammettere che la crema ha anche un bell’effetto rinfrescante. Infilo l’accappatoio che mi ha indicato, le pantofole bianche ed esco per tornare nel salone, dopo aver percorso il lungo corridoio di servizio sul quale si affacciano comunque diverse porte: non ho idea di quante stanze abbia questa casa.
Lo trovo ancora ad armeggiare con videocamere, almeno tre, e cavalletti: “Accomodati sul divano, ti ho lasciato lì le Louboutin bianche: mettile, arrivo subito”. Mi siedo e, prese le scarpe dalla scatola, sfilo le pantofole per calzarle… incredibile quanto siano comode, pur avendo 12 centimetri di tacco. Resto seduto in attesa, mentre lui termina di sistemare per le riprese video e, civettando un po’, accavallo le gambe… in fondo siamo qui per giocare, no?
“Sai che le scarpe me le hanno fatte su ordinazione? Il tuo numero non è nella normale produzione…” – “Caspita! Quindi le avrai pagate ancora di più…” – “Non è un problema… solo a vedertele ai piedi con le gambe accavallate mi è diventato durissimo” – “Beh, si vede…”, gli rispondo ammiccando alla patta dei pantaloni, gonfia e visibilissima. “Bene… faccio partire le telecamere, tu muoviti un po’… da seduto…”
Lo assecondo, e inizio a scavallare e riaccavallare le gambe, ruotando le caviglie per mettere in mostra i piedi e le scarpe… lentamente lui si avvicina e, dopo essersi seduto accanto a me, mi prende le gambe e se le poggia sulle ginocchia, quasi obbligandomi a reclinarmi lateralmente sul divano e sdraiarmi. L’accappatoio è allacciato in vita, ma inevitabilmente le gambe si scoprono quasi fino all’inguine, mostrando parte della mia eccitazione che non passa inosservata! Mi accarezza le gambe con una mano, mentre l’altra scende ai piedi, infilando le dita dentro una scarpa a cercare l’arco del piede: “Hmmm… sono morbidissimi. Resta sdraiato, ora te li lecco un po’…” – “Non rispondo e resto sdraiato mentre il mio pene, con la sua lingua che entra dentro la scarpa, si fa durissimo e quasi esce fuori dalla piega dell’accappatoio… Continua a leccarmi il piede sinistro per diversi minuti, senza sfilare la scarpa e avendo cura di restare sempre ben visibile nel campo delle videocamere; poi passa al piede destro, al quale sfila leggermente la scarpa, quanto basta per mettere a nudo il tallone e morderlo delicatamente dopo averlo ben leccato… La mano che mi accarezzava le gambe passa lentamente sulla sua patta, ad evidenziare il membro duro e dritto dentro i pantaloni.
Mentre mi lecca il piede destro, sfila la scarpa con la bocca e poi se la passa sul viso, infilandovi il naso dentro a respirarne l’odore, cosa che mi eccitare ancora di più… poi fa la stessa cosa con la sinistra, lasciando i miei piedi nudi sulle sue ginocchia: lecca le scarpe, all’interno, sotto la suola, ne succhia i tacchi mentre con la mano mi tocca le dita dei piedi. Me le rimette, umide della sua saliva e, accovacciatosi sul pavimento, inizia a leccarmi le gambe allungate sul divano, sempre toccandosi il pene… Mi lecca tutta la pelle scoperta, poi si sofferma nuovamente sulle caviglie, infilando la lingua ancora dentro le scarpe; continua per diversi minuti e, a giudicare dal rigonfiamento della patta, inizio a pensare che stia per venire. Poi si ferma e si siede di nuovo, riposizionando le mie gambe sulle sue ginocchia, all’altezza delle caviglie: a questo punto si abbassa i pantaloni e ne tira fuori almeno venti centimetri di pene, turgido, dritto come una verga. Senza dire nulla lo infila tra le due scarpe, strofinandolo sulle parti interne… Io non accenno movimenti, lo lascio fare anche perché ho il timore di fargli male con i tacchi. Si masturba con le scarpe e i piedi per una decina di minuti, poi me le toglie, lasciando il pene nell’arco dei due piedi e portando le scarpe verso il mio viso per poggiarmele sul naso… continuo ad assecondarlo mentre respiro dentro le scarpe l’odore della loro pelle e quello dei miei piedi profumati e coperti di crema. Sempre con il pene avvolto dai miei piedi, lascia le scarpe sul lato del divano e, con la mano, si infila sotto l’accappatoio, a cercare il mio… e lo trova ben presente! “Sei eccitato… ti dispiace se te lo prendo in mano?” – “No, fai pure…”, rispondo con un filo di voce, visto che effettivamente sono molto eccitato e la cosa mi aggrada parecchio. Me lo prende tutto nella mano, accennando una lenta masturbazione per farlo diventare ancora più duro, continuando comunque a masturbarsi con i miei piedi nudi… Va avanti così per un po’, poi mi lascia il pene e torna a leccarmi i piedi coprendoli completamente di saliva. Ne prende uno completamente in bocca, leccandomi e succhiandomi le dita, senza lasciare l’altro che continua a toccare sull’arco, come a massaggiarlo. Ha il pene durissimo, dritto tra le gambe, così inizia a strofinarvi sopra l’arco del mio piede, direttamente sul glande: la cosa lo eccita a dismisura, tanto da sentirlo respirare affannosamente, credo prossimo all’orgasmo dopo almeno un’ora di queste sollecitazioni.
Si alza dal divano, dopo avermici poggiato le gambe… riprende le Louboutin bianche e me le rimette ai piedi, per poi invitarmi ad alzarmi e mettermi con le ginocchia sulla seduta. Mi fa poggiare le braccia sulla spalliera del divano, piegando il busto in avanti; mi incrocia le caviglie e ricomincia a leccarmi sia le scarpe che i piedi, mentre la mano si infila nuovamente sotto l’accappatoio. Riprende a masturbarmi mentre mi lecca i piedi… lo sento togliere una scarpa con la bocca, tirandola dal tacco, per poi passare la lingua sulla pianta; ripete la stessa cosa con l’altra scarpa, rimettendomi a nudo entrambi i piedi. La mano mi lavora il pene lentamente e mi porta molto vicino all’orgasmo, ma senza rischiare di farmi venire… “Girati e siediti… apri l’accappatoio per favore”. Lo faccio, mi volto dopo aver poggiato i piedi sul parquet e mi siedo davanti a lui ancora inginocchiato… apro l’accappatoio slacciandone la cintura e, con un po’ di sorpresa, lui mi apre le gambe e dopo essersi chinato verso di me, me lo prende in bocca! Lo lecca e succhia a lungo mentre con una mano si masturba… alterna il succhiarmelo a leccarmi i piedi e la cosa mi eccita moltissimo.
Dopo almeno venti minuti di questa pratica sono molto vicino all’orgasmo: “Stenditi su un fianco…”, ovviamente lo faccio e, dal basso, vedo la sua verga dritta come un bastone… “Ora facciamo un giochino… io te lo metto in bocca e te la riempio di sperma, tu tienila e non ingoiare… faccio venire anche te dentro una scarpa e poi quella che avrai in bocca la colerai dentro l’altra scarpa. Poi te le rimetto ai piedi e te li lecco”. Resto disorientato dal “programma” molto fetish, ma sono anche molto eccitato, così non dico nulla e resto disteso su un fianco mentre lui prende una Louboutin e la posizione sotto il mio pene che continua a masturbare… E a questo punto me lo infila tutto in bocca: è enorme accidenti! Mi scopa in bocca per quanto riesce a trattenersi, credo neanche due minuti, poi mi riversa tutto il suo sperma: “Non ingoiare, cerca di trattenerlo!” mi ansima mentre viene copiosamente e vede un rivolo che mi cola dalle labbra… Anche io inizio a schizzare copiosamente dentro la scarpa… un orgasmo molto lungo, come il suo del resto.
Una volta superato l’orgasmo, entrambi ci rilassiamo: io ho la bocca letteralmente piena e lui prende l’altra scarpa che mi poggia sulle labbra chiuse: “Colala dentro…” mi dice. Eseguo liberando la bocca dallo sperma e facendolo colare lentamente dentro la Louboutin: una volta terminato, mi fa sedere e prende entrambe le scarpe per rimettermele ai piedi. Inizia a leccarmi di nuovo, infilando la lingua sotto l’arco, a cercare lo sperma che si è spalmato nella scarpa e sotto la pianta e le dita. Pian piano mi sfila le scarpe e lecca i piedi praticamente ovunque, ripulendoli completamente dal liquido bianco che ingoia per poi passare a ripulire per bene anche l’interno delle scarpe. Un feticismo veramente spinto e che lo eccita oltremodo, visto che ha di nuovo il pene dritto e duro!
Una volta appagate le sue fantasie, si ricompone e si siede accanto a me: “È stato veramente intenso… devo ringraziarti per esserti prestato” – “Figurati… devo dire che mi sono eccitato molto anche io” – “Bene… ora mangiamo qualcosa, ma prima datti una rinfrescata e cambiati di accappatoio e scarpe” – “Va bene, quale devo mettere?” – “Quello arancio, io intanto preparo le scarpe nere, oltre a mettere qualcosa in tavola in piscina…” – “Ok… immagino tu abbia altre fantasie da sperimentare” – “Si, infatti”.
Mi alzo e, rimesse le pantofole bianche di spugna, mi dirigo verso il bagno… Sono curioso di vedere quali altre fantasie voglia mettere in pratica.