Elisa si è appena svegliata ed è nel suo letto. É sola perché le sue colleghe di facoltà sono ancora a casa per le vacanze di Pasqua. 


Quel risveglio la trova eccitatissima ed avrebbe voglia di parlare di sesso con qualcuno che poi la potesse portare ad avere un orgasmo.


Nicole è uscita presto e non le ha detto né dove sarebbe andata né l’ora del rientro. Elisa ha pensato che la madre Nicole sarebbe rientrata dopo mezzogiorno.


Lei si leva dal letto e prende il suo lap top andando subito a vedere chi le avesse mandato delle email trovandone alcune delle sue amiche ma a lei non è sufficiente per calmare la sua voglia o distrarla e farle perdere il desiderio di fare sesso. In quel momento avrebbe voluto Nicole ma non avrebbe disdegnato Rocco che per lavoro è sempre lontano e viene a casa solo sporadicamente.


Appena fuori dal letto indossa mutandina e reggiseno, durante la notte non li aveva poiché il pigiama era sufficiente. Ciò che ha indossato al risveglio non è lingerie speciale ma solo perizoma e balconcino blu elettrico ricamati in nero. Elisa si guarda allo specchio e dice a sé stessa “Mi sta bene e credo che piacerebbe anche ad altri. Queste tette abbastanza grandi mi piacciono molto!”


In effetti sono tette da terza abbondante, quasi una quarta misura, con capezzoli piccoli e molto appuntiti, prominenti e sensibilissimi a cui basta poco per farli diventare dritti e duri come chiodi, soprattutto se qualcuno li lecca dando colpi di lingua veloci in modo che la saliva si asciughi subito all’aria facendo sentire la sensazione di fresco. Guardando bene quei capezzoli si ricorda di quando il suo amore trans, Giulia, li leccava e li lasciava sempre tutti bagnati dopo averli succhiati per bene e le chiedeva di guardarli mentre la saliva colava come fosse stata sborra. Lei trova quell’immagine di sé stessa eccitantissima ed in particolare delle sue tette. Nel guardarsi e nel coprire e scoprire le tette, con la voglia che si ritrova e con la meravigliosa immagine che sotto gli occhi, ripensa a quando, scopando, sta seduta su Rocco sollevandosi ed abbassandosi. Inoltre il pensiero del viso di Rocco con la pelle appena sbarbata che è far le sue tette la fa impazzire per non parlare di quando lui fa l’intraprendente e lecca quelle punte sensibilissime, allora è il top del piacere.


A quel punto ad Elisa piace sentirsi porca in ogni parte del suo corpo.


Quelle idee ed i ricordi fanno diventare Elisa un oggetto eccitante e lei si sente pornografica. Per lei è una sensazione unica irrefrenabile e le piace tantissimo al punto che decide di levarsi  il reggiseno perché pensando solo ai capezzoli vuole vederli così come li fa diventare Rocco, belli, rotondi e grandi, duri e lunghi.


Appena li titilla con le unghie appuntite si eccita sempre di più.


La mente di Elisa vaga tra sensazioni, immagini di sé che scopa, che viene leccata e ricordi di email di amici intimi che la desiderano. Uno di questi è José che, dalla Francia per studio, le scrive che vorrebbe leccarle la figa, spostarle il perizoma e infilare due dita nel buchino posteriore. Quel ragazzo la fa impazzire. Ogni volta che le scrive la eccita sempre tantissimo facendole venire un’incontenibile voglia di sgrillettarsi. Lei spera un giorno di incontrarlo e di passare con lui tanto tempo a scopare immaginando di farlo benissimo.


Anche questa volta Elisa ha proprio voglia di godere e la e-mail l’ha fatta bagnare ancora di più.


Per potersi godere meglio quello stato di eccitazione Elisa si leva anche il perizoma restando nuda. A lei piace la sua figura di ragazza formosa e nuda.


Volendo trasmettere idealmente quell’ immagine a José, gli scrive una email sedendosi senza nulla addosso e gli racconta che sarebbe bello che qualcuno la fotografasse nuda in varie pose molto sexy e provocanti.


Per provare quali potesse eventualmente assumere, Elisa sposta di lato il lap top e ne assume alcune e lo sguardo cade sulla sua figa che lei, per consiglio della madre Nicole, depila sempre completamente e che ora è tutta rossa e morbida, bagnata, con le labbra gonfie. Lei depila la figa avendo scoperto nel fare sesso con la madre che oltre ad essere più bella, diventa anche più sensibile. Appoggiato il computer sul letto Elisa può sistemarsi con le gambe larghe a guardarsela ed ispezionarla per conoscerla meglio e capire quali siano in realtà le parti che le danno tanta goduria quando se l’accarezza.


Prima di salire sul letto ha scostato anche un po’ le tende per fa sì che un raggio di sole possa illuminare le sue parti intime ma lo scopo è un altro. A lei sarebbe piaciuto se un uomo alla finestra la vedesse ora e magari si masturbasse insieme a lei. 


Certo che il suo desiderio più grande sarebbe un bel cazzo grosso, come quello di Rocco o di Giulia, che la penetrasse.


Elisa non prosegue la scrittura della email e sogna quel cazzo vederlo mentre entra e esce e la allarga per bene, sogna anche che, al momento di venire, uscisse fuori e schizzasse la sborra tra le gambe e sulle tette per poterla spargere sulla sua pelle facendosi un massaggio molto erotico. A lei è sempre piaciuto che il maschio che la chiava le sborrasse sulle tette, il vedersi con la sborra sulla pelle le dà un piacere molto particolare.


A riguardo il più bel ricordo che lei ha è quello di una sera passata con due amici con cui faceva sesso stando seduta su uno di loro sdraiato sul divano. Lei si scopava divinamente, lo cavalcava mentre all’altro gli faceva un sontuoso pompino il quale venendo ha tutto sulla faccia e sulle tette. Si è ritrovata con tantissimo sperma che le colava addosso.


L’amico che le stava sotto, alla vista dell’altro sborrare, si è ancor più eccitato, ha aumentato il ritmo e l’ha chiavata con un ritmo forsennato mentre il liquido bianco le colava ovunque.


Anche quello alla fine con un urlo è venuto ed ha spruzzato sulla pancia facendo colare la sborra sulle grandi labbra e sul clitoride.


Anche lei è venuta ma non ricorda quante volte. Elisa non ricorda quanto fosse eccitata ma sicuramente lo era molto perché ha goduto da impazzire ed è venuta almeno tre volte, prima che chi lei ha mantenuto sotto il suo corpo le riempisse la figa con una seconda ma meno abbondante sborrata.


Seduta sul letto il ripensare a quei fatti la sta facendo morire però riesce a digitare delle parole per completare la email. Avrebbe potuto sospenderla e metterla nelle bozze ma ha preferito scrivere per mantenere l’eccitazione.


Elisa ha messo di lato tra le gambe il PC e scrive, quando riesce, spostata di lato poiché le sue gambe sono gambe spalancate e cerca di toccarsi il più possibile il clitoride che le pulsa quasi da far male.


L’arrapamento le ha fatto dimenticare che Nicole, in un cassetto, conserva un dildo copia fedele di un cazzo ma è finto però è bello grosso pur se di plastica azzurra trasparente. in quel momento fa al caso suo e decide di usarlo ed allora è il caso che lei lo prenda.


Nell’afferrarlo lo guarda ammirata come se lo dovesse scoprire in quel momento, lo trova bellissimo.


Lo lubrifica con del gel usato nei rapporti sessuali, lo appoggia alle grandi labbra, lo spinge, le labbra si aprono e si aprono anche le labbra interne ed infine scivola di poco all’interno della figa. Non resta che lasciarlo lì affinché la vagina si adatti e bastano pochi minuti perché avvenga.


Infine con molta lentezza e guardandosi fra le gambe Elisa lo muove con molta lentezza godendosi il piacere di vedersi la figa piena e per di più con un oggetto misterioso che ad ogni frazione di millimetro la fa godere.


Sarebbe fantastico se qualcuno la vedesse tutta nuda, al pc, con il grosso dildo nella figa. D’altra parte, pensa, sono porca, una puttanella, una troietta, ma che può farci? A lei piace troppo il sesso e da quando lo ha scoperto non può farne a meno.


Elisa ripensa a José che sognandola si avrà fatto chissà quante seghe e subito dopo la sua fantasia riprede a galoppare inventandosi tante situazioni.


Lei vorrebbe essere scopata nel culo appoggiata ad una scrivania con lui che le spinge il cazzo tutto dentro che la tiene per le tette mentre lei si muove contro di lui. Vorrebbe che anche lui fosse un gran porco. A lei piacciono gli uomini così.


Ad Elisa, così come ha fatto con Rocco, piace eccitarli, immaginare i loro cazzi che si drizzano nei pantaloni e provocatoriamente spesso si veste in modo provocante solo per guadarli che la spogliano con gli occhi. o che fanno finta di non avere spazio sull’autobus per sfregare i loro cazzi sul suo sedere.


A conferma di quanto sia vogliosa in quel momento appanna risvegliata, Elisa ha il ricordo di una discoteca quando ballando con una sua amica facendo le stupide, si sfregavano e ci toccavano. Entrambe avevano vestitini leggeri e di intimo solo un perizoma a string, quindi difficilmente visibile per dare l’impressione di essere nude e la figa all’aria pronta all’uso.


Ad un tratto lei ha visto un uomo di circa trentacinque anni che la guardava, così ha cominciato a ballare in modo ancora più sexy e provocante. Ad un suo cenno l’ha seguito fuori tralasciando tutte le raccomandazioni sui male intenzionati.


Quell’uomo giovane, senza darle il tempo di pensare dove fosse e chi lui fosse, immediatamente l’ha sbattuta contro un muro poco distante, ha tirato fuori il cazzo già estremamente grosso e, dopo essersi messo un preservativo, l’ha scopata lì davanti alla gente che passava. Anche se era una zona abbastanza buia, tutti potevano vedere che lei veniva chiavata e che quindi si stava facendo sesso in pubblico.


Per il fatto di essere vista fare sesso da dei perfetti sconosciuti, Elisa ha goduto tantissimo.


Quel giovane uomo era talmente arrapato, ma lei non lo era da meno, che non le ha nemmeno levato le mutandine e né dato un bacio, l’ha solo chiavata e basta.


Il pensare a quei fatti con la fighetta piena si sente eccitata all’estremo e basterebbe poco perché venga. Lo scrivere quella email, inviata a José, pur incompleta, per un tocco maldestro durante la penetrazione del dildo l’ha eccitata ancora di più ed ora vuole solo godere.


La fame ha bussato allo stomaco ed allora che cosa di meglio di una sostanziosa colazione per coccolarsi?


Al termine del primo pasto della giornata ha indossato il pantalone di una tuta ed una canotta aderente senza reggiseno. La mutandina ed il reggiseno già indossati restano dove sono.


Elisa va in soggiorno da dove si vede la sua camera e si siede dove ha per la prima volta sedotto Rocco compagno di sua madre. Si è stesa sul divano avvicinandosi il tavolino con la colazione pensando a cos’altro potesse mangiare per appagarmi, cosa potesse leccare oppure mordere fin dal primo mattino. In casa non c’era molto.


Con Rocco spesso andavano solo loro due a fare la spesa ed a lei piaceva giocare a dargli il suo di dietro o ad abbassarsi portando si suoi occhi le tette simulando qualcosa che cadesse sopra dalla bocca.


Cercando nell’armadio di cucina e nei pensili ha trovato una scatola di biscotti al cioccolato, sia al latte che al cioccolato fondente.


Quelli al latte Elisa, da ragazza arrapata li ha mangiati inzuppati nella mia figa. L’idea le era venuta lì pensando al contrasto tra il biancastro ed il nero chiaro, gli altri li ha usati con una mano che ha portato tra le gambe per poi giocare insieme alla punta delle dita con il clitoride mentre le labbra della fica si gonfiavano e trasudavano umori scivolando dal palmo della mano.


Elisa passava e ripassava quei biscotti immaginando che fosse una lingua. Lei adora sentirla leggera leccarla, aprirle le labbra, con la punta titillare il clitoride, leccare e baciare, entrare ed esplorare ogni lembo interno.


L’immaginazione l’ha portata fermare il respiro come se avesse il cazzo vero dentro di sé mentre con le sue mani si toccava ed il movimento di quel dildo diventava sempre più veloce, sempre più invadente quasi irruento.


Dei biscotti con il cioccolato fondente, ne ha afferrato uno con voracità perché aveva troppa voglia di un vero cazzo, ed aveva anche molta sete di bere sperma.


A José in quella email le sarebbe piaciuto scrivergli che l’avrebbe sentito volentieri al telefono per dirgli che avevo voglia di scoparselo, di fare l’amore, di venire due o tre volte.


Elisa ha preso la confezione di biscotti, si è inginocchiata sul divano esponendo il sedere e appoggiata alla spalliera se li ha passati fuori e dentro la figa per insaporirli.


Non era certo un cazzo che la scopava nel culo senza mai fermarsi però le dava tanta soddisfazione di provare pose nuove nella privacy della sua casa.


Un brivido le ha attraversato la schiena quasi come se riuscisse a sentirlo davvero, ha sorriso ed ha sentito che riusciva a chiudere il suo cazzo infilato nel culo stringendolo con lo sfintere ed anche quella sensazione di piacevole dolore mista a brivido ed eccitazione che ha in quei momenti. Non riusciva a non fare a meno di pensare alla scena se l’avesse fatta davanti a Rocco. Nella sua testa c’erano mille immagini.


Elisa si sentiva come afferrata da delle mani sconosciute, sodomizzata, domata, con lui gode di lei, che decide lui quando prenderla per i capelli e baciarla, quando afferrarla per i fianchi e sbatterla, quando leccarle il collo, palparle il seno, tirarle i capezzoli, infilarle dita nella figa.


Si sente inerme e solo lui decidere. Lei deve solo lasciar fare.


Sospirando si stende nuovamente sul divano e la sua mano torna tra le gambe, mentre con l’altra stringe la mammella sinistra e ad occhi chiusi immagina Rocco lì seduto a guardarla oppure in giro per casa e magari di nascosto a guardarla facendosi una sega eccitatissimo.


Elisa si sentiva come cullata, sfiorata, toccata ed ha lasciato che il dildo la allargasse dietro.


Riesce anche a far sì che il dildo non esca puntandolo nel solco tra due cuscini e corre con le mani alle tette trovandole turgide e vellutate per stringerle affinché il capezzolo diventi durissimo e sporgente.


Il suo stomaco reclama qualcosa, ha fame ed i biscotti sembravano guardarla; ne ha preso tre ed ha pensato che i suoi umori fusi con il cioccolato dovevano essere estremamente eccitanti nel versarli sulla sua lingua e poi essere masticati per finire nello stomaco.


Riesce a pensare che una scena simile l’avrebbe voluta fare davanti a Rocco al quale avrebbe prima raccontato tutto facendolo arrapare e per fargli piacere gli avrebbe fatto un succoso pompino.


I tre biscotti sono già nello stomaco e ne afferra altri quattro che lecca succhia tenendoli stretti tra le dita come se fossero un cazzo. Le labbra si sporcano di cioccolata che cola sul mento come fosse sperma scuro che cola dalla bocca dopo un pompino. Lei lo raccoglie con la lingua e lo ingoia. Le dita di una mano sono andate a scoparla perché la voglia di venire la incalza e i quattro biscotti sciolti vanno inzuppati; per farlo li infilai nella figa che ormai dire aperta è riduttivo, infatti è sfondata. Con la mano sinistra spinge l’altra mano affinché quei biscotti la scopassero.


Elisa emette qualche gemito e finalmente viene.


Il piacere è stato così intenso che è quasi svenuta.


Ha la forza e la lucidità di levare i biscotti dalla figa e li poggia sulla bocca. La lingua timidamente esce e li lecca, in principio piano poi succhiandoli e li consuma.


Quel che resta di quei biscotti è poca cosa, solo qualche morso. Finiscono lasciandole un sapore agrodolce e una sensazione piacevole in bocca.


Ad Elisa manca molto la sborra di Rocco misto ai suoi umori ed alla sua saliva. Il biscotto al cioccolato è provato che dia un tocco particolare che rende il sapore unico.

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