Sono a Milano. Sono qui per impegni ma sicuramente non sarei venuta se non avessi potuto incontrare il gruppo col quale sono in ottimi rapporti da due anni. Avremo fatto già una ventina d'incontri, il penultimo l'altro ieri nel pomeriggio e poi ieri. Mi ero presa una giornata libera, oggi, perché ero esausta. Avevo detto coi ragazzi che ieri avreinfato solo dei pompini per dare riposo particolarmente alla passerina, ma erano tanti... hanno agito con decisione e anch'io ero troppo coinvolta. Oggi quindi riposo! Loro non volevano ma non sanno in quale albergo sono alloggiata ... ho imparato, poiché in occasione di un altro viaggio vennero a prendermi tutti i giorni e non ne potevo più. Oggi comunque, con mia sorpresa, è accaduto qualcosa di inaspettato. Alcuni ragazzi dell'albergo dormono nelle stanze all'ultimo piano. Me l'ha detto uno di loro a colazione. Ho chiesto se sono camere decenti e mi ha risposto che sono tre o quattro per stanza ma sono contenti perché gli spazi sono certo piccoli ma ben tenuti e in più gratis. Per colazione in hotel ero vestita secondo me sobriamente, ma avevo notato che un paio di camerieri allungavano gli occhi nella scollatura della camicetta e avevano notato le autoreggenti che sedendomi un minimo si vedevano. Pensavo di essere vestita in modo casto ma ... ecco che ne passa un altro e guarda il pizzo. Gli sorrido e decido di aprire i bottoni della camicetta. Ho il reggiseno, fa figura ma non sono soddisfatta e dico al cameriere che mi ha raccontato delle loro stanze, che devo andare un attimo in camera ma torno. Via il reggiseno, metto la micro sd con le mie foto nel telefono e scendo. La sala adibita per la colazione ha molto andirivieni, quasi tutti uomini e questo mi mette di buon umore. Mi siedo. Il ragazzo viene subito, mi dice che mi cambia il caffè perché ormai si è raffreddato e il suo occhio cade, non può non cadere, sulla camicetta sbottonata e ben divaricata. Torna col caffè caldo e gli chiedo "...ma le vostre stanze sono almeno riscaldate?" Mi son resa conto che deve aver parlato con qualche collega perché gli sguardi e i "casuali passaggi", si son fatti più frequenti. Mi dice che non forse troppo calde e stanno sempre in mutande. Sorrido, lo vedo che vorrebbe parlare ancora ma immagino che non possa stazionare troppo da un solo cliente. Quando vado al buffet gli chiedo che orario fa. Mi dice "stacco a mezzogiorno e poi faccio le cene. Noi che dormiamo qui facciamo spesso orari spezzati ..." "ma quanti siete su?" Sorride e mi dice 12. "Tutti della tua età?' "Più o meno". Sorrido e dico "mi piacerebbe venire a trovarvi...." nel frattempo mi piego in avanti sul buffet per prendere una ciotolina che lentamente riempio di marmellata. Il seno lo vede quasi completamente. Gli dico "vai a chiedere con gli altri se sono d'accordo...." e torno al tavolo. Uno di loro, una faccetta buffa ma decisa, con la scusa di portarmi una bustina di zucchero che non ho chiesto, mi lascia il suo numero. Sorrido e ringrazio, memorizzo e mando un WhatsApp. Risponde. Si chiama Maurice, gli chiedo se dunque posso andare a trovarli .... mi risponde che ci vuole discrezione perché quelli dell'albergo non vogliono. Gli chiedo a che ora mi consiglia di andare. E mi dice "verso le 12:30, prima ci facciamo una doccia ... è meglio..." mando una foto del mio seno completamente nudo e dico "va bene! In quanti saremo? Così porto qualcosa da bere..." non lo sa ancora. Mi dirà. Esco, vado a far compere e un caffettino da Cova. Non mi sono cambiata, la camicetta è trasparente e non ho il reggiseno ma nel quadrilatero della moda non sono un'eccezione. Qualcuno mi rivolge la parola e guarda liberamente, ricevo anche complimenti eleganti ma comunque espliciti ma non accade altro. Vado da Armani a comprare delle gelatine da portare ai ragazzi che nel frattempo mi hanno chiesto altre foto e ora so che saranno sicuramente in cinque. Si è fatta l'ora, torno in albergo ordino una bottiglia di Abate Nero da servirmi in camera, vado su e mi cambio. Messaggio... "devi arrivare all'ultimo piano con l'ascensore. A sinistra c'è una porta di metallo. C'è scritto solo per addetti ai lavori. Entra, chiudi con due giri e portaci su la chiave. Sali le scale poi ci vedrai". Ero sorpresa di me. L'altro ieri un un incontro totale e numeroso nella saletta del retro di un bar in una traversa di corso Buenos Aires. Ieri di nuovo. E oggi questa situazione nata quasi per caso ... ero eccitata. Sentivo le piacevoli contrazioni dell'utero che mi accadono quando sta per accadere.... ero quasi timida. Volutamente son salita alle 12:10 per trovarli pronti per la doccia. Ho bussato, hanno aperto. Avevo l'impermeabile chiuso e sotto solo tacchi e autoreggenti. Loro erano in slip. Ho detto "aprite la bottiglia" e nel frattempo, lentamente ho sbottonato l'impermeabile. Erano come inebetiti ... poi Maurice, quello con la faccetta buffa, ha preso la bottiglia, nel silenzio mi ha versato un po' di Abate Nero sul seno, e ha iniziato a succhiarmi i capezzoli. Gli altri si son mossi e ho chiuso gli occhi.... dopo un tempo che non so quantificare ho chiesto... facciamo la doccia? Si stava stretti ma è stato un incanto. Li ho insaponati ... mi hanno insaponata ... li ho succhiati fino a farli venire poi mi hanno presa in braccio senza asciugarmi, mi hanno messa sul letto e ... alle 16 sono scesa. È bello essere femmina... sentirsi femmina ancora.... Grazie ragazzi...
CIao. Hai mai provato a pubblicare sul nostro "salottino" esclusivo, per soli scrittori? Prova, Giovanna Esse.
raccontierotici.eu
Le soffitte dell'albergo
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Aggiunto: 3 anni fa
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Sesso di gruppo
Etero
«scrivimi se hai voglia di sentirti donna in mezzo a tanti uomini»
«racconto davvero bello ed eccitante...e complimenti»