Mi svegliai totalmente carico, convinto della mia forza morale, sapevo perfettamente cosa fare. Mi feci la doccia e mi vestii, era una bella domenica di sole quando uscii fuori casa. Partii con la macchina verso la mia meta, le avrei parlato con calma ma con fermezza, e l’avrei convinta a venire con me.
Giunto in periferia dopo aver parcheggiato la macchina davanti l’edificio in cui si trovava, mi sentii un po' insicuro, incerto, mi ci vollero diversi minuti prima di scendere; nel frattempo però mi ero ripetuto un numero infinito di volte il discorso da farLe.
Ero pronto, o comunque non potevo fare diversamente, dovevo provarci.
Sceso dalla macchina mi diressi lentamente all’appartamento in cui Lei si trovava, e nel farlo provavo disgusto e fastidio per quei luoghi, palazzoni in stile sovietico, case popolari marcescenti, umidità e puzza di urina stantia lungo le scale; come poteva trovarsi una donna come Lei a suo agio in un luogo del genere.
Giunto alla porta attesi pochi minuti prima di trovare la forza di suonare il campanello. Dopo poco venne ad aprirmi un ragazzone seminudo, dal volto torvo e dal fisico scolpito, e senza esitazione gli dissi: “Sono qui per Lei!”, spalancò la porta e vidi una figura di donna in ginocchio al centro della stanza, nuda che praticava una fellatio a un altro bel ragazzo che la teneva per i capelli dandole il ritmo. Toltosi il pene di lui dalla bocca e mentre continuava a masturbarlo mi disse: “Vammi ad aspettare in macchina, cornuto!”.
Mentre la porta mi veniva chiusa in faccia ebbi solo il tempo e le forze di dire: “Si!”.
Aspettai in macchina un’ora circa prima che tornasse mia Moglie. Salì senza nemmeno salutare, la prima cosa che notai era la puzza rancida di sborra che aveva addosso e ne rimasi profondamente disgustato, riuscii a trattenere a stento i conati di vomito. Ripartii in fretta dopo aver aperto il finestrino per far circolare un po' d’aria. Dopo un po' le chiesi:
“Come è andata?”,
“Bene, bene, ancora mi brucia il buco del culo, me lo hanno sfondato.” Rispose esplodendo in un fragorosa risata.
Cominciai a sentire dei crampi allo stomaco per il nervosismo, ma sapevo di non poterci fare niente, dovevo aspettare e calmarmi.
Appena rientrati a casa, dopo essersi fatta una doccia, vidi che come sempre era tornata ad essere la mia Alberta, tanto cara e tanto dolce.
“Ti vedo bene, calma e rilassata.”
“E’ vero, mi sento proprio bene. Tu come stai?”
“Bene, ora che sei tornata da me, amore mio.”
“Spero che non ti sei preoccupato troppo.” Mi disse abbracciandomi; mi sentivo di nuovo sollevato e felice, profumava di acqua di rose la mia mogliettina.
“Tu lo sai, per me l’unica cosa importante è che tu stia bene, sia felice, non mi importa di nient’altro.” Le dissi.
“Lo so, lo so, ti amo perché sei un uomo speciale, non posso stare senza di te.”
“Quindi… come è andata?”
“Lo sai, mi vergogno a parlartene”, disse con falsa vergogna.
“Ti prego, lo so che sono stato io a parlarti di sperimentare cose nuove, e a me tutto quello che decidi tu va bene, solo che vorrei esserne partecipe, almeno sapere cosa è successo.”
“Hai ragione, è giusto condividere tutto tra di noi,” disse baciandomi dolcemente sulle labbra. “Quel ragazzo che ti ha aperto la porta era Davide; mi si è avvicinato ieri sera al Bar in cui ci eravamo dati appuntamento, mentre tu eri in ritardo come al solito. E’ stato molto simpatico, anche se un pò rozzo nei modi, e subito mi ha detto che mi trovava attraente.”
Mia moglie è una donna di 47 anni, dalle forme prorompenti, quarta di seno e sedere abbondante, capelli castani, minuta e dallo sguardo dolce ed ingannatore.
“Che ci fa una bella donna come te da sola al bar?”
“Cerco un po' di compagnia, sono molto sola”
“Anche se sei sposata ti senti sola? Mi dispiace. Posso farti compagnia io stasera!” Non glielo chiese, non era una proposto, senza attendere la risposta si sedette affianco a Lei.
“Mentre parlavamo mi colpirono i suoi modi, da uomo forte, sicuro di se. E quando mi disse di andare via lo segui senza dire nient’altro. Mi portò alla sua macchina e mi fece salire. Immagino tu ci abbia visto andare via dal bar, e ci hai seguiti vero?”
“Si sono arrivato poco prima che vi alzaste dal tavolo; non sapevo che fare, e poi vi ho seguiti con la mia macchina.”
“In macchina mi ha messo la mano sulla coscia, e vedendo che lo lasciavo fare ben presto ha iniziato a stuzzicarmi la fica, ero così eccitata. Mentre salivo le scale per arrivare al suo appartamento, mi sono sentita meno sicura, ho avuto un po' paura. Sai un uomo appena conosciuto, a casa sua senza che nessuno sapesse dove fossi veramente. Se ti fossi fatto vedere, se almeno mi avessi chiamato o mandato un messaggio sul cellulare, penso che mi sarei tirata indietro.”
Non ebbi la forza di ribattere alle sue parole, era vero, ero stato totalmente passivo anche quella volta, e mentre pensavo questo avevo già iniziato a toccarmi il membro da sopra i pantaloni, mi stavo eccitando.
“L’importante è che sia andato tutto bene, si vedeva che era un bravo ragazzo. Che cosa avete fatto poi?”
“Appena entrati ci siamo buttati sul divano e abbiamo iniziato a limonare e ci siamo ben presto spogliati. Un corpo magnifico il suo, da Adone greco.”
“Si si, proprio un bel ragazzo” confermai inebetito.
“Mi ordinò: “Succhiami il cazzo!” – “Non vedevo l’ora che me lo dicesse; era già barzotto, e dopo averlo scappellato me lo misi tutto in bocca, fino in gola, per fargli vedere quanto sono troia. Lo segavo mentre gli succhiavo la cappella, e non mi dimenticavo di tanto in tanto di mettermi in bocca e succhiare le sue palle depilate, e mentre lo facevo il suo cazzo tutto insalivato mi colpiva le guance, gli occhi e la testa.”
Intanto stavo impazzendo nel sentirle dire tutte quelle sconcerie, ed avevo tirato fuori il mio membro e mi stavo masturbando davanti a Lei.
“Non appena prese a sditalinarmi mi disse –“Cazzo, hai la fregna che è un lago, allora sei pronta.” – e mi allontanò la testa facendo sfilare il suo cazzo dalla mia bocca e in questo modo si crearono lunghe colate di saliva e liquido preiaculatorio che si allungarono fino a terra.”
A quelle parole dovetti smettere di masturbarmi, mi sentivo già pronto per eiaculare.
“Mi fece stendere sul divano e mentre mi passava il cazzo durissimo sulla clitoride e sulla fica, in un attimo di lucidità gli dissi –“Scusa ma non lo metti il preservativo?”- e lui tutto serio –“Guarda io non ce l’ho, non mi piace usarlo. Che facciamo?” disse mentre se lo menava per mantenerlo duro.”
“Chiusi gli occhi dicendogli -“Va bene”- e subito me lo infilò tutto dentro, era proprio un bel cazzo lungo, entrò tutto, senza difficoltà, come un coltello caldo nel burro, non sentii, dolore, sentivo solo di essere piena, riempita. Iniziò subito a pompare con foga, senza sosta, e nel mentre mi baciava, mi toccava e mi sgrillettava, era veramente bravissimo. Venni dopo pochi minuti, mi misi tutta a tremare. Ma lui continuava, aveva ancore tanta energia; mi fece cambiare posizione, prima si mise seduto e mi fece mettere sopra di lui, e poi mi fece girare, dicendomi –“Mettiti a pecora”- ed ubbidii.”
A quel punto non ce la feci più, avevo ripreso a masturbarmi ed eiaculai, sommessamente, silenziosamente, per non interrompere il suo racconto, ma lei se ne accorse e mi disse una cosa che mi ferì molto: “Era proprio un toro, scopava benissimo, non è colpa tua se non riesci a farmi venire mentre facciamo l’amore, io ti amo lo stesso.” E mi diede un casto bacio sulla bocca.
“Appena mi misi a pecora mi impalò di nuovo e riprese a masturbarmi, e in questo modo venni di nuovo, e dopo avermi dato una sonora pacca sul culo, mi sputò sul buco del culo e ci infilò il pollice. Lo sentii aumentare il ritmo, respirare animalescamente, e dopo essermi tornato di nuovo il buon senso gli dissi:-“Non mi sborrare dentro”- e da vero signore mi ha sborrato sulla schiena.”
“Quindi lo avete fatto senza preservativo?”
“Per forza, lui non li aveva e nemmeno, io.”
“Lo so, però.. dovresti portarlo sempre con te qualcuno di quelli che abbiamo a casa, così stiamo più tranquilli.”
“Va bene, ma tu sai che io prendo la pillola.”
“Si lo so, però sai le malattie..”
“Hai ragione d’ora in poi porterò sempre con me dei preservativi, così puoi stare più tranquillo.”
“Brava. E quell’altro ragazzo, diciamo, quando si è unito a voi?”
“E’ arrivato poco dopo, mentre ero in bagno a farmi la doccia il suo amico lo ha fatto accomodare; a quel punto ti ho mandato il messaggio in cui ti avvisavo che non sarei tornata a casa a dormire. Comunque quell’altro bel ragazzo ha portato dei preservativi, e li abbiamo usati tutti.” Disse esplodendo in una risata argentina ed autentica.
“Bravissima che avete usato i profilattici, hai fatto bene.”
“Però i bocchini continuerò a farli senza, non mi piace il sapore della plastica in bocca, te lo dico subito. La sborra si, ma la plastica no!” ed anche questa volta si mise a ridere.
“Anche lui è si è dimostrato un bravo amante?”
“Assolutamente, siamo stati tutta la sera a scopare. Non ho idea di quante volte sono venuta. Una serata magnifica. Ad un certo punto ho chiesto io loro, beh.. di mettermelo anche nel culo, erano troppo bravi, non volevo farmi sfuggire questa occasione.”
“E come è andata?”
“Molto bene. Loro ovviamente era arrapatissimi, dell’occasione e del fatto che glielo avessi chiesto io. Il padrone di casa mi ha prima leccata e allargato il buchetto con le dita e con del lubrificante, e poi ha iniziato ad incularmi, ma con dolcezza, mettendoci il tempo che ci vuole, senza troppa foga, e quando me l’ha messo tutto dentro ha ripreso a masturbarmi, e nel mentre lo succhiavo al suo amico, anche lui ben dotato, del resto lo hai visto quando sei venuto a cercarmi. E poi si sono dati il cambio, mi ha inculato anche l’altro, ma del resto ormai il mio culo era spanato, per lui è stata una passeggiata penetrarmi.”
“Ma non hai mangiato? Non ti hanno almeno offerto la cena?”
“Si si abbiamo cenato, abbiamo ordinato della pizza e abbiamo bevuto della birra, sul tardi però; eravamo tutti molto stanchi e ci siamo messi a dormire.”
“Una pizza! Che zotici ignoranti, offrire solo una pizza ad una signora come te.”
“Beh dai, lo sai che mi hanno dato ben altro, mi hanno sfamata in un altro modo” e proruppe nell’ennesima risata, a cui mi unii anche io questa volta.
“Hai dormito bene? Sei riuscita a riposare?”
“Si benissimo, ero molto stanca. Mentre facevamo colazione ho parlato di te, del nostro rapporto, mi sono sembrati molto sorpresi, ti hanno preso un po' giro, dicendo che sei un gran cornuto, ma senza malizia, te lo assicuro. A quel punto mi era venuta voglia di nuovo, e quando sei arrivato tu avevamo appena iniziato a fare preliminari, non mi sembrava giusto lasciarli così, all’improvviso, a cazzo dritto, e dopo averli sbocchinati un po' abbiamo scopato di nuovo, col preservativo eh.”
Per lei è tutto così naturale, così giusto, che non posso contraddirla, andrei contro la sua vera natura; e del resto io non sono capace di soddisfarla, ne soffro molto di questa cosa. Ho provato a prendere il viagra, ma dopo un po' non sento niente, e lei comunque non gode visto che il mio pene è di dimensioni modeste. Penso sinceramente, che è giusto che le cose continuino così, è la scelta migliore per tutti e due.
Solitamente dopo esperienze del genere, rimane su di giri per alcuni giorni, e mi permette di fare l’amore con Lei, con passione, e lo trovo bellissimo. Il rapporto che ci lega, sicuramente è inusuale, forse un po' strano, ma sono certo che ci permetterà di vivere, felici ed insieme a lungo.
luca1970roma@virgilio.it
«Mi è piaciuto molto, scritto bene, senza inutili esagerazioni.»