Spesso facevamo tardi per riunioni di lavoro fuori sede.
Lei era una giovane 24enne, mora formosa e un po' ingenua.
Io avevo 38 anni all'epoca e lei subiva il fascino del capo, oltretutto belloccio.
Una sera rientrammo in ufficio verso la mezzanotte, lei indossava una camicetta bianca ed una minigonna rosso bordeaux.
Avevamo scherzato in macchina ed eravamo abbastanza euforici.
Entrammo in ascensore, la guardai negli occhi e la misi nell'angolo, sempre scherzando, come se volessi possederla. Lei non mi respinse e in un attimo le nostre bocche furono incollate in un furioso bacio.
Dio solo sa, quanto avevo aspettato quel momento.
Le mie mani presero a frugare il suo corpo, ma l'ascensore si fermo di colpo. troppo pochi 4 piani ....
entrammo in ufficio come se niente fosse, rimessi tutti i documenti a posto, andammo nella sala riunioni.
La presi per un braccio e la voltai verso di me riprendendo a baciarla con furia.
Avevo voglia di quel corpo giovane e di quella lingua ancora inesperta.
Lei si lasciò fare tutto quasi passivamente. Le sganciai la camicetta e i suoi seni stretti nel reggiseno fecero capolino.
La mia mano si insinuò fino a trovare i suoi capezzoli.
la sentii irrigidirsi dall'eccitazione.
Dio come era bella!
La distesi sul tavolo da riunione, che era proprio davanti ad una grande finestra che si affacciava sulle colline .
Era veramente uno spettacolo paradisiaco, sembrava di vivere all'interno di un film porno, invece era tutto vero!
Le sollevai la gonna e le mie labbra raggiunsero il tessuto delle mutandine che erano bagnate e profumate della sua fichetta fresca.
Indugiai, inalai il suo profumo, mentre la mia lingua si insiuava sotto il tessuto trovando un cespuglio bruno ansimante e caldo.
Raggiunsi la sua fica, e mi intrufolai al suo interno, lei gemeva come una pazza.
Mai aveva ricevuto questo trattamento, godeva e mi spingeva la testa contro il suo grembo.
Il suo sapore mi aveva riempito la bocca , le titillavo il clitoride e poi affondavo la lingua tra le sue labbra calde.
Poi la sentii contrarsi e gemere ancora più forte. Venne in un orgasmo potente e improvviso.
Lentamente i suoi muscoli si allentarono e riemersi dalle sue cosce. avevo il viso impiastricciato dai suoi umori, mi avvicinai a lei e la baciai con delicatezza.
Poi mi sollevai, lei rimase distesa sul tavolo e la sua testa era vicina ai miei pantaloni che mostravano un rigonfiamento inequivocabile.
Lei mi sorrise, allungò una mano per sentirlo. Io le agevolai la situazione, aiutandola a liberare il mio cazzo dai pantaloni, sganciai la cintura, i bottoni e in un attimo lui emerse con uno scatto fulmineo.
Il contatto con la sua mano mi fece venire un brivido.
Ce l'aveva a pochi cm di distanza , lo maneggiò un pò facendo scorrere la sua mano su e giù.
le presi la sua testolina e l'avvicinai. Adesso aveva la cappella a pochi cm. La sentii irrigidirsi un po' . Forse aveva capito quello che volevo e non era ancora pronta.
Ma pochi minuti prima aveva goduto della mia lingua e adesso doveva restituire il favore.
Mi avvicinai ulteriormente lo appoggiai alle sue labbra che lentamente si dischiusero e finalmente lo accolsero .
Sentii il calore della sua bocca e un brivido mi percorse lungo la schiena.
Era il suo primo pompino, la invitai a far scorrere la lingua sulla cappella, a leccarlo come un gelato e lei apprese tutto alla perfezione.
Vedere il mio cazzo entrare in quella bocca inesperta, mi eccitava tantissimo.
Le dissi di prepararsi ad accogliere il mio seme, e lei mi guardò un po' stranita, ma senza dire nulla perchè la sua bocca era piena.
Poi lo tirai fuori e le dissi di rimanere con la bocca aperta, lo menai un po' e inizia a schizzarle fiotti caldi di sperma poi lo rimisi nella sua bocca e aspettai di aver finito di sborrare prima di toglierlo di nuovo.
Qualche goccia cadde sul tavolo.
Lei si alzo, con la bocca ancora piena del mio seme. Non sapeva che farne, Intanto una goccia le stava scivolando sul mento .
la inviai a inghiottire.
Con un po' di reticenza ubbidì e rumorosamente buttò giù tutto il succo che fino a poco tempo prima custodivo nei miei coglioni.
Mi guardò come per scusarsi se non era stata troppo brava. Io mi avvicinai e la baciai sussurrandole parole dolci.
Lo facemmo altre volte, in altre occasioni, ma non l'ho mai scopata.
Poi cambiarono le cose, io cambiai lavoro e per un po' non ci rivedemmo.
Siamo poi diventati amici di famiglia e ci incontriamo con i rispettivi figli.
ma ogni volta che la guardo ripenso a quella sera.
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Aggiunto: 6 anni fa
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Etero
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