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Ritorno a casa senza pancione con le tette gonfie e capezzoli che sembravano due chiodi,con due fagottini che mi fanno una tenerezza indicibile guardare loro è meglio di una scopata. Scopro che la principale era rimasta senza commessa per il pomeriggio la ragazza si era stancata di sentirsi chiedere dai clienti un pompino perché quella della mattina lo faceva ed adesso era alla ricerca di una commessa ,me lo propone ma io non so come fare con i bimbi piccoli ,sarei tornata volentieri a fare la porno commessa. Gli propongo mia cognata di è appena trasferita ed ha bisogno di un lavoro ed ha voglia di fare la troia così ottiene due cose un lavoro è tanti cazzi . Arriva lei mi bacia sulla bocca è mi dice che vuole provare il mio sapore mi infila la mano sotto la gonna e comincia a sgrillettare a me piace però non la ricordavo così troia sembrava così una brava moglie sottomessa ad un marito un po' autoritario molto misantropo e non dotato di molto acume. Mi fa in questi due giorni qua ho avuto più orgasmi di 25 anni di vita coniugale. Io gli domando se sta allenando il culetto per i due cazzi mi dice di no che è ancora intonso . Gli dico che una pazza fare entrare due cazzi di cui uno di ragguardevoli dimensioni in un culo vergine significa dolore elevato. Se è così mi fa chiedo a mio figlio di allargarlo un pochino gli dico lascia perdere quello di tuo figlio almeno per il momento è troppo grosso per tè comincia da tuo fratello lui sarà felice di essere il primo più piccolo ti farà meno male poi passerai a quello del figlioletto e solo dopo a tutte è due insieme. Mi fa quando posso provare gli faccio come arriva il cornuto di tuo fratello fatti inculare prepara il gel così scivola meglio. Arriva il mio cornuto che lei era in bagno che si lavava il sedere vede il gel sul tavolo e mi domanda aspetti qualcuno? Gli rispondo no tranquillo non aspetto nessun amante . Arriva lei completamente nuda lo saluta con un bacio nella bocca mentre le mani corrono a sbottonare i calzoni di lui gli toglie il cazzo fuori è lo comincia a leccare come un leccalecca fa come gli avevo spiegato lo bagna per bene come lo vede insalivare così bene capisce prende il gel e si sporge cominciando a massaggiare il suo buchino con le dita . Io in quel momento avevo una voglia di saltargli addosso ma mi sono dovuta accontentare di fare da spettatrice in quanto stavo allattando. Di colpo la gira gli fa mettere la testa fra le gambe è con violenza gli ficca il cazzo in culo con un movimento secco è veloce a lei mi sembrava che gli schizzassero gli occhi fuori dall'orbita gridando come un'ossessa lui fa finta di niente è comincia ad andare avanti è indietro come niente fosse . Dopo un paio di andate e ritorni gli fa a voce bassa come va sorellina lo vuoi tolto lei risponde gridando se lo togli te lo stacco a morsi anzi infilalo di più non si fa pregare il porco è lo fa entrare tutto lei strabuzza gli occhi comincia a godere è mi Bana il tappeto squirtando ha un'orgasmo che la stravolge lui gli riempie il buco di sperma è bene lo fa pulire con la lingua mentre lo faceva torna a schizzare e gli riempie la faccia è le tette lei con naturalezza lobtira di nuovo dentro e lo ciuccia che sembrava volesse inghiottirlo la fa sdraiare sul tappeto bagnato è negli scopa la fighetta poi di nuovo cazzo in bocca per un'altra dose di sborra in faccia si alza barcolando è ha gambe aperte va verso il bagno ritorna dopo una ventina di minuti bella pulita è profumata se non fosse che camminava con le gambe leggermente aperte non si poteva sospettare della inculata che la aveva vista protagonista pochi minuti prima arriva da noi è fa che bello quando lo rifacciamo . Io mi metto a ridere è le faccio certo che sei una troiona incredibile ma non ti brucia il culo mi fa brucia da morire ma non avevo mai goduto così era doloroso ma allo stesso tempo pregavo che non finisse mai. La sera esce tutta la combriccola tranne io è mia cognata si offre di rimanere a farmi compagnia capisco che mi vuole scopare ma se usciva aveva anche cazzi oltre che fighe. Prepara da mangiare ,mi aiuta a lavare i bambini mi aiuta a lavare poi si mette con pazienza è mi depila tutto il corpo, mi passa una crema per la cura del corpo e comincia a massaggiarmi con mani che sembravano fatate . Gli chiedo come fa ad essere così brava mi dice che da giovane lavorava come estetista ed aveva fatto corsi per massaggiatrice che aveva smesso perché il marito non voleva che lavorasse è bche ringrazia che non ha avuto una figlia femmina perché se cresceva in quella casa con il retrogrado di suo marito avrebbe fatto buna vita da reclusa come aveva fatto lei fino a che non aveva deciso di andare via. Suonano al citofono va a rispondere vedo che sbianca in volto è suo marito che è venuto a vendicare l'affronto subito va in panico io la tranquillizzo e sento le sue urla dalla finestra "TROIA TI AMMAZZO TI SPARO ECC. Lei è impaurita gli dico che non può entrare anche se entra nel palazzo il portone dell'appartamento è blindato e le finestre dotate di grate comunque chiamo uno dei miei amanti che fa il poliziotto lui mi dice che è di pattuglia proprio vicino dove abito ed interviene subito arriva la pattuglia come se ne accorge cerca di scappare però lo beccano subito il cretino era armato si mette ad urlare che ammazza la troia di sua moglie è la zoccola di sua cognata (cioè io) lo ammanettano è lo portano via io chiamo mio marito per raccontargli l'accaduto , arriva subito con tutta la compagnia mia cognata era in stato di choc credeva che non la seguisse . Mio marito la tranquillizza è lei gli fa adesso ho paura quando esce non avrà pace finché non mi ammazza , lui gli fa intanto e dentro per minacce a mano armata porto abusivo di arma da fuoco ecc.non sarà facile uscire almeno per un po' di anni . Dopo qualche giorno il poliziotto viene a trovarmi con la scusa di interrogarci redige il verbale dell'interrogatorio e ci informa che il cretino aveva una pistola che risulta usata in un omicidio di una decina di anni prima adesso o dice da chi la avuta o viene accusato di omicidio e per lungo tempo non ci disturberà.
«Ma sei una peperina!»