Quello che racconto oggi è avventuo circa 25 anni fà e mi sembrò una avventura STRANA...


Correva il periodo dei mondiali di calcio, io facevo sempre il tecnico riparatore a domicilio ed un giorno fui chiamato da una nuova cliente che aveva la necessità di installare una presa di antenna TV in una stanza che ne era sprovvista.


Poco male, concordato il giorno e pianificato l'intervento fu confermato per una mattinata di un sabato.


Quando arrivò il giorno prestabilito mi recai dalla cliente e dopo avere bussato dal portone mi chiese di salire al sesto piano interno "B".


Quando uscii dall'ascensore, vidi una porta semiaperta e controllando sul pulsante di chimata della stessa e suonai.


"E' aperto, si accomodi"... una bella voce femminile mi inviatva ad entrare.


"Permesso? Posso?", dissi io, ed ella rispose: "Avanti e richiuda la porta dietro di se per favore".


Entrai in casa e la signora mi venne incontro nel corridoio dicendo: "Aaaaa, ma siamo coetanei! Diamoci del tu! Per te va bene?"


Io risposi di sì e gli dissi il mio nome, lei afferrandomi energicamente e scuotendola la mano destra disse: "io sono Giulia, tantissimo piacere. Ho sentito parlare bene di te e della tua professionalità ed ho subito pensato di chiamarti per questo semplice lavoretto"


"Grazie Giulia", sisposi io "dove devo installare la presa TV?"


" In questa stanzetta, preferisco che tu monti il filo sullo zoccoletto così non si vede", rispose Giulia


Guardando il percorso da fare vidi che c'erano dei mobili che sicuramente non potevano essere spostati per cui chiesi: " dove lo passo quì il cavo? non si può, non c'è spazio."


"Tranquillo, lo passi sotto i mobili, tanto hanno i piedini e se non si può affermare va bene lo stesso. Vai tranquillo".


Alle sue parole, contenta lei contenti tutti, iniziai il lavoro passando il cavo TV a partire da una scatola di derivazione esistente.


Per fare quell'installazione dovetti chinarmi sulo zoccoletto/battiscopa e con la puntatrice fissare il cavo. Giulia nel frattempo mi guardava lavorare e faceva molte domande su di me, la mia vita sentimentale, se avevo la ragazza ed intercalava cose sue,... sono una signorina, (non legata a nessuno), e tu sei un bel ragazzone, come mai non hai una compagna... e cose del genere.


Non mi andava di rispondere e tantomeno condividere cose strettamente personali della mia vita privata con una "estranea" che stavo conoscendo solo in quell'occasione.


Arrivato vicino ai mobili da non spostare cercai di capire come passare il cavo ed intravidi la possibilità di infilarlo dietro ai mobili con una sondina di metallo. Per fare ciò mi dovetti proprio distendere completamente a terra con la faccia che appoggiava una guancia sul pavimento e con le mani cercavo di infilare il cavo dietro ai mobili. 


Quando mi sollevai la testa per alzarmi..... urtai qualcosa di morbido " Azz.... cos'è?" mi resi conto che Giulia, si era posizionata con le gambe allargate e la gonna aperta ad ombrello su di mè, la morbidezza che avevo urtato era il suo pube, nudo, depilato e profumatissimo.


Non si scompose di nulla, anzi con la sua mano destra appoggiata sulla gonna che mi copriva la testa, me la spinse sulla fica che palpitava e fremeva. Io non potei fare a meno di assecondarla e poi era piacevolissima. Si aprì la gonna che era abbottonata solo da un lato ed alla luce potei osservare tutto quel panorama da estasi. Solo un particolare mi balzò subito agli occhi, la sua fica aveva le grandi labra molto grandi ed un po pendule, come se fossero "sdillabrate"..... mha....


A quel punto si sedette con un saltello sul divanetto che era lì come se fosse stato un copione di un film, si allargò le cosce prominendosi in avanti dicendo: " vieni quà, porcellone mio, leccatela tutta, fammi godere...", sbalordito, sorpreso ma contento, l' assecondai volentieri.


Aveva un buon sapore e si bagnava copiosamente, poi mi disse: " vieni, dammi una mano...", afferrò la mia mano destra e la cominciò a strofinare sul clitoride e sulle piccole labra.


"Prova ad infilare dentro due dita, per favore, non resisto più", disse Giulia allungando una mano dietro al bracciolo del divano ed estraendo un flaconcino anonimo. 


"Se non ti viene bene bagnati con questo", lo diceva agitando con una mano quel flaconcino.


Io presi ad accarezzare quella morbidissima fica dal clitoride alla vulva, delicatamente e molto lentamente ed allontanando tra loro le piccole labra, piano piano infilavo due dita della mia mano dentro la vagina voluttuosa di Giulia.


"Ancora più in dentro, infila tutta la mano.... mi piace da morire", mormorava ansimando Giulia che nel frattempo aveva svitato il tappo di quel flaconcino che ormai conteneva una soffice emulsione dato il continuo agitarsi. Io non volevo disattenderla ma lei con energica azione mi prese il braccio e lo avvicinò al suo seno, quì assieme ai turgidi capezzoli imbrattò la mia mano ed il braccio di quel liquido schiumoso, viscido ma profumato e disse: " Ora piano piano infilami la mano nella fica, ti aiuto io se non lo hai mai fatto. Mettile le dita insieme racchiuse e dritte  fecendo attenzione che i popastrelli siano tutti a contatto e vicini tra loro, come se fosse una grossa cappella che vuole entrare...".


A quelle parole fui turbato per quello che stava accadendo e nello stesso tempo eccitato e voglioso di attenzioni per il mio membro che ormai era... partito in quarta.


Assecondando i desideri di Giulia, piano piano iniziai a penetrarla con la mano, era una strana sensazione ma eccitantissima. Mi aiutava a spingerla dentro, io avevo paura di farle male ma lei ribbatteva: " Dai, e spingi quella cazzo di mano dentro! Devi sfondarmi la fica non accarezzarla.."


Restai allibito ma feci così, il lubrificante aveva agito bene e la vagina di Giulia non sembrava proprio essere estraneaa a quel tipo di penetrazione.... era larghissima.


Entrai la mano fino a 5 centimetri oltre il polso, lei gemeva e a quel punto tirai fuori il mio cazzo e lei prese ad accarezzarlo estendendo il suo braccio destro. In pratica mi stava segando, io avrei preferito altro.... comunque anche così godevo.


Giulia continuava a gemere e sussultare.


A quel punto iniziai ad andare su e giù dentro con la mano, era larghissima, le sue piccole labbra avvolgevano comodamente il mio braccio e lei si bagnava di umori che sprigionavano nell'aria un miscuglio di odori che alimentavano l'eccitazione.


Decisi di prendere l'iniziativa e rimodellai, dentro la vagina, la posizione delle dita della mia mano.


Li chiusi a pugno, lei sentii un po di dolore che subito dopo lasciò lo spazio al godimento. Continuando nel lento movimento sussultorio su-giù cominciai pure a ruotare il polso dentro e lei ebbe un orgasmo che forse lo sentirono a 3 isolati di distanza, fu infatti accompagnato da un urlo sordo ma potente emesso tra i denti.


Continuai ancora un po così, di tanto in tanto lubrificavo il braccio che entrava ed usciva dalla vagina e quando mi sembrò che fosse venuta abbastanza, volli cambiare protagonista, volevo venire pure io. Atre due ruotate di polso su e giù nella vagina e poi una spinta più forte dove potei sentire distintamente che la mia mano stava facendo breccia nell'utero, due colpetti sù e poi, allargando per quanto mi fu possibile il palmo della mano dentro quella meraviglia, cominciai a sfilare la mano verso l'uscita.


Giulia venne un altra volta e venne così appagata  che cominciò a sussultare come in una crisi epilettica ma era solo godimento estremo.


Quando la mia mano uscì fuori rimase una fica spalancata e bollente che aveva goduto di piacere.


"Ora tocca a me", dissi io infilando due dita nel suo ano che assolutamente non oppose nessuna resistenza. Il tempo di capire se le piacesse e annuendo imbrattai il cazzo di lubrificante, tirai tutta indietro la pelle del glande per scoprire completamente la cappella e la ficcai in quel culo fantastico. Forse non sarebbe servito il lubrificante di quanto provato era il suo sfintere.


Colpi ne diedi pochi, non resistevo e Giulia capì e mi spinse fuori da quel culetto allettante.


Scese dal divanetto e si pose in ginocchio innanzi a me, trastullò un po il mio pene e poi prese a fare un pompino lento e avvolgente fin quando le mie palle esplosero in una severa sborrata che Giulia accolse tutta in bocca e che dopo averla gustata, ingoiò.


Continuò a leccarmi il cazzo perbenino perchè voleva un altro rapporto anale. Io da parte mia lo volevo pure, così ripreso la misi a pecora e la sbattei in culo in una maniera brutale che appagò entrambi.


Questa per mè fu una strana avventura ma poi, nel tempo, ebbi modo di conoscere altre donne che andavano pazze per questo tipo di rapporto.


Oggi lo chiamano "FISTING", prima si definivano "maialate" ed oggi sono contento di avere fatto quelle esperienze.


Alla prossima.....

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Categorie: Confessioni