Dopo il nostro primo incontro sessuale sul divano, decidiamo di spostarci sul letto. Ci troviamo sedute sulle ginocchia, una davanti all’altra. Le nostre lingue si incrociano di nuovo, sembrano due fioretti che si scontrano in una combattimento che avviene di nascosto dentro le nostre bocche. Lei poi si stacca dalle mie labbra ed inizia a baciarmi il collo, cosa che mi fa impazzire di piacere. Nel frattempo, le sue dita affusolate della sua mano cercano la mia vulva, la massaggiano con movimenti circolare e poi penetrano nella mia vagina bagnata per gli umori dell’eccitazione. Gemo e sospiro, sono quasi vicina all’orgasmo, nuovamente, quando lei si stacca del tutto. La vedo sdraiarsi sul letto, vestita, con le gambe leggermente divaricate come a volermi accogliere, ed un sorriso sornione e malizioso sul volto. Stiamo giocando al gatto con il topo, ma so benissimo che pur essendo il mio turno di darle piacere, dopo la nostra unione sul divano, è lei che comanda il gioco. Carponi la raggiungo, iniziando a spogliarla. Via la maglietta, via il reggiseno, mi trovo davanti agli occhi lo spettacolo delle sue tette. Sono bellissime, più grandi delle mie, sode, meravigliose, con due capezzoli rosa e turgidi, invitanti che aspettano solo di essere succhiati. Cosa che non mi faccio di certo ripetere.


La mia lingua lecca i suoi capezzoli e la mia bocca si schiude a succhiarli avidamente. Sento che si inturgidiscono tra le mie labbra. Sento il suo respiro affannoso, non ho dubbi sul fatto che le piaccia molto. La mia mano si insinua nei suoi pantaloni, oltrepassa il monte di Venere e si porta ad esplorare la sua vulva, che sento liscia al tatto, calda ed umida. Solletico il suo clitoride, e percepisco i suoi brividi di eccitazione, con il suo corpo attaccato al mio, mentre continuo a dedicarmi al suo seno.


Mi stacco da quel piacere, resto per qualche attimo seduta sulle ginocchia ad osservarla. Lei è bellissima, i suoi capelli neri ricadono sul cuscino, i suoi occhi verdi sembrano brillare come quelli di una gatta al bagliore giallognolo dell’abat-jour. Le sue labbra sono dischiuse, affamate di aria e di desiderio.


Le sfilo i pantaloni, liberando le sue bellissime gambe magre, lisce, tornite come quelle di una statua. Inizio a baciarle un piede, risalendo poi fino per tutta la gamba con baci e leccate fino ad arrivare alla sue cosce sode. Arrivo quindi al suo sesso, ancora coperto da quel lembo di tessuto delle mutandine. Ne intravedo la forma, e ne sento l’odore: l’odore della sua eccitazione, del suo essere donna. Le mie labbra si strusciano li sopra, e la sento implorare: <Leccamela tutta ti prego!>


Le sfilo le mutandine, e posso finalmente guardare il suo sesso. E’ una figa stupenda, le sue labbra sono rosa, turgide e bagnate dalle secrezioni dell’eccitazione. Ha un profumo intenso, e mi fa diventare un animale Tuffo la mia bocca in quel paradiso, ed inizio a leccare le labbra umide ed il suo clitoride, aiutandomi con le dita della mano, perché voglio esplorare anche la cavità del suo sesso.


Il corpo di lei inizia ad ondeggiare, le sue mani afferrano la testiera del letto e la tengono stretta, come se, lasciandola andare, lei non trovasse ulteriori appigli per restare su questa terra, tanto è celestiale il godimento che prova.


In breve tempo arriva il suo orgasmo, che esplode letteralmente nella mia bocca. Sento il suo urlo liberatorio ed il suo respiro affannato. Faccio appena in tempo a staccarmi dal suo sesso che mi sento buttata all’indietro. Adesso sono io distesa sotto di lei. Vedo i suoi occhi sgranati, sembra diventata pazza e provo un po’ di paura: “Nadia!” riesce a pronunciare, respirando a fatica, il suo viso imperlato di sudore. Si gira poi sopra di me, di 180 gradi, donandomi nuovamente la visione della sua figa, mentre sento la sua lingua affondare di nuovo della mio sesso, con una ferocia animalesca, come se volesse strapparmi un orgasmo piuttosto che farmelo raggiungere. Anche io mi dedico nuovamente a leccarla con passione. Raggiungiamo nuovamente l’orgasmo, quasi simultaneamente i nostri corpi si contraggono nello spasimo del godimento, per poi rilassarsi esausti. Ci mettiamo sotto le coperte, abbracciandoci, e stravolte ci abbandoniamo al sonno.


Questa è la storia della mia prima esperienza con una donna, che ha cambiato la mia vita e il mio modo di pensare la mia sessualità per sempre.


Spero vi sia piaciuto, baci :)


 

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