Era un periodo un pò particolare della mia vita.


Tornato single da qualche mese, alla soglia dei 40, mi fiondai nelle uscite, le serate, i locali.


Fu in una di queste sere che conobbi Giusy.


Anche lei, diventata single da poco, nello specifico separata.


Qualche anno in meno di me, una carica erotica dovuta al suo aspetto. Sembrava una segretaria messa in tiro per qualche cena aziendale. 


I lunghi capelli neri raccolti, gli occhiali severi, l'abito lungo non vistoso, ma che fasciava perfettamente le curve morbide del suo corpo, dove tutto era proporzionato, ma anche generoso.


Le offrii da bere e chiacchierammo muovendoci giusto un pò al ritmo della musica altissima del locale. Facemmo giusto in tempo a presentarci prima che arrivassero le sue amiche a "rapirla".


La continuai a scrutare da lontano, notando con piacere che anche lei ricambiava il mio sguardo. 


La raggiunsi prima di andar via e diretto la salutai mettendole in mano il mio bigliettino da visita e dicendole un glaciale "chiamami".


Non mi chiamò, ma appena rientrato in casa mi arrivò un suo messaggio.


"Stiamo lasciando ora il locale, tra una mezz'ora sarò a casa".


"Finisce così presto la tua serata?"


"Sempre più tardi della tua."


"E chi ti dice che sia finita la mia?"


"Ti ho disturbato allora?"


"No, sto solo aspettando che mi mandi il tuo indirizzo di casa."


Silenzio per qualche minuto.


Un messaggio, una posizione, un orario.


"Non prima delle 4."


Mancava un'ora, abitava a 20 minuti da casa mia, avevo il tempo per una doccia e cambiarmi.


Arrivato sul posto all'orario concordato, trovai una palazzina a 3 piani, una luce accesa alla finestra del bagno al primo piano.


"Io sono un tipo preciso. Tu?"


Dopo qualche secondo.


"Anche io, apro, primo piano."


Scatto del cancello, salgo il piano, la porta socchiusa, mi si presenta davanti con i capelli sciolti sulle spalle, una lunga vestaglia semitrasparente nera, da cui si intravedeva un tanga dello stesso colore e dei sandali nè alti nè bassi.


Richiusi la porta dietro di me, mentre la vidi prendere due flute, già pieni.


"Sei molto puntuale vedo. E precisa."


"Anche tu, almeno sembra."


"Alla nostra." 


Mi avvicinai poggiando il mio bicchiere sul tavolo, raccogliendo il suo.


Le nostre bocche si incastrarono rapidamente, così come rapidamente scese a terra la sua vestaglia.


Aveva un seno morbido e pieno, riempiva la mano, con un capezzolo turgido. La sentii sciogliersi tra le mie mani, mentre la mia bocca scendeva sul suo collo.


I suoi gemiti iniziarono a riempire l'aria intorno a noi, quando iniziai a succhiarle e mordicchiarle i capezzoli.


"Oh sii."


La guidai sul divano e ripresi il lavoro, alternando baci a lunghe leccate al seno, scendendo verso il suo inguine. 


Feci scivolare il tanga, scoprendo una figa fresca e totalmente depilata, su cui mi fiondai.


Le sue mani torturavano i miei capelli mentre si lasciava travolgere dal primo orgasmo, bagnandomi copiosamente il viso.


A quel punto mi alzai, spogliandomi, mentre lei si rialzava a sedersi, guardandomi maliziosamente. 


Prese il mio cazzo tra le mani, portandoselo alla bocca.


Spompinava con passione, leccando e succhiando, alternando la velocità e carezzandomi le palle.


Non so quanto andò avanti, ma ad un certo punto il calore della sua bocca mi portò all'apice del piacere, che lei accolse nella sua bocca, ingoiando tutto.


Stravolti, riprendemmo i calici, brindando a quella serata.


Ma il mio cazzo pulsata ancora, così la presi e la feci sedere sul mio volto, iniziando un 69 meraviglioso. Lei sbrodolava e genera violentemente, fino a quando venne di nuovo copiosamente inarcandosi.


A quel punto la feci girare, ancora nel pieno del post organo, le sollevai le gambe sulle mie spalle e la penetrai profondamente. 


La presi prima piano, poi aumentando il ritmo.


Lei era squassata dal piacere che continuava a provare, venendo una terza volta.


Ci baciavamo come veri innamorati, era una notte d'amore, di passione.


"Vienimi dentro"


La guardai, mi abbassai a baciarla aumentando il ritmo della scopata fino a sborrarle nella sua stupenda figa.


Restai da lei fino alle 11 del mattino rifacendo l'amore ancora una volta, fino in fondo. 


Sono passati 4 anni da quella sera, una delle più belle scopate della mia vita, ma non l'ho più rivista, né sentita.


È stata una notte d'amore e di passione.

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Categorie: Etero
Tag: Campane