Juanita si risveglia tutta indolenzita grazie al sole che filtra da una vicina finestra semichiusa. Non ha bisogno di guardarsi attorno nella penombra per capire che non si trova nella sua stanza del dormitorio del college. 


E’ un risveglio alquanto insolito per la giovane matricola appena iscritta da pochi mesi alla Columbia University a New York. Juanita ha diciannove anni, è di origini ispaniche, è alta quasi un metro e sessanta con fluenti capelli neri che le arrivano a metà schiena. Il suo corpo tonico e asciutto ha la pelle color caffe latte, un culetto a mandolino e un seno con una coppa AA. Nel suo viso risaltano i grandi occhi vivaci di un marrone scurissimo.


La giovane ragazza si preoccupa un po’ nel ritrovarsi a letto, nuda, insieme a un'altra persona che ancora dorme della grossa. Non c’è nemmeno uno straccio di lenzuolo con cui coprirsi. 


Dalla sagoma che s’intravede nella stanza buia, Juanita, si stupisce della mole dello sconosciuto, che è senz’altro considerevole. Un vero e proprio ippopotamo lei pensa non sapendo se essere divertita o disgustata della similitudine.


Juanita non sa come ci è finita lì; ma per fortuna non è legata o cose simili e quindi si rilassa sapendo che non è in pericolo immediato. Tuttavia il sapere che ha fatto sesso con quel tipo, senza ricordarsi niente, non la tranquillizza per nulla.


Forse, se si alza e va in bagno, si ricorderà di qualche dettaglio della notte appena trascorsa; perché al momento l’unica cosa di cui si ricorda è che ieri sera era alla festa della confraternita per divertirsi insieme alle sue amiche.


Nel buio parziale della stanza, la ragazza si fa strada tentando di non inciampare in eventuali ostacoli e si mette alla ricerca del bagno scalza.  Per fortuna indovina la giusta porta al primo tentativo e si ritrova in un piccolo locale malmesso, dagli arredamenti vecchi di decenni e dagli odori sgradevoli. 


Che schifo di posto; e non è nemmeno riuscita a trovare un paio di ciabatte da mettersi. Il contatto dei piedi nudi su quel pavimento la fa rabbrividire all’idea dei batteri e delle muffe che vi si potrebbero annidare in quello sporco.


Come prima cosa Juanita si guarda allo specchio. Per fortuna nel piccolo bagno la luce entra diffusa dalla tenda semi trasparente della finestra.


Il suo aspetto la sorprende. I suoi bellissimi capelli neri e setosi sono un disastro; tutti aggrovigliati e in disordine, proprio nel perfetto stile “appena scopato”. Si vede persino un accenno di occhiaie da mancanza di sonno e fatica. Lividi e graffi compaiono su alcuni punti del suo corpo.


Certo dallo stato in cui si trovano i suoi muscoli e anche il culo, deve essersi divertita parecchio stanotte. Peccato non ricordarselo; o forse no? Se ha scopato con quella montagna di lardo, forse è meglio non ricordarsi nulla.


Le uniche cose di cui si ricorda riguardano solo l’inizio della festa. E’ andata da sola alla festa, ha incontrato le amiche, ha bevuto una birra che gli ha allungato un ragazzo affascinante della confraternita, ha chiacchierato in giro e poi il nulla. C’era della musica? Avrà ballato con qualcuno? Le sue memorie terminano qui.


Com’è possibile che si sia ubriacata con una sola birra? Lei sarà anche un peso piuma ma una birra l’ha sempre retta benissimo. Che ci fosse qualcosa dentro? L’avranno drogata?


Mentre Juanita si tormenta nel tentativo di ricostruire il puzzle di quella notte, lei avverte un leggero fastidio tra le gambe. Guardando meglio la ragazza si accorge con disgusto che le sta colando dal sesso una certa dose di “liquido” semitrasparente.


- Cazzo! - Impreca sottovoce seccata.


Ha scopato e il tipo non ha usato il preservativo. Dalla quantità di roba che scende lungo l’interno coscia chissà quante volte lo avranno fatto! Deve assicurarsi di andare a pendere la pillola al più presto.


Juanita senza indugi torna nella stanza da letto e spalanca le finestre. Lei ha bisogno dei suoi vestiti e non può cercarli in quel buio. Se il tipo si sveglia che si fotta.


- Lasciami dormire. - Lo sconosciuto si copre gli occhi e si lamenta dell’improvviso cambio d’illuminazione nella camera.


- Tranquillo, me ne vado via subito … - Juanita non riesce a terminare la frase che la vista del tipo nudo la sconvolge.


Cazzo è veramente un ippopotamo! Ha un aspetto talmente lardoso che la pancia e il petto pendono flosci in tutte le direzioni. Le sue gambe sembrano due prosciutti e sono più spesse persino del suo corpo; anche le braccia non sono da meno. La sua faccia è incorniciata da pochi capelli untosi e la barba è incolta da mesi; nel complesso è grottesco. Il corpo è ricoperto da una peluria nera e villosa. Più che un ippopotamo sembra un orso e peserà almeno quattro o cinque volte quanto lei.


Juanita in tutto quell’obbrobrio non può fare a meno di notare il pene scappellato dell’uomo che spunta fuori da una massa enorme di peluria scura e folta. Che schifo, quel coso è stato davvero dentro di lei? 


- Te ne vai via subito? Speravo ci potessimo divertire ancora un po’. - Le domanda il tipo.


In quale mondo? Si domanda disgustata Juanita avvertendo la necessità, oltre che di farsi una doccia, anche di sterilizzarsi con l’alcol.


- Certo. - Risponde secca la ragazza mentre raccoglie la sua roba sparsa in giro.


- Dai, ti prego, stanotte abbiamo fatto del gran sesso! -


Juanita rabbrividisce all’idea e continua a cercare le sue sneakers.


- L’abbiamo anche ripreso. -


- Che cosa hai detto? - Juanita si alza di scatto all’idea che possano esistere delle prove di uno dei momenti più “bassi” della sua vita.


- Vedere! - Domanda perentoria la ragazza.


- Certo, la videocamera è lì sul mobiletto, l’idea ti era piaciuta tantissimo ti ricordi? -


No cazzo che lei non se lo ricorda.


Juanita guarda nella direzione indicata dal tipo e si affretta a prendere l’aggeggio per controllarne il contenuto. Tra le sue mani tremolanti la videocamera mostra i suoi ricordi digitali con tragica chiarezza.


Il video, con inquadrature tremolanti, mostra un gruppo di ragazzi che si spostano attraverso un parco in modo goliardico. Al centro dell’attenzione c’è lei, senza maglietta, che fa la scema con tutti.


A un certo punto il gruppo incontra il tipo lardoso che sbuca apparentemente dal nulla e lei non perde l’occasione di fare la scema tentando di flirtare con lui.


Dal video non si capiscono bene le parole, solo le grida di certi ragazzi che incitano Juanita a farsi toccare dal tipo e quest’ultimo non si tira di certo indietro.


La scena cambia improvvisamente. Ora c’è un culo lardoso in primissimo piano che si muove in modo strano, poi la videocamera si sposta e si vede la scena per intero. In una stanza, la stessa dove si trova adesso, Juanita è a pecorina sul letto che si fa scopare dallo sconosciuto con attorno, tutti gli altri ragazzi che assistono eccitati alla scena.


Il video dura un bel po’, tant’è vero che molta gente se ne va via e poi il misterioso cameramen appoggia la videocamera accesa sul mobile in modo da riprendere buona parte della stanza e dei due che ci scopano.


Juanita, dopo aver visto il video, è sconvolta e senza parole al solo pensiero di essersi fatta scopare da quel maiale di fronte a tutti i suoi compagni di corso. Che vergona, tutta l’università parlerà presto di lei.


Ancor di più la angoscia la consapevolezza di come ha goduto e gemuto di piacere durante tutta la durata del rapporto sessuale mentre quel tipo abusava di lei in tutti i modi possibili e immaginabili.


Il video è lunghissimo, la scopata, con le dovute pause è durata ore in cui loro due si baciavano senza indugio e si facevano giochetti erotici a vicenda di tutti i tipi. Ovviamente Juanita non riesce ad avere lo stomaco per guardare l’intero video e fa molti salti temporali soffermandosi solo su certi momenti.


Cazzo quanto lei gli ha leccato il corpo. Che schifo dev’essere stato con tutti quei peli che lui si ritrova e il culo! Gli ha leccato il culo. D’improvviso gli viene un accenno di vomito.


Come si è potuta ridurre in quel modo? Juanita si siede sconsolata sul letto mentre un qualcosa gli rimbomba dentro il corpo e nella testa.


Com’è possibile che si senta eccitata alla visione di quel video?


Ma soprattutto com’è possibile che il tipo seduto a fianco a lei la stia abbracciando e stia iniziando ad accarezzarla in modo chiaramente lascivo senza che lei faccia nulla per impedirglielo?


Dovrebbe alzarsi e scappare via da li, invece si sta bagnando per l’eccitazione e il contatto con il corpo caldo del tipo che la sta abbracciando in preda al desiderio.


No! Gli urla il cervello mentre il tipo la fa sdraiare nuovamente sul letto e la penetra con il suo uccello barzotto. Solo che l’unica cosa che le esce dalla bocca è un gemito seguito da una frase che la perseguiterà nei suoi incubi fino al resto della sua vita.


- Ah, ti prego scopami! -

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Categorie: Prime Esperienze Etero