Sono un tecnico elettronico e nel mio passato di artigiano dell'elettronica, ho avuto diverse "AVVENTURE". Bene, più che avventure direi.... INCONTRI.
Oggi ne racconto uno, del tutto inusuale ma tanto reale quanto appassionante.
Diversi anni fà ho visuto una stranissima avventura, stavo sostituendo un amico che in quel periodo era in ferie ed un suo cliente mi chiama per un intervento a casa. Prendo l'indirizzo, programmo la visita e dò l'ultimo appuntamento alle 17 prima di terminare gli interventi a domicilio.
Mi reco presso casa "ROSSI", (nome di fantasia assolutamente estraneo ai fatti), busso al portone e risponde una voce femminile: "Chi è?", ed io "Sono il tecnico elettronico", lei "si, si accomodi, quarto piano interno B".
Seguo le inicazioni e sull'uscio trovo una signora molto attraente di età compresa tra i 35-40 anni, in accappatoio e una tovaglia in testa come un turbante. "mi scusi ... ma avevo appena finito di fare la doccia", io rispondo: "signora non si preoccupi, torno più tardi, non è un problema. Faccia con comodo".
Allora la signora mi sisse: " Ma no. Scusi lei. Sapevo del suo intervento a casa e sinceramente pensavo di fare prima. Comunque non vada via anzi si accomodi in casa.. prego".
A quell'invito chi avrebbe rifiutato? Entro in casa e mi ospita in soggiorno dicendomi: "Abbia un attimo di pazienza che mi dò una sistemata e nel frattempo le porto l'apparecchio guasto."
Io allora risposi di fare con calma e avrei aspettato in soggiorno.
Dopo meno di 2-3 minuti la signora tornò in soggiorno scusandosi dell'attesa e presentandosi: "sono la signora BIANCHI (nome di fantasia anche questo), mi ha parlato molto bene di lei il suo collega che avevo chiamato prima di lei e che mi ha informato che lo sostituisce per qualche giorno. Mi ha anche detto che lei è molto aggiornato su vari apparati elettronici e che riesce a riparare quasi tutto."
Risposi in molta onestà con un po di sorpresa: "sono lusingato, signora Bianchi ma non vorrei che il mio collega abbia esagerato con i complimenti, guardi che sono un tecnico come tanti altri".
Con un sorriso sulle labra la signora si girò e prese una scatola senza riferimenti esterni, completamente anonima e mi disse: "ascolti, non si metta in imbarazzo e sopratutto non fraintenda", a queste parole cominciai a non capire più nulla, ma cosa voleva alludere con quello che aveva detto? Mi diede in mano quella scatola dicendomi: "ho acquistato questo apparecchio ma non riesco a farlo funzionare come dovrebbe, mi potrebbe aiutare lei?"
"Se posso sicuramente si", risposi con un tono ironico. Aprii quella scatola e dentro.... c'era un SEX-TOY, un vibratore anni 70' per autoerotismo. La guardai stupito e lei, facenno cenno con un sussulto di spalle, mi disse: " perchè è diventato rosso, è solo un giocattolo."
Mi ricomposi e le chiesi: "cos'è che non funziona?"
Essa mi rispose: " Quì dietro c'è un interruttore ma lo giro e non fà nulla. Possibilmente è rotto".
Ed io: "ma signora prima ha funzionato?"
Essa rispose: " Si, si, e come... benissimo, sapesse che divertimento!!"
Io ero imbarazzato ed allo stesso tempo eccitato, mi stavo cominciando a surriscaldare, allora le dissi: "ma per caso gli è caduto a terra?" e lei "no, no ma dopo qualche giorno ha come rallentato fino a che non funzionava più".
Io cominciavo ad invidiare quel toy ed avrei voluto essere al suo posto, la signora era seduta molto compostamente sulla poltrona di fronte alla mia, aveva una gonna plissettata blù molto succinta ed una camicetta alla scozzese con un colletto bianco che la faceva assomigliare ad una scolaretta.
"Ok proviamo a vedere cos'ha" dissi alla signora impugnando il toy e cercando di capire il problema. Mi guardava avida, strana, come se mi scrutasse segretamente. Aprii il comparto delle pile e dentro si trovavano due elementi da mezza torcia, al chè la signora disse: "E cosa sono quelle batterie, dov'erano? Non mi dica che non sapevo ...".
La tranquillizzai dicendo che avrei misurato la loro carica e poi controllavo il resto, nel frattempo lei era sempre lì a guardare. La cosa mi eccitava sempre di più.
"Batterie completamente scariche. Ma quanto le ha sfruttato?" dissi ironicamente mentre mi fissava sempre più avida.
Essa rispose: "Ma quando si inizia qualcosa bisogna portarla a termine, altrimenti non c'è gusto".
A queste parole seguii dicendo: "Ho quì delle batterie di ricambio, non sono nuove ma per accomodare e provare se funziona andrebbero bene".
La signora rispose prontamente: "Proviamole subito allora!".
Sostituii le batterie, chiusi lo scomparto e girai l'interruttore ed il vibratore, come d'incanto, cominciò a vibrare copiosamente.
Gli occhi della signora si strizzavano dalla gioia, neanche fosse una cosa viva.
Con un sorriso tra le labra dissi alla signora: "ok ora mi sembra che funzioni bene, se vuole verificare lei?"
La signora mi strappò di mano quel fallo vibrante di plastica dicendo: "CERTO, non potrei farne a meno, se poi non funzionasse?!"
Detto ciò cominciò a fare strisciare voluttuosamente quel giocattolo sulle sue guance e scendendo verso il seno, lo infilò tra le due splendide tette che sembravano di marmo, bellissime, turgide e con i capezzoli che si intravedevano tra gli indumenti. Poi prese a sollevare la gonna, era nuda non aveva biancheria intima indossata.
Scese fino a poggiare il vibratore sulla vulva, io ero fuori di me, avrei voluto saltargli addosso ma me lo impediva quella piccola porzione di lucidità che mi era rimasta.
Ad un certo punto la guardavo negli occhi e lei guardava i miei e come se mi chiedesse di avvicinarmi a lei. Conficcò con un gemito e mordendosi il labbro inferiore il toy nella vagina, tutto, lo faceva sparire e riapparire in un sinuoso movimento pelvico ammalliante.
A quel punto, dopo un paio di sussulti, vidi che il suo indice della mano che impugnava il toy, cervava l'interruttore. Lo trovò e lo spense
Allora disse: " Si è rotto sul più bello. Si puà aggiustare ora?"
Questo lo diceva lasciando il toy nella vagina, allargando le braccia ed ammiccando un cenno del capo come dire ... vieni quì. Mi avvicinai a lei e quando fui a portata della sua mano mi afferrò il polso della mia mano destra e lo tirò con forza a se.
Io nel tentativo di non perdere l'equilibrio, caddi in ginocchio proprio lì davanti a lei e mentre portava la mia mano ad impugnare quel fallo di plastica, con la mia mano sinistra mi appoggiai alla sua coscia destra. Aveva una pelle vellutata, soffice e profumata. I miei testosteroni ormai erano totalmente fuori controllo.
Anneggiò a movimenti sussultori con la mia mano che impugnava quel giocattolo avanti ed indietro, metre mi avvinghiava con entrambe le braccia a stringermi sul suo turgido seno. Lo baciai a lungo, era meraviglioso. Fu dopo una decina di minuti circa, da quando ormai ero in intimo contatto con il suo splendido corpo che bruscamente, con un movimento assestato delle sue braccia contro il mio petto, mi allontanò da lei e nel tentativo di evitare che io cadessi all'indietro mi afferrò dai polsi e fece leva per trattenermi. Io riuscii a restare in equilibrio ed a mettermi in piedi.
Essa allora, sorridendo, si sfilò il giocattolo dalla vagina, lo prese con la mano destra e avvicinandolo alla patta dei miei pantaloni che ormai era sull'orlo di aprirsi da sola per il mio stato di eccitazione, con movimenti delicati sbottonò gli stessi ed abbassò i pantaloni. Io usavo i boxer ma il mio membro era già fuori per quanto si fosse inturgidito da quella situazione. Fu allora che avvicinò il vibratore al mio pene, lo mise in funzione e cominciò a strofinarmelo cominciando dal basso per tutta la lunghezza dell'asta e lì fino al glande che cominciò a circuire avidamente fin quando non cominciò a pulsare. A quel punto si avvicinò con la bocca e con la lingua morbida e completamente rilassata, mise il membro nella sua bocca, avvolgendolo con la lingua e mordicchiandolo con le sue labbra carnose.
Questa situazione mi eccitò tantissimo, al punto che reagii afferrandola per icapelli della nuca e spingendola verso di mè per permettere di entrare più profondamente nella sua bocca. Non mi stupii che non offrì nessuna resistenza, anzi, cominciò una danza con la lingua ciucciandolo sapientemente fino al punto di farmi avvicinare ad un orgasmo. Penso che lei lo intuì e staccando la sua bocca dal mio menbro la strofinò sul suo braccio sinistro verso la mano, lo fece un paio di volte e poi disse:
" Quello che si comincia ... si deve finire...", a quel punto infilò la sua mano tra il bracciolo ed il cuscino della seduta della poltrona dove era appoggiata e tirò fuori un preservativo.
Mi fu tutto chiaro, era un "incontro premeditato", sono stato fortunato e quindi non persi altro tempo ed indossai il profilattico.
Essa si spinse al bordo della poltrona allargando le gambe come non avevo mai visto fare a nessuna donna, forse era una ginnasta, praticamente realizzava una spaccata dove la vulva si apriva a ricevere il mio membro che palpitava. Mi chinai in ginocchio e introdussi il mio pene lì, dove fino a poco tempo prima sobbalzava un giocattolo di plastica. Penetrai profondamente la signora che mugolava di piacere e dopo un pò di colpi che mano mano si facevano più violenti e ravvicinati, proprio quando pensavo di avere un orgasmo in quel paradiso di sesso, mi allontanò da lei, scese subito dalla poltrona inginocchiandosi davanti a me facendomi alzare. Srotolò il profilattico dal mio pene e tutto questo che stò dicendo in meno di due secondi. prese il pene alla base e lo strinse con la sua mano per rallentare il mio rogasmo. Lo prese tra le labbra lo leccò tutto dalla base alla punta e quando capii che non potevo più trattenermi, lasciò la presa e conficcandolo profondamente nella sua gola, lo succhiò talmente avida che arrivai con una sborrata appagante e copiosa della quale non trafilò neanche una goccia, la ingoiò tutta.
Allontanandosi dal mio pene, appagato da quel rapporto meravigliosamente completato, almeno io credevo, mi prese a masturbarlo con una tecnica che non avevo mai provato, carezzaava il mebro ancora umido dal rapporto e appoggiando le labbra proprio sotto il prepuzio, si mise a produre dei suoni rochi ed eccezionalmente eccitanti che mi fecero ritornare ben presto "sull'attenti".
"Ora vieni quì, non c'è più problema che tu arrivi dentro subito, quindi rientra nella mia figa e goditi la naturale passione".
Sembravo addomesticato, obbedii subito ed entrai nella sua vagina che grondava di umori, era morbidissima, bella e profumava di donna. Andai avanti per un bel pò, la sentivo mugolare e gemere di piacere. Anche io provavo un immenso piacere finchè, dopo un gemito prolungato che fu seguito da una contrazione dei muscoli vaginali ed un abbraccio con le sue gambe strette strette dietro la mia schiena, mi disse: " hai mai fatto sesso anale? non è sporco, anzi è molto bello".
Era il mio sogno, possedere una donna in tutti i "BUCHI" e lì era arrivato quel giorno. "No ma ho tanta voglia di farlo", risposi.
Procedetti secondo quanto avevo sempre immaginato di fare, la penetrai in figa per bagnare il pene degli umori scivolosi e lo strofinai diverse volte cull'orifizio anale, non volevo farle male eavrei voluto godere e fare godere anche lei.
Dopo un pò di entra ed esci dalla figa con il pene zuppo di umori che avevo ben strofinato sul buchino del desiderio, unì le cosce, le alzò verso il suo viso prostrandomi uno spettacolo che ancora oggi, ripensandolo, mi fà venire.
La vulva e l'ano a mia disposizione. Allora misi il mio dito indice e medio nella vagina, più profondamente che potevo, e quando li tirai fuori tutti bagnati, infilai l'indice nel buchetto, per lubrificare un pò dentro. Poi seguii anche con l'altro dito, due dita della mia mano che entravano in quel buchetto senza nesuno sforzo ed il muscolo completamente rilassato.
Presi allora il pene, lo conficcai ancora una volta in vagina e appoggiandolo sull'ano cominciai a penetrarlo. E' stato bellissimo, lei gemeva e godeva e quando entrai tutto si mise in una posizione che quasi quasi fece entrare dentro anche i testicoli. Andammo di colpi per un bel pò poi lei si inarcò con il ventre in alto, girò il collo all'indietro ed emise un piccolo urlo. Fu lo stesso momento che io raggiunsi l'orgasmo arrivando dentro di lei con appagato piacere.
Si ricompise quasi subito dicendomi: " c'è l'hai veramente caldo questo tuo sperma!! mi sento inondare di calore e piacere". Continuava a farmi eccitare, ma questa volta avevo proprio dato, non penso che avrei ancora avuto la forza di continuare.
Penso che lei capii e ricomponendosi si sistemò i vestiti e si aggiustò i capelli.
Era stato bello e sopratutto fui lusingato quando mi disse sorridendo: " il tuo amico aveva ragione, sei proprio bravo, aggiusti proprio tutto".
Finì tutto lì. Avrei voluto che quel sogno fantastico si ripetesse di nuovo ma, come in molte favole, la fortuna bussa solo una volta. Non vidi più la signora Bianchi, era ospite di amici che nel periodo delle ferie le avevano concesso l'utilizzo del loro appartamento.
Sono stato veramente fortunato, è stato meraviglioso e sicuramente questo episodio mi ha fatto amare ancora di più il mio lavoro, sopratutto quando si concretizzano delle cose che, forse, neanche nei sogni sono possibili.
A presto, ho tante altre cose da raccontare.
«Woahhhhhhh... Fantastica!»