Alberto mi teneva il cazzo in mano e mi masturbava mentre eravamo sul divano di casa sua. Non so come siamo arrivati a questo punto. Non eravamo nemmeno amici fino a un po' di tempo fa. Avevamo cominciato a incontrarci e salutarci in giro per strada e a chiacchierare qualche volta al pub. Mi aveva invitato spesso ad andare nella sua nuova casa. Io, che sono solitario e diffidente per natura, non ci ero mai andato. Fingevo di acconsentire per togliermelo di torno.
Ma una sera rimasi intrappolato.
Eravamo usciti insieme agli altri amici ed io ero nell'auto con lui. A fine serata, mi avrebbe dato un passaggio a casa mia. Lo vidi proseguire in una direzione diversa.
«Dove vai?» gli domandai confuso.
«Andiamo a farci l'ultima birra a casa mia», rispose Alberto.
Non osai dire di no.
Entrammo e vidi il tipico disordine della maggior parte di noi uomini quando viviamo da soli. C'erano oggetti tecnologi smontati ovunque, strumenti musicali elettronici e un letto matrimoniale disfatto. La casa era piuttosto piccola. Un divano davanti alla televisione, in cucina, con a fianco un frigorifero, dal quale prese due lattine di birra. Ne diede una a me, invitandomi a sedere sul divano, mentre apriva la sua lattina e quasi contemporaneamente, con l'altra mano accese la tv. Mise un film porno. Uno qualunque. Non capivo. Eravamo adulti: a questa età il porno te lo guardi da solo. Non è più come quando si è ragazzini, che ci si masturba insieme. Alberto si mise accanto a me e tirò fuori il cazzo cominciando a masturbarsi. Non potei fare a meno di guardarglielo: era il cazzo più bello che avessi mai visto, doppio e lungo, ma non troppo. Lo fissai e, senza nemmeno rendermene conto, mi eccitai e mi venne una gran voglia di prenderglielo in bocca, mentre il mio cazzo si gonfiava nei pantaloni. Le labbra mi tremavano dall'eccitazione, il respiro mi mancava e, senza dignità, continuai a guardarglielo, inumidendomi e mordendomi le labbra. Mi toccai il cazzo tastandomelo.
Alberto mi guardò sorridendo compiaciuto.
«Ti piace?»
Alzò il bacino verso di me come se avesse capito le mie intenzioni. Mi prese per la testa e mi spinse su di lui.
Emisi un verso come un sospiro tremolante e mi precipitai a prenderglielo in bocca. Era umido e caldo. Glielo succhiai immediatamente. Mi fermai un attimo e glielo presi in mano masturbandomi, gli leccai l'asta, poi le palle prendendogliele in bocca e succhiandole. Era davvero una goduria, avrei quasi voluto ingoiare le palle e il cazzo. E quasi ci provai, spalancando la bocca ficcandomi tutto in bocca. Prima le palle, poi risalii con la lingua, leccando la cappella, allargai di nuovo la bocca e presi il suo fantastico cazzo. La punta della cappella mi toccò la gola provocandomi il riflesso del vomito e di conseguenza qualche lacrima.
Alberto è bellissimo: è biondo, con i capelli corti, gli occhi sono di un azzurro intenso, una barbetta corta sul viso dai lineamenti perfetti. Quando si tolse la maglietta, vidi che aveva anche un bel corpo: muscoloso e con una sottile e delicata peluria.
Io mi inginocchiai ai piedi del divano, continuando a masturbarlo e succhiarlo. A un certo punto, lo guardai negli occhi con uno sguardo da troia, che lo fece eccitare di più e mi sbatté il cazzo in faccia. Io mi leccai le labbra e lui finalmente si abbassò di più i jeans e gli slip, togliendoseli completamente, insieme alle scarpe. Lo vidi completamente nudo e mi sentivo come se davanti a me ci fosse un dio. Sarà per questo che l'istinto mi suggerì di inchinarmi davanti a lui e baciargli i piedi e poi di leccarglieli. Egli li muoveva per farseli leccare sopra e sotto, in ogni lato. Prima un piede. Poi l'altro. Voracemente, mi alzai a metà busto e con le braccia feci ruotare il suo corpo mettendolo al contrario. Gli baciai il suo bellissimo culo sodo dalle chiappe tondeggianti e glielo leccai. Dopodichè glielo aprii e gli infilai tutta la lingua nel culo. Ero troppo eccitato e presi a masturbarmi.
Mi voltai e abbassai i miei pantaloni e i miei boxer puntando il sedere verso Alberto.
«Mettimelo nel culo, dai», dissi allargandomi il buco con le dita. Mi sorpresi, e mi eccitai di più, a sentire la mia voce con un tono effeminato da troietta smorfiosa. Senza pensarci una seconda volta, si sputò sul cazzo e cominciò col mettermi la punta dentro, spingendo un po' alla volta, delicatamente, per farlo entrare sempre di più. Ora aumentò il ritmo ed io godevo tantissimo nel prenderlo in culo.
«Oh sì, dai, ancora, ti prego!» dissi, sempre con la mia nuova voce da frocetto, mentre lui diventava sempre più violento «sborrami nel culo e poi in bocca, dai», supplicavo.
«No» disse lui «non ancora».
Estrasse il cazzo dal mio culo e mi ordinò di sedermi sul divano. Si posizionò accanto a me e questa volta fu lui a prendere il mio cazzo in mano e a segarmi. D'un tratto lo vidi chinarsi su di me, infilandosi il mio cazzo in bocca e succhiandolo. Mi faceva strano vedere un uomo così mascolino in atteggiamento passivo. Gli sollevai la testa e lo baciai sulle labbra, infilandogli la lingua in bocca. Sapeva di birra. Ci abbracciammo e facemmo "cazzo a cazzo". Capimmo che era ora di metterci al letto. Mi puntò in faccia il suo meraviglioso culo, glielo leccai di nuovo e finalmente lo penetrai.
Il suo gemito di goduria era più effeninato del mio.
«Ah, sì! Aaaahh» ripeteva e il mio cazzo si gonfiava e si allungava. Feci come lui aveva fatto con me, aumentando un po' alla volta il ritmo della penetrazione. Non resistetti e mi allungai verso di lui baciandogli la schiena, il collo e poi le labbra.
Il film porno continuava, ma nessuno dei due lo stava guardando.
Nella stanza, aleggiava un forte odore di uomo.
Avevo una gran voglia di sborrare e al contempo di prendere il suo sperma.
«Sborriamo insieme» gli dissi.
Tuttavia, volevo prendere la sua sborra nel culo.
Così lo puntai verso di lui, mentre mi masturbavo. Mi inculò violentemente e sentii il suo schizzo nello sfintere. Come un forsennato, raccolsi la sborra dal mio culo con le dita e me le succhiai. Gli presi il cazzo in bocca e gli pulii tutta la sborra, calda e lievemente dolce, ingoiandola tutta e leccandomi le labbra, soddisfatto.
«Adesso tu», disse Alberto, tutto sudato. Io mi masturbai violentemente e glielo infilai di nuovo in culo, sborrandogli dentro. Egli mi leccò il cazzo e ricambiò il favore pulendomi la sborra e ingoiandola.
«Mi è piaciuto tantissimo», disse Alberto con aria soddisfatta e sorridendo.
«Anche a me, è stato bellissimo».
Ci guardammo come per dire che potevamo fregarcene delle stronzate sulla mascolinità e i dogmi dell'eterosessualità.
E infatti, quello fu soltanto l'inizio della nostra bella amicizia sessuale.
Ci distendemmo sul letto e ci addormentammo, ancora nudi.
«Che serata magnifica ..»
«Che bello anche io cerco un amico per farmi inculare mmmmm»
«Grazie mille!»
«»
«Questi sono i maschi che piacciono a me »