Non ho mai saputo scrivere racconti erotici, ne leggo molti nel web, e mi chiedo sempre come la gente possa avere fantasie simili nel raccontare fatti di pura fantasia, magari anche solo ispirandosi alla realta' dei fatti. Io ci hoprovato qualche volta, devo ammetterlo. Piu volte, mi chiesero di commissionare dei racconti basati su persone reali, che volevano essere raccontati e romanzati da me. Purtroppo scrivere non e' per me, io faccio tutt'altro mestiere, e a scuola in italiano, ero pure una chiavica.


Pero' in gioventu' (attualmente ho 42 anni, anche se ben portati), ho vissuto delle esperienze che mi sono limitato a trascrivere su un diario che tenevo all'epoca. Quasi tutti noi in adolescenza credo, abbiamo tenuto dei diari segreti, dove raccontare le nostre cose. Ecco, io scrivevo su quelle pagine, cio' che assurdamente il destino mi proponeva in quei periodi della mia vita. Magari non erano scritti correttamente, ne in buono italiano, ma solo scarabocchi di emozioni vissute di li a poco, e che trascrivevo per non dimenticare e poter rileggere e ricordare. Non pensavo certo di scrivere dei racconti erotici che un domani avrei pubblicato in rete, anche perche' negli anni 90, internet, non era cosi' pieno come lo conosciamo oggi, era ancora agli albori.


La mia voglia di conoscere e sperimentare, unito al mio aspetto femminile, mi han portato a fare cose meravigliose mai provate prima di allora. Sono nato Femboy, ovvero, quei rarissimi casi, in cui la genetica ci fa nascere maschi con fattezze femminili, o viceversa femmine con fattezze maschili, io posso dire di essere uno di quei primi rari casi. Proporio grazie al mio aspetto, ho potuto addentrarmi nel mondo gay e scoprire le gioie che puo' dare prendere il cazzo. 


Sono sempre stato timido di carattere, e non ho mai legato facilmente con la gente, anche per via del mio aspetto esteriore, passare per Transessuale, anche quando non lo sei, non e cosa che si assorba facilmente in un mono omofobo e pieno di razzismo. Anche per questo motivo, ho iniziato a giocare con il mio aspetto e il mio corpo femminile. Trovando molti consensi specie nei signori di una certa eta', che sembravano molto interessati a fare la mia conoscenza. Da li a tuffarmi tra le braccia e gambe degli uomini maturi, e stato un passo breve e spontaneo. Non ero interessato ai ragazzi della mia eta', ma ero attratto dall'uomo maturo, dal maschio vissuto, adulto, porco.


Iniziai a imparare ad atteggiarmi a donna sexy, rubavo le videocassette porno e le riviste dall'edicola, per studiare ogni particolare delle attrici che vedevo su quelle immagini forti ed esplicite, immaginando di essere una di loro, e presto lo sarei stata. Come detto, prendevo tutta questa faccenda come un gioco, e lo faccio anche oggi del resto, la mia prima vera iniziazione, fu nemmeno farlo apposta, con un'uomo del mio quartiere, che conoscevo e che ad ogni incontro casuale non faceva altro che farmi complimenti e mangiarmi con gli occhi. Era un signore vedovo sulla cinquantina d'anni piu o meno, io ne avevo appena compiuti sedici.


Era un'estate di luglio in citta', e incontravo spesso quest'uomo al discount dove mi recavo per far compere, di solito uscivo con degli shorts sgambatissimi, avevo ed ho ancora delle gambe bellissime, e un culo favoloso, che non mi vergognavo di mettere in mostra, nonostante i pettegolezzi che sentivo ditro le spalle dalla gente del mio quartiere. I miei genitori, si erano trasferiti in veneto per questioni di salute, erano anziani e avevano bisogno di aria pulita del mare, mi avevano lasciato l'appartamento in citta', che usufruivo da solo, mantenendomi a volte con dei lavoretti, a volte aiutato da loro nelle spese. 


Fu una mattinata di caldo luglio che ebbi l'occasione di addescare l'uomo. Come sempre gentilmente, si offriva di darmi uno strappo con la sua auto fino a casa, evitandomi di portare il peso delle borse della spesa. Era un'uomo gentilissimo, dai capelli brizzolati, un po di pancetta, ma tutto sommato un'uomo non brutto anzi, lo invitai su da me a bere una bibita fresca o per un caffe'. Non ho mai sopportato il caffe', mi ha sempre dato nausea solo a sentirne l'odore, ma avevo una scorta lasciato dai miei, nel mio condominio, stavano facendo le classiche ristrutturazioni della facciata dei balconi, e avevano imbragato il tutto con le classiche impalcature e reti verdi che avvolgevano da una parte all'altra le balconate.


Feci dunque salire in casa l'uomo, che mi aiuto' con le borse, e si offri' di sistemarmi lui steso, la spesa in frigorifero. Ci scontrammo petto a petto, dopo aver preso delle lattine, mi voltai di scatto, e mi trovai senza volerlo, tra le sue braccia. Restammo un'attimo a fissarci senza parlare, era evidente che entrambi cercavamo di rompere il ghiaccio, e quello sembrava il momento piu' adatto, istintivamente, portai il mio visetto dai lunghi capelli biondi e le mie labbra carnose, accando al suo, e ci baciammo. Fu un bacio cosi' passionale, che lasciai cadere a terra le lattine e mi avvinghiai a lui, buttandogli le braccia al collo, mentre le sue braccia, mi stringevano i fianchi stretti.


Non ci fu bisogno di dire altro, certe cose si capiscono al volo, e l'intesa tra noi fu immediata, come se ci conoscessimo da sempre. Lo aiutai a denudarsi li in piedi in cucina, tra le borse ancora da sistemare della spesa, e lui denudo' me, togliendomi a fatica gli Shorts stretti e appiccicosi dal sudore, e la magliettina canotta nera che indossavo. Non aveo altro sotto,e finalmente nudi entrambi, continuammo a baciarci appassionatamente contro la parete della mia cucina. Per me, fu tutto anche troppo naturale, avevo visto mille volte le videocassette porno e avevo studiato a lungo le riviste, per non sapere cosa fare in quel momento.


Mi inginocchiai davanti a lui, gli presi in mano il cazzo duro e grosso, lo sentivo duro e bello gonfio nel mio pugno, mi scostai da un lato del collo i lunghi capelli, e aperte le labbra, lo infilai dentro tutto in gola iniziando a spompinarlo con destrezza di una vera pornodiva. Era il primo vero pompino che facevo in vita mia, e me lo gusti fino all'ultimo secondo, fu una sensazione particolare, sentirmi in bocca quel palo caldo e duro di carne, mentre con l'altra manina mi masturbavo lentamente. Lo sentivo gemere dal piacere, mentre mi accarezzava la testa e mi faceva fare avanti e indietro a tempo con le sue grosse manone. Furono attimi bellissimi, credo sbrodolai anche, ma non me ne accorsi subito. 


Ero decisa a tirare fuori tutta la mia femminilita' e a concedermi anima e corpo all'uomo dei miei sogni, lui venne riempiendomi la bocca di caldo sperma che prontamente, come avevo imparato dai video, ingoiai davanti ai suoi occhi e al suo viso sorridente. Mi alzai in piedi ancora con le labbra gocciolanti di liquido, per baciarlo. Fu fantastico, e per quella mattina fu anche troppo, decidemmo di vederci con piu calma nel pomeriggio. Nel trascorrre il resto della mattinata, non combinai molto, continuando a segarmi e sborrando a fontana ripensando a quel meraviglioso pompino che mi era appena stato concesso di li a poche ore. Ero un fiume in piena, e bramavo di raccontare la mia esperienza a qualcuno.


Non avevo amici al tempo per potermi confidare, ma volevo e dovevo parlarne con qualcuno, non potevo tenermi tutto dentro, dovevo sfogarmi, e cosi' feci la cosa piu naturale al mondo, chiamai mia madre, e confidai a lei cio' che mi era appena accaduto. In quel periodo, mio padre era ancora vivo, se ne ando' tempo dopo per il cuore ingrossato. Mio padre era un calabrese trapiantato in Lombardia da piccolo, e certe cose non le avrebe mai accettate, quindi sapevo di poter contare sull'appoggio e la comprensione di mamma.Cercai in un momento che mio padre non era in casa, di parlarle, e con una punta di vergogna, mi confidai a lei. Mia madre, era una donna di sani principi, cresciuta con un'educazione cattolica e puritana, certe situazioni non le capiva, ma si sforzava almeno di consigliarmi e di capirmi.


Mi diede dei consigli da mamma che io ovviamente non ascoltai, volevo quell'uomo le dissi, lo volevo ad ogni costo, e non mi sarei fermata. Ormai parlavo a me stesso pure al femminile. Mi ero calato nella parte in tutto e per tutto, ed ero fermamente convinta di portare a termine il mio primo vero rapporto con un'uomo. Nel pomeriggio finalmente, l'uomo dei miei sogni arrivo' da me, mentre sulle balconate gli operai facevano avanti e indietro dalle travi portando attrezzi e facendo il loro lavoro, noi all'interno stavamo per iniziare la nostra prima esperienza d'amore, e il fatto che ci fossero altri la fuori, rendeva il gioco ancora piu eccitante. 


Mi ero preparata a dovere per quell'incontro, e adesso dovevo solo mettere in pratica tutto cio' che avevo imparato. Era se vogliamo, una specie di esame per me da superare a pieni voti. Ci sistemammo nella camera da letto, sul lettone matrimoniale, dove per anni i miei avevano dormito prima di trasferirsi, e l'idea di profanare quel bel lettone, mi eccitava oltremodo. Fu piu semplice e naturale di quel che pensavo, tutta la mia ansia e preoccupazione, svanirono appena fui al centro del lettone, lui sotto disteso di schiena sul posto dove aveva dormito mamma, e io sopra di lui appoggiata con le braccia distese, mi lasciai andare rilassandomi, l'uomo guido' con la sua  grossa manona il suo grosso e duro cazzo tra le mie natiche sudaticce e burrose, appena spinse, la sua grossa e turgida cappella scivolo' dentro al mio buchetto, facendomi chiudere gli occhi e tirare un lungo sospiro di piacere, mi scostai i lunghi capelli da un lato, e lasciai che spinse nuovamente il bacino in alto, per affondare ulteriormente dentro di me il suo bel cazzo. 


Sospirai ancora e ancora, sentendo che mi apriva il culo mentre venivo penetrata con dolcezza e amore, mi chiese se mi facesse male, gli sorrisi in senso negativo, e l'uomo ricambiandomi il sorriso, affondo' l'ultimo colpo, facendolo entrare del tutto fino alle palle pelose. Sospirai e lui gemette, mi mise le mani sulle natiche, aiutandomi a saltellare muovendomi a tempo con lui, mentre a pochi passi da noi, le tende trasparenti, ci coprivano alla vista degli operai, che vedevamo lavorare sul mio balcone. Non so se si accorsero della scena dall'esterno, le tende erano abbastanza sottili da poter far filtrare le immagini all'interno, ma non sembrava al momento ci avessero visti. La situazione era al massimo del piacere e sbrodolai in pancia al mio uomo, che mi apriva le chiappe con il suo bel cazzo duro scopandomi alla grande come mai avrei creduto in vita mia. Ho benedetto il suo cazzo in quell'istante, e mi dichiarai innamorata di lui. 


 


Non posso certo descrivere a parole cio' che provai in quegli attimi, era sicuramente al di la' di come me lo ero immaginato. Immaginare una cosa e un conto, provarla e tutt'altra faccenda, e il piacere che stavo provando mentre l'uomo mi sfondava le natiche con il suo bel cazzo duro e grosso, andava al di la' di ogni mio pensiero. Ah l'amore...  Stavo avendo il mio primo rapporto completo con un'uomo finalmente, e mi sentivo femmina dalla punta dei piedi, alle punte dei capelli. Ora sapevo cosa provavano le donne che avevo visto fin troppe volte nelle riviste e nelle cassette porno, sapevo e mi piaceva, non mi preoccupai nemmeno una volta del fatto che potessi essere gay o meno, mi sentivo femmina, e il mio unico desiderio, era che tutti potessero sapre quando ero troia. Ero nel periodo piu bello della mia adolescenza, e stavo avendo il mio primo rapporto d'amore con un vero uomo maturo, cosa potevo desiderare di piu? Peccato solo che mia madre non fosse li a vedermi mi dissi.


 


Anche l'uomo sembrava assai coinvolto dalla faccenda, e godeva con me di questa esperienza fantastica, continuando a dispensarmi parole d'amore mentre godeva dentro di me. Ogni tanto, voltavo la testa verso la finestra a pochi passi da noi, per controllare se la fuori, qualcuno ci spiasse, vedevo distintamente, le figure degli operai fare il loro lavoro sula mia balconata. Potevo contarne almeno tre, che parlavano ad alta voce e scherzavano tra loro, sicuramente erano stranieri, non era italiano cio' che si udiva. Volevo assolutamente coinvolgerli nel nostro rapporto, far vedere anche a loro quanto mi piacesse essere finalmente donna.


 


Ma al momento, nessuno aveva ancora notato nulla all'interno, o almeno cosi' sembrava. Anche l'uomo vedeva la scena a pochi passi da noi, e mi chiese se mi eccitasse avere quei tre a disposizione, se volessi che anche loro vedessero la mia prova di femminilita'. Risposi sussultando e godendo di approvazione, fu l'uomo che non pensavo cosi' maiale, a propormi di mettercipiu vicini a loro,  in modo che ci notassero. Ovviamente accettai di buon grado quella proposta oscena, lasciai che il cazzo dell'uomo uscisse dal mio culetto ormai bello slabbrato e aperto, mi alzai da lui, e ci piazzammo proprio davanti alla finestra della camera, dove i tre stavano parlottando, e lavorando.


 


Avevo una cassettiera e una specchiera vecchio tipo a lato sinistro del letto a ridosso della parete, l'uomo mi fece appoggiare alla cassettiera a gambe aperte, lui dietro di me, e avevo a portata di mano la corda per aprire le tende, era cosi' eccitante che sborrai per la seconda volta a terra, ma non me ne accorsi. L'uomo, mi prese per i fianchi, mi scosto' i lunghi capelli dal viso e mi penetro' in quella posizione. Il cuo bel cazzo stavolta scivolo' dentro tutto fino infondo senza fatica con un risucchio del liquido del mio culetto. Tirai la corda, aprendo finalmente il sipario su di noi, e lasciando che i ragazzi all'esterno del balcone, vedessero la scena. Ebbi un'orgasmo anale, fose l'unico che ebbi in vita mia, perche' grodai liquido dal culo, e stavolta i tre all'esterno, ci videro chiaramente. Iniziai a dimenarmi come se mi avesse posseduta il diavolo in persona, e urlai che mi sentivo troia e femmina, noncurante di cosa ne pensassero i vicini di casa, o quelli la fuori.


 


Godi amore, tutti devono sapere quanto sei femmina, che troia sei, sei nata per esser donna, mi diceva l'uomo sfondandomi a colpi di cazzo davanti ai tre extracomunitari che ci fissavano commentando tra loro e guardandosi lo spettacolo che gli offrivamo anche divertiti, sei una puttana, la mia puttana, sei la mia troia, mi urlava adesso l'uomo sempre piu infoiato dalla situazione, io non potevo che rispondergli a sospiri e gemiti di piacere, finche' la mia manina non raggiunse il pommello della porta finestra, facendolo scorrere in un giro completo verso destra, e aprendo cosi' la finestrona. Sorrisi ai tre ragazzotti mulatti sporchi di calce e con le tute, che spinsero la porta finestra spalancandola del tutto, trovandosi  davvero a pochi passi da noi, senza piu bariere immezzo. Era troppo, e sborrai una terza volta. In futuro per me, venire piu volte in un rapporto come quello, divento' una cosa normale.


 


Uno dei tre provo' ad entrare nella camera, mettendo piede dentro e avvicinandosi a noi che continuavamo a scopare senza sosta, li in piedi, io appoggiata a braccia tese sulla cassettiera  a gambe larghe, e l'uomo dietro di me. Il ragazzo, senza dire nulla, si avvicino' ulteriormente allungando una mano sul mio pisello ormai fradicio di sperma,e provando a segarmi, lo guardai negli occhi e gli infilai la lingua in bocca. L'uomo dietro nel frattempo era quasi al limite, lo sentivo ansimare troppo, anche gli altri due adesso entrarono nella stanza avvicinandosi a noi e tirando fuori i loro cazzi duri, che presi in mano e masturbai tenendomi in equilibrio addosso al mio uomo dietro che mi apriva il culo. due dei ragazzi mulatti, vennero subito sborrandomi nelle mani, il terzo mi venne sulla coscia sinistra piu vicina a lui invece, e anche l'uomo dietro finalmente si svuoto' le palle dentro di me, inaffiandomi di calda sperma. Lasciai che l'uomo si sviotasse per benino fino all'ultima goccia dentro di me, agrappandomi ad uno degli operai che mi strinse forte con le sue braccia e mani sporche gi calce.


 


Fu davvero fantastico, e non solo per la scopata che feci con l'uomo, ma anche perche' poi fui "obbligata" a ripulire tutti i cazzi dei presenti, compreso quello del mio uomo, e solo allora, facemmo ritornare i ragazzi al loro lavoro salutandoli e richiudendo finestrone e tende, e esausta mi abbandonai tra le braccia nude del mio primo amante. Era stata una cosa al di la' di ogni mia aspettativa, tra le altre cose' mi ero pure innamorata del mio uomo occasionale, perche' gli proposi di diventare il mio primo fidanzato ufficiale, mi dichiarai innamorata cotta di lui, e l'uomo di buon grado accetto' di farmi diventare la sua donna troia. Inizio' cosi' la mia esperienza nel mondo gay, e non pote' iniziare in modo migliore di quello.  se vuoi fare due chiacchiere con me, mi trovi su Telegram al contatto @Chris_babyface


 

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