Arrivai alla cantina che mi aveva indicato in leggero anticipo e la trovai già lì con una amica. Francesca era veramente bella: stivali di pelle con il tacco, gonna abbastanza corta ma non troppo e una camicia che lasciava ben capire le sue forme generose. Era un po’ ingrassata, ma quei chili che stanno bene. La sua amica Susanna invece era molto magra. Bei capelli neri mossi che incorniciavano un viso carino anche se con lineamenti un po’ duri e squadrati, occhi color nocciola e un bel sorriso, che non guasta mai. I jeans attillati le fasciavano delle gambe snelle e lunghe, sormontate da una maglia scura ed ampia che non lasciava intuire nulla delle sue forme ma scopriva delle spalle strette ed ossute. Ci presentammo e rimanemmo un po’ a chiacchierare sotto il tiepido sole autunnale, finchè non fummo pronti per la degustazione.
Assaggiammo dell’Oltrepò Pavese rosso, incluso il riserva che mi piacque molto, del Pinot Nero e della Barbera buona ma che non può competere con quella di Asti. Ho saltato gli spumanti, non riesco più a berli. E comunque la degustazione includeva anche dell’ottimo salame di Varzi, che mi sembrava sprecato con il bianco. Il pomeriggio trascorre veloce e leggero, tra una chiacchiera e l’altra, mentre il vino continua a scorrere. Susanna è appena tornata dalla Germania. Ha vissuto là alcuni anni ma ha passato ultimamente un brutto periodo, così ha deciso di tornare in Italia, almeno per un po’. Si è installata a casa di Francesca mentre cerca una sistemazione migliore: sono amiche da una vita, fanno spesso le vacanze insieme e si sono frequentate molto anche quando erano distanti. Io non l’avevo mai sentita nominare.
La degustazione finisce ma prima di uscire compriamo qualche bottiglia. E’ ancora presto per tornare a casa, così mi propongono di andare da loro per un ultimo bicchiere. Mi lascio trascinare. Anche io sto passando un momento complicato e la leggerezza di quel pomeriggio mi sta facendo bene. Casa loro non è molto distante: le seguo e in 15 minuti stiamo parcheggiando. Non sapevo che Francesca si fosse trasferita, e in effetti la cosa è piuttosto recente. Ha ora una villetta molto carina, piccola ma ben fatta. Al piano terra si entra direttamente nel salone dove c’è un tavolo e un grosso divano di fronte ad un caminetto, la cucina e un piccolo bagno. Una scala conduce al piano superiore. Susanna mi porta in cucina per farmi aprire il vino mentre Francesca ci dice che preferisce prima cambiarsi e sale in camera. Noi iniziamo a bere e dopo un po’ ci troviamo a parlare di relazioni sentimentali. Capisco che sa della mia storia con la sua amica. Non ho idea di quanto sappia, ma di sicuro conosce come si è svolta, dall’inizio alla fine.
- Sai, è andata avanti settimane a dirmi quanto le mancassi… l’ho dovuta sopportare a lungo. Ora tocca un po’ a lei
Lo diceva ridendo. Le chiesi se stava uscendo da una storia.
- Beh.. non proprio. E’ da un po’ che non ho una storia seria, e a dire la verità nemmeno la cerco. I miei casini sono stati per lo più lavorativi. Non come i vostri, eh!
La battuta non mi era piaciuta molto. Mi faceva riemergere i sensi di colpa per come era finita con Francesca.
- Cosa intendi con non come i nostri?
- Dai… se quello che Fra mi ha raccontato è vero, il vostro… ehm.. rapporto di lavoro… è stato piuttosto… diciamo… intrigante.
- E cosa ti ha raccontato di così intrigante?
- Mi ha raccontato tante cose, tanti dettagli. Ma soprattutto come la facevi sentire. Le hai scopato il cervello, e questo è davvero intrigante. Per molte donne è così dannatamente sexy…. Per me è la cosa più importante di tutte.
- Ti ha davvero raccontato tutti i dettagli? Dai… c’è riuscita timida come è?
- Tutti tutti non lo so… ma se siete andati oltre quello che mi ha detto avete una fantasia fuori dal comune.
- E cosa in particolare hai trovato così… dannatamente sexy?
- Tante cose… il vostro viaggio a Parigi lo ricordo bene. Quando le hai detto di togliersi l’intimo al ristorante… mi ha raccontato come si è sentita in un turbine di emozioni contrastanti.
- Davvero? … E… a te piacerebbe una situazione così?
Mi sorrise senza rispondere. Mentre mi parlava si era avvicinata ed ora eravamo quasi attaccati. Mi guardava negli occhi mentre l’indice accarezzava il calice che teneva in mano. Aveva voglia, si vedeva. Ci interruppe Francesca. Ora indossava solo una specie di poncho che arrivava fino a sopra il ginocchio.
- Che combinate voi due? Dai, prendete bottiglia e bicchieri e mettiamoci sul divano.
Portammo tutto sul tavolinetto del soggiorno ma Susanna non si sedette con noi. Ora era il suo turno andarsi a cambiare. Mi trovai quindi da solo con Francesca. Lei attese che io mi sedessi per mettersi molto vicina, in ginocchio sul divano. La situazione stava diventando chiaramente pericolosa ed imprevedibile. La sua amica mi aveva eccitato, il vino si faceva sentire, lei era bellissima e aveva un atteggiamento che non le riconoscevo, quasi i nostri ruoli rispetto al passato si fossero invertiti ed ora fosse lei ad avere il controllo della situazione.
- Quindi ti lascio con la mia migliore amica e ci provi subito? Mi disse ridendo
- Ma no, dai… stavamo parlando un po’ di te
- Certo, a tre centimetri di distanza. Se ci mettevo 5 minuti in più a scendere vi trovavo a rotolarvi sul pavimento. Almeno bacia bene? Meglio di me?
- Dai, piantala. Secondo te davvero ci proverei con una tua amica a casa tua?
- Sei capace di tutto… Tu inganni con le apparenze e poi… me lo ricordo, sai? Anzi…
Si alzò e appoggiò il calice da cui stava bevendo sul tavolo. Poi mi tolse il mio dalle mani e fece altrettanto. La guardavo quasi ipnotizzato, lasciandola fare. Era davanti a me, in piedi. Si sollevò un po’ il vestito scoprendo piano piano le gambe per poi sedersi mettendosi a cavalcioni delle mie. Mi era sembrato di vedere che non portasse l’intimo. Le sue mani erano tra i miei capelli.
- Pensavo che mi piacerebbe ricordarmelo meglio. E’ passato troppo tempo. Ti dispiace?
Non ero certo che fosse una buona idea, ma era chiaro che la ragazzina timida di pochi anni fa era cambiata parecchio. Si fece seria, mentre le sue mani mi tenevano il viso. Si accostò al mio orecchio e mi sussurrò - Ti voglio….. per poi cercare la mia bocca e sfiorarla con le sue labbra. Le mie mani correvano lungo le sue cosce morbide
- Aspetta… Fra…. La tua amica…
Si fermò un attimo e mentre mi guardava dritto negli occhi mi disse – Non ti preoccupare…. Dopo arriva anche lei…
E ricominciò a baciarmi mentre con una mano cercava di raggiungere il cazzo attraverso i jeans.
Arretrò leggermente, riuscendo così a slacciarmi cintura e pantaloni. Poi si alzò per abbassarmeli e togliermeli. Mi trovavo così, nudo dalla vita in giù, sul divano della mia ex segretaria con lei inginocchiata tra le gambe che mi guardava mentre mi segava lentamente e, ogni tanto, si infilava la mia verga in bocca. Fu allora che notai Susanna sulla scala. Era in piedi nella penombra, in mutande e reggiseno. Una mano era vicina al viso, con un dito in bocca, mentre l’altra aveva scostato gli slip e si muoveva vistosamente. Quando si accorse che l’avevo vista si fece avanti, mettendosi alla luce. Ci guardavamo fissi negli occhi. Se ne accorse anche Francesca, che però sembrò non curarsene. Si alzò in piedi e si tolse il poncho. Non aveva nulla sotto. Venne verso di me e si impalò sul mio cazzo, iniziando a muoversi lentamente. Smisi di guardare Susanna per concentrarmi su di lei.
- Mi piace… mi piace sentirti dentro… dimmi che avevi voglia anche tu…
- Si… tanta…
- Lo sapevo… sei un porco… a cosa stai pensando? Al mio culo come una volta?
Non le risposi ma le afferrai forte i seni facendole uscire un gemito. Continuava a muoversi lentamente, sfilandosi quasi del tutto dalla mia verga per poi farla scivolare dentro di nuovo fino in fondo.
- Che bel cazzo che hai… mi è mancato tanto… ti piace scoparmi, vero?
- Si… mi piace da morire
- E ora vuoi scoparti anche la mia amica vero? Dai… dimmelo…
La sua amica in realtà era uscita totalmente dai miei pensieri. Guardai verso la scala ma non era più là. Susanna si era avvicinata a noi e si stava accomodando sul divano. Si era spogliata completamente non ci staccava gli occhi di dosso. Sembrava ipnotizzata. Iniziò ad accarezzare Francesca e poi la baciò. Prima con baci piccoli e veloci, poi infilandole la lingua in bocca. Francesca aveva smesso di muoversi e si stava godendo le attenzioni dell’amica. Pensai stupito che fossero amanti da tempo. Scoprii poi che tra loro non era mai accaduto nulla, anche se Fra sapeva che lei era bisex. Mentre continuavano a baciarsi, Susanna le prese una mano e se la portò in mezzo alle gambe. Ora Francesca accennava a qualche movimento sulla mia asta mentre mi contendevo il suo seno con Susanna. Dopo qualche istante la volle tutta per se’. Era chiaro che aspettava quel momento da molto tempo. Prese la testa dell’amica e la guidò verso di lei, facendola sfilare da me. Ora Susanna era sdraiata e Francesca era sopra di lei. Si baciavano con passione tenendosi una mano tra i capelli e una tra le gambe. Rimasi a guardarle mentre si contorcevano e gemevano.
Susanna si mosse in modo che Francesca si trovasse sdraiata, poi scivolò tra le sue gambe ed iniziò a leccarle la figa. Fra aveva gli occhi chiusi, la bocca aperta, il respiro affannato mentre la testa si muoveva lentamente a destra e a sinistra. Ero troppo eccitato. Mi misi dietro la sua amica ed iniziai a percorrere l’interno coscia, salendo verso la sua figa bagnatissima. Entrai con un dito, poi due. Rispondeva ai miei movimenti con quelli del suo bacino. Allora la presi per le caviglie, costringendola a stendersi un po’ di più e poi la penetrai. Cercai di muovermi sincronizzando il mio movimento con quello della sua lingua, che percorreva il solco di Francesca con un ritmo costante mentre tre dita entravano e uscivano rumorosamente dal suo sesso. Stava godendo, molto. Ora aveva gli occhi aperti e mi guardava mentre stavo scopando la sua amica. A quel punto venne, urlando tutto il suo piacere. Un orgasmo intenso, con il suo corpo che iniziò a vibrare e ad avere degli spasmi. Fu solo allora che Susanna si girò verso di me.
- Dai… più forte… sborrami dentro… dai…
Aumentai il ritmo, con colpi decisi. Godeva stringendo i fianchi di Francesca che le accarezzava i capelli e teneva gli occhi fissi nei miei. Venni accasciandomi su Susanna e Francesca si mosse per raggiungere la mia bocca e baciarmi con passione, mentre ancora avevo il fiato corto ed il cazzo infilato nella sua amica. Riuscì ad alzarsi. Susanna era ora sdraiata sul ventre, con gli occhi chiusi e completamente immobile sul divano. Respirava forte. Dalle gambe allargate colava il mio seme.
Francesca era in piedi davanti a me. Mi sorrideva.
- Ti avevo detto che oggi sarebbe stata una giornata divertente, vero?
Non aspettò una risposta. Si inginocchiò e prese in bocca il mio cazzo che aveva ormai perso quasi tutta la sua erezione. Lo succhiò per un po’ molto dolcemente, provocandomi dei sussulti.
- Dai… vieni di sopra. Stanotte resti con me, vero?
- Sai che non posso…
- Comunque tu non te ne vai prima di avermi scopata per bene. Ora sono molto gelosa di Susy.
Mi prese per mano e mi portò in camera sua, lasciando la porta aperta. Più tardi, mentre mi godevo il suo culo morbido, vidi di nuovo Susanna che si masturbava sulla porta. Non si unì più a noi.
Tornai a casa piuttosto tardi e non ricevetti alcun messaggio da Francesca per un po’ di giorni. Poi un whatsapp.
- Ci vediamo a cena da me martedì sera?
- Si, va bene
- Ci sarà anche Susy. Non ti dispiace vero?
- Ok
«male. molto male.»
«Mi é piaciuto. .. Anche se negli altri ho trovato un qualcosa in più. .. Ora aspetto di leggere come é andata la cena..»