Ormai diversi anni fa ho fatto l'Università. Non sono mai stata una studentessa modello, mi barcamenavo tra studio e lavoro, per cui non avevo mai ottimi voti, ma me la cavavo. A volte avevo usato mezzucci tipo andare scollata a un esame quando sapevo che il professore avrebbe gradito, ma nulla di più. C'era un esame in particolare, però, che proprio non riuscivo a passare. Linguistica italiana. Ero già al terzo tentativo, ma ogni volta andava male. Decisi di chiedere un colloquio. Quando arrivai nello studio il professore mi fece accomodare poi con una scusa si alzò dalla sua scrivania per prendere dei documenti e mi si strusciò contro. Pensai di essermi sbagliata. Lui un illustre professore di quasi 60 anni, non certo avvenente, non avrebbe mai fatto una cosa così a una ragazza di vent'anni. Mi sbagliavo. Mi iniziò a dire guardando i miei compiti che io ero un caso disperato, che se non ero in grado di studiare non era colpa sua, che mi sarei dovuta impegnare molto di più. Io gli risposi che mi stavo impegnando al massimo, ma che proprio non riuscivo a passare il suo esame. Lui allora mi disse che si era anche accorto che io avevo copiato e che mi avrebbe potuto denunciare. Mi iniziò a salire l'ansia perchè in effetti all'ultima prova qualche bigliettino lo avevo. Mi disse che voleva però essere buono con me, che capiva che ero una brava ragazza. Mi chiese cosa ero disposta a fare. Come si risponde a una domanda di questo tipo? Iniziai ad avere paura. Mi disse che gli sarebbe bastato pochissimo, solo una mia piccola prova di buona volontà. Che dovevo fargli vedere le tette mentre lui se lo tirava fuori. Io risposi che se non mi avesse toccata, lo avrei fatto. Mi tirai su la maglietta e lui si tirò fuori quello che era un cazzo niente male, non ancora duro, ma niente male. Iniziò a menarselo e bussarono alla porta. Lo guardai terrorizzata mentre lui rispondeva "un attimo". Mi disse di infilarmi sotto la sua scrivania e di stare zitta e buona. Non so nenche io perchè feci quello che mi aveva chiesto. Mi infilai sotto e lui mi intrappolò tra le sue gambe con ancora il cazzo fuori. Fece entrare chi aveva bussato ed era il suo assistente. Parlarono per diversi minuti di lezioni ed esami. Lui nel frattempo mi prese la testa e me la sbattè sul suo cazzo. Mi tappò il naso fino a che non aprii la bocca e me lo infilò dentro. Faticavo a respirare da quanto me lo teneva premuto. Mi stava scopando la bocca mentre l'assistente parlava con lui. Prima che finissero di parlare, mi venne in bocca, ma comunque non mollò la presa della mia testa e dovetti ingoiare tutto, fino all'ultima goccia. A quel punto congedò l'assistente e mi fece uscire. Sputai il suo sperma orrendo e mi pulii la bocca, lui sorridendo mi disse "Dai che tutto sommato con questa interrogazione orale hai recuperato. Ora ti posso promuovere" Dopo avermi firmato il libretto uscii. Mi trovai di fronte l'assistente che sorridendo mi disse "Promossa?" Poi si mise a ridere ed entrò di nuovo nello studio.
Il professore universitario
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Aggiunto: 3 anni fa
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Prime Esperienze
Confessioni
«eheheh sei tremenda... ma certamente ottenere cio che vuoi»
«Ooooh Ben tornati Mami! mi mancava un racconto come si deve!»
«Allucinante... Ma mi è venuto barzotto!»