Una volta io e mia moglie pensammo di andare a fare una gita fuori porta. Eravamo da poco che ci eravamo trasferiti per lavoro e ancora non conoscevamo i posti. Volevamo andare in treno verso la zona delle cinque terre, quindi chiedemmo a un nostro collega d’ufficio, che era del posto, il quale disse che quel fine settimana sarebbe andato a trovare sua sorella che aveva una specie di fattoria in una zona collinare e quindi ci propose di andare anche noi.


Eravamo un po’ titubanti e lui ci disse che era un bel posto, lontano dalla città, raggiungibile in un paio d’ore di macchina.


Io chiesi se la sorella fosse d’accordo, visto che lui portava degli estranei e Guido, il collega, rispose che dal momento che la sorella e il marito erano quasi sempre da soli, gli faceva piacere vedere delle altre persone.


Tuttavia, dal momento che noi ancora non avevamo la macchina e non potendo affrontare il viaggio, declinammo l’invito.


Guido propose di andare con lui, con la sua... 126.


Era una bella macchinina, vecchia, ma lui la teneva a posto. Io e mia moglie ne parlammo e subito dopo decidemmo di andare, anche perché col caldo che c’era in città non potevamo di certo rimanere chiusi in casa.


Allora abitavamo in un appartamento condiviso con altri studenti. Noi avevamo una camera, ma eravamo alla ricerca di una casa solo per noi. Gli affitti erano altissimi ed era difficile trovare una casa solo per noi.


Comunque sia, Guido ci venne a prendere nel primo pomeriggio di venerdì. Noi ci facemmo trovare già sotto casa, pronti per partire.


Fermata l’auto davanti a noi, Guido ci guardò... forse dubbioso, ma non disse nulla.


La sua 126 era un tantino... stretta, dal momento che Guido aveva messo una borsa sul sedile posteriore, quindi fui io a salire dietro, mentre mia moglie prese posto davanti.


Partimmo tranquillamente prendendo a chiacchierare. Mia moglie se ne stava tranquillamente seduta con le cosce quasi del tutto scoperte, dal momento che lei indossava un vestito corto.


Vedevo che Guido, di tanto in tanto, lanciava delle occhiate verso le cosce di mia moglie. A me sembrava del tutto lecito dal momento che lei non faceva nulla per coprirsi. 


Sinceramente io sono stato sempre un tantino geloso. Pensavo che una volta sposati, mia moglie era una proprietà privata. Tuttavia non volevo fare la parte di Otello, quindi non dissi nulla.


Dopo circa un’ora di macchina, Guido chiese come mai non avessimo portato alcuna borse, un cambio di vestiti, qualcosa da indossare in caso ci fossimo sporcati.


Io e mia moglie rimanemmo come due scemi. Non ci avevamo pensato affatto, anche perché, visto che dovevamo anche dormire dalla sorella, almeno qualcosa per la notte avremmo potuto portarla.


Mia moglie, per non far capire a guido che ce n’eravamo completamente dimenticati, volendo fare la parte del leone disse che noi eravamo abituati a dormire nudi e quindi il pigiama non ci serviva.


Guido non disse nulla, continuando a guidare. Ad un certo punto io, che ero seduto di traverso dietro, guardai mia moglie per chiedere spiegazioni con gli occhi, dal momento che ciò che aveva detto non era affatto vero. lei fece un cenno come per volersi scusare del fatto che non sapeva cosa dire.


Giungemmo nella casa della sorella di Guido intorno alle 18. Il luogo era magnifico. Antonella e Giorgio, la sorella e il cognato di Guido, vivevano in quel luogo assieme ai due figli, Lucia e Lello, che in realtà di chiamava Raffaele. Avevano degli animali dai quali tiravano fuori di che vivere, perché portavano il latte alla latteria sociale dove facevano i vari formaggi, latticini, crescenze, mozzarelle. Avevano anche degli alberi da frutta e ciò che raccoglievano lo portavano al mercato del luogo. Inoltre avevano dei filari di vite. Insomma la loro era una vera fattoria dalla quale tiravano ti che vivere abbastanza tranquillamente.


Quando arrivammo, i padroni di casa ci fecero le feste. I bambini ci accolsero gioiosamente e trascorremmo con loro la serata allegramente.


Di fecero dormine un una camera dove c’erano due letti separati e mia moglie non dormì affatto nuda, ma tenne addosso reggiseno e mutandine.


Il giorno dopo Guido ci chiese se volevamo andare a rinfrescarci un pochino al fiume che scorreva poco distante dalla fattoria.


Io e mia moglie ci guardammo perché... non avevamo nulla da indossare per l’occasione. Tuttavia Guido prese dei pantaloncini e due magliette da basket, quelle senza maniche tipo canottiera, dicendo di indossarli in modo da potere prendere il sole.


Andammo nuovamente in camera e ne uscimmo fuori con quella roba addosso. Vidi che il seno di mia moglie ballonzolava ad ogni movimento, segno che non aveva indossato il reggiseno sotto la canottiera. Le chiesi spiegazioni e lei rispose che così si sentiva più libera nei movimenti. 


Giungemmo al fiume che altro non era che un piccolo rio. Il luogo era bellissimo. Tutt’intorno c’era l’erba e sembrava un’oasi di pace. In lontananza si sentiva lo scampanellio dei campanacci delle mucche, ma non c’era anima viva.


Il sole si faceva già sentire. Noi eravamo distesi sull’erba, poco distante dalla riva, gustandosi quel tepore che man mano si trasformava in caldo e poi caldissimo.


Mia moglie fece un’osservazione, del tutto lecita, che avremmo dovuto portare il costume da bagno in modo da prendere il sole come si deve. Ad un certo punto mia moglie disse che aveva in collo incriccato, cioè lo sentiva con i muscoli tesi per cui mi chiese di farle un massaggio. Io non ne volevo sapere perché volevo starmene tranquillo e lei chiese a Guido di farle il massaggio. Guido mi diede un’occhiata, forse per vedere se io fossi d’accordo, quindi gli veci cenno di si. d’altronde non c’era nulla di male. 


Mia moglie si mise a pancia in giù e guido prese a massaggiarle il collo. Tuttavia il movimento non veniva molto bene, quindi Guido le disse di stare seduta in modo che lui da dietro avrebbe potuto lavorare meglio.


Mia moglie si mise sedute e Guido prese a massaggiarle il collo da dietro, stando quasi a contatto col corpo di mia moglie. 


Mi misi in allarme per via della mia gelosia, ma poi pensai che in effetti Guido le stava solo massaggiando il collo. Chiusi gli occhi e cercai di non pensare a nulla.


Passarono forse una decina di minuti quando, perché sentivo le risatine di mia moglie e la sua voce che si era fatta calda. Non aprii gli occhi perché volevo vedere cosa stesse facendo.


Attraverso le ciglia vidi che guido, oltre a farle i massaggi al collo, le dava anche dei bacini sul collo e utilizzava la lingua per stuzzicarle le orecchie.


Vedevo che a mia moglie piaceva e io rimasi basito. Ero geloso, ma... non sapevo cosa fare perché lei era... consenziente.


Vidi che Guido mi dava delle occhiate, forse per assicurarsi che io stessi dormendo. Non mossi nemmeno un muscolo. Continuai a guardarli attraverso le ciglia socchiuse. Vedevo che entrambi sorridevano e parlavano sottovoce per non farsi sentire da me. E se Guido mi guardava di tanto in tanto, mia moglie non mi guardava affatto. Se ne fregava altamente se io mi fossi accorto di ciò che stavano facendo.


Vidi che Guido, partendo dal collo era già arrivato alle spalle per poi massaggiarle i deltoidi e passare subito... al seno. I capezzoli delle tette di mia moglie erano dritti, lo si capiva attraverso la leggera canottiera e anche per il fatto che lei non aveva indossato il reggiseno.


Lui le baciava il collo con molto ardore e le palpava le tette sfacciatamente. Fu in quel momento che io decisi d’intervenire. Ma non feci delle scenate plateali. Mi limitai soltanto a sbadigliare facendo credere loro che non mi ero accorto di niente ma che era ora di smetterla.


Immediatamente i due si composero, tuttavia mia moglie aveva i capezzoli molto duri. Ad un certo punto lei disse che aveva voglia di fare un bel bagno. Io non dissi nulla, ma volevo vedere come avrebbe fatto, dal momento che sapevo che non indossava il reggiseno.


Guido si propose di andare alla fattoria a prendere dei costumi da bagno, ma mia moglie, guardandomi come se volesse lanciarmi una sfida disse che potevamo fare il bagno nudi, dal momento che eravamo da soli e non c’era nessuno che potesse guardarci.


Io non dissi nulla, volevo vedere se davvero lei avesse avuto la faccia tosta di mettersi nuda davanti a un altro, con me presente.


Senza aggiungere altro, si sfilò la canottiera rimanendo a torso nudo, poi abbassò i pantaloncini e... vidi che non indossava nemmeno le mutandine. E con aria tranquilla ci invitò a spogliarci. Io dissi che non avevo nessuna voglia di bagnarmi mentre Guido, prima di togliersi i vestiti mi diede un’occhiata come per chiedere il permesso. Gli feci cesso di si, quindi si spogliò.


Appena fu nudo, mia moglie, guardandogli il pene, disse “mamma mia che bel pisellone che hai”. Io rimasi basito perché non conoscevo mia moglie da quel lato. Cioè non aveva mai manifestato apprezzamenti su altri uomini prima di allora. Forse perché Guido era un nostro collega e che quindi con lui avevamo un po’ di confidenza, ma solo un po’. Notai che il pene di Guido era semi rigido, nel senso che non era completamente dritto, ma non era nemmeno moscio. Entrambi si diressero verso il rio. E dal momento che l’acqua era bassissima, presero a bagnarsi con le mani, l’uno con l’altro. Io li guardavo e sentivo dentro di me un rimescolio tremendo. Non capivo cosa mi stesse succedendo. Ero geloso ma... guardare mia moglie nuda davanti a un altro uomo anch’egli nudo, mi faceva... eccitare tremendamente.


Dopo un po’ i due vennero nuovamente a sedersi sull’erba. A quel punto Guido non poteva nascondere la sua eccitazione. Si era disteso supino con il pene dritto, come se fosse un obelisco.


Io ero a bocca aperta perché il pene di Guido era... due volte il mio, sia come lunghezza che come diametro. Guardai mia moglie e vidi che lei era come... affascinata da quello scettro. Non dissi nulla perché anch’io ero meravigliato.


Ad un certo punto mia moglie disse forte... ho voglia di fare l’amore. La guardai perché sapevo dove voleva andare a parare. Con lo sguardo fece cenno a Guido. Vidi i suoi capezzoli durissimi, segno che era eccitatissima, quindi le feci segno con gli occhi che sapevo di già che l’avrebbe chiesto.


Senza dire altro, mia moglie si girò verso Guido dicendogli... vuoi fare l’amore con me? Guido rimase a bocca aperta. Mi guardò e io gli feci un’espressione come se non me ne fregava un accidenti.


Mia moglie, senza aspettare risposta, rotolò verso Guido prendendogli il pene in bocca. Glielo spompinò per bene e poi si impalò su di lui iniziando a fare su e giù accelerando il ritmo come una forsennata per poi urlare di piacere mentre Guido, emettendo dei sospiri, si scaricava dentro di lei.


Entrambi chiusero gli occhi l’uno accanto all’altra mentre io... rimasi come un broccolo a guardare. Dopo nemmeno cinque minuti, mia moglie si portò nuovamente accanto a Guido. Questa volta lo baciò in bocca con tanto di lingua. E mentre lo baciava, mi guardava per farmi capire che mi stava mettendo le corna.


Vidi che Guido era nuovamente in tiro,  questa volta mia moglie si sdraiò sull’erba mettendosi a cosce larghe dicendogli... dai chiavami, fottimi forte, sborrami dentro, mettimi incinta.


Guido la penetrò e iniziò a stantuffarla. Io mi eccitai tantissimo nel vedere mia moglie che lo incitava a scoparla e a farle male, che mi spogliai per poi... tirarmi una sega.


Raggiunsi l’orgasmo, ma ero ancora eccitato, quindi continuai a masturbarmi. Mia moglie raggiunse l’orgasmo un paio di volte prima che Guido la riempisse nuovamente di sborra. E fu lì che io godetti una seconda volta.


Ci addormentammo tutti e tre e quando aprii gli occhi, vidi mia moglie accanto a me che mi guardava radiosa. Mi disse... grazie. Le chiesi il motivo, e lei rispose... per avermi permesso di godere così tanto. Con te non avevo mai raggiunto una tale intensità. La capii benissimo perché in effetti il pene di Guido era due volte il mio.


Anche guido mi guardava. Aveva uno sguardo come... vergognoso, forse voleva scusarsi, ma io dissi loro... bene, adesso siete amanti, quindi potete fare l’amore tutte le volte che ne avete voglia.


Mia moglie mi abbracciò baciandomi.


Tornammo alla fattoria dove trovammo già il pranzo pronto. Mangiammo e ci divertimmo molto. Nel primo pomeriggio andammo a distenderci e dal momento che non avevo visto mia moglie recarsi in bagno, le feci una domanda... ti sei lavata dopo che Guido ti ha riempito la figa di sborra? Lei, candidamente rispose di no. e io... e se per caso ti avesse messa incinta? E lei, ancora candidamente... vorrà dire che avremo un bel bambino.


Appena disse quelle parole, sentii nuovamente il mio pene ingrossarsi. Ma cosa mi stava capitando? Possibile che io, da geloso che ero, ero contento che mia moglie mi mettesse le corna e si facesse mettere incinta da un altro? Eppure la situazione era ben visibile. Ci addormentammo senza pensare a niente. Al risveglio prendemmo il caffè e ci preparammo per la serata. 


La sorella e il cognato di Guido avevano preparato un agnello da mettere sulla brace. Mangiammo e ci divertimmo tantissimo. E mentre mangiavamo, parlavamo, ci raccontavamo delle barzellette. Per fortuna che i due ragazzini erano andati a letto, perché a un certo punto mia moglie e Guido, che erano seduti l’uno accanto all’altra, presero a darsi dei baci in bocca davanti a me e agli altri.


La sorella di Guido mi guardò scuotendo la testa in segno di spiegazioni. Disse che loro due erano amanti. Sia lei che il marito presero a ridere, ma non dissero altro.


Quando andammo a letto, a notte inoltrata, mia moglie mi chiese se volevo fare l’amore con lei. L’abbracciai e la baciai. Facemmo l’amore, ma non credo che lei abbia raggiunto l’orgasmo come con Guido.


Il giorno appresso aiutammo i due fattori a raccogliere della frutta e a fare delle cose prettamente da fattoria. Al momento di andar via, verso le 18, ci regalarono una cassetta di frutta mista.


All’atto di salire in macchina, mia moglie si sedette dietro e visto che non c’era più la borsa di Guido, lei si sedette al centro del sedile, mettendo una gamba dietro al sedile dove ero seduto io e l’altra dietro al sedile dove era seduto Guido.


Il suo vestito, dal momento che era cortissimo, le si arrotolò in vita, quindi lei aveva la figa completamente esposta essendo a cosce spalancate. Era una visione stupenda che metteva il sale sulla coda a tutti coloro che l’avrebbero vista.


Verso la metà del percorso Guido si fermò su una piazzola di sosta. Io chiesi spiegazioni e lui disse... non ce la faccio a vedere tua moglie con le cosce spalancate e la figa in mostra, la devo chiavare.


Detto, fatto, la fece scendere, la fece appoggiare sul cofano e, tiratole in vestito completamente su, se la chiavò incurante delle macchine che passavano e che avrebbero potuto vederli.


Io ero eccitatissimo e avevo la tentazione di segarmi, ma farlo lì in strada, mi sembrava brutto, quindi mi limitai a guardarli facendo accrescere l’eccitazione in me.


Giungemmo a casa verso le 20. Una volta saliti, mia moglie andò a farsi una doccia mentre io preparai una cena leggera, un paio di toast a testa. Andammo a letto molto contenti.


In ufficio non dicemmo niente a nessuno chiaramente. Tuttavia con Guido ci si vedeva al momento di andare a prendere il caffè. Lui veniva a chiamarci, dal momento che lavorava al piano superiore al nostro, quindi andavamo assieme al bar. 


Non era raro che mia moglie mi chiamasse nel suo ufficio, visto che ogni impiegato aveva un proprio ufficio, dicendomi che era arrivato Guido per andare a prendere il caffè, quindi quando io entravo nell’ufficio di mia moglie, trovavo lei a cosce spalancate sulla scrivania mentre Guido se la chiavava, incuranti che qualcuno sarebbe potuto entrare all’improvviso vedendoli all’opera. E quando io vedevo quella scena, io lo tiravo fuori e mi masturbavo guardandoli. 

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