L’ultima volta diversi lettori mi hanno suggerito ordini da dare a Patrizio. Ne ho scelti un paio, i più interessanti per questo punto della storia, e li ho mischiati insieme. Ecco a voi:
Erano diversi giorni che ordiniperte non si faceva vivo. Patrizio ne era lieto… Quasi sempre. Alcuni momenti controllava la mail nella speranza di leggere quel nome, di ricevere nuovi ordini.
Quel qualcosa in lui desiderava ardentemente e ben presto venne accontentato.
“Ti sono mancato?” Inizia a la mail “Ho un nuovo ordine per te… So che ti piacerà. Ricorda sempre che se non ubbidirai fino all’ultimo ordine tutte le persone a te care riceveranno il tuo video.
Quello che voglio da te prima di tutto è che da questo momento tu non sborri più. Potrai godere solo quando io dirò che potrai.
Poi, domani, dalle 9 in poi non potrai più urinare. Ogni mezz’ora dovrai bere un bicchiere d’acqua mentre ogni due ore dovrai andare in bagno a masturbarti fermandoti un attimo prima di venire. Dovrai procedere così finché riesci a resistere, ma comunque non oltre le 19. Quando non riuscirai più a resistere potrai urinare ma mi dovrai dire l’orario. Non barare, me ne accorgerei. Sappi solo che meno ore resisti e peggiore sarà il tuo prossimo ordine… Metticela tutta.”
Patrizio deglutì.
– Tutto bene? – chiese sua moglie Daniela – Ti vedo strano…
– Sì sì, tutto ok…
Quel qualcosa in lui non vedeva l’ora di iniziare quel gioco.
Il giorno dopo si svegliò alle 7, come sempre e arrivò in ufficio poco prima delle 9. Corse in bagno per urinare e liberarsi in tempo. Si scoprì eccitato dall’idea di doversi trattenere, che fosse costretto a farlo da quella persona misteriosa tramite mail. Era così eccitato che decise di iniziare subito con l’altra parte dell’ordine. Iniziò a muovere la mano lungo l’asta che diventava sempre più dura. Abbassò completamente la pelle scoperchiando il glande. Quindi iniziò a masturbarsi immaginandosi implorare per poter pisciare. Implorava una persona ignota, con una maschera. Si perse in questa fantasia al punto da essere in pochissimi minuti sul punto di venire. Si fermò appena in tempo, mentre una gocciolina di liquido pre seminale già faceva capolino dalla punta della cappella. Fu frustrante ma piacevole. A fatica rimise il cazzo durissimo nei pantaloni, quindi andò nell’aria relax e bevve un bel bicchiere d’acqua.
Prese a lavorare ricordandosi di bere un bel bicchiere d’acqua ogni mezz’ora. Arrivato alle 11, dopo aver bevuto, tornò in bagno. Si chiuse dentro e tirò fuori il cazzo dai pantaloni. Iniziava a sentire un lieve bisogno di urinare, ma era facile da ignorare. Riprese a masturbarsi quindi. Fu più facile raggiungere un’erezione piena, ci vollero pochi movimenti della mano. Dopo un altro paio, una goccia di liquido pre seminale fece capolino dalla cappella e la usò per lubrificarsi mentre continuava a smanettarsi. Ben presto raggiunse l’orlo dell’orgasmo e si fermò di colpo. Frustrante, ancora, ma stare lì, pronto per provare piacere, lo eccitava oltre ogni immaginazione.
Tornò al suo posto e riprese a bere ogni mezz’ora. Non ebbe particolari problemi per un’altra ora, poi, intorno a mezzogiorno, iniziò ad avere un forte stimolo di urinare. Quando alle 13 andò in bagno per masturbarsi, sentì un’eccitazione mai provata prima. Da una parte un orgasmo inesploso che aspettava impaziente di farsi largo e schizzare, dall’altra la vescica piena sollecitava tutta la zona, compresa la prostata, amplificando ogni sensazione.
Era una vera tortura trattenersi e farlo mentre si masturbava era la tortura più bella che riuscisse a immaginarsi. Avrebbe voluto solo pisciare e sborrare copiosamente e invece non poteva fare nulla di tutto ciò. Si masturbò il cazzo di marmo e si portò in pochissimi secondi sull’orlo dell’orgasmo. Lasciò il pene un attimo prima di schizzare. Dovete aspettare 10 secondi prima di poterlo toccare di nuovo senza rischiare di sborrare. Quindi riprese a masturbarsi di nuovo. Non era costretto a farlo, ma semplicemente non riusciva a trattenersi. Gli piaceva troppo. Si portò al limite ancora una volta, quindi dovette mordersi con forza un labbro per riuscire a resistere. Sentiva lo sperma che spingeva dalle palle e l’urina dalla vescica, entrambi i liquidi desideravano schizzare con violenza dal suo cazzo, ma lui doveva tenerli dentro. Tornò quindi al suo posto e si preparò a resistere ancora.
Arrivato alle 14, mentre beveva l’ennesimo bicchiere d’acqua, capì che non poteva resistere oltre. Corse in bagno e finalmente pisciò. Fu fantastico. Sentiva l’urina scorrere lungo tutta una serie di muscoli sensibilissimi ed eccitatissimi. Fu la pisciata più lunga e piacevole della sua vita, dovette trattenersi per non gemere.
Sul finale della pisciata si rese conto che il cazzo gli stava venendo duro di nuovo. Dovette passarlo sotto l’acqua gelata del bidet per calmarlo. Quindi dovette avvisare ordiniperte, da bravo schiavo ubbidiente.
“Ho pisciato, sono le 14”.
Dopo dieci minuti arrivò già la risposta per mail.
“Mancano 5 ore all’appello, e dovrai scontarle. Intanto prosegui a masturbarti ogni due ore, ma togliti le mutande e tienile in tasca. Oggi non dovrai più indossare intimo. Alle 19 arriveranno nuovi ordini.”
Patrizio andò di nuovo in bagno e si tolse i pantaloni, quindi i boxer e rimase nudo dalla cinta in giù. Prese a masturbarsi di nuovo. Ormai bastava pochissimo per portarsi al limite. Qualche goccia di liquido pre seminale fece capolino. Quindi Patrizio attese di essersi calmato e indossò di nuovo i pantaloni, senza mutande, quelle le tenne in tasca. Non capiva perché quell’ordine, ma lo capì appena uscì dal bagno.
Non indossare le mutande faceva strusciare il cazzo sui pantaloni ad ogni passo, eccitandolo di nuovo. Al quinto passo si rese conto che il cazzo gli stava tornando barzotto e si vedeva distintamente dai pantaloni senza più i boxer a trattenerli. Si trovò a passare anche davanti alla scrivania della sua collega, quella dell’evidenziatore. Lo guardò con strani occhi, forse aveva capito? Patrizio corse al suo posto cercando di nascondere l’evidente erezione.
Fino alle 18 continuò a masturbarsi in bagno ogni 2 ore, andando ben oltre gli ordini ricevuti. Si portava allo stremo, sull’orlo massimo di un orgasmo sempre più imponente, più e più volte, godendo della frustrazione di quella negazione sempre più difficile. Ogni volta il ritorno al posto era sempre più un supplizio, col cazzo che strusciava sui pantaloni senza boxer.
Finalmente si fece l’ora per tornare a casa e alle 19 ricevette la mail di ordiniperte, dettagliata come non mai.
“Bentornato a casa. Ora fruga nel cassetto della biancheria di tua moglie e trova il perizoma più hot che trovi, quindi procurati 5 penne, una per ogni ora di resistenza mancata. Vai in bagno e spogliati, indossa il perizoma, mettiti a 4 zampe e quindi, spostando un po’ il perizoma del tuo culetto, infila una penna alla volta. Quindi, quando sono tutte e 5 nel tuo culo, abbaia ad alta voce. Semplice no?
Ah, fatti anche una foto col perizoma, voglio ridere di te.”
Patrizio rimase un attimo imbambolato fissando il messaggio. Quel qualcosa dentro di sé scalpitava per mettersi quelle penne nel culo e ubbidire in tutto e per tutto agli ordini. Mentre la parte che di solito si opponeva era troppo eccitata per negarsi quanto desiderasse quella situazione. Trovò prima di tutto le penne, quindi andò in camera da letto e frugò nel cassetto degli slip di sua moglie. Sapeva benissimo quali cercare, quelli che tanto gli piacevano. Stretti e sottili, merletto e pizzo, lo facevano arrapare come poco altro. Li agguantò e li mise in tasca.
– Tutto ok? – sua moglie lo incrociò mentre usciva dalla stanza e lesse sul suo volto qualcosa di strano.
– Ho un po’ di mal di pancia – mentí Patrizio – vado in bagno…
Corse in bagno e si chiuse dentro. Rapidamente si spogliò completamente nudo. Il cazzo era già in tiro e duro come il marmo, semplicemente immaginando cosa avrebbe fatto. Infilò il perizoma con un po’ di difficoltà. Gli andava molto stretto e infilandolo sentì un paio di volte un po’ di tessuto cedere, come sottoposto a piccoli strappi. Il cazzo non riusciva proprio ad essere contenuto da quel sottile pezzo di stoffa. Cercò di bloccarlo, ma le palle e il glande non riuscivano ad essere coperte.
Quindi si chinò a 4 zampe e si sputò sulla mano per poi lubrificarsi un po’ l’ano. Quindi appoggiò la prima penna che entrò con molta facilità. Questa era le prima ora da scontare, le 15. Anche la seconda entrò facilmente… Le 16. Già alla terza (le 17) l’eccitazione era ormai alle stelle. Sentiva quegli oggetti premere sulla prostata e stimolare quell’orgasmo che non ne voleva sapere di rimanere inesploso. Dovette respirare profondamente per calmarsi, ma il cazzo svettava duro come non mai, trattenuto a mala pena dal tessuto del perizoma di sua moglie. Quindi entrò la quarta penna, quella delle 18… Bastava l’ultima penna.
Patrizio la infilò con molta calma, cercando di non pensare troppo all’eccitazione, alla posizione, al fatto che poteva essere un cazzo, che poteva essere inculato a pecora… No, non doveva pensarci. Finalmente la penna entrò. Le 19. Aveva ubbidito.
– Patrizio mi è arrivata una mail da ordiniperte – disse improvvisamente sua moglie da dietro la porta.
Patrizio trasalì. I muscoli del suo ano si contrassero con forza costringendo le penne a sfregarsi senza pietà sulla sua prostata e causandogli un pericolosissimo avvicinamento all’orgasmo.
– Dice che c’è un pacco in giacenza per me… Hai ordinato qualcosa?
Quel bastardo lo stava torturando. Patrizio si rilassò, ma ormai il processo era quasi partito. Dovette mettersi una nocca dell’indice tra i denti e mordersela con forza per trattenersi.
– Mi senti? – lo incalzava la moglie, ma lui lì a quattro zampe, con indosso solo il perizoma di lei e cinque penne ficcate nel culo non poteva rispondere, doveva concentrarsi sul non sborrare. Ordiniperte infatti non aveva ancora autorizzato l’orgasmo e lui voleva obbedire.
Finalmente l’orgasmo fu domato.
– Non ho ordinato nulla – rispose finalmente – sarà uno scam…
Sua moglie se ne andò abbastanza convinta. Patrizio si lasciò cadere su un fianco. L’unica cosa che desiderava ora era concedersi una sborrata clamorosa… Ma non poteva. Si sfilò le penne dal culo e si fece la foto che poi mandò a ordiniperte.
“In allegato la foto richiesta. In attesa di nuovi ordini…”
Questa storia non è vera, non è accaduta, ma Patrizio esiste. È un lettore proprio come te. I prossimi ordini che riceverà Patrizio dipendono da te. Scrivili nei commenti o mandami una mail a nuovomenestrello@gmail.com. Scopriamo insieme cosa può fare Patrizio per noi.
«Fantastico come vorrei tanto essere Fabrizio.»