Ma per quella giornata non potevo lamentarmi: avevo toccato le sue tette, visto la sua fica pelosa e strusciato il mio cazzo in mezzo alle sue gambe per poi spruzzarci sopra. Ma questo giá lo sapete, sempre se avete letto il racconto "La Prima Schizzata Estiva" che precede questa storia e che trovate su questo sito nel mio profilo. Se cosí non fosse, vi consiglio di dargli un'occhiata. Altrimenti continuate la lettura tranquillamente, questo racconto tutto sommato é indipendente dall'altro.
Quindi torniamo a quel giorno, ecco la storia:
La guardo chiudere la porta della cabina, osservo un'ultima volta il suo culo e le sue lunghe gambe lisce, quelle gambe su cui due minuti prima aveva spalmato con le sue mani la mia sborra come fosse crema solare. Non potendo farsi una doccia, aveva pensato che quello fosse il miglior modo per "pulirsi" senza dare nell'occhio. Rimango ancora qualche minuto nella cabina, ed aspetto che il mio cazzo si ammosci del tutto per potermi rimettere il costume. Poi prendo una magliettina dal tavolino, forse era la sua o di una delle sue amiche e me la passo sul pisello per pulirlo alla meglio. Qualcuna dopo avrebbe trovato delle inspiegabili macchie.
Dopo un paio di ore, io ed i miei amici, siamo sul Bus che ci riportata a casa. Per tutto il viaggio non faccio che pensare a lei, non che fosse la prima volta che una ragazza mi masturbava, ma certamente fu una delle poche con tanta intrapendenza che aveva pianificato tutto: la scusa della passeggiata, la cabina ed infine quella sega!
Di norma infatti ero io, soprattutto a scuola, che con scuse di vario genere cercavo di portarmi in bagno le mie compagne per cercare di rubare qualche bacio o qualche toccata di fica, ma non quella volta.
Comunque l'estate non poteva iniziare in modo migliore, ero stato promosso e l'anno successivo il diploma sarebbe stato mio, prima settimana di ferie e giá una ragazza appena conosciuta mi aveva omaggiato di una grande ed elaborata sega, si... le vacanze promettevano davvero bene!
Il giorno dopo, al mare, arrivo organizzato portandomi un preservativo. Questa volta me la sarei davvero scopata Milena, non mi sarei accontentato di farmi masturbare con le sue mani delicate. Avrei trovato posto e situazione per metterglielo dentro a quella sua fica. Il giorno dopo, quindi, la giornata inizia come sempre: il Bus che passa a prenderci sotto casa, quasi un'ora di viaggio verso la costa Laziale ed infine arrivo. Allo stabilimento balneare cerco subito Lei, dovevo mostarmi intraprendente ma non troppo.
Non volevo pensasse, per quanto fosse vero, che volevo solo il suo buchetto e che fossi un morto di fica. Cosí passiamo l'intera mattinata trascorrendo il tempo con le solite cose che fanno i ragazzi in spiaggia: racchettoni, prese in giro, pallone, chiacchiere sotto l'ombrellone e roba simile. Fino a quando, dopo pranzo, chiedo a Milena di fare una passeggiata per digerire il pranzo. Non se lo fa ripetere due volte, prende la sua borsetta ed il telo da mare, io il mio marsupio (a quei tempi andava di moda) e ci allontaniamo dal gruppo.
Iniziamo a passeggiare sulla spiaggia, volevo allontanarmi il piú possibile da tutto e da tutti. E mentre parliamo di tutto un po', la mia mente torna al giorno precedente, quando ho visto per la prima volta Milena nuda... le sue tette fresche e sode, ma anche la sua meravigliosa fica piena di peli. A quei tempi non era ancora di moda rasarsela, per fortuna. Giá... perché se c'era (se c'é) una cosa che in una ragazza mi fa drizzare il cazzo, é la fica naturale, quella pelosa. E quei pensieri che attraversavano la mia mente, uniti agli sguardi che la stavano spogliando, iniziano a farmelo gonfiare.
Milena intuisce qualcosa, tanto che dopo una lunga passeggiata, mentre camminiamo, mi chiede cosa vogliamo fare.
«Come cosa voglio fare? Niente in particolare... solo stare un po' con te» provo a mentire.
«Sicuro? Perché quel gonfiore che hai nei boxer sembra avere un altro programma...» risponde Lei spavalda come sempre.
A quel punto é meglio giocare a carte scoperte per evitare di fare la figura del novellino.
«OK... ma... che vuoi che ti dica Milena? Ieri mi hai chiesto se mi piacevi ed ora l'inquilino qui sotto mi sembra ti abbia risposto, si é anche messo sull'attenti...» gli rispondo indicando il mio cazzo
«sei carina e non poco, lo sai ed io non posso smettere di guardarti» concludo con la massima sincerità, i complimenti di norma fanno effetto, ed avevo fatto centro, essere diretto e cristallino, ma non volgare, avrebbe funzionato.
Ed infatti lei apprezza non poco quanto gli dico, perché ci fermiamo qualche minuto, si mette di fronte a me e mentre una mano si fa strada nei miei boxer, mi dà un bacio, un lungo bacio, mentre la sua mano continua a toccare il mio pisello ormai dritto e gonfio. Poi lei si guarda attorno e prende di nuovo la situazione in mano... in tutti i sensi. Si stacca da me, mi guarda per un po' e dopo qualche secondo si toglie il reggiseno. Il mio cazzo pulsa nell'ammirare quello splendido panorama, due tette gonfie bianche, segno evidente di un'abbronzatura non in topless e due areole pronunciate.
Davvero eccitante!
Poi come una squillo di alto borgo, si toglie lentamente anche la parte bassa del costume: gli slip. Anche lí un'immagine da urlo: la sua fica pelosa con dei contorni bianchi. Il sole non aveva mai battuto da quelle parti. Sento già le palle esplodore, dovevo prenderla e mettergli dentro tutto quel carico di sperma che avevo accumulato in due giorni. Ma quando provo ad avvicinarmi, lei sorride, prende la maschera da sub dalla sua borsa e si butta nel mare. Mi fà un cenno per seguirla ed io non me lo faccio ripetere due volte. Mi tolgo il costume, spunta fuori il mio cazzo dritto e poco dopo sono in acqua con Milena.
Mi ricordo un milione di sensazioni legate a quel momento. Tra le tante, quella di sentire il mio pisello in libertá che fluttuoava nell'acqua. Una lenta sega naturale che ancora oggi mi piace concedermi. Avrei potuto sborrare in qualunque istante quella volta. Se le mie palle si fossero staccate dal mio cazzo, per quanto erano gonfie avrebbero galleggiato! Ma non sarei mai venuto se non nella fica di Milena. Mi avvicino a lei e sento poco dopo il mio petto premere contro il suo seno, mentre il mio cazzo cerca di insinuarsi in mezzo alle sue gambe. Il tutto con il mare che ci cullava... masturbava!
Ci baciamo ancora ed ancora e poco dopo sento una strana sensazione di caldo sul mio pisello stretto nelle sue cosce. Stava pisciando sul mio cazzo. Quando poi la sua vescica é completamente svuotata, si stacca da me, si mette la maschera da sub e lascia che il suo corpo galleggi in mare, insomma, quello che comunemente viene definito il "morto a galla". Ma tanto morta non era Milena. Con la testa sotto l'acqua dirige le sue mani sul mio pisello in erezione. Inizia a farmi una sega in mare, percepisco le sue mani che inizialmente tolgono la pelle dalla cappella e successivamente inizia un movimento su e giú lungo l'asta del mio cazzo. Poi smette e si limita ad accarezzarlo aiutata dall'acqua. Potevo dire "ciao" all'idea di scoparmela, ero pronto per una lunga ed intensa sborrata marina. Ma lei come una maga o forse per pura fortuna, smette di masturbarmi e si mette in piedi di fronte a me. Inizia a baciarmi di nuovo mettendomi le mani sul sedere e mentre la mia lingua esplora ogni angolo della sua bocca, la mia mano fa altrettanto nella parte bassa di Milena, nel suo posto piú intimo. Tocco quel soffice pelo umido, sembra di sfiorare delle alghe, solo che le alghe quando le tocchi non ti fanno esplodere le palle. Inizio ad accarezzarla lentamente, cercando di infilare il mio dito medio dentro le sue grandi labbra. Alla fine ci riesco, scivola con facilitá, inizio a muoverlo in senso antiorario e poi lentamente su e giú. La sento ansimare e mugulare strani suoni. Sentire poi le sue piccole labbra e tutta la parte dentro della sua fica pulsare, stringersi intorno al mio dito, mi fanno rendere conto che le avevo provocato un primo orgasmo. Passo quindi le mie mani sul suo seno, continuando a baciarla, ma lei mi ferma quasi subito, delicatamente mi stacca le mani dalle sue tette e con la sua mano destra afferra il mio uccello sempre piú gonfio. Non voleva farmi una sega, ma trascinarmi a riva usando il mio pisello come guinzaglio. Lo afferra con vigore, con sufficiente forza che la sua stretta spreme l'asta del mio pisello facendo uscire tutta la sborra incanalata dentro. Un primo lungo fiotto di sperma esce dalla punta della mia cappella finendo in mare, poi un secondo ed un terzo che finisce sul culo di Milena.
«ssshh... buono... non ancora Chase...» mi dice lei vedendo quelle spruzzate e mollando la presa per evitare che sborrassi ancora.
Così provo a trattenermi mentre la seguo in spiaggia, giunti a riva, prende l'asciugamano e lo distende sulla sabbia, con un gesto mi invita a sdraiarmi e poi mi chiede se lo avessi portato.
«Il preservativo é nel marsupio...»
gli rispondo.
Milena allunga la sua mano su di esso, prende il profilattico ed apre la confezione. Prima di mettermelo, tenendolo saldamente in una mano, con la lingua mi dà un'unica leccata lungo il mio cazzo per essere sicura che non perdessi l'erezione. E come avrei potuto? Avevo una cappella viola e non vedevo l'ora di scoparmela.
Quindi con estrema familiaritá lo infila sul mio pisello. Fà un piccolo massaggio alle mie palle ormai doloranti e lentamente si mette a cavallo sopra di me. Poi aiutandosi con una mano, si abbassa delicatamente sul mio pisello infilandoselo nella sua fica.
Sono dentro! Inizia a spingere con vigore, leggeri ma continui movimenti su e giú. Spinge con tanta forza che ho la sensazione che possa arrivargli in gola il mio cazzo.
Una, due, tre, quattro... cinque stantuffate di fica... avverto le piccole labbra che stanno avendo il loro secondo orgasmo pulsando contro il mio pisello e sento salire un carico di sperma lungo l'asta. Stavo sborrando alla grande, sento gli schizzi di crema calda riempire il presevativo e lentamente colare sopra la mia cappella... quattro, cinque, sei... sette lunghe ed interminabili spruzzate riempiono quel profilattico di sperma.
Quindi dopo l'ennesima colpo di bacino, ed il mio cazzo che ormai non schizzava piú ma si muoveva piú per riflesso che per altro, mi rendo conto che ormai il serbatoio delle mie palle é completamente vuoto e faccio alzare Milena da sopra di me.
Lei sfila la sua fica dal mio cazzo ormai ridotto ad uno straccio, si mette al mio fianco e concludiamo quella scopata con un lungo bacio.
Successivamente lei si alza e come se non ne avesse abbastanza, mi sfila il preservativo velocemente sensa curarsi di tutto lo sperma che cola sulle mie lungo il mio uccello e sulle palle. Poi chinandosi leggermente mi prende per mano e dice:
«Andiamo in acqua, te lo pulisco e torniamo indietro...».
Qualche minuto dopo abbiamo giá indossato il costume e mano nella mano ci dirigiami verso i nostri amici allo stabilimento.
Quello stesso giorno, quella stessa estate, ci mettiamo insieme, ma non duró molto, quando si é giovani le relazioni si consumano in fretta.
Siamo stati insieme per quasi un anno, per poi lasciarci l'estate successiva dove avevamo giá preso strade diverse.
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Aggiunto: 5 anni fa
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«Io invece ero al parco acquatico mia madre non c'era ero solo andai in camerino mi chiusi a chiave nessuno mi cercò. MI SPOGLIAI TUTTO PORTAI UN VIDEO PORNO E COMINCIAI CON LE GAMBE APERTE A MASTURBARMI . SU E GIU CAZZO CHE BELLO . SBORRAI DOPO 5 MINUTI INTENSI PIENI DI ORGASMI . LA CORRIERA STAVA PARTENDO IO ERO ANCORA LI NUDO CON LA SBORRA IN MANO . I VESTITI LI AVEVO LASCIATI FUORI MA NON CERANO PIÙ. ERO ECCITATISSIMO SCALZO NUDO AVEVO 13 ANNI. AVEVO VOGLIA DI UN ALTRA SCHIZZATA E QUINDI SBORRAI FORTE CAZZO SI»