Ciao, mi chiamo Matilde ho 26 anni e vivo in provincia di Caserta, qualche mese fa per motivi legati ai miei studi dovevo passare 2 settimane a Trento, bellissima città in cui ero stata altre volte e dove vive mia cugina Alessia; la figlia di mio zio Iacopo con cui ho uno splendido rapporto nonostante i suoi 39 anni.
Alessia è sposata con Filippo ed ha 2 figli di 14 e 16 anni, Samuele e Lorenzo.
Lei vive in una grande casa immersa nel verde poco fuori Trento e, visto che aveva tanto insistito, avevo accettato il sui invito per trascorrere a casa sua queste due settimane; stando un po' lontano dal centro di Trento avrei dovuto spostarmi un po’ di più ma almeno avrei risparmiato qualcosa sulla trasferta e il mio fidanzato Marco sarebbe stato un po' più tranquillo sapendomi a casa di mia cugina invece che da sola in un albergo.
Arrivai a casa di mia cugina nella serata di domenica, trovai tutta la sua famiglia ad accogliermi e passammo una bella serata tutti insieme, mi fecero vedere la mia camera che si trovava al secondo piano insieme alle camere dei ragazzi, ed andai a dormire perché l'indomani dovevo andare in città.
La giornata fu davvero calda e il sole splendeva in maniera meravigliosa, sbrigai le mie faccende e verso le 14 ero nuovamente a casa, visto il pomeriggio libero e lo splendido sole decisi di mettermi il costume da bagno che mia cugina mi aveva consigliato di portare e prendere un po' di sole in giardino.
Verso le 15 quando Alessia rientrò si unì a me e chiacchierammo un po' mentre i raggi del sole ci accaldavano.
Di tanto in tanto mi accorsi che Samuele e Lorenzo, passando dalla porta finestra del soggiorno che affacciava sul giardino, si fermavano a volte anche un po' troppo a guardare fuori, all'inizio non ci feci caso ma i loro sguardi a tratti mi infastidirono anche se erano due adolescenti e figli di mia cugina mi sembrarono quasi insistenti; certo, come dargli torto, il mio bikini era davvero poco pudico ed io sono sempre stata una ragazza molto guardata per le mie forme, abbondanti ma ben distribuite sul mio 1.73 di altezza, tutte nei posti giusti con una soda terza coppa D per seno e un fondoschiena ben tornito; probabilmente i due figli cicciottelli di Alessia non avevano mai visto una ragazza da vicino se non al computer.
La mattina dopo, visto che ero libera, decisi di prendere nuovamente il sole così da mettere delle buone basi per la mia abbronzatura estiva; essendo ancora a inizio giugno non usai la crema solare protetiva ma solo un olio abbronzante, non pensavo, mio malgrado, che il sole in questa stagione in montagna potesse essere così forte.
Durante tutta la mattina fui sola in casa e, visto l'isolamento, ne approfittai sciogliendo i laccetti delle mutandine per scoprire quanto più possibile e levando il top, stetti così fino a quando, giunta quasi ora di rientro, mi ricomposi continuando il mio bagno di sole.
Verso le 13 tornarono Samuele e Lorenzo, passarono a salutarmi non nascondendo neanche troppo qualche occhiata di troppo; Alessia e suo marito non sarebbero tornati a pranzo, i figli mangiarono un panino ed io rimasi a sorseggiare succo di frutta sotto il sole, addormentandomi.
A svegliarmi su Alessia rientrando che mi trovò ancora appisolata in giardino, ero un po' rossa (forse avevo esagerato) ma non pensavo a nulla di grave fino a quando tornai in camera e inizia a sentire bruciore un po' ovunque, mi ero proprio scottata per bene.
Quando mia cugina Alessia mi raggiunse in camera per chiedermi cosa preferivo per cena mi trovò ancora col costume che cercavo di capire quanto grave fosse la cosa, lei mi spiegò che il sole di montagna spesso è più intenso di quello al mare in Agosto e mi suggerì di farmi spalmare un unguento che produce lei a base di fiori spontanei che crescono dalle sue parti che, a suo dire, era davvero miracoloso così mi fecce sdraiare a pancia in giù sul letto, sciole i laccetti del costume ed iniziò a passare questo unguento oleoso sulle mie spalle. La sensazione di sollievo fu quasi immediata quindi inizia a rilassarmi e la lasciai continuare.
Pochi istanti dopo sento aprire la porta Lorenzo si affaccia dicendo a sua madre che la cercano al telefono, in tutto ciò io sono mezza nuda ma cerco di non dare troppo a vedere il mio disagio vista la presenza di Alessia la quale, con molta serenità, correndo via, chiede a Lorenzo di continuare a spalmarmi l'unguento per favore tranquillizzando me sul fatto che lui spesso le fa massaggi per il torcicollo ed è molto bravo.
Non ho avuto neanche il tempo di replicare, avevo anche i laccetti del costume slacciati quindi alzarsi e tentare di rincorrere Alessia era fuori discussione, guardai Lorenzo e gli dissi:
- Lorenzo, non preoccuparti, aspetto che tua madre finisca la sua telefonata così poi può continuare.
- Al telefono era un amica di mamma con cui solitamente parla delle ore, non preoccuparti, continuo da dove è arrivata lei così questo rossore domani mattina sparisce.
Tranquillizzata dai suoi toni pacati cercai di rilassarmi nuovamente e lui iniziò a spalmare l'unguento sulla mia schiena, le sue mani si muovevano lente e più che spalmare l'olio lo stava proprio massaggiando, all'inizio i suoi movimenti furono molto circoscritti poi, poco per volta iniziarono ad allagarsi e, intanto, aggiungeva altro olio.
Salì nuovamente fino al collo, percorse le spalle che avevo sotto la testa passò sotto le ascelle e, scendendo, lasciò andare le mani fino a sfiorarmi i lati del seno, ripeté il giro varie volte passando sempre con più insistenza ai lati del mio seno, mi girai e lo fulminai con lo sguardo, mi chiese se le avevo fatto male, risposi di no ma gli dissi di tenere le mani al suo posto; non rispose.
Dopo aver finito di olearmi tutta la schiena si mise sul fondo del letto ed inizio a passare l'olio sui polpacci, mi chiese se potevo allargare un po' le gambe in modo da potersi mettere in una posizione più comoda, controllai che il costume mi coprisse abbastanza e allargai un po', lui si mise in ginocchio proprio in mezzo alle mie gambe e continuo a spalmare l'olio lungo le gambe con movimenti lenti andando ogni volta un po' più su.
- Sai Matilde che hai proprio un bel sederino, disse mentre mi diede uno schiaffetto.
Io trasalì, come si era permesso, volevo urlargli contro ma non volevo che mia cugina sentisse una cosa del genere, in tutto ciò stava continuando il suo massaggio e con le mani stava spalmando la mia coscia sinistra e le sue mani erano davvero troppo vicine alle mie parti intime.
- Lorenzo, non so cosa tu ti sia messo in testa ma ti consiglio di fartelo passare, ora alzati e vai via.
- Altrimenti? cosa faresti?
In quel momento la mano salì così tanto da toccare la mia fica da sopra il costume, ero confusa non sapevo che fare, mi accarezzò i glutei con entrambe le mani piene e poi, d'un colpo, sfilo via il costume. Io cercai di chiudere le gambe ma lui era seduto lì in mezzo, mi sentì intrappolata.
- Ma che bella fichetta depilata abbiamo qui cara cugina.
Con la mano inizio a toccarla, io ero come pietrificata, volevo prenderlo a schiaffi, sgridarlo, urlare, ma riuscì solo a guardarlo e a chiedergli di andarsene per favore mentre con la mano tentava di coprirmi.
- Mica sei la prima donna che vedo nuda, fammi fingere di metterti l'unguento come mi ha chiesto mamma e poi me ne vado.
Confusa ma anche un po' rilassata dalle sue parole mi distesi e gli dissi di sbrigarsi. Lui continuò a spalmare l'olio su tutto il mio corpo ormai nudo mentre sentivo che con le sue gambe allargava sempre un po' di più le mie, si concentrò sempre di più sui miei glutei quando esclamò
- Ti stai eccitando talmente tanto che non ti sei accorta che hai sporcato anche il letto
Così dicendo mi infilò un dito dentro, non mi ero resa conto di essere diventata un lago, quel ragazzino, col suo massaggio impertinente mi aveva eccitata, mi dimenai dicendogli che questo non faceva parte del massaggio.
- Ok, scusa
Estrasse il dito, mi carezzò e mi disse di girarmi perché doveva mettere l'unguento anche dall'altro lato, io risposi che poteva scordarselo, che aveva già visto e toccato abbastanza, lui, non contento della risposta mi diede uno schiaffo violento sul culo mentre con l'altra mano iniziò a masturbarmi
- Non ci siamo capiti Matilde, tu fai quello che dico io altrimenti il video di questo massaggio con te che ti rilassi nuda davanti a me lo mando a Marco.
Ero intontita, non sapevo più cosa dire o pensare, mi sentì estraniata
- Cancella subito quel video o...
- Che cosa fai? Lo dici alla mamma? Ora girati, stai zitta e, se sarai brava, cancellerò il video
Mi girai mostrando il mio seno a Lorenzo, lui, come se nulla fosse, prese l'unguento ed iniziò a passarmelo su tutto il petto, giocò con i capezzoli fino a farli diventare rigidi, mi cosparse tutta di questo olio, mi accarezzò le gambe sempre con più insistenza, poi le sollevò piegando le ginocchia e facendomi posare i piedi sul letto, ero a gambe larghe davanti a lui, ero rossa in viso, pensavo di morire dalla vergogna.
Sei proprio bella troietta Matilde, aveva 10 anni meno di me e mi stava trattando come nessuno aveva mai osato fare, iniziò nuovamente a masturbarmi, prima solo esternamente, avevo le labbra grosse ed umide tra l'olio ed i miei umori che oramai fluivano copiosi, mi penetrò con due dita e continuò fino a che un orgasmo mi stravolse, a quel punto si allontanò, si sbottonò i pantaloni e in poche mosse venne sul mio seno.
Io ero senza parole e forze, mi coprì per istinto mentre si allontanava ed apriva la porta per uscire.
- Dico a mamma che ho finito e può preparare la cena, ci vediamo a tavola Matilde.