Avete mai assistito a fatti di ipnotismo o riti Voodoo di magia nera? Per quanto la domanda sia cretina, io ho da raccontarvi un fatto accadutomi molti anni fa, e non fu un fatto piacevole purtroppo. Parlare di stregoneria e magia nera nel 2021, sembra roba da film, ma ci sono paesi dell'africa sopratutto, dove anche oggi, nell'era moderna tecnologica, la magia Voodoo, e praticata dagli stregoni del posto. Ricordiamoci, che non tutte le parti del mondo sono civilizzate come la nostra, ci son parti in cui, in regioni oscure, e abitate da gente primitiva, certe usanze si tramandano ancora, di generazione, in generazione.
Arrivo al dunque, incontrai Malumba, questo il nome del ragazzo di cui voglio parlarvi, in una calda e afosa notte d'agosto, mentre passeggiavo per le vie semi deserte, di una Milano in vacanza. Al tempo, oggi non lo pratico piu per ovvie ragioni, ero abitudinaria ad uscire la notte d'estate, per fare lunghe passeggiate fino all'alba, e non avete idea, dei tipi strani e assurdi, che si possono incontrare in certe notti, quando la citta' dorme, o e in vacanza. Dopo aver camminato in lungo e in largo, trovai riposo in un parchetto, seduto su una panca al fresco sotto un'albero lussureggiante, con qualche filo d'aria che mi accarezzava il viso, e faceva smuovere dolcemente i miei lunghi capelli. Tutto era silenzio, eccezzion fatta, per il rombo di motore, di qualche auto solitaria di passaggio veloce. Estrassi dallo zainetto che avevo con me, il pacchetto di sigarette, e feci il gesto di accenderne una, con il mio accendino, che stranamente, pur essendo nuovo, non voleva saperne di produrre fuoco. Avevo la testa abbassata, rivolta al misterioso accendino che faceva solo scintille, ma che non produceva la solita fiammella, quando una mano nera che non avevo notato prima, mi venne in aiuto porgendomi un fiammifero gia' acceso. Cosa assai strana, non mi ero accorto ne dell'arrivo del proprietario della mano, ne dello sfregamento dello stesso fiammifero per accenderlo.
Alzai la testa istintivamente, per notare un ragazzo nero come la notte che ci circondva, alto e magro, porgermi il fiammifero, e accendermi la sigaretta appesa a lato delle mie labbra carnose. Restai stupito, proprio per non averne udito l'avvicinarsi, e come se fosse apparso dal nulla. In un italiano tipico di quella gente che non e pratica della nostra lingua, chiese se poteva sedersi accanto a me, gli feci posto, e lo lasciai accomodare, lo osservai attentamente, era un ragazzo tipico dell'africa, non diverso dai tanti che normalmente, vediamo in giro ormai da ogni parte, pelle nera, capelli corti neri, indossava dei calzoni corti grigi sbiaditi e un po sporchi, e una maglietta senza maniche dello stesso colore, scarpe da tennis consumate. Non sembrava un tipo di cui preoccuparsi, eppure, un senso di inquietudine, mi sali' allistante in cui il ragazzo si sedette accanto a me.
Il mio aspetto femminile, dovette colpirlo, perche' mi fce a modo suo i complimenti, addosso avevo un paio di leggins neri lucidi elaticizzati aderenti, che mettevano in risalto le forme del mio corpo, specie del mio culo, che e sempre stato il mio punto di forza, una t- shrt nera scollacciata a V senza maniche, abbassata da un lato della spalla destra, i lunghi capelli biondi sciolti, leggermente truccata, con ai piedi delle scarpe da tennis tipo quelle che aveva il ragazzo, ma diverse di color nero, e piu nuove delle sue. Si presento' come Malumba, un ragazzo africano, che lavorava in Italia da qualche anno, e viveva con deli amici in un appartamento. Tipica storia gia' ascoltata, da altri come lui, arrivati magari nel nostro paese, clandestinamente in cerca di soldi facili. Mi presentai anch'io, mi chiamo Chris gli dissi, un bel nome rispose lui con un sorriso a tutta bocca che mise in evidenza la sua dentatura bianca e perfetta. Non capiro' mai, come certi neri, abbiano denti cosi' perfetti e bianchi.... Parlammo un po per conoscerci, sotto il fresco leggero venticello che ci cullava da un'estate torrida e afosa.
Fu dopo una mezzoretta circa, che il ragazzo africano, tento' il primo approccio sessuale verso di me, ora, di ragazzi neri ne avevo gia' avuti e con cui avevo anche fatto bellissime scopate e lo ammetto senza vergogna, ma quel tizio, non so perche', mi metteva addosso, un'inquietudine che non sapevo spiegare, e cosi' dopo vari tentativi da parte sua di approcciarmi, senza che io ci fossi stato, il tizio si scanso' all'improvviso da me con uno scatto inaspettato, come se lo avesse morso una serpe. Mi aspettai la solita reazione furente e mi preparavo a difendermi, avevo gia' avuto a che fare con personaggi simili, e sapevo, che se respinti, molti non la prendono bene e iniziano ad alzarti le mani e picchiare. Stranamente non accadde nulla di tutto cio', il ragazzo si limito' a fissarmi in rigoroso silenzio, con una faccia ben poco amichevole, e due occhi da spiritato, questo e pazzo mi dissi, era meglio lo lasciassi alla svelta, prima che potesse accadermi qualcosa, tentai di alzarmi dalla panca, ma non ci riuscii, era come se qualche forza oscura, mi incollasse come un magnete alla panca su cui eravamo.
Continuavo a fissarlo, e mi sembrava che i tratti gia' neri del suo viso, si oscurassero ulteriormente con il buio del parco in cui eravamo, di lampioni nemmeno l'ombra, non so se sia stato un effetto dei miei occhi, ma ad un tratto non lo vidi piu', era come sparito nel buio, tentai di allungare una mano per toccarlo, e verificare se realmente fosse sparito, ma le mie braccia, non rispondevano piu ai miei comandi, tutto il mio corpo sembrava paralizzato, anche la mia voce non usciva dalla gola, ebbi terrore, che mi stava succedendo. Da li in poi, ho solo dei lampi, dei flash come se vedessi degli spezzoni di un film, vedevo io e lui nudi completamente, mentre seduta sulle sue ginocchia cavalcavo il suo grosso cazzo nero, il punto e che non provavo ne dolore, ne piacere, ero come fossi stata anestetizzata. Avevo questi flash luminosi, dove vedevo attraverso il buio, come se ci fosse stato un lampione acceso su di noi, dove invece era tutto buio pesto.
Mi bedevo saltellare sul grosso palo nero del ragazzo che non parlava ma si dava da fare per sfondarmi le natiche, mi fece mettere in varie posizioni, e sembrava fossi una bambola morta nelle sue mani nere, non reagivo vedevo il mio volto e il mio corpo inerme, come fossi morta, e stessi assistendo ad una scena al di fuori. Ma potevo vedere noi due scopare, o meglio lui, perche' io ero inerme con gli occhi vitrei spalancati e la bocca serrata. Finito di fare i suoi porci comodi, il ragazzo mi sbrodolo' nel culo, venendomi dentro copiosamente, rivestendosi con calma. E tutto cio' che ricordo di quella notte, mi trovai sveglio all'alba senza vestiti addosso, lo zainetto con la mia roba era sparito, insieme ai miei vestiti. Ero sotto shock, che era successo, mi aveva drogata? e con cosa poi dato non avevamo bevuto nulla,come mai mi doleva il sedere e non avevo piu addosso i vestiti.
Arrancando come potevo, cercai di alzarmi con le gambe ancora deboli e malferme, vidi passare un signore in bicicletta, e lo fermai gridando. L'uomo ascoltata la mia storia, mi chiese se volessi esser portato all'ospedale ma gli risposi, che volevo solo andare a casa mia, che distava qualche isolato da li. l'uomo gentilmente mi offri' la sua giacca, ma per i pantaloni, non pote' fare nulla, dato non passava molta gente, e la maggioranza era in ferie, gentilmente mi accompagno' fino al portone del mio palazzo. Finalmente a casa, cercai di ragionare sull'accaduto, che mi era accaduto? l'esperienza che ho vissuto quella notte, non mi impedi' do tornare fuori e fare altre passeggiate notturne, tutto sembrava esser tornato normale, e chiusi la storia come una brutta esperienza fatta. Fu due sere dopo, che ero sulla strada a camminare verso l'una di notte, che iniziai a sentire qualcosa di strano, la vista mi si appannava, iniziavo a vedere scuro, proprio come quella sera al parco, le cose davanti a me, si fecero via via piu scure, fino a quando mi fermai non ricordo dove.
Riecco apparire i flash che avevo avuto quella notte con il ragazzo sulla panca, mi vedevo fuori dal mio corpo, circondata da almeno cinque ragazzi neri, tra cui c'era anche lo stesso di quella notte sulla panca, non so dove fossi, non vedevo bene le figure e gli oggetti attorno, ma solo le persone che mi stavano accanto, e mi palpavano da ogni parte, le loro bocche nere, che baciavano lle mie labbra carnose, i loro cazzi grossi e neri, che si insinuavano su di me, e dentro di me. Uno me lo mise in bocca, non so come, ma lo stavo succhiando era come se stavolta meccanicamente, come un robot, eseguissi degli ordini, ero viva ma incapace di intendere, la mia volonta' e la mia coscienza, erano state spente, anche se da chi o cosa, non lo sapevo. Masturbavo e succhiavo in ginocchio i cazzi neri dei presenti, poi fui denudata e messa a gambe larghe, presumo contro un muro, o una parete, mentre qualcuno che non vedevo in volto, mi penetro' stavolta, potevo sentire il piacere e il dolore mentre il suo cazzo nero mi pompava avanti e indietro, e con le mani segavo gli altri a turno.
Ansimavo e godevo, o almeno, era cio' che vedevo attraverso i flash luminosi dei miei occhi spenti. Che diavoleria era quella? cosa mi stavano facendo, e perche' non reagivo, o non mi ribellavo? perche' non ero piu padrone del mio corpo? Mentre facevo di questi ragionamenti, la festa su di me continuava. Fui scopata in ogni modo a turno dai cinque ragazzi neri, di cui non avevo sentito proferire nemmeno una parola, e tutto cio', rendeva la cosa ancora piu terrificante, erano muti? e dove mi trovavo, non riuscivo a definire il luogo in cui stava accadendo questa cosa. Gemetti e sospirai a lungo, sentivo solo la mia di voce, mai un sospiro da parte dei miei violentatori. avevo il culo aperto come una galleria, e ormai poteva entrarci di tutto. Terminarono la loro festa, con una lavata collettiva di sperma su tutto il mio corpicino nudo, abbandonato a terra, o almeno in qualcosa che sembrava pavimento o terreno.
La vista poco alla volta torno' normale, e come successe per la volta scorsa, mi trovai nudo coperto di sperma colante da ogni lato, u miei vestiti eran volatilizzati come i cinque neri, e guardandomi brevemente attorto, vidi che mi trovai nuovamente al parco, allo stesso parco di quella notte, benche' non sapessi come ci fossi andata ne in che modo. L'ultima cosa che ricordo, e che camminavo ben distante da quel luogo, e come ci sia arrivato rimane un mistero. Non volevo anche stavolta denunciare il fatto, ma era chiaro, che ero stata drogata o plagiata in qualche modo, e se non volevo che la cosa riaccadesse, dovevo scoprire cosa mi aveva fatto la prima notte quello strano ragazzo africano con lo sguardo da diavolo. Invece di rivolgermi alla polizia, o ai carabinieri, mi rivolsi ad un'esperto di ipnotismo che avevo conosciuto fortunatamente durante il mio lavoro, ed era l'unico che potesse aiutarmi.
L'uomo, ascoltata la mia versione dei fatti, prese un libro dalla sua libreria personale, aveva molti libri di ipnotismo, magia e chiaroveggenza, libri che trattavano vari argomenti, dall'illusionismo, alla magia bianca e nera. Era uno scaffale ben fornito nel suo studio privato, il manuale che mi sottopose, si intitolava: "VOODOO AFRICANO", era rilegato in una copertina nera scamosciata, con le lettere in rilievo argentate, l'uomo ne apri' una pagina che consulto' e poi me la mostro', perche' leggessi. Riassumendo cio' che lessi da quella pagina, fu che nell'africa in certi luoghi dove certi riti sono ancora praticati, esistevano, personaggi capaci di praticare riti Voodoo, e ipnotizzare la gente, rendendola schiava della loro mente. Ora, come sia possibile tutto cio', non ne ho idea, ma secondo l'uomo, ero stata vittima di un bravissimo sacerdote, che mi aveva plagiato la mente facendomi fare delle cose a suo piacimento. Fantasia risposi, cose che succedono solo nei film dai, non sta in piedi, eppure, sembrava l'unica soluzione plausibile a tutte le mie disavventure.
L'uomo, mi diede un talismano da tenere appeso al collo, e mi disse di non uscire piu la notte almeno per un po di tempo, il personaggio in questione, poteva ancora abusare di me e della mia mente, se fosse stato nei paraggi. Lo ringraziai e lo lasciai, tornandomene a casa con il suo talismano appeso al collo, coperto dalla t-shirt, sara' stata superstizione, ma da quel momento, non mi accadde piu nulla, rinunciai alle mie uscite notturne per quella stagione, e la mia vita oltre che la mia mente, non furono piu disturbate da altri eventi simili. Posseggo ancora oggi il talismano, che indosso in varie occasioni, specie quando esco la notte.
Malumba e il Voodoo africano
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Aggiunto: 3 anni fa
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