L'amore che cosa meravigliosa... Ve lo immaginereste voi, un mondo senza amore fisico? senza la possibilita' di toccarsi, di darsi piacere, eppure dicono che in certe parti del mondo ad esempio, in Giappone, da anni, stanno sperimentando il visrtuale, la famosa realta' aumentata, infilandosi dei caschi tipo quelli che normalmente usiamo per le moto o gli scooter, si puo' vivere una realta' aumentata, facendo sesso virtualmente. Forse siamo legati alle nostre tradizioni, ed e piu bello e piacevole per noi l'approccio reale piuttosto che attraverso un casco. Vi ho detto questo perche' io che sono sempre stato un sostenitore dell'amore, non mi troverei come suppongo, molti di voi a fare l'amore virtualmente a quel modo. Il progresso e una cosa stupenda, ma a volte, ci toglie dei piaceri che per noi sono fondamentali. Le nuove generazioni di ragazzi, hanno imparato presto ad usare il virtuale, ma certe cose non cambieranno mai, almeno per me, e suppongo, anche per molti di voi. 
Vi racconto questo per introdurre la storia vera che mi e capitata anni fa, proprio con uno strano uomo nipponico. Incontrai Yozune, il nome posso pure darlo, tanto non credo ci siano problemi identificativi, in un  bar trattoria, dove andavo spesso a mangiare durante la pausa pranzo lavorativa. Tutto questo anni prima del Covid 19, e la sua pandemia.  Yozune, era un'uomo di circa Cinquant'anni, classico giapponese con occhi a mandorla, pelle tendente al giallo, capelli bianchi e abbastanza magro. Era alto piu o meno come me, sul metro e settanta circa, ogni volta entravo ad ordinare il solito pasto fugace prima del rientro al lavoro (lavoravo dove ancora oggi ho un posto, ad una radio locale come DJ), l'uomo era solito fissarmi dal tavolo opposto al mio, non so se facesse parte del locale, o fosse un cliente abituale, sta di fatto che me lo trovavo sempre li ad ogni occasione. Sempre con quello sguardo fisso che chissa' quali pensieri celava, io ho un aspetto molto femminile, essendo nato con connotati da donna, credo mi avesse scambiato per una Transessuale, e forse ne era incuriosito. I giapponesi, son famosi per i manga erotici, e sicuramente all'uomo, non passavo indifferente. 
Fu durante una di quelle mie pause pasto, che finalmente un giorno si decise ad approcciare con me. Mentre attendevo la mia portata di pasta, l'uomo si alzo', si avvicino', si sedette accanto a me, fissandomi con quella faccia che ormai conoscevo a memoria, e disse, con una vocina tipica dei giapponesi o cinesi: Sei molto bella... dove vivo io, ci sono molte ragazze come te. Abozzai un sorriso, ringraziandolo, e confidandogli quassi sussurrando, che non ero una ragazza, ma un ragazzo, l'uomo non si stupi' della mia rivelazione, fu lui a sorridere questa volta, dicendomi che aveva capito, sapeva benissimo chi ero, e voleva mostrarmi una cosa che proprio nel suo paese, stavano sperimentando. Lui ne aveva un campione ancora non commerciabile, e voleva condividerlo con me. Lusingato della sua proposta, cercai di svincolarmi, non conoscevo quel personaggio, e non sapevo che intenzioni avesse, ma l'uomo dovette leggermi nel pensiero, facolta' che molti cinesi hanno, ma evidentemente anche qualche giapponese, perche' mi anticipo' per ben tre volte a cio' che stavo per rispondergli. 
L'uomo disse: No paura... non ti faccio nulla non ti tocchero' nemmeno stai tranquilla, il fatto che continuasse a parlarmi al femminile, nonostante sapesse non lo fossi, mi inquietava un po. Visto non riuscivo a sganciarmelo di dosso, gli promisi di passare dopo il lavoro alla trattoria,se si faceva trovare qui', sarei stato a sua disposizione. L'uomo annui' con il capo ridendo tra se', anche se non capivo cosa ci fosse di tanto divertente. Pagai alla cassa, tornai al mio lavoro, e non pensai piu' allo strano tipo fino all'uscita nel tardo pomeriggio. Era un caldo pomeriggio di luglio, faceva caldo ero stanco, e volevo tornare a casa per farmi una bella doccia rinfrescante, fu allora che mi ricordai dell'impegno preso con quello strano personaggio. Lo ammetto, fui tentato di rigare dritto fino a casa mia, lasciando il folle alle sue manie, ma sono sempre stato un ragazzo onesto, e non sono mai venuto meno alla parola data. Mi diressi con una certa apprensione alla trattoria, esitai sulla soglia della porta spalancata, ma entrai. 
L'uomo, seduto al suo solito tavolo mi aspettava, mentre altre persone giravano qui e li per il locale indaffarati non facendo caso ne a lui, ne a me. Bene disse, vedo hai tenuto fede alla parola data, e una cosa che ti fa onore, si alzo' e mi indico' di seguirlo fuori dal locale, mentre percorrevamo quei pochi metri, dal locale alla palazzina dove abitava, mi chiesi tante volte cosa diavolo voleva mostrarmi quel tizio cosi' strano, e anche questa volta l'omino dovette leggermi nel pensiero, stava davanti a me, camminavamo distanti qualche passo, eppure senza voltarsi mi disse: Non continuare a sforzare la tua testolina, abbi pazienza, e il futuro ti verra' incontro. Giuro su dio, rimasi di sasso, tant'e', che mi fermai d'istinto... Telepatia, non avevo piu dubbi, quell'uomo, non so come, sapeva leggere nella testa della gente, e questo mi spaventava, dovevo stare attento a cio' che pensavo. Nemmeno mi accorsi che nel frattempo, eravamo arrivati davanti la porta di casa sua, che l'uomo apri' con la chiave, un modesto appartamento di tre locali, ben tenuto pulito e in ordine, sembrava vivesse solo, giacche' non scorgevo altre presenze.
Sorpassato il breve corridoio e svoltato a destra, mi trovai in una strana stanza buia, le finestre erano chiuse, le persiane completamente abbassate, al centro della stanza completamente vuota e spoglia di oggetti, vi era un tavolino in vetro, basso, con sopra due caschi, come quelli che si usano per le moto o gli scooter, uno strano apparecchio ampio, emanava una strana luce a neon ad intermittenza blu. L'apparecchio era di forma rettangolare, e occupava quasi la totalita' del tavolino, non era molto profondo, e vi era un led con delle scritte in giapponese, che scrollavano da destra a sinistra in rosso. L'uomo mi chiese gentilmente di sedermi a terra a gambe incrociate, e rilassarmi. Mi ripeteva in continuazione, che non mi avrebbe sfiorata con un dito, non poteva farmi del male. Nonostante le rassicurazioni, ero agitato, il cuore mi pulsava in petto a mille, e sudavo dalle mani copiosamente. L'uomo dopo aver selezionato qualche cosa a touch screen sul display, indosso' uno dei due caschi, e mi chiese di fare altrettanto. Non so perche' obbedii a quella strana e assurda richiesta, ero come ipnotizzato.
Indossai lo strano casco, che comprendeva una visiera oscurata, e un microfono a lato come quelli che si usano per i videogames virtuali. Seguendo le istruzioni dell'uomo, spostai una levetta sulla parte esterna del casco, e sistemai il microfono davanti alla mia bocca carnosa. Non vedevo nulla, tra il buio della stanza, e il casco, ero ad occhi bendati si puo' dire. Ad un certo punto, dentro al casco, si ando' formando una luce al neon blu, proprio come quella che circondava l'apparecchio, e la visiera si illumino' accecandomi all'improvviso. Non avevo sentito un rumore fino ad allora, ma ora, come se avessi le orecchie aguzze di un felino, o di un cane, potevo udire un respiro sottile, il mio, ma amplificato dentro il casco, come se provenisse da molte parti e varie direzioni, mi spaventai, l'uomo mi rincuoro' all'istante, non lo vedevo al momento, e potevo solo udire la sua flebile vocina amplificata dal casco, sembrava un videogame, cercai di prenderlo come tale. c'erano anche dei guanti davanti a me, che l'uomo mi fece indossare, guanti tipo da portiere di calcio, grossi e assai scomodi.
All'improvviso, l'immagine dell'uomo davanti a me apparve, tridimensionale, come se fosse in un mondo diverso e non nella stessa stanza dove entrambi stavamo seduti. l'uomo parlava, e mi dava istruzioni su cosa fare, io meccanicamente, come un robot, le eseguivo, nonostante la mia testa si rifiutasse. Che stramberia era quella? ad un certo punto, l'uomo perse i suoi vestiti, non so come li perse, dato non si era mosso e non glieli avevo visti togliere, semplicemente sparirono, mostrandomelo nudo completo. Istintivamente mi guardai in basso, ero nudo anch'io, mi toccai il petto, le braccia, sentivo attraverso i guanti, il tatto della mia pelle sudaticcia. Che diavoleria era, e che stava accadendo mi chiesi, l'uomo mi disse di rilassarmi, di respirare piano. Allungo' una mano per accarezzarmi i capelli, e nonostante sapevo era dall'altra parte del tavolino, e non si fosse minimamente alzato, potevo sentire il tatto della sua mano, sui miei capelli, assolutamente incredibile, se lo raccontassi nessuno ci crederebbe mi dissi tra me. 
L'uomo stavolta, non mi lesse nel pensiero come aveva fatto le altre volte, ma si concentro' su di me, iniziando a palparmi le parti basse, si avvicino' con il viso, per baciarmi, e potei SENTIRE LA SUA BOCCA BACIARE LA MIA, nonostante fossimo distanti e avessimo enttambi il vasco calato sul viso.  Questo e l'amore del futuro, sussurrava intanto che mi baciava, come avesse una seconda voce fuori dal corpo, quello a cui stai assistendo mia cara, e l'amore che ancora nessuno conosce, ma che ho voluto condividere con te. Meccanicamente ascoltavo le sue parole, e nel frattempo, mi lasciavo coinvolgere dall'amplesso, mi trovai non so come, a succhiargli il cazzo, o almeno era la sensazione che provavo e vedevo attraverso il casco, io inginocchiata accucciata al suo fianco che gli prendevo il cazzo in mano e me lo portavo alle labbra.  Tutto era cosi' reale, ma surreale allo stesso tempo, chi era costui, e da dove veniva quella macchina che stavo testando. 
Sentivo i miei respiri affannosi, potevo pure udire amplificato, il mio battito cardiaco, tutto questo, abbinato al silenzio piu totale, era agghiacciante, Fossi stata stuprata dall'uomo mi dissi, avrei avuto meno paura, almeno era una cosa reale, tangibile, ma questo... questo era troppo. Venni fatta voltare, sempre senza che mi mossi dalla mia posizione seduto con le gambe incrociate, fui messa alla pecorina, e sentii il suo grosso cazzo penetrarmi, assurdo semplicemente inaudito, sentivo la stessa sensazione di essere penetrata, il suo cazzo che iniziava a stantuffarmi avanti e indietro, pompandomi velocemente, il mio piacere aumentava ad ogni sua spinta, il suo respiro si uni' al mio amplificato nel casco, era come vivere un sogno, un incubo, un videogame, non sapevo nemmeno come definirlo. Da un lato mi piaceva, dall'altro mi terrorizzava, al culmine del piacere, mi svegliai di botto dall'ipnotismo, come se un suono, o qualcosa mi avesse risvegliato, schifato, mi tolsi i guanti gettandoli a lato, mi estrassi il casco dalla testa, mentre l'uomo mi pregava di non farlo di aspettare cosi' non funzionava la cosa, non obbedii questa volta, mi tolsi all'improvviso il casco, ripiombando nella stanza buia con l'uomo ancora con il suo casco e i guanti infilati e seduto tremante, scosso come da degli spasmi non so di cosa, sembrava singhiozzasse. 
Ritrovato un barlume di ragione, mi son alzato dirigendomi a tastoni verso la porta, la aprii percorsi il corridoio ritrovando la luce del giorno, e uscii da quell'appartamento schifato e terrorizzato, raggiungendo la strdada a me familiare, con il sole, le persone, le auto, e la vita reale. Mi guardai, ero vestito come quando ero salito da lui, i vestiti li avevo sempre tenuti addosso quindi? scappai a casa e cercai di evitare d'ora in avanti quella trattoria e sopratutto quell'uomo assurdo. Forse ho romanzato un po l'accaduto, ma credetemi e cio' che ho vissuto quella giornata, e non so chi o casa fosse quel tipo, ne cosa fosse quell'apparecchio virtuale che teneva in quella stanza buia, o cosa ne facesse. Come dicevo all'inizio, non siamo ancora pronti per certe stranezze venute da paesi distanti dal nostro per cultura, e modi di essere. Sicuramente quell'esperienza mi ha sconvolto non poco.

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