Ho sempre letto molti racconti sulle fantasie tra madre e figli, il famoso caso di edipo, dove il figlio maschio, vede nella madre l'ogetto del so desiderio, la donna che lo ha messo al mondo, e la donna che vorrebbe per se. Io non ho maiavito di queste fantasie o pulsioni, devo esser sincero, ma sono sempre stato attratto da un'altro tipo di rapporto con mia madre, ovvero la complicita'. Non ho mai avuto un gran successo con le ragazze fin da piccolo, pur non essendo bruttarello, non mi son mai sentito un bel ragazzo, ne tantomeno ero un tipo spntaneo ed aperto, al contrario non ho mai fatto molte amicizie per la mia timidezza, e mia madre, che mi ha avuto in tarda eta', ha sempre manifestato per me un attaccamento troppo chiuso. Essendo figlio unico, credo sia normale che una madre sia piu apprensiva nel vedere il suo unico figlio maschio, isolato e sempre solo. La cosa che non osavo rivelare a mia madre, era che crescendoavevo sviluppato una tendenza omosessuale, in sostanza, ero attratto dagli uomini. Attenzione, non dai ragazzi coetanei della mia eta', ma proprio da uomini maturi dai cinquanta ai sessant'anni. Non so spiegarmi la motivazione di tale attrazzione, forse perche' essendo nato con connotati femminili, e avendo un atteggiamento negativo delle ragazzine della mia eta' per me, mi fu facile rivolgermi all'altra sponda. Grazie anche al mio aspetto femminile. Non avevo tendenze da checca nei modi o nella voce, ma ero incline a sentirmi femmina e a desiderare il cazzo. Passavo notti intere a masturbarmi, fantasticando su come sarebbe stato, avere il mio primo rapporto con un uomo maturo ed adulto. La cosa mi ossessionava al punto, da tenere dei quaderni, dove ritagliavo molte foto porno di trans che si facevano scopare da maschi anche di colore, o travestiti scopati da altri uomini. Sotto queste foto, ritagliate e incollate sulle pagine dei quaderni, scrivevo le mie sensazioni, i miei desideri, le mie voglie, tutto cio' che sentivo, e non potevo raccontare a nessuno, le confessavo ai quadernetti. A volte mamma, mi beccava mentre scrivevo, la casa dove vivevamo era piccola, due locali piu servizi e cucina, son pochi per nascondersi quando si vive in tre in casa. Allora cercavo di nascondere o mascherare i quaderni, con dei libri o riviste di musica. Mamma pero', non era stupida, e aveva senza dubbio capito ch qualcosa non quadrava. Quando tentava di parlarne con me, scappavo dalla vergogna, non potevo certo sostenere discorsi sul cazzo dei maschi con lei. In piu' c'era mio padre, di origini calabresi, trapiantato a Milano. Un padre che mai avrebbe compreso i miei sentimenti e le mie inclinazioni. Ero costretto a confidarmi, con l'unica mia fonte di ascolto muta, il quaderno. Cercavo per quanto possibile, di nascondere questi quaderni, il piu segretamente possibile, guai se mio padre o mia madre li avessero scovati, ma l'imprudenza e una casa piccola che puo' nascondere davvero poco fecero ritrovare i miei segreti a mia madre. Un giorno, non so come lei li trovo', me ne accorsi perche' erano stati spostati, come se qualcuno li avesse trovati e poi rimessi al loro posto in modo errato. Mi chiedevo con il cuore in gola, se li avesse letti, e nel caso come mi dovevo comportare con lei. Mio padre lavorava, e fortunatamente avevo varie occasioni per star solo in casa con mia madre. Una mattina mamma mi affronto' direttamente, dicendo che aveva scoperto i miei quaderni, e che ne aveva letto i contenuti. Sbiancai in volto, e scercai di sfuggirle come avevo sempre fatto. Adesso anche lei sapeva, e il mio pensiero era sempre li, cosa ne avrebbe pensato? che aveva letto? i quaderni erano tre, e su ognuno di essi, avevo impresso pensieri diversi e sempre piu spinti. Arrivai al culmine, non potevo piu vivere con il tarlo che mi rodeva, di sapere cosa mamma avesse letto e cosa pensasse di me. Arrivo' l'estate, e finalmente mi decisi, se la mia vergogna non mi permetteva di parlarle apertamente, potevo sempre scriverle i miei pensieri su dei bigliettini che le avrei fatto trovare. Era un sistema rozzo ma efficace, altro non potevo fare. Iniziai a preparare dei bigliettini colorati, che scrissi a mano con delle domande specifiche, prima di affrontare l'ergomento principale, dovevo esser sicuro cosa avesse letto e cosa ne pensasse. Misi i bigliettini, sotto il suo cuscino nella camera da letto sicuro che li avrebbe trovati, senza farsi accorgere da mio padre. Attesi qualche giorno, poi andai a verificare, trovai i bigliettini quando mamma era fuori per la spesa. Erano compilati, aveva dunque risposto, il mio sistema aveva funzionato, e ora potevo sapere anche i suoi pensieri al riguardo. Prima dileggerli, mi denudai completamente, gettandomi seul loro lettone matrimoniale, dalla parte di mamma a pancia sotto gambe larghe, e con i bigliettini aperti sul suo cuscino. Finalmente, col cuore in gola che mi batteva a mille per l'emozione, li lessi. Avevo scritto due tipi di bigliettini, sul primo le avevo formulato le domande che mi interessava sapere, se avesse letto i miei quaderni, e la risposta come gia' sapevo era affermativa, li aveva dunque letti. Avevo il cazzo durissimo, che mi msturbavo lentamente senza venire mentre leggevo le sue risposte. Alla domanda, cosa avesse leto, mamma rispose, pagine sparse, scrivendo che non avrebbe mai immaginato provassi cose simili. Continuando, alla domanda se certe situazioni la infastidissero, comprese le foto che avevo incollato sulle pagine, mamma rispose, che non sapeva cosa pensare, e che certamente, per una donna pudica e cresciuta nella religione come lei, potevano essere immagini interessanti. passai al secondo bigliettino, sempre piu eccitato dalla situazione, Sempre piu esplicitamente, le avevo confessato come mi sentivo, la mia voglia di fare l'amore con un uomo maturo, e il desiderio di sentirmi femmina. Mamma fu molto attenta nel rispondere a questa mia confessione, mi chiese perche' non mi trovassi una ragazza e certe cose le facessi con lei. Era chiaro cercava di minimizzare la cosa, o meglio, di convincermi a tornare su binari piu normali. Ma la cosa che mi fece sbrodolare come un maiale, fu la sua risposta alla mia domanda, se glielo avessi chiesto, anzi supplicato, mi avrebbe assistito nel fare l'amore con un uomo... la sua risposta fu per me il passo verso una complicita' che avevo sognato da tempo. "Sarei proprio curiosa di vedere come ti comporteresti nei panni di una femmina" fu la sua risposta lapidaria, che mi fece schizzare sul letto, sporcando anche il lnzuolo. Chiaramente l'ostacolo era mio padre come mi ricordava lei stessa, se tuo padre lo venisse a sapere... scriveva mamma, meglio non pensarci. Ma io ci pensavo eccome, dopo quei primi bigliettini, iniziai una corrispondenza scritta con mia madre piu fitta e intensa. Aveva capito la mia vergogna e mi assecondava nel scriverle, a volte dentro i bigliettini, ormai sempre piu spinti che le scrivevo, le infilavo qualche foto ritagliata dalle riviste porno trans o gay che compravo o rubacchiavo in edicola, e le illustravo scrivendole, cio' che volevo provare. Mamma ne fu sconvolta, ma in un certo senso mi assecondava. Aveva capito, che per me quella era una faccenda molto importante, e aveva rinunciato a farmi cambiare idea. Il tempo passava veloce, e ormai era tempo che dopo mille bigliettini, si arrivasse a parlarne a voce. Il punto era quando, con mio padre sempre immezzo. 
Fu sempre un'estate di qualche anno piu tardi, che la cosa si concretizzo', mio padre ci aveva lasciati, causa un ingrossamento del cuore che lo porto' al decesso, non fu un bel momento per me e mia madre, e in quel periodo smettemmo di inviarci bigliettini come si puo' ben capire. Mamma non si riprese mai del tutto dalla perdita di mio padre, ma cerco' di andare avanti com'era giusto fosse. Non era piu giovanissima, e doveva ancora badare a me, che nel frattempo ero diventato maggiorenne. Lasciai passare qualche tempo anche se i miei pensieri, erano sempre rivolti agli uomini e continuavo a sognare e fantasticare su di loro senza sosta. Dormivo sul divano letto del salotto, mamma invece nel lettone matrimoniale della camera che aveva sempre condiviso con mio padre. Arrivo' l'estate, e fortunatamente in una giornata di sole, dove mamma era di buon umore, decisi era ora di affrontarla faccia a faccia dopo i nostri milioni di messaggini nascosti negli anni. Una mattina che lei dormiva ancora, mi alzai presto per chiudermi in bagno, e prepararmi al grande evento che sicuramente, avrebbe cambiato la mia vita. Portavo da sempre i capelli lunghi, e avevo un fisico magro femminile, un bel culo due gambe sode e coscie ben definite, mi depilai con cura, lo facevo sempre, ma quel giorno dovevo essere perfetta. Mi truccai, e indossai un completo intimo che avevo acquistato per l'occasione con molto imbarazzo al mrcato. Indossai quindi, un paio di calze a rete nere autoreggenti, un mini tanga nero che ben poco copriva, specie davanti, un reggiseno nero ricamato con coppe dei seni dure, delle zeppe ai piedi zoccoli di legno con zeppa alta che avevo trovato nello stesso mercato, il tutto coperto da un lungo vestaglione di mamma rosso in raso con cintura per chiuderlo che lei non usava ormai da secoli. Avevo smaltato le unghie di mani e piedi di rosso, mi ero profumata a dovere, e cosi' splendidamente, uscii dal bagno, giusto in tempo, per dare il buongiorno a mia madre che si era appena alzata e stava preparando la colazione in cucina. Mi presentai a lei dandole il buongiorno, con un sorriso a tutta bocca, ero raggiante, anche se le gambe mi tremavano, e il cuore mi batteva come un tamburo in petto. Mamma si volto' a guardarmi stupita, mentre senza dire una sola parola di piu' , mi sono allentata la cintura del suo vestaglione, lasciandolo cadere a terra, e scoprendomi in tutta la mia bellezza con addosso solo l'intimo. Non sapevo cosa mamma avesse detto, ma non mi fregava nulla, era ormai tempo che scoprissi le carte una volta per tutte. Lei al contrario di come mi aspettavo, la prese molto bene, forse complice la giornata estiva, o si era semplicemente alzata di buon umore, sta di fatto che le sue parole furono: SEI UNA MERAVIGLIA.... Non potevo crederci, ero li davanti a mia madre come avevo sempre sognato di essere e lei mi stava apprezzando molto. Le chiesi ancora se le piacessi, e mamma ripetendo il complimento iniziale, mi disse che ero una splendida e sexy femmina. Un'uomo potrebbe fare pazzie per te vedendoti cosi' mi disse poi scherzandoci ma nemmeno troppo, mi avvicinai ad abbracciarla e la baciai sulla guancia. Le mostrai una rivista che ho aperto in una pagina, dicendole che mi ero ispirata a lei per il mio abbigliamento. La foto era ovviamente di una bellissima transessuale che si stava facendo sfondare il culo da un uomo col cazzo duro nudo mentre lei era appoggiata ad una parete a gambe aperte. Era in intimo, proprio quello che stavo indossando io al momento, era stata dura trovare gli stessi indumenti dello stesso colore e tipologia le dissi. Mamma sorrise, ci trasferimmo in salotto a fare colazione, rimasi in intimo, mentre lei era in vestaglia bianca con i suoi occhialoni da vista inforcati sul nasino. Aveva ancora i capelli arruffati dalla notte, mentre io ero fresca e preparata come una rosa profumata. Finalmente, parlammo a lungo, parlammo dei tantissimi bigliettini scritti durante il corso degli anni, parlammo danche di papa', ma per non intristirci cambiammo subito argomento, tornando a cio' che mi interessava. Fu proprio li, sedute una davanti all'altra al tavolo rotondo del salottino, che le ricordai la risposta data ad una mia domanda... Se glielo avessi supplicato, mi avrebbe assistita a fare l'amore con un omo... la sua risposta era stata, che era curiosa di vedere, come me la cavassi nei panni della femmina, e ora poteva vederlo. Mamma cerco' di svincolare la situazione, dicendo che era passato tanto tempo, e che aveva detto una battuta, ma cercai di riportarla sulla serieta', le dissi che per me era una cosa davvero importante, che la volevo come complice, che ero adulta (mi rivolgevo a me sempre al femminile), e che era tempo di realizzare questo desiderio da tropi anni represso. Confidai a mia madre, che avevo gia pensato a tutto io, che non era necessario facesse altro, avevo conosciuto degli uomini nel frattempo, e ne avevo scelto uno in particolare per quella prima esperienza. Mamma resto' in silenzio, a sorseggiare la sua tazza di latte caldo con i biscottini, mentre le illustravo cio' che avevo programmato. Per lei era una follia, per me un sogno da far avverare al piu presto. Troppi anni avevo atteso e sognato quel momento, era giunta l'ora e non volevo che me lo rovinasse proprio lei. Mamma cerco' di capire le mie motivazioni, e per la prima volta, mi vide masturbarmi senza vergogna davanti a lei. Mentre le parlavo, estrassi dal tanga il mio bel cazzo duro che ormai non riuscivo piu a contenere, e con la mia manina dalle unghie smaltate, iniziai a segarmi su e giu seduta li davanti a lei. Mamma non disse nulla, mentre io ad occhi semichiusi, mi masturbavo, continuando a descriverle l'uomo che avevo scelto, Un signore di circa cinquant'anni, capelli brizzolati corti, carnagione olivastra, pochi peli sul corpo, sano, e dotato di un bel cazzo lungo e duro. Mamma mi interruppe chiedendomi se ci avevo gia fatto qualcosa, le risposi che ci eravamo dati qualche bacio sulle labbra con la lingua, qualche masturbata insieme ma nulla piu. Mamma mi chiese se lo amassi, mi apiazzo' con la sua domanda, ma le risposi a tono, continuando a fare su e giu con la mia manina. Le risposi che mi piaceva, e che lo amavo, non volevo pensasse fosse un'attrazzione puramente sessuale. Anche se lo avevo frequento poco, l'uomo era meritevole non un maiale qualunque le dissi, e li venni spruzzando nonriuscendo piu a contenermi. Venni svuotandomi completamente le palle e mamma mi diede del maiale, ma non mi importava, sborrai di gusto ad occhi chiusi, mentre mamma mi passava un fazzolettino di carta per pulirmi la manina piena di liquido bianco.
Quella mattina era di buon umore e ne approfittai per martellarla di convincimenti, alla fine mamma cedette. Quel pomeriggio le dissi, l'uomo sarebbe venuto a conoscerla e ero sicurissima, sarebbe piaciuto molto anche a lei. Mamma era assai dubbiosa, e piu volte cerco' di ripensarci, ma ormai aveva accettato, e contava la prima risposta le dissi ironicamente. Quella mattinata non passo' piu', contavo le ore che mi dividevano dall'incontro con il mio primo vero uomo, ero eccitatissima, mentre mia madre, era sempre dubbiosa e un tantino nervosa si capisce. Finalmente, dopo una lunghissima mattinata che pareva non terminare mai, arrivo' il momento tanto atteso. Non mi ero affatto cambiata dal mattino, ero rimasta in intimo tutto il tempo, complice anche il caldo che si andava via via con le ore facendo piu torrido. Mamma si era invece sistemata, e si era messa un vestitino leggero con camicietta e gonna. Per una donna della sua eta', non certo appariscente nel vestire, non ha mai usato abiti moderni o succinti. Finalmente il trillo del mio telefonino (Erano i primi degli anni 90), mi annuncio' che l'uomo aspettava di salire a casa nostra, cordi ad aprirgli il portone del palazzo e lo aspettai con la porta di casa socchiusa. Mamma si preoccupo' che qualche vicino piotesse uscire e vedermi in quelle condizioni, ma la rassicurai, quando la porta dell'ascensore si apri' e ne usci' l'uomo, lasciando da parte ogni prudenza, non ho resistito a corrergli incontro abbracciarlo seminuda, e baciarlo con le braccia al collo. Lo presi eccitatissima per mano, e lo condussi dentro casa nostra chiudendo la porta a chiave dietro di noi. L'uomo che si chiamava Fabio, saluto' con educazione mia madre con un sorriso a tutta bocca, e ci accomodammo sul divano nel salottino, io infondo, l'uomo alla mia sinistra, e mamma accanto a lui. Dopo le doverose presentazioni di rito, si passo' all'argomento principale, mamma volle sapere innanzitutto dove mi aveva conosciuta, e l'uomo non ebbe difficolta' a dirle che ci eravamo conosciuti al mercato, mentre sceglievo l'intimo che ora indossavo. Ci eravamo frequentati poco, ma era subito scattata la fiamma dell'amore. L'uomo, cerco' di essere piu sincero possibile, volendo dimostrare a mia madre, che non le stavamo proponendo nessuna porcheria, ma semplicemente un rapporto d'amore, che io volevo condividere con lei. Mentre prlava l'uomo mi abbracciava, mi accarezzava le coscie o i capelli, mentre io lo accarezzavo sulla patta dei pantaloni, che ormai era evidente, era gonfia e pronta all'uso. Fabio era un'uomo educato, e si scuso' per l'erezione, buttandola sulla battuta, disse che solo starmi vicino, gli provocava eccitamento. Mamma cerco' di sorridere, ma aveva una faccia preoccupatissima. Era ormai chiaro, che le sole parole, non sarebero bastate a convincerla del nostro amore, quindi cercammo di passare subito ai fatti, chiedendole se potessimo usare la camera da letto. Mi offrii io stessa poi di cambiare le lenzuola e di rivoltare il materasso, se le avrebbe dato fastidio. Trascinammo mamma in camera da letto facendola accomodare, su una sedia messa accanto al lettone, mentre io aiutai l'uomo a denudarsi, non stavo piu nella pelle ero al culmine del piacere, una volta nudo, l'uomo si scuso' con mia madre, passandole accanto e mettendosi al centro del lettone insieme a me. Vederlo nudo era uno spettacolo, e chiesi a mamma se non lo trovasse una meraviglia. Mamma rispose che doveva piacere a me non certo a lei. La buttammo sul ridere per stemperare l'atmosfera tesa. Abbiamo iniziato a baciarci e masturbarci, cercando di fare le cose piu naturali possibile, ero tesissima sapendo che mamma mi guardava a pochi passi, e anche perche' stavo per essere sverginata per la primissima volta da un'uomo maturo. Non avevo mai fatto l'amore prima di allora, ed era la mia prima volta in assoluto, figuratevi com'ero nervosa. Cercai di rilassarmi e di mettermi nelle sapienti mani dell'uomo esperto, ma ero un fascio di nervi, mi sudavano le mani ed ero assai impacciata nei movimenti, non certo un bel modo per dimostrare a mia madre, la mia femminilita'. Mamma era li che assisteva imbarazzatissima pure lei alla scena, aveva una faccia seriosa dietro le spesse lenti dei suoi occhialoni. 
Fu l'uomo a prendere in mano la situazione, vedendomi agitata e impacciata, mi disse di rilassarmi, che ero troppo tesa e la cosa cosi non avrebbe certo funzionato. Mi fece fare un bel sospirone, e mi torno' a baciare stringendomi per i fianchi stretti. Ricambiai il suo bacio appassionato, infilandogli la lingua in bocca, avevo studiato per anni le riviste porno, e era ora di mettere in pratica tutto cio' che avevo imparato ma con la massima calma. L'uomo, si mise sdraiato a pancia sopra con la testa sul cuscino di mamma, mentre io salivo sopra di lui dalla parte opposta, lui prese il mio cazzo duro estraendolo dal tanga e infilandoselo in bocca, io feci altrettanto col suo, sospirai forte, guardai mia madre seduta a pochi passi da noi, e prendendo in pugno il cazzo del mio uomo, me lo infilai tutto in gola succhiandolo con amore, tenendo gli occhi incollati a mia madre. Cosi' si faceva, i poco alla volta, gemendo e godendo insieme al mio uomo, e per poco non gli sono venuta in gola, dovetti trattenermi non poco per non sbrodolargli in bocca, e altrettanto fece lui, tratenendosi. Adesso incrociai lo sguardo di mamma, che mi fissava con un'espressione davvero curiosa piu che schifata o imbarazzata, sembrava interessata alla cosa, cercai di sorriderle con in bocca il cazzo del mio uomo. Cambiammo posizione, tocco' a me ora sdraiarmi a pancia sotto, poggiando il viso contro il guanciale di mamma, con le gambe bene allargate, mi fu tolto il tanga dall'uomo, che si posiziono' sopra di me, puntando il suo cazzo duro sullo spacco delle mie natiche sudaticce, faceva caldo e si iniziava a sudare un po troppo. Cercai di rilassare i muscoli del culo, anche se ero eccitatissima per quello che stava succedendo, era la mia prima volta, e mamma mi stava assistendo come avevo sempre sognato, era stupendo, e non riuscivo a concentrarmi su altro. L'uomo dopo aver provato ad usare un po di vaselina che mi aveva spalmato sul buchetto, tento' di entrarmi dentro, ma senza successo purtroppo. Era una cosa che andava fatta con pazienza e non di fretta. Guardai mia madre sorridendole contenta e mandandole un bacio con la manina, lei a sua volta mi ricambio' il sorriso, ma non il bacio. Era ancora imbarazzata e si vedeva ad occhio nudo, l'uomo sudava e faticava, il mio culetto lo avevo allenato molte volte per la penetrazione, usando vari oggetti, ma ora sembrava chiuso ermeticamente. L'uomo cerco' di farmi rilassare ulteriormente facendomi respirare forte mi fece chiudere perfino gli occhi. Fu in quel momento preciso, che il miracolo accadde. Avevo gli occhi chiusi i lunghi capelli che mi coprivano il visetto truccato, quando ho udito la lieve voce di mia madre chiedere all'uomo, se poteva esserci d'aiuto. Credetti di aver udito qualcosa ma non ci credetti fino a quando, aperti gli occhi, non ho sentito la mano dolce di mamma, scostarmi i lunghi capelli da un lato, sorridermi, mentre l'uomo le chiedeva, se non le dava fastidio allargarmi le natiche.
Stavo sicuramente sognando, era impossibile che avessi li accanto mia madre, che mi teneva aperte le chiappe unte di vaselina, mentre il mio uomo, provo' ed affondo' stavolta la sua cappella tra le mie chiappe aperte a dovere. Fu un'attimo, le dolci mani di mia madre, mi allargarono le chiappe, e l'uomo pote' finalmente penetrarmi. Ho richiuso gli occhi sospirando forte, una seconda spinta di lui, e il suo bel cazzo duro e entrato a meta' dentro di me. Mamma ha prontamente lasciato le mie chiappe, restandomi accanto. Stavo sognando senza dubbio, ed era un sogno molto molto realistico. Al terzo affondo dell'uomo, ho sussultato e sospirato nuovamente, mentre lui iniziava a stantuffarmi su e giu, dentro e fuori piano piano, lentamente per poi prendere velocita'. mi scosto' i lunghi capelli cercando la mia bocca, voltai la testa e ci baciammo, mentre mi penetrava a fondo con colpi decisi. Ah l'amore... l'amore.. che cosa fantastica... Stavo realizzando due sogni in uno solo, fare l'amore con un uomo maturo per la prima volta assoluta, e avere mia madre che mi guardava e assisteva contemporaneamente. Non avrei potuto essere piu felice di cosi', e a guardare il volto di mamma, pure lei sembrava ora piu tranquilla, se ripenso a che faccia aveva fatto all'inizio, e com'era cambiata in poco tempo... speravo che il suo cambiamento, fosse dovuto al fatto di vedermi felice e innamorata. Qualunque fosse la causa del suo cambiamento improvviso, ne ero piu che felice, e ora mentre il mio primo uomo, mi stantuffava a dovere su e giu, sfondandomi il culo, mamma, mi accarezzava i lunghi capelli accanto a me, sollevai la testa dal suo cuscino, per sorriderle, e le allungai una mano, che lei mi strinse forte. Era troppo e sbrodolai senza accorgermene, mentre il mio uomo sopra la mia schiena, continuava le flessioni su e giu con il suo bel cazzo duro dentro e fuori dal mio culo ormai bello slabbrato e allargato. Ripensai a tutti i bigliettini scritti a mia madre in tanti anni, ripensai a quanto tempo avevo passato a segarmi, sognando un bel giorno, di avere un uomo tutto mio che mi amasse a quel modo davanti a lei, e finalmente, il giorno tanto atteso era giunto. Fabio si fermo' a prender fiato, era stanco e faceva gia' troppo caldo a quell'ora del pomeriggio. mamma mi lascio' la mano, l'uomo usci' dal mio culo si alzo' per baciarmi sulle labbra a stampo, poi mi fece coricare su un fianco, mentre lei si posizionava dietro di me, tenendomi alzata una gamba, mamma corse subito in suo aiuto, aiutandolo a tenermi la gamba sollevata, mentre l'uomo, me lo infilo' nuovamente dentro stantuffandomi dietro di me, sospirai gemendo, e guardai con un sorriso mia madre, che mi teneva sollevata una coscia, mentre il mio uomo faceva il suo dovere. L'uomo mi sfondo' a dovere davanti a mamma, e mi riepii di calda sperma dentro al culetto, mentre venivamo entrambi, mamma fece una delle sue solite battute che la rendevano una vera macchietta: "Se me la mette incinta, poi se ne occupi lei" disse a Fabio scherzandoci e ridendo come una scema. io e il mio uomo ci guardammo in faccia, e scoppiammo a ridere, certo che mia madre, quando voleva, sapeva essere davvero unica in ogni cosa. Quella fu l'inizio di una lunga complicita', quella complicita', che da anni avevo sognato e che finalmente avevo realizzato. Grazie mamma.

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