Per tutta la mattina non rispondeva ai messaggi.
Stavo diventando pazzo dalla gelosia. Pensarla tra le braccia di un altro mi faceva scoppiare il cazzo ma mai e poi mai avrei voluto che lo facesse veramente.
E poi c’era qualcosa in quel gioco che andava oltre, come se l’ elemento di eccitazione per lei non fosse tanto il fatto di farsi chiavare da un altro, quanto il fatto di umiliarmi.
Continuavo a pensare alla telefonata a Massimo, al fatto che lei avesse preparato tutto seguendo dettagliatamente i suoi consigli e soprattutto a quello che lei aveva detto circa il fatto che siccome Massimo ci aveva aiutato a godere si sentiva debitrice almeno di fargli una sega. Il cazzo tornò di nuovo durissimo e corsi nel bagno dell’ufficio a masturbarmi.
A mezzo giorno provai di nuovo a chiamare ma niente. Stavo per uscire in pausa pranzo quando l'impiegata mi chiese di passare a comprare una lampadina da qualche parte perché si era fulminata.
Colsi l’occasione per andare nel negozio dove lavorava mia moglie.
Il reparto dove lavora è molto grande ma dopo qualche ricerca non mi fu difficile individuare Massimo che in quel momento stava per servire un ragazzo di colore che gli stava chiedendo di tagliare una tavola di legno.
Appena mi riconobbe venne verso di me pregando il suo cliente di aspettarlo.
- Come va carissimo?- L’accoglienza non mi dispiacque, anche perché in cuor mio temevo di essere umiliato. Ero imbarazzato, questo sì, quindi farfugliai una frase di circostanza e chiesi dove fosse mia moglie.
- Mi dispiace, non c’è, credo sia uscita in pausa pranzo, altrimenti questo qui lo farei servire a lei… sai le belle fighe a noi maschietti e questi fustacchioni alla nostra Lucia eheheh
Mi ricordai di questa usanza per così dire goliardica e presi la frase con un sorriso anche se ero molto a disagio.
Decisi di aspettare, ma non passò molto tempo che la vidi arrivare tutta sorridente.
- Amore che sorpresa!- mi baciò con la lingua davanti a tutti, poi mi abbracciò con tutte e due le mani.
Chiusi gli occhi solo un momento e nel riaprirli vidi il cliente di colore di fronte a me con un'espressione tra lo stupito e il piacevolmente colpito che guardava nella mia direzione, appena sopra la mia testa. Mi tornò alla mente la scena delle corna che Lucia mi aveva raccontato la sera prima e allora provai a sentire se in bocca col suo bacio avesse lasciato qualche strano sapore. Ero frastornato e con questi pensieri non ero attento mentre lei parlava con me
- Bene caro allora ci vediamo a casa stasera che io devo andare a servire questo cliente - poi si rivolse a Massimo: - Vado io, giusto?-
-Tutto tuo- rispose Massimo facendo l’ occhiolino
disse al cliente di seguirla e si avviò alla corsia del legno.
Salutai e me ne tornai a lavoro.
La sera tornai a casa e la attesi sul divano. Tornò verso le sette e mi disse di ordinare delle pizze perché non voleva cucinare. Si spogliò, si fece una doccia e poi venne sul divano esattamente come la sera prima mettendomi i piedini sul cazzo.
- Huff che giornatina….- esordì
- Come è andata? racconta!-
- Cosa vuoi sapere? Se ho scopato con Massimo?- fu subito diretta
- Lo hai fatto?- avevo un nodo in gola
- No maiale, ma vedo che hai già il cazzo di marmo solo al pensiero. Mi sa che lo dovrò fare-
- No, non voglio-
Si che vuoi, guarda il tuo pisellino come è dritto. E comunque ho detto che non ci ho scopato ma qualcosa ho fatto….
Il mio cazzo scoppiava e lo tirai fuori.
- Vedi? stai scoppiando. Non te lo toccare sennò mi vieni prima di sentire il bello, intesi?
- Si
- Bene. Dunque come hai sentito dalla telefonata, oggi in un momento di pausa siamo andati nello stanzino perché potessi raccontargli di ieri. Lui lo ha tirato fuori e per la prima volta l'ho visto: ha veramente un bel cazzo amore. Ho deciso di segarlo perché era stato buono con noi ma niente di più. Mentre lo segavo bene gli ho raccontato di ieri sera e gli ho chiesto di darmi altri consigli per farci godere. Ha detto che sei proprio un gran cornuto amore e lui se ne intende, forse dobbiamo ascoltarlo. L’ ho fatto schizzare tanto e ha detto che sono stata brava. Poi ho deciso di seguire i consigli che mi ha dato per noi
- Ancora consigli? -
- Sì, allora mi ha suggerito di chiamare nel tuo ufficio e di chiedere a qualche complice di inventare una scusa per farti venire al mio negozio durante la pausa pranzo perché dovevo farti una sorpresa. E’ quello che ho fatto e ovviamente Tiziana non ha opposto resistenza.
- Quindi ti ha suggerito di farti venire a trovare da me?
- Non proprio. Dopo aver chiamato Tiziama ho telefonato a Matteo.
- Matteo il mio amico? E perché?
- Perché Massimo mi ha detto di chiamare qualcuno che ti conoscesse bene, ma allo stesso tempo non ti fosse particolarmente simpatico. Ho pensato a lui perché mi mangia sempre con gli occhi e a te da fastidio.Si comporta con me come se tu non ci fossi e ti tratta sempre come un coglione ma tu stai zitto perché ti senti inferiore. E poi è bono, penso che se me scopassi godrei come una cagna in calore e se permetti anche questo è un ottimo motivo! Gli ho chiesto di pranzare insieme perché gli dovevo parlare.
Il cazzo pulsava forte. Le cose cha aveva detto erano orribili, ma mi avevano eccitato da morire.
- E che gli hai detto?-
- Che inizio ad avere il ragionevole dubbio che tu possa essere un cornuto, cioè che per poter godere come si deve hai bisogno che io scopi con altri, che ti umili. Ti risparmio i suoi commenti su come ho fatto a sposare un coglione come te e tutto il resto, tanto li puoi immaginare.
Gli ho detto che ancora non sono pronta a scopare un altro, ma che lui è la persona giusta perché mi ha sempre spudoratamente corteggiato davanti a te e perché mi piace un sacco, tanto che spesso mi masturbo pensando a lui e molte volte mentre mi scopavi chiudevo gli occhi e immaginavo di essere stantutffata dal suo bel cazzone.
- E lui cosa ha fatto?-
- Mi ha baciata e mi ha chiesto di andare in bagno ma io l'ho fermato e gli ho detto che a condurre questo gioco sono solo io. Che lo scoperò solo se e quando lo deciderò io, proprio come Massimo.
Mi sentii in parte rassicurato ma la sensazione durò poco perché lei riprese a parlare e mentre parlava mi impugnò il cazzo iniziando a segarlo piano..
- L’ho preso per mano- continuò - e gli ho detto che da lui oggi avrei solo voluto prenderlo in bocca e bere tutta la sua sborra poi l'ho portato in bagno, gli ho tirato fuori il cazzo durissimo e gliel'ho succhiato tanto fino a quando mi ha riversato dentro un fiume di liquido. Poi sono tornata in negozio giusto in tempo per baciarti e farti assaporare la mia lingua piena della sua sborra. E mentre ti baciavo ho fatto il gesto delle corna sopra la tua testa davanti a tutti. Avresti dovuto vedere la faccia di quel cliente di colore, è stato bellissimo.
E mentre terminava il racconto il mio cazzo zampillava sborra dappertutto.
- Ecco il mio bel maiale che adora farsi mettere le corna. Hai goduto porcellino eh? Ora tocca a me. Mi sa che tu ormai sei fuori combattimento, provo a sentire Matteo se viene a darmi una bella botta.
Prese in mano il telefono e compose il numero.
- Aspetta- la fermai- ce l’ho di nuovo duro-
Matteo però rispose prima che lei potesse attaccare.
- Pronto Lucia -
- Ciao Matteo, ti avevo chiamato perché mio marito quando gli ho raccontato che avevo bevuto la tua sborra e poi lo ho baciato è venuto subito, lasciandomi con la voglia e volevo essere scopata, ma a quanto pare appena ha sentito che ti chiamavo gli è tornato subito duro, mi dispiace.
- Che razza di cornuto !-
- Ti sente siamo in viva voce
Non riuscii a dire niente se non un imbarazzato -ciao - al quale lui non si degnò neanche di rispondere.
- Va bene Lucia, ti chiamo domani, così mi racconti.
Dopo aver attaccato riprese a parlarmi:
- Amore, Massimo ha ragione, tu sei un gran cornuto e io mi devo dara da fare per farti felice. Pensa con Matteo in quante occasioni potremo giocare davanti ai nostri amici col rischio che inizino a capire qualcosa.
La sbattevo come un toro, la stantuffavo forte e il mio cazzo era di marmo
- Finora abbiamo solo scherzato ma ora voglio sentirtelo dire, forza dillo !
- Voglio essere cornuto, voglio che mi umili, voglio leccarti la fica dopo che avrai scopato
Le parole mi uscivano ormai dalla bocca come la sborra dal cazzo in un orgasmo fisico e mentale sapientemente orchestrato da lei.
Mi abbracciò, prese il telefono e volle fare un selfie con me, ma al momento dell scatto fece il segno delle corna sopra la mia testa. Poi inviò la foto a Massimo con un messaggio:
“ Avevi proprio ragione.”
La risposta non tardò ad arrivare:
“ Bene allora vogliamo iniziare a far crescere queste corna?”
“ Si padrone, grazie”
«Mi sto spellando il cazzo sui primi due episodi…ti prego continua…»
«Continua ti prego….»
«Aspetto con ansia il prossimo capitolo…
Come vorrei essere al posto di lui…
Un giorno mia migliore non aveva voglia e l’ho convinta a masturbarmi.
Mentre lo faceva l’ho indotta a dirmi che era una zoccola, che le piacciono i cazzi e che si fa sbattere da tutti al lavoro…
Ho sborrato subito come una fontana e lei sorpresa mi ha detto ridendo che in tutta la sua vita non le era mai capitato di far sborrare qualcuno dicendogli che era un cornuto..
Sono stato in estasi ed arrapato per giorni.»
«Bella storia, complimenti alla grande lucia che sa trattare il marito come merita e come veramente piace a lui rendendolo cornuto e realizzato.
Brava Lucia ma bravi anche i suoi colleghi.»
«Sarebbe bello leggere il seguito»
«Eccitantissimo.
Non riesco a smettere di segarmi.
Vorrei essere al tuo posto e leccare la figa di mia moglie piena della sborra dei suoi amanti….
Continua…»
«Bellissimo racconto. Scritto con tutti i particolari che lo rendono particolarmente eccitante. Non nascondo che ho immaginato mia moglie Sandra al posto di Lucia. Non vedo l'ora di scoprire come andrà a finire!!»
«Parte 3?»
«La mia Signora a volte mi umilia, qualche volta fa capire ad estranei,non persone che conosciamo, le mie prestazioni brevissime, questo mi fa eccitare è vero,prima o poi lo farà capire a conoscenti,non è soddisfatta,non so se insistere, per poter essere umiliato pubblicamente, sto pensando,se in sogno o sveglio mi eccito molto, allora,posso provare.Grazie della storia»