Esmeralda mia zia
Mia madre era una donna molto bella 45enne lavorava per una grossa azienza ed aveva un ruolo di responsabilità per questo si vestiva sempre molto elegante, mio padre la aveva lasciata da poco per una donna più giovane, io a vent'anni frequentavo giurisprudenza all'università.
Dopo l'abbandono di mio padre sua sorella di un anno più piccola e suo marito avevano preso l'abitudine di venirci a trovare la sera o la domenica forse per tirarla su di morale, ma lei non se l'era presa più di tanto le cose tra lei e mio padre non andavano bene da anni.
Anche mia zia era una donna molto bella ma anche molto appariscente, metteva spesso la minigonna e si era fatta rifare il seno, da sempre avevo nutrito una forte attrazione per lei ogni volta che ci veniva a trovare mi eccitavo moltissimo e adesso a vederla così spesso facevo dei pensieri erotici su di lei e mi segavo spesso.
Una notte dopo essermi masturbato andai in cucina a bere del latte e sentii ansimare in camera di mia mamma, guardai dal buco della serratura e la vidi nuda con un grosso vibratore nela figa che godeva da sola, il pene mi tornò subito duro e tornai in camera a masturbarmi.
Una sera che mia madre doveva lavorare fino a tardi sentii il citofono,risposi era mia zia, entrò in casa ed era da sola,era passata per vedere mia mamma, perchè anche suo marito lavorava fino a tardi, la invitai a fermarsi per mangiare qualcosa, accettò, aveva una gonna molto corta e una camicetta che faticava a trattenere il suo seno prosperoso, dopo aver preparato una insalata con tonno ci sedemmo sugli sgabelli della penisola della cucina, erano alti e per salire si tirò su la gonna, le vidi le mutandine nere, il pene mi si stava gonfiando, mangiai l'insalata pensando ad altro, poi nello scendere dallo sgabello la gonna le si impigliò e di nuovo le vidi le mutandine,lei si mise a ridere, poi lavò i piatti, mentre stavo mettendo i piatti nel gocciolatoio lei arretrò e il suo sedere venne a contatto col mio pene duro, mi guardò ma non disse nulla e io non sapevo che fare, poi mi chiese se potevo verniciare il bagno, mi avrebbe pagato per il favore.
Accettai, il giorno dopo mi recai di mattina a casa sua, suonai e lei mi aprì era in accappatoio, si scusò dicendo che aveva appena fatto la doccia, mi disse se mi andava un caffè e andammo nella sua cucina, lei non aveva gli sgabelli, ci sedemmo, me la immaginavo nuda e il pene era duro, si sedette accavallando le gambe, erano bellissime senza calze, si chiuse l'accappatoio sul seno, parlammo del più e del meno, poi si alzò e l'accappatoio si aprì di poco mostrandomi l'attaccatura del seno, ero rosso e accaldato.
Presi la scala e la portai in bagno e salii iniziando a pitturare il plafone, avevo i pantaloni gonfi, a un certo punto mia zia si avvicinò e mi disse:
Sai sei un gran bel ragazzo ma un po' tardo secondo me
perchè zia risposi
perchè sono qui mezzanuda e tu non ci provi neanche ma non ti piaccio
ma zia risposi certo che mi piaci ma sei mia zia
mmm girati un attimo disse
mi girai verso di lei sempre restando sulla scala, lei si tolse l'accappatoio rimanendo completamente nuda e poi rapida si avvicinò mi aprì la cerniera e abbassando le mutande vide il mio pene ergersi in tutta la sua potenza, era 22 cm con una cappella rossa e grossa, lei lo prese in bocca mugolando e iniziò a spompinarmi, io ero eccitatissimo e venni subito, lei ingoiò fino all'ultima goccia, ma il pene non si ammosciò del tutto.
Scesi dalla scala e ci dirigemmo in camera da letto, il suo culetto mi eccitava, passando davanti alla cucina avevo il pene in tiro, la presi appoggiandola al tavolo e glielo infilai nella fica iniziando a pomparla, la sentivo godere e dopo essere venuta mi disse di andare nel letto, si sdraiò e alzò le cosce per farmi entrare fino in fondo, iniziai a stantuffarla con vigore, sentivo che le arrivavo fino all'utero.
Ah mi sfondo urlava e godeva venne un paio di volte poi non riuscii a contenermi e sborrai con piacere dentro di lei riempiendola per bene.
Continua.
«Scusa invece di scrvere tanti piccoli racconti siccome vedo che tanta vogli di scrivere scrivane uno a copitoli che sono molto piu intriganti.»