Adesso sono sotto le coperte e forse mi masturberò prima di dormire, lo faccio quasi tutte le sere se non ho compagnia femminile, così mentre mi accarezzo l'uccello ancora moscio, ripeto il solito rito (non quello di segarmi) che va avanti da una vita: pensare la sera, prima di addormentarmi, alla giornata appena passata. A quello che ho fatto. Le persone che ho incontrato. A quello che dovró fare il giorno dopo, sul lavoro, a casa!
Stasera invece ripenso alle mie esperienze sessuali passate, recenti e non. Forse perché reduce da tre racconti scritti poco tempo fa qui su Amaporn o forse perché la tipa di ieri mi ha ricordato una vecchia fiamma, ma sta di fatto che ora la mia mente ha deciso di scavare più a fondo cercando di ricordare le meglio seghe che mi hanno e mi sono fatto.
Giá, perché non sempre le migliori masturbazioni sono quelle che ti fanno le ragazze, a volte l'eccitazione di una certa situazione é di pari livello ad una sega di qualche stronzetta!
Di cosa parlo? Un esempio: avete mai provato a masturbarvi, completamente nudi, al mare e riprendervi con un cellulare? Non parlo di una semplice sega da due, tre o quattro sborrate cremose e fiacche, di quelle dove il cazzo nemmeno ti viene duro e dritto, di quelle dove avete semplicemente il pisello fuori dal costume e sborra solo perché martoriato dalla vostra mano tremolante che lo tocca di tanto in tanto. No, io parlo di venire come un fiume in piena dopo esservi toccati per un bel pó, di venire tre, quattro, cinque, sei, sette... dieci volte come una fontana.
Ma non voglio parlarvi di questo con il presente racconto, magari lo faró un'altra volta, ed intanto per farvi un'idea guardate i miei video qui su Amaporn dove sborro, volevo solo puntualizzare che da soli si possono fare delle grandi seghe se si ha esperienza, se si é dei professionisti della masturbazione, che basta un pó di immaginazione e voglia di sperimentare.
In fondo a tutti piace dedicare un pó di tempo a sé stessi, al proprio pisello o alla propria fica, lontano dagli occhi di tutti, anche dalla propria donna o moglie, magari la sera sotto le coperte come io adesso con il mio cazzo in mano o rientrati da lavoro sotto la doccia. Nessuno lo vuole ammettere, ma masturbarsi é naturale, lo facciamo tutti, non solo per un nostro piacere, ma anche per conoscere meglio quella cosa o quel coso che abbiamo in mezzo alle gambe.
Comunque qui voglio continuare la trilogia iniziata con il racconto da me scritto "Le mie prime masturbazioni" e seguito poi da "Il regalo di Natale di mia cugina Samantha". Vi racconteró una delle prime volte che mi fecero una sega al cinema, anzi, credo che fu anche la prima volta che feci Pissing con una ragazza. Ma andiamo per ordine e chiariamolo subito, non si trattó di uno di quei cinema porno (a proposito, ma esistono ancora nonostante la facile reperibilitá di materiale per adulti che si ha oggi?) che tanto andavano di moda una ventina di anni fa, ma di un normale cinema che trasmetteva film per tutti. Passiamo alla storia vera e propria.
Siamo in estate, un'estate appunto di molti, parecchi anni or sono. Invito una ragazza conosciuta da poco tramite amici in comune, a vedere un film. A quel tempo si usava cosí: due o tre uscite, invito al cinema, qualche bacio e si poteva dire di stare "insieme". Il piano era quello, mettermi con Lei, Serena, ancora ricordo il suo nome e quello che venne dopo andava oltre ogni mia immaginazione di ragazzo pronto a tutto pur di farsi masturbare o scopare da una ragazza.
Quel pomeriggio ci vediami davanti al cinema piú grande della nostra cittá, uno dei primi che potremmo definire un multisala di oggi. Quattro sale per quattro film. Io arrivai vestito comodo, tipica maglietta a maniche corte e pantaloncini corti senza mutande, mi piaceva sentire il mio pisello libero già allora. Lei uguale, pantaloncino corto e canottierina colorata sportiva. Scegliamo un Film da ridere, compriamo il biglietto, un'aranciata, qualche pop-corn, entriamo nel cinema e ci sediamo un po' appartati dal resto delle persone, che comunque non superavano la decina, in fondo era estate.
Il film inizia quasi subito, pubblicità ridotta all'osso (bei tempi). Dopo un principio di interesse per la pellicola, penso ad un approccio, come muovermi. Il cuore batte all'impazzata, ma penso "OK, mi butto". Dopo pochi minuti dall'inizio del film inizio a baciarla, non era la prima volta, ma nemmeno ero un esperto. E lei per fortuna ci sta, dopo un po' di baci a stampo, finalmente sento la sua lingua. Dopo qualche minuto mi faccio piú audace, ed allungo delicatamente e dolcemente una mano sulle sue cosce. Lei fa un lieve sobbalzo indietro, ma non toglie la mia mano tra le sue gambe. Inizio quindi a toccargli l'interno coscia, partendo dal ginocchio fino ad arrivare alla zona fica, senza però toccargliela e poi torno indietro. Il mio pisello dopo pochi secondi inizia ad irrigidirsi. Continuo a massagiargli le gambe, le cosce, a toccarle ovunque, lei inizia a divaricarle un po' di piú e mentre la tocco, continuo a baciarla. Prima sul collo, poi sulla guancia ed infine nuovamente sulla bocca, facendomi strada con la lingua al suo interno. Intanto il mio cazzo é cresciuto, é diventato bello duro, il sangue nelle vene sembravano farlo esplodere. Continuo a toccarla in mezzo alle gambe ed intanto salgo con le mani nel suo posto piú intimo. Voglio finalmente sentire la sua giovane fica. La mia mano si insinua nei suoi pantaloncini in profondità e poi nelle sue mutandine (lei si, che le portava) arrivando finalmente a toccargliela. Le mutandine sono lisce, calde, soffici come le sue gambe. Sento qualcosa di morbido attraverso il cotone, due grosse cunette tipo duna ed uno spacco al centro. Continuo a massaggiare l'interno di quel taglio con il dito medio e durante una scena del film che illumina il suo viso, le vido nel volto una strana smorfia. Forse gli piace quello che sto facendo. Continuo la mia esplorazione e preso da un momento di euforia e coraggio, gli sposto le mutandine su un lato ed infilo istintivamente il dito dentro quelle cunette soffici. Sento che entra senza resistenza, così affondo tutto il dito dentro, sembra ci sia qualcosa come un buco, una cavitá, cosi non mi fermo e quando sono completamente al suo interno, inizio a muoverlo istintivamente in senso orario. Serena fa un gemito, sento le sue labbra intime pulsare ed inumidirsi. Intanto il mio pisello é diventato duro come un diamante, si é talmente ingrossato che esce la cappella fuori da un lato del pantaloncino con tanto di gocce di sborra. Continuo a masturbarla fino a quando non lei non emette un quasi urlo e tira fuori la mia mano completamente bagnata prima dalla sua fica e poi dai pantaloncini. Dopo qualche secondo nel quale cerca di riprendersi, sudata e rossa in viso, anche lei reclama la sua parte di esploratrice. Allunga l'occhio che ormai si era abituato al quasi buio, in mezzo alle mie gambe. E la vede. Vede la cappella del mio pisello uscire dai pantaloni grossa come non mai. Allora afferra un lato del pantaloncino tirandolo completamente su fino all'inguine e scoprendo completamente il mio cazzo. Per fortuna i braccioli delle poltrone ci facevano da scudo e le altre poche persone, non potevano vedere con chiarezza quello che stavamo facendo. Intanto la mia mano destra, ancora umida del suo sesso, si faceva strada sotto la sua canottiera dietro le sue spalle. Lentamente mi avvicino al suo seno destro, fino a toccarlo completamente. É turgido e ben formato. Probabilmente portava una seconda, che a quel tempo mi sembrava una quarta abbondante. Con il pollice inizio a giocare con il suo capezzolo, mentre lei continuava a giocare con il mio cazzo. Lo prende per bene in mano come si fá con una torcia luminosa e con l'indice ed il pollice fa muovere a destra e sinistra le pelle che ricopre la cappella. Sento il mio pisello pulsare, sento il sangue confluire sempre di piú, le palle ormai sono gonfie, ma lei non smette. All'improvviso, con un movimento deciso, afferra con piú vigore il mio cazzo e tira indietro la pelle con la mano sbattendola sulle mie palle. Fa quindi uscire la mia cappella completamente, insieme ad altre gocce di sperma. Inizia a muovere la mano a stantuffo, su e giú, su e giú, una volta, due volte, tre... ma ormai sono carico, pieno di sborra da tirare fuori ed eccitato, che gli bastano questi pochi movimenti per farmi venire. Faccio un primo grande schizzo che scavalca la poltrona di fronte a noi, seguito da un secondo ed un terzo. Per fortuna non c'é nessuno davanti a noi, sai che figura. Gli schizzi continuano ancora, ma con la mia mano sinistra tocco delicatamente la sua per direzionare il mio cazzo in basso. Stavo sborrando come una fontana e non sapevo le spruzzate dove sarebbero arrivate. Così continuo a sborrare, ma questa volta sullo schienale della potrona davanti a me dove lo sperma finisce per colare poi a terra. "Ho fatto davvero un lago di sperma, sai che lavoro per quelli delle pulizie" penso mentre ancora gocce di sperma cadono sulla moquette. Serena molla alla fine il mio pisello e si pulisce le mani sulle poltrone. Poi mi sussurra qualcosa:
«Andiamo via Chase, abbiamo sporcato ovunque, se ci scoprono...».
Decido di seguire il suo consiglio, ma io dovevo pulirmi prima il pisello come lei aveva fatto con le sue mani. Cosí la fermo un secondo, ed aspetto che il mio cazzo perda un po' l'erezione.
«Che vuoi fare Chase?» mi chiede vedendomi ancora seduto.
«Pulirmi... se me lo rimetto dentro così, continuerebbero ad uscire gocce di sborra macchiandomi i pantaloni. Poi come ci torno a casa?» era, anzi é, una vecchia tecnica che ancora oggi uso, dopo una sega, una scopata, una sborrata insomma, subito dopo per pulirmi e svuotare la vescica vado a pisciare.
«E come pensi di fare?».
«Ora lo vedrai».
Mentre parliamo il mio pisello si affloscia finalmente di lato, aspetto qualche minuto e cerco di pisciare. Con quello avrei pulito la stessa cavitá che mi aveva fatto godere. Dopo qualche minuto arriva per fortuna lo stimolo, mi sposto un po' avanti alla poltrona sulla quale sono seduto, lascio penzolare il mio pisello, prendo il bicchiere ormai vuoto d'aranciata, ed inizio a pisciarci dentro lentamente. A metá bicchiere ho la forza di fermarmi. Dovevo pisciare giusto quel tanto per togliere i residui di sborra, se mi fossi svuotato di tutta l'urina, non sarebbero bastati dieci bicchieri. Serena rimane stupita da quello spettacolo e forse eccitata, non capisce a cosa sia servito quel gesto, ma sembrava anche che il tutto appunto le piacesse. All'improvviso si tira giú pantaloncini e mutandine fino all'altezza del ginocchio senza sfilarseli, ora ero io che iniziavo ad eccitarmi di nuovo. Non capisco cosa vuole fare, ma chi se ne frega, ora riuscivo anche ad intravedere la sua fica che prima avevo solo toccato e per un ragazzino alle prime esperienze, questo mi bastava. Era bellissima, come l'avevo immaginata mentre la toccavo, liscia e priva di peli ovunque.
Sento che il mio cazzo, nonostante pochi minuti prima aveva fatto un'abbondante sborrata, inizia a tornare duro. Ad un certo punto peró tutto mi fu chiaro: voleva imitarmi. Avevo intuito infatti che voleva copiarmi e non potendo dare una direzione al getto di piscio, l'avrebbe fatta sulla poltrona. Lei infatti non poteva spostarsi in avanti per poi accucciarsi e pisciare, qualcuno l'avrebbe notata nonostante il buio. Ma soprattutto (oggi lo posso dire con l'esperienza) non poteva direzionare il piscio come si fa con un cazzo.
«Serena, aspetta!" gli dico, un po' perché voglio ancora toccare quella fica cosí liscia, un po' perché avevo paura che schizzi di piscio arrivassero ovunque, così gli metto una mano in mezzo alle gambe tipo conchiglia per bloccarla.
«Voglio farlo anch'io...» mi risponde.
Allora prendo il bicchiere e lo metto sotto la sua poltrona. Poi gli dico di mettere le braccia sui braccioli, di sollevare la sua fica ed il suo bel culetto, in modo tale che si alzasse il sedile della poltrona a molla. Lo fa senza esitare. Ora il bicchiere era sotto la sua fica. Serena inizia a pisciarci dentro, all'inizio un bel po' esce fuori cadendo sulla moquette del cinema nonostante la mia mano sulla fica che cerca di direzione alla meglio la pisciata, poi una parte centra il bicchiere, ma appena il liquido inizia a cadere dentro, il rumore nel bicchiere é troppo forte, sembrava di riempire un secchio d'acqua. Serena lo sente, smette subito e si rimette a sedere. Strofina la sua fica sulla poltrona per asciugarsi e si tira nuovamente su i pantaloni e le mutandine.
Subito dopo, completamente sudati e per quanto mi riguarda, completamente svuotato, usciamo da quel cinema e prendiamo la direzione delle nostre casa.
Ora però vi devo lasciare, ricordando questa storia mi sono eccitato da solo e sento che sto per sborrare, ma non vorrei sporcare il letto questa sera, quindi continuerò sotto la doccia.
A presto.
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Aggiunto: 5 anni fa
Utente:
«Mi piace come scrivi. Mi fai eccitare parecchio»
«Scrivi molto bene, questo é uno dei tuoi racconti piú belli, dovresti avere più visibilità su questo sito! Complimenti anche per i video!
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«ma sei di vittoria (rg)»
«Ho visto i qui i tuoi video... sborri davvero tanto!»