Indaffarato a seguire il mio lavoro, passano i primi tre giorni della settimana così velocemente che, quasi non mi accorgo, che siamo già a giovedì. Mentre sto per uscire dall’ufficio, suona il mio cellulare in videochiamata. È Silvia. Rispondo e, mi trovo davanti quella splendida creatura, che indossa un vestito di lino bianco, molto corto e trasparente. Sotto si intravede il suo corpo, ed è palese, che non indossa nessun tipo di intimo.



«Ciao Carlo, ti ho chiamato, perché volevo sapere se hai cambiato idea, a proposito della nostra festicciola che si terrà nel fine settimana».



Osservo, attraverso lo schermo, che lei è seduta dietro la scrivania e che il telefono è appoggiato alla lampada e, quindi, mi rimanda un’immagine completa di lei, che tiene le gambe accavallate e mostra le sue splendide cosce. La rassicuro sulla mia partecipazione all’evento e, nello stesso tempo, mi rendo conto che provo molto piacere nel sentire la sua voce calda e sensuale. Anche lei sembra gradire questo contatto e, con fare alquanto provocante, scavalla le gambe, in maniera semplice, ma sensuale, mentre continua a parlarmi.



«Ammetto che ho desiderato molto sentire la tua voce, perché io e Luca abbiamo ripensato molto a quanto è successo domenica, su quella spiaggia. La cosa ci ha eccitato così tanto, che in tutte queste sere Luca mi ha scopato tantissimo. Per noi, dopo più di un anno di astinenza, dovuta a questa dannata pandemia, era la prima occasione, per sentirci liberi e tornare nuovamente a giocare, e la cosa ci ha eccitato moltissimo».



Rispondo che quella parentesi è stata molto eccitante anche per me, che ero in condizioni peggiori, rispetto a loro che, in qualche modo, con la complicità di Anna e Mario, qualche distrazione, erano riusciti a prendersela, mentre io, che vivo solo, mi ero sentito veramente triste e, quindi, giocare con lei, sulla spiaggia, è stato come vivere, un momento di pura liberazione, di intenso erotismo e infinito piacere. Lei sorride compiaciuta, mentre ora la sua mano sta accarezzando l'interno della coscia. Ha appoggiato la gamba sinistra sopra la scrivania e l’immagine che ho davanti è di una femmina oscenamente esibita al mio sguardo, che mostra con sfrontatezza la sua splendida fica.



«Pensare a quello che ci siamo concessi domenica, su quella spiaggia, come vedi, mi sta eccitando di nuovo, e sapere che tu mi guardi, pensando che sono quasi sola, in questo ufficio, mi eccita particolarmente. Spero che anche tu ti stia eccitando, mentre vedi me che proprio non posso fare a meno di accarezzare la mia lumachina, che sta già schiumando. Ti prego, mostrami il tuo splendido membro, che, spero, sia piena erezione, eccitato per il fatto che sto per masturbarmi per te».



Senza nessuna difficoltà, appoggio il telefono alla scrivania, abbasso i pantaloni e lo slip fino le caviglie, mostrando il mio sesso, già quasi in completa erezione. Sento compiaciuto la sua esclamazione di piacere e lei stessa mi esorta a masturbarmi per lei.



«Meraviglioso! È sconvolgente, vedere come una porca come me, riesca ad eccitare un maschio maturo come te. Guarda, come mi sto bagnando».



Con una mano prende il cellulare, lo avvicina alla sua fica che è già lucida dei suoi umori. Faccio la stessa cosa anch’io: le mostro il cazzo in piena erezione, mentre lentamente me lo sego per lei. Lei rimette il cellulare appoggiato alla lampada, poi, abbassa la parte alta del vestito e scopre il suo splendido seno e, con una mano, se lo accarezza, mentre con l’altra comincia a toccarsi la figa, scoprendo il suo bottoncino gonfio; vi infila due dita dentro e dà inizio ad un progressivo dentro/fuori, che la fa subito gemere di piacere. Mi ritrovo piacevolmente coinvolto in questo gioco; mi sto eccitando nel vedere questa femmina, che sta godendo per me. Lei muove le sue mani in maniera decisa, veloce e, ben presto, raggiunge un orgasmo, che la fa tremare tutta. Chiude gli occhi, dopo aver mugolato il suo piacere e riprende a descrivere, quello che sta provando.



«Bellissimo! Mi sto eccitando tantissimo sapendo che mi stai guardando, che ti stai segando per me, anche se, adesso, vorrei averti qui per prender in bocca il tuo splendido cazzo e succhiarlo, infilandolo tutto dentro la mia gola. Mi piacerebbe anche sentirlo dentro di me che mi pompa, con forza, che mi sfonda, che mi riempie, facendomi godere tantissimo».


 


Si contorce per il piacere che sta provando e continua a muovere le dita nella sua fica, poi, ad un tratto, gira lo sguardo e si mette a ridere, mentre con la mano, con cui accarezzava il seno, invita qualcuno ad avvicinarsi. Vedo la sagoma di un uomo che compare al suo fianco e lei lo invita ad estrarre il suo membro, perché lei vuole succhiarlo. L’uomo apre rapidamente la patta dei pantaloni e subito affiora un membro di ottime dimensioni, anche se ancora non completamente eretto. Lei, abilmente, lo afferra, lo porta alla bocca e inizia a succhiarlo, mentre con la mano, lo tiene stretto alla base. Osservo la scena come lo spettatore di un film porno e lei, per un attimo, mentre tiene quel membro in bocca, che ora sta lentamente lievitando, gira lo sguardo verso di me. Scruto i suoi occhi felici e la sento eccitata dal gioco che stiamo facendo. Pompa velocemente quel cazzo, che ora ha raggiunto dimensioni davvero ragguardevoli e capisco perché è così brava ad ingoiare cazzi fino in gola, avendo sicuramente fatto esperienza con quel membro, che è sicuramente il doppio del mio e che lei ingoia con una facilità impressionante. Vedo la sua mano accarezzare anche le grosse palle, che ora l’uomo le offre da succhiare, e lei, con la lingua, scende lungo quell’asta poderosa e prende in bocca quelle grosse sfere, strappando all’uomo gemiti di puro piacere.



«Silvia, sei oltremodo stupenda! Sei meravigliosa! Sei la grandissima zoccola che ho sempre desiderato avere per me. Oggi mi rendo conto che non saprei decidere se è più bello scoparti e godere di tutta l'immensa libidine che sai esternare, oppure essere al posto di Luca che ha la fortuna di avere una donna meravigliosamente puttana come moglie e complice dei suoi giochi. Continua così, succhiarmi, fallo diventare grosso e duro, perché voglio sfondarti la fica da troia che ti ritrovi. Sei stupenda! La migliore succhiacazzi che abbia mai preso in bocca il mio cazzo».



L’uomo appoggia la mano sul capo di Silvia e impone il ritmo desiderato alla pompa che lei gli sta facendo, portandolo ad un livello di eccitazione superlativa. Per un attimo rifletto su quanto egli ha detto a proposito di Luca: è decisamente fortunato ad avere una compagnia come Silvia. Lei, intanto, dopo aver portato quel membro alla massima erezione, si alza in piedi e si sdraia sopra la scrivania, tenendo il telefono in mano e mostrando il viso dell’uomo che è sicuramente più anziano di me; quello ora si tuffa tra le sue cosce e inizia a leccare quella fica che emette liquidi a profusione per l'elevato livello di godimento. Lei stringe le sue gambe intorno alla testa dell’uomo che, ben presto, la porta ad avere un orgasmo, che lei esterna, urlando.


 


«Sei stupendo! Ohh, quella tua lingua, come la sento! Mi fai godere! Vengo! VENGO!»



Vedo il suo viso stravolto dal piacere, mentre il corpo è scosso, e vibra dal piacere che lui le sta dando succhiando la sua fica, dalla quale, sicuramente, sgorga quel nettare prelibato che l’uomo lecca avidamente: egli si sta dissetando a quella fonte di Venere, nello specifico rappresentata dal ventre di questa donna. Poi, quando lei smette di tremare, l'uomo si solleva in piedi e, impugnato il suo grosso randello, lo appoggia fra le labbra di quella figa colante e, con un affondo deciso, vi entra tutto dentro, facendole spalancare la bocca, da cui non promana alcun suono. Rimane immobile dentro di lei, che ha sollevato le gambe, poggiando i talloni alle spalle dell’uomo e questi la tiene stretta ai fianchi, mentre comincia a pomparla con decisione. Lei lo incita a scoparla ancor più forte.



«Meraviglioso! Ti sento tutto dentro, mi fa impazzire; sentire il tuo cazzo battere con forza contro il mio utero... che goduria! Sei un toro stupendo! Sei meraviglioso! Scopami, fammelo sentire tutto fino in gola! Fammi impazzire!»



L’uomo la sbatte con forza, i colpi sono tremendi e la fanno sobbalzare; poi, allunga le mani e le afferra i seni, strizzandoli con forza, strappando gemiti ancor più potenti a quella femmina stupenda, che sta godendo alla grande.



«Silvia, sei una troia meravigliosa! Sei la femmina che ogni maschio vorrebbe avere al suo fianco! Sei una zoccola! Sei la mia puttana! Ti adoro! E adesso ti sfondo tutta, poi ti riempio la fica cosicché il tuo adorato cornuto potrà leccare tutto il mio piacere, che ancora ti resterà dentro».



Gli basta poco per farla godere. Lei inarca il corpo e, con un ennesimo acuto, raggiunge un nuovo orgasmo da cardiopalma; gira lo sguardo verso il telefono e mi chiede se quello che vedo è di mio gradimento.



«Carlo, guarda, come sto godendo! Questo toro meraviglioso, mi sta sfondando la fica, ti piace? Dimmi, vorresti essere qui con me? Ti piacerebbe infilarmi il tuo cazzo in bocca, mentre sto godendo con lui? Ti sei eccitato? Ti stai segando?»


 


Riconosco di esser rimasto a bocca aperta a guardare quella scena follemente erotica di questa femmina che mi sta letteralmente facendo impazzire.
Prendo il telefono e mostro il mio cazzo duro, che sto segando lentamente, mentre osservo lei che gode. L’uomo, dopo averla fatta godere, si sfila da lei e la mette in piedi; poi, fattala girare di spalle e appoggiata di nuovo, piegata a 90° sulla scrivania, la penetra da dietro. Non vedo dove lo infila, ma è Silvia che, tenendo il telefono in mano, mi descrive le sensazioni che sta provando.



«Meraviglioso! Spingilo tutto dentro, spaccami il culo! Sei un toro meraviglioso, riempimi del tuo piacere».



Si piega sui gomiti, mentre cerca, se possibile, di reggere l’impeto furioso con cui lui la sta montando da dietro e, tenendo il telefono in mano, lo allunga, sotto di sé, fino a portarlo fra le sue cosce, dove ho un’immagine perfetta della sua fica, che sta schiumando, mentre lui le sfonda il culo con colpi fortissimi. Sento il classico rumore di sculacciate furiose che l’uomo le assesta, mentre la sfonda con immenso piacere.



«Troia, sei diventata una zoccola meravigliosa! Sono fiero di aver contribuito a far di te la meravigliosa puttana che sei. Ora voglio sfondare e riempire del mio piacere, ogni tuo orifizio. Vacca, godi, godi anche di culo. Una troia come te, così aperta, che gode anche dal culo».



Lei gode e alcune gocce di piacere vanno a imbrattare lo schermo del telefono e, quando lei lo riporta davanti al suo viso, per mostrarmi la maschera di piacere che è diventata, mi fa una richiesta che subito accetto.



«Carlo, avvicina il telefono al tuo cazzo».



Eseguo e immediatamente vedo la sua lingua che va leccare il suo piacere sullo schermo e, contemporaneamente, è come se stesse leccando il mio cazzo, che si trova appoggiato allo schermo del telefono. È solo una impressione visiva, ma è sufficiente a scatenare in me immenso piacere per questa sensazione, per quest’esperienza che, in vita mia, non avevo ancora provato. Il maschio, la pompa a lungo e lei gode, di un orgasmo anale, che le provoca autentici urli di piacere.



«Vengo! Ancora più forte! Sfondami il culo, che vengo! Così! Dai più forte! Vengo! Ora vengo! VENGO!»



Lui la sbatte più forte e quando lei, dopo aver goduto, rimane immobile, distesa sulla scrivania, lui sfila il cazzo dal culo e la rigira, sollevando di nuovo le sue gambe e, con un colpo deciso, lo infila di nuovo tutto dentro la fica.



«Adesso, che hai goduto come una troia, adesso voglio riempirti la fica, per fare un regalo a quel fortunato cornuto che ti aspetta a casa. Oggi come oggi, vorrei essere proprio io l’uomo che ti aspetta a casa, quindi cercherò di inondare la tua fica, il più possibile».



La pompa come una furia scatenata, lei geme e gode; volge lo sguardo, verso di me e m’implora di godere con lei, nello stesso istante in cui l'altro le inonderà il ventre. Dopo un lungo momento, in cui lui l’ha scopata furiosamente e lei ha avuto un ennesimo orgasmo, che urla con tutto il fiato che ha in gola, è questo il segnale che entrambi aspettavamo, per godere insieme a lei. Vedo l’uomo piantato immobile dentro di lei, mentre un grido esce dalla sua bocca, indice che le sta riversando dentro tutto il suo piacere. Lei gira gli occhi illanguiditi verso di me, alla ricerca del mio piacere e vede che anch’io sto eruttando tre schizzi, che approdano sul dorso della mia mano, fra le mie dita e sul mio torace. Soddisfatta, chiude gli occhi; il suo viso è come estatico, è una maschera di puro piacere. Rimaniamo tutti e tre immobili, alla ricerca del fiato che ora, è diventato, veramente corto. La prima a riprendersi è lei, che si sfila da lui e, subito, si inginocchia davanti a quel membro, che ora si sta ammosciando. Lo prende in bocca, lo lecca e lo succhia, raccogliendo fino all’ultima goccia, poi lo abbandona perfettamente nettato e si alza in piedi, stringendosi a lui.
Non vedo quello che fa, ma immagino, che lo stia baciando. L’uomo, la stringe a se, poi, si allontana, mentre lei si gira di lato ed estrae dalla sua borsa, appoggiata lì di fianco, uno slip e lo indossa, poi si siede e torna a conversare con me.



«Voglio che mi resti il suo seme dentro il più a lungo possibile. Ho goduto moltissimo, e questo era esattamente quello che volevo».



La guardo con ancora in mano il mio uccello, che dà segni di ammosciarsi.



«Mi ha fatto molto piacere godere con te. Soprattutto son contento che lui ti abbia scopato; questa sera farai felice anche il tuo uomo, quando scoprirà la sorpresa, che si trova riposta nel tuo ventre. Deve essere molto eccitante sentire il tuo racconto, sul come hai fatto godere me e l’altro».



Lei sorride divertita, poi mi spiega, che la persona con cui ha appena fatto sesso, è Dario, il padre di Lucia, nonché titolare dello studio, che egli ha affidato ad entrambe, lei e figlia. Egli si occupa soltanto di consulenze fiscali per alcune grandi aziende, che lasciano a loro tutta la parte tecnica del lavoro. È venuto in ufficio, per prendere alcuni documenti e lei, sperava, che entrasse nel suo ufficio e la trovasse mentre godeva con me, cosa che poi si è verificata.



«È un uomo stupendo; lo amo di un sentimento particolare, diverso da quello che sento per Luca. Con lui ho provato, per la prima volta, il piacere di trasgredire, di cornificare Luca, di diventare la troia che sono e, soprattutto, di godere, di quello splendido membro, che mi fa impazzire ogni volta che me lo sento affondare, dentro. Inoltre, con lui ho goduto del piacere particolare di sentirmi stretta fra altri maschi. Lui ed i suoi amici mi hanno reso una vera zoccola, aperta e sfondata in ogni buco, capace di ingoiare i loro cazzi, e di godere fra le loro braccia.
Con Luca, però, è diverso ed è per questo che so quanto sia importante per me. Lui è il mio uomo, è la persona che più amo in assoluto, l’unico essere che mi fa impazzire, quando mi guarda far la troia con un altro uomo. È stata proprio l’esperienza vissuta con Dario ed i suoi amici, che mi hanno fatto capire quanto fosse importante sentire lo sguardo di Luca addosso, quando altri maschi mi scopano. Se lui non mi guarda, io non godo. Potrei scopare per ore, senza mai venire, mentre, sotto il suo sguardo, godo in maniera sconvolgente, come hai potuto constatare, sia domenica, che ora».



La guardo per un attimo, cerco di capire.



«Si, ho visto quanto hai goduto sia domenica che oggi, ma, questa volta il tuo uomo dovrà accontentarsi del tuo racconto».



Lei mi sorride divertita, poi allunga la mano verso lo schermo del suo PC, e lo inquadra, con il telefono.



«Sei sicuro che lui non ci abbia visto godere insieme? Guarda la webcam, posta sullo schermo; come vedi ha la luce rossa accesa, indice che sta riprendendo e ho spento lo schermo per non farvi accorgere che lui ci stava guardando, utilizzando skype.
Come puoi capire, lui non si è perso un solo fotogramma di tutto quello che noi abbiamo fatto».



Sono sbalordito, basito, piacevolmente stupito di come questa femmina abbia, in un certo senso, fatto godere, contemporaneamente, tre maschi. Lei mi sorride, mi dà appuntamento per il sabato e chiude la telefonata con me. Resto immobile sulla mia poltrona, poi mi alzo, vado in bagno e mi pulisco. Mentre torno alla mia abitazione, ripenso a quanto successo e prendo atto del fatto che Silvia è, per davvero, una troia fantastica. Dentro di me, mi chiedo se la considerazione che ha fatto Dario sia giusta o sbagliata: effettivamente non mi dispiacerebbe avere una femmina così aperta e disinibita al mio fianco, una donna capace di scopare la mia mente, oltre il mio corpo. La sera, appena dopo cena, chiamo Mario; lo trovo insieme ad Anna, gli racconto il gioco fatto con Silvia e loro non ne restano sorpresi più di tanto. Sanno bene quanto sia imprevedibile una femmina così. È proprio Anna che mi spiega come sia possibile che una femmina così giovane sia diventata tanto zoccola.



«Silvia è stupenda, mi assomiglia molto, ma non è come me. Lei è una donna più moderna, ha imparato e adottato condizioni capaci di far impazzire più maschi, contemporaneamente, come, ti ha appena dimostrato.  Per noi era diverso. La trasgressione dovevi viverla in prima persona, nei luoghi giusti, con le persone giuste. Loro, oggi, hanno più libertà, più mezzi a disposizione e, soprattutto, una maggior sfrontatezza che, però, li porta a vivere, tutto e subito, forse assaporando un po’ meno il piacere che ne deriva. Per noi era diverso. Il gioco ed ogni tipo di trasgressione era unica e irripetibile. Inoltre l’ammiro per la grande complicità che ha instaurato con il suo uomo. Lui impazzisce di piacere, quando lei gode fra le braccia di altre persone, indistintamente, che siano uomini o donne, ma la stessa cosa vale anche per lei, che è molto fiera, quando vede che il suo uomo fa godere un’altra donna. Avresti dovuto vedere con quale enfasi, con quale orgoglio, incitava Luca a scoparmi con forza e passione, mentre io le stavo leccando la fica e lei, teneva in bocca, il cazzo di Mario. È una femmina effettivamente stupenda e, maturando, lo diventerà ancor di più».



Chiudo la conversazione con loro, rifletto sulle parole di Anna e convengo con lei, che Silvia, nonostante la sua giovane età, è una troia sconvolgente, una femmina che ama il cazzo, che gode, sia, nel prenderlo che nel mostrare al suo uomo tutta la libidine che ci mette, nel farlo. In effetti tutto questo non avrebbe nessun senso, se non avviene sotto lo sguardo estasiato di lui e, da quello che ho capito, anche lui, prova piacere nel mostrare alla sua donna la sua bravura a far godere un’altra femmina.
Nel primo pomeriggio del sabato, mi presento a casa di Anna e Mario. È molto bello, rivedere i miei amici e, soprattutto, rivedere Anna. Nonostante sia una over anta, è una donna stupenda. L’età non ha intaccato la sua bellezza, il suo fisico tonico e, se non se ne conosce l'età, a guardarla molto attentamente, si fa quasi fatica a credere che abbia più di sessant’anni: al massimo, le verrebbero attribuiti quaranta. È questo il suo segreto. La sua bellezza, non sfiorisce nel tempo, anzi, ne accresce la classe e lo stile, che l’hanno sempre contraddistinta.



«Anna, sei meravigliosa! Sei la donna più intrigante del mondo! Il mio amico è veramente molto fortunato. Il passare del tempo non ha alcun effetto su di te, anzi, ti fa ancor più bella».



Lei sorride divertita, poi si schermisce, cercando di minimizzare, la sua bellezza.



«Carlo, sei un adorabile adulatore e bugiardo! Ti amo troppo per pensare che ti diverti a prendere in giro una povera vecchia, come me. Lascia perdere una come me e concentrati su di in una vera bellezza, come Silvia».



La stringo in un caloroso abbraccio e osservo che è veramente seducente. Indossa un vestito molto leggero, decisamente estivo, che lascia scoperta la parte superiore del corpo; scende ai lati, fasciandola e, poi, si apre in basso, in una gonna ampia e svolazzante. Insieme usciamo dalla loro abitazione e, percorsi pochi passi a piedi, ci ritroviamo davanti ad una splendida palazzina di tre piani, perfettamente ristrutturata; lei suona al citofono e subito sento la voce di Luca, che ci invita a salire. Pochi minuti e ci ritroviamo nel loro appartamento. Splendido, perfettamente arredato, curato in ogni dettaglio; rispecchia lo stile e la classe della coppia che lo abita e, in particolare, l'impronta e la femminilità di Silvia.
Luca ci accoglie con un caloroso abbraccio, poi, ad un tratto, sentiamo un ticchettio di sandali dietro di noi e, quando mi giro, mi trovo davanti quella splendida creatura che è Silvia. Indossa un vestito di lino azzurro chiaro e dei sandali, dello stesso colore, dal tacco a spillo, che è sicuramente oltre i 10 cm. Leggermente truccata, emana fascino e classe. Saluta i miei amici, poi si gira verso di me e mi viene incontro, mi abbraccia, stringendo il suo corpo al mio e mi guarda dritto negli occhi. Il suo sorriso è malizioso, come la sua voce.



«Adorabile porcello, finalmente, ho il piacere di stringermi ancora fra le tue braccia. Anche se oggi dovrò condividerti con queste altre tre zoccolette, sia ben chiaro, che la tua sola presenza mi mette il fuoco dentro».



Guardo Luca, che ride divertito, mentre fa un cenno d’intesa con Mario, che sembra condividere lo stesso pensiero.



«Oggi, sarà una festa speciale; cinque anni di matrimonio, di quel trio speciale, eppure, sembra, che si siano sposati ieri, da quanto si mostrano innamorati. Nemmeno due figli hanno intaccato la bellezza di quella donna, ma, soprattutto, è sconvolgente la loro complicità. È una femmina che sa far impazzire un uomo, o meglio, ne fa impazzire due, utilizzandone un terzo!»



Tutti e cinque ci rechiamo in quella parte della città molto esclusiva e, giunti all’ingresso, solo io devo declinare le mie generalità al sorvegliante che, dopo aver chiamato in villa, mi autorizza ad entrare, insieme, alle altre quattro persone, che lui ben conosce. Giunti a destinazione, ci viene incontro Alberto, che fa gli onori di casa. Indossa, un semplice accappatoio e, appena dentro quella splendida villa, ci invita a metterci libertà, in quanto la festa si svolgerà fra la piscina e il giardino, dove ognuno è libero di godere della più assoluta libertà.
Ci denudiamo rapidamente e, uscendo in giardino, mi trovo davanti, le altre persone, invitate alla festa. Gli uomini, ad eccezione, di Luca e Marco, che sfoggiano fisici giovani, sono, più o meno, nella mia stessa condizione fisica, mentre, quello che è splendidamente bello è la condizione fisica di Lucia e Stefania. La padrona di casa, nonostante, abbia avuto due gravidanze, negli ultimi cinque anni, sfoggia un fisico a dir poco invidiabile. Non ha nessun inestetismo, nessuna traccia, o quasi, delle gravidanze avute. Le sue forme sono splendidamente arrotondate, ma non è grassa, al contrario, è tonica e le sue cosce sono magnificamente affusolate e ben tornite, sormontate, da un culo che è uno spettacolo. I suoi seni, anche se hanno allattato, sono belli e gonfi, con i capezzoli pronunciati. Stefania, forse, tra le quattro è quella che sembra essere la meno bella dal punto di vista fisico. È certamente una bella donna, ma rispetto alle altre tre, è quella che appare meno avvenente, anche se il suo aspetto fisico denota una cura attenta e costante. Ha un bel seno, forse il culo un po’ grosso, mentre le cosce sono lunghe e belle. Averle viste vestite e ora trovarle davanti nude, mi fa apprezzare molto la loro bellezza. Fra tutte, indiscutibilmente, spicca, la classe di Anna. Anche la bellezza di Silvia è particolare: lei è giovane e questa condizione la rende più bella, mentre Anna, oltre ad essere, una splendida signora, ha classe, eleganza e si muove in maniera sensuale anche se spiccatamente naturale. Trascorriamo le ore più calde del pomeriggio a parlare di tante cose: lavoro, figli, economia, ma anche sesso. Fra un bagno e l’altro, il tempo scorre piacevolmente. Mi sarei aspettato quasi un’orgia, considerando che siamo sei maschi con quattro femmine, invece abbiamo passato ore gradevoli a conversare amabilmente, sorseggiando bibite fresche. Quando il sole scende oltre l’orizzonte, tutto il gruppo si raduna sotto l’immenso porticato.
Anna, che sta al mio fianco, mi spiega, che quest’insolito trio, ha festeggiato ogni anno l’anniversario di nozze, ma hanno deciso di rinnovare, ogni cinque anni, la loro promessa nuziale, ed è quello che ora si accingono a fare. Vedo Lucia al centro della scena, con ai lati, i suoi due uomini. È lei, che, dopo aver guardato in faccia tutti i presenti, si rivolge ai suoi due amori, con parole che mi lasciano non poco stupito.



«Miei adorabili cornuti, oggi, festeggiamo i nostri primi cinque anni insieme. Come cinque anni fa, io rinnovo a voi la promessa di essere la vostra adorabile puttana. Prometto, oggi come allora, di continuare a cornificarvi nei modi e nei tempi a me graditi, di provvedere ad avere sempre nel mio corpo una generosa, dose di sborra maschile, per lucidare le vostre corna. Fedele al patto, stipulato cinque anni fa, ho provveduto a generare due creature che ognuno di voi ha riconosciuto come proprie. Avendo assolto al mio compito, a partire da questo momento, sono libera di farmi ingravidare da chiunque io ritenga degno di questo compito. Chiedo a voi di rispettare il patto che avete sottoscritto, cinque anni fa, cioè quello di provvedere ad allevare la prole che il mio ventre genererà, senza pretendere di sapere da chi ne sia provenuto il seme. Non saprete mai se continuo ad adottare misure anticoncezionali, oppure sono in piena ovulazione».



Prima Marco, poi Alberto, rinnovano a Lucia, la loro promessa: completa disponibilità a rispettare gli accordi sottoscritti e di allevare, senza preferenza alcuna, qualsiasi creatura il ventre della loro donna potesse generare. Terminata la cerimonia, un breve applauso rompe il silenzio, mentre io, resto ancora più perplesso da quanto ho sentito. Silvia, che è accanto a me, esprime il suo apprezzamento nei confronti di Lucia.



«Che femmina stupenda! Una vera donna, con le palle! Invidio la sua forza, la sua determinazione, la sua capacità di dominare entrambi i maschi, soggiogandoli al suo volere. Non avrò mai una così potente capacità».



Anna, che ha notato il mio stupore, mi prende sottobraccio e, spostati di qualche passo, sottovoce, mi spiega quale sia la verità, in tutta questa faccenda.



«Non illuderti, Lucia, non si farà mai ingravidare, da nessun altro maschio. Adora quei due uomini, li ama, più della sua stessa vita e mai, al mondo, permetterà, che un altro uomo, fecondi il suo ventre. Ha fatto tutto questo ed ha pronunciato, quelle determinate parole per creare un gioco mentale, con i suoi uomini. A partire da ora, ogni volta, che essi la vedranno godere con un altro maschio, nella loro mente, comparirà insistente la domanda se, in quel momento, la loro donna, si sta facendo ingravidare da un altro. Sicuramente proveranno un misto di dolore/ piacere, di tremenda gelosia, ma, nello stesso tempo, una forte eccitazione. Inoltre, l’idea di allevare una creatura di un altro maschio, trasformandoli in due cuckold reali, dovrebbe sconvolgere, la loro mente, eccitandoli, in maniera così forte, che renderà il loro rapporto ancora più forte e bello».



Resto piacevolmente sorpreso da tutta questa complicità che, devo riconoscere, stimola la mente, oltre il corpo.


 

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Categorie: Trio Racconti Cuckold