Se volete avere un continuo di questa storia fatemelo sapere e lo scriverò con piacere :)
Spero tanto che vi piaccia tanto quanto è piaciuto a me scriverlo :P
Buona lettura!
Mi chiamo Al, ho 22 anni quasi 23 e mi piacciono i ragazzi, sono un ragazzo molto magro, sono alto 1,67 cm e peso 45 kg, anche se con queste caratteristiche preferisco essere io quello attivo nel sesso (soprattutto nella dominazione). Negli ultimi sei anni ho conosciuto ed incontrato tanti ragazzi, con la maggior parte di loro ho fatto sesso, con uno solo di loro ho avuto una relazione, ho provato e sperimentato situazioni, luoghi e cose diverse ma nessuno di loro ha mai attirato la mia attenzione e la mia curiosità come XXX. Lo conobbi su un social network per ragazzi gay poco più di un mese fa, mi aveva incuriosito un sacco la sua descrizione che recitava: "Sono un ragazzo FtM, mi piace il BDSM e l'essere sottomesso", ora non erano proprio quelle parole ma il concetto era quello. XXX ha 20 anni e l'essere una ragazza che voleva diventare un ragazzo mi incuriosì non poco ma la cosa che mi eccitò un sacco era "mi piace il BDSM e l'essere sottomesso", era un sacco di tempo che volevo provare questo genere di cose, ho cercato in lungo e in largo qualcuno che mi aiutasse in questa esperienza ma tutti o non erano interessati o quelli interessati non mi piacevano.
Parlammo e ci cominciammo a conoscere per tre settimane, dove parlammo di tutto, dalla scuola agli amici, dagli interessi alle passioni e fu qui che cominciai ad imparare ciò che gli piaceva, adorava essere dominato e controllato, adorava che qualcuno avesse il pieno controllo di lui, gli piaceva da matti essere tenuto per i polsi, legato, imbavagliato e tantissime altre cose. Tutto ciò fece crescere in me una terribile eccitazione e voglia di incontrarlo, e anche lui era eccitato dalla stessa cosa lo si capiva quando parlavamo ed io lo stuzzicavo dicendogli che se quando ci saremmo visti mi avrebbe eccitato troppo avrei anche potuto "perdere il controllo".
Beh ... il primo incontro fù solo conoscitivo non accadde niente di eccitante, andai col treno da lui che stava in una città accanto alla mia, parlammo un sacco e girammo per tutta la città. Di persona era carino non sembrava affatto una ragazza (per me infatti è un ragazzo punto) venne vestito con un cappello di lana, occhiali, una felpa e dei jeans, era poco più basso di me e anche se sembra strano era pure più magro di me! Sinceramente avere trovato qualcuno fisicamente più piccolo e anche più giovane mi aveva gia fatto impazzire. Poi poco prima di risalire sul treno per andarmene lo salutai e istintivamente gli diedi un bacio sulla guancia (anche se io in realtà avevo mirato al collo ahahah ma mi pareva male spingermi così in là dopo poco) quando mi allontanai vidi sul suo viso rosso una espressione si imbarazzata, ma anche eccitata, quasi come se sperasse che facessi di più e in effetti un pò me ne pentii, ma si capiva chhe era eccitato soprattutto dalla felpa poichè si vedevano due bei capezzoli eretti che sembravano voler sfondare la felpa, mi stavo eccitando un sacco ma per non rischiare di perdere il treno dovetti andare.
Riprendemmo a parlare su WhatsApp, un pò come prima ma si vedeva e leggeva che c'era della tensione, purtroppo per via dei miei esami all'università dovetti rimandare il nostro prossimo incontro alla seconda settimana di dicembre, dove ero deciso da incontrarlo di nuovo e a non sprecare questa opportunità. Ed è qui che la storia, o meglio la mia previsione, comincia ...
Finalmente finii gli esami di dicembre, andarono bene ma la cosa che avevo in mente era solo incontrare XXX, tutto il resto passava in secondo piano. Riuscimmo a metterci daccordo per vederci di nuovo quella stessa settimana stavolta nella mia città ma sempre in giro (la prossima volta sarà a casa mia :P ). Arrivò il fatidico giorno e lo aspettai per una decina di minuti davanti alla stazione, quel tempo come la prima volta mi sembrò durare una eternità ... finchè non lo vidi uscire, era vestito come l'altra volta ad eccezione della felpa diversa e del giubbotto che indossava, già l'altra volta mi domadnavo come facesse a non sentire freddo.
Dopo qualche minuto di conversazione ci avviammo lungo il lungomare senza una meta definita, camminavamo sul marciapiede e ogni tanto ci fermavamo su qualche panchina, come l'altra volta con l'unica eccezione che io cercai un posto più appartato. XXX è un ragazzo molto timido e mi disse che gli piacevano le case abbandonate e i luoghi più isolati allora gli dissi che si sarebbe divertito qui visto che ne conoscevo molti, lui ovviamente mi chiese se gliene potevo fare vedere qualcuno ma proprio in quella zona non c'era niente ... apparte una piccola casetta abbandonata in riva al mare.
Arrivati li si sentiva a suo agio, la timidezza che aveva mostrato al primo incontro e all'inizio della giornata era diminuita, mi chiese se mi dava fastidio il fumo e se poteva accendersi una sigaretta, gli dissi che poteva farlo tranquillamente anche se non mi piaceva, io, purtroppo per quella situazione, odio il fumo e non volevo che rovinasse quel momento, allora mi avvicinai a lui e con entrambe le mani gli presi i polsi e lo bloccai al muro facendogli cadere la sigaretta a terra. Si era già eccitato in pochissimi secondi, mi sembrava di rivederlo quella sera dopo quel saluto, rosso in viso, capezzoli dritti e occhi spaventati ed eccitati. Tenendo quei polsi constatai che era veramente più magro di me, provava ad opporre un pò di resistenza ma non ci riusciva o non voleva davvero liberarsi, restammo cosi fermi a guardarci negli occhi un tempo infinito, tutt'ora non so quanto tempo restammo in quella cassa, avrei voluto baciarlo, leccarlo, mordergli il collo come adoravo fare ma non volevo affrettare le cose. Mi avvicinai al suo orecchio e gli dissi: "ti farò solo due domande e dovrai rispondermi sinceramente, non voglio obbligarti a cominciare niente sia chiaro; la prima è ti va di divertirti un pò?" ero a pochi centimetri dal suo orecchio e dal suo collo, potevo sentire il calore che emetteva di quanto era eccitato, sentivo il suo fiato e il suo battito aumentare poco prima di darmi una risposta con un flebile filo di voce: "... si ...".
A quella risposta cominciai a torturarlo leggermente, gli baciai il collo e già lo sentivo vibrare dal piacere, gli leccavo il collo per tutta la sua lunghezza, assaporandolo prima di cominciare a dargli dei morsi leggeri, era una cosa che mi eccitava un sacco, lo mordevo piano evitando di lasciargli dei segni pesanti ma era difficile, io ero eccitatissimo e dovevo trattenermi e lo era anche lui
infatti quando lo mordevo spingeva il collo verso di me facendomi capire che ne voleva sempre di più. Tenendogli i polsi uniti con una mano con l'altra abbassai la cerniera del giubbotto e la infilai sotto la felpa, faceva freddo e avevo la mano fredda infatti al contatto con la pelle della pancia evve un sussulto, tremava ma non mi fermava, ero io che avevo il controllo e lui lo sapeva. Feci salire la mano con calma, disegnavo qualche linea con i polpastrelli sullo sterno e sull'ombellico, glielo si leggeva negli occhi che voleva che la mia mano riprendesse a salire, e dopo qualche minuto di attesa ripresi a salire fino ad arrivare ai suoi capezzoli che non si erano calmati da quando avevamo cominciato. Presi quello destro tra le punte del pollice e dell'indice, cominciai a massaggiarlo lentamente, poi cominciai a stringerlo sempre più forte finchè lui non emise un gemito, vedevo quanto si stava sforzando di non farlo uscire ma ormai non ce la faceva più, ripresi a stringerlo e cominciai nel frattempo a tirarlo e in quel momento cominciò a gemere come se lo stessero scopando, chiuse gli occhi e agitava la testa avanti e indietro con la bocca aperta nel tentativo di prendere più aria possibile come se stesse correndo da ore, mi fermai un attimo e quando credette che poteva riprendere a respirare normalmente strinsi e tirai a me l'altro capezzolo senza preavviso, ciò gli fece cacciar fuori un gemito molto forte, mi fece eccitare così tanto che glielo premevo e tiravo sempre piu forte, alternavo quello destro e quello sinistro, ormai sentivo le sue gambe tremare come se non riuscisse a reggersi in piedi, quello fu il segnale per me che dovevamo cambiare posizione.
Lo feci girare con la faccia al muro sempre all'impiedi, gli ordinai di poggiare le mani a muro e di non spostarle per nessuna ragione e così fece senza controbattere appoggiandosi a quel muro che anche se freddo ormai non dava più nessuna sensazione, ormai la temperatura e quella casa non c'erano più, c'eravamo solo noi due.
Cominciai a massaggiargli i fianchi, stringendolo a me e facendogli sentire la mia erezione tra le natiche, ormai avevo una trave d'acciaio la sotto e quando lui lo sentì sul suo culetto si spingeva verso di me come a volerne di più, ma io mi avvicinai al suo orecchio e gli dissi: "Stai fermo, se ne avrai di più sarà solo una mia decisione se te lo sarai meritato". Scesi le mie mani sul suo culo e lo strinsi per bene, per essere così magro aveva davvero un bel culetto a mandolino e ben proporzionato come piace a me, feci scivolare le mie dita di nuovo sotto la felpa e cominciai a percorrere con la punta delle dita il bordo dei jeans, facevo avanti e indietro finchè non ne feci entrare due sotto la schiena e li abbassai in maniera decisa, abbassando anche le mutande e lasciando scoperte quelle belle mele. Le accarezzai, prima una e poi l'altra, erano veramente calde e morbide, un culetto da favola, lo stringevo a piene mani e lo sentivo vibrare ad ogni stretta, cominciai a far scorrere un dito tra le due chiappe, scendeva e saliva, lo feci più volte e ogni volta che scendeva sentivo XXX trattenere il respiro come se attendesse il mio ingresso, cosa che accadde poco dopo, allargai quelle chiappette e vidi un piccolo forellino, lo accarezzai con la punta dell'indice e lo sentivo stringersi sotto al polpastrello, ricordo che mi disse che il sesso anale gli aveva sempre fatto male anche perchè non aveva trovato qualcuno di veramente bravo nell'iniziarlo a questo piacere, allora mi inginocchiai e cominciai a leccargli il culo, da destra a sinistra da sopra a sotto, non avevo risparmiato nemmeno un centimetro dalla mia lingua che era vogliosa come ogni altra parte del mio corpo, alternavo le leccate a qualche morso sulle chiappe, a ciascuno di essi lo sentivo gemere e trattenere il respiro, ma la cosa che lo fece tremare dal piacere fu quando cominciai a leccargli il buchetto. Inclinò la testa all'indietro e inarcò la schiena offrendomi ancor di più quel ben di Dio, ma non glielo avevo detto io di farlo quindi gli diedi uno schiaffo sulla chiappa destra, sussulto e cacciò fuori un urlo, gli dissi che doveva eseguire cecamente i miei ordini altrimenti avrebbe avuto punizioni sempre più severe, così restò fermo e non disse una parola.
Ripresi a leccargli il buchetto, lo sentivo contrarsi e rilassarsi sotto la mia lingua, provavo a penetrarlo con essa ma non voleva aprirsi, cominciai a leccarlo con sempre più foga, gli stringevo il culo quasi a graffiarlo, lo allargavo sempre di più e finalmente cominciò ad aprirsi, non persi tempo e infilai la lingua in quel forellino così timido. Non appena entrai XXX cominciò a gemere fortissimo, respirava sempre più forte e stava cominciando a urlare dal piacere ... ma non volevo che godesse troppo tutto in una volta, volevo far durare quel momento il più a lungo possibile.
Smisi senza preavviso, lui ci rimase quasi male sospirando ma non mi interessava doveva fare ciò che gli ordinavo e basta. Mi alzai e mentre con la mano sinistra gli accarezzavo il culo avvicinai l'altra al suo viso, gli girai il viso verso destra in modo tale da potermi godere meglio lo spettacolo e gli avvicinai alla bocca il medio e l'anulare dicendogli: Succhiali". Non dovetti aspettare neanche un secondo per vedergli prendere in bocca le mie dita e cominciò a succhiarle e leccarle con gusto, roteava la lingua attorno alle dita e la passava prima su un dito e poi sull'altro. Dopo un pò che leccava e succhiava avevo le dita belle bagnate, le tolsi dalla sua bocca affamata e le avvicinai alla mia, lui con la coda dell'occhio mi vide leccare la punta del medio e arrossì ancor più di prima, metterlo in imbarazzo era dannatamente eccitante e l'avrei fatto per ore ma quelle dita avevano voglia e le accontentai. Cominciai introducendo il medio per primo, ne entrò metà senza alcun problema, lo uscivo e lo rientravo per abituarlo, poi lo entrai tutto e cominciò a stringersi un pò, ansimava e respirava sempre più forte, entravo e uscivo con un ritmo sempre più veloce e quando si abituò anche a questo introdussi l'anulare stavolta però tutto in una volta, strinse il suo culetto attorno alle mie dita per la sorpresa ma ormai non le avrei più uscite. Cominciai a muoverle avanti e indietro, mantenevo un ritmo costante, ogni volta che lo sentivo smettere di gemere lo amumentavo e riprendeva a farlo con un tono di voce sempre più forte.
Ormai non faceva più resistenza, si stava abbandonando a quel piacere imposto da me, ma io volevo concludere lasciandolo senza fiato, allora cominciai a scoparlo letteralmente con le dita, ci misi tutta la forza che avevo soprattutto quando spingevo fino in fondo, ormai i suoi gemiti si erano trasformati in urla di piacere, non riusciva più a trattenersi, allargavo le dita e le spingevo sempre più forte finchè non ebbe un violento orgasmo ed urlò con tutta la sua forza e strinse fortissimo i buchetto che ormai era tutto tranne che stretto. Non riusciva più a reggersi sulle gambe e cadde inginocchiato per terra, poggiò le mani e la testa al muro ansimando e respirando molto pesantemente, io ero lì, all'impiedi che lo guardavo dall'alto in basso, godendomi quello spettacolo sapendo che questo era solo l'inizio, che avremmo fatto molto di più e che tutto questo era sttato solo la prefazione di un percorso di dominazione molto intenso.
Passarono vari minuti e quando riprese fiato si rialzò a fatica e si rimise nella posizione che gli avevo ordinato all'inizio, ero colpito da quanta volonta avesse nell'eseguire i miei ordini nonostante non riuscisse a restare all'impiedi, anche se era caduto volli premiarlo, gli rialzai i pantaloni e gli dissi che poteva rilassarsi e scendere le braccia che dopo tutto quel tempo in quella posizione gli avranno fatto molto male, e che non erano legate ma erano rimaste li senza muoversi neanche una volta.
Ci sedemmo su un muretto li vicino e ci rilassammo un pò, eravamo entrambi senza fiato, anche io respiravo forte ma il mio respiro era sovrastato da tutti quei gemiti, eravamo in silenzio, nessuno aveva bisogno di dire niente, però non avevo ancora dato il "premio" a XXX, gli presi il mento con una mano, lo voltai verso di me e lo baciai senza preavviso, lui restò immobile e con gli occhi spalancati dallo stupore. Quando mi staccai lui mi guardava con quegli occhioni e gli dissi: "Se come oggi mi dimostri di essere ubbidiente avrai dei premi come questo ma solo se lo dimostri, viceversa se ti comporterai male verrai punito severamente" lui mi disse: "Certo" facendomi un grande sorriso, poi fece una faccia un pò perplessa e mi chiese "All'inizio mi hai detto che mi avresti fatto solo due domande ma ne hai fatta solo una" allora mi avvicinai a lui e gli chiesi sussurrandogli all'orecchio: "Vuoi essere il mio schiavo?".
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Aggiunto: 5 anni fa
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«Spero che ci sarà un seguito mi piace»
«Continualo»
«Bellissimo il tuo cazzo»