Seconda seduta con lo psicologo, a distanza di una settimana esatta: sono nuovamente in attesa nel grande studio retrò, con le tende sempre sistemate in modo da lasciar passare spicchi di luce che vanno a cadere in punti specifici… che sia un quadro, o un angolo di libreria piuttosto che la scrivania ovale… Lui entra nello studio, ci salutiamo amichevolmente e prendiamo posto sugli enormi divani: “Eccoci qui, allora… eravamo rimasti all’evoluzione della tua ricerca dopo la lunga parentesi con la persona di Perugia. Raccontami, come ti sei organizzato?”. Partiamo subito con domande specifiche, la cosa mi piace, così evitiamo perdite di tempo: “Inizialmente ho ricominciato a usare lo stesso sito di annunci sul quale avevo conosciuto quella persona, ho ricevuto decine e decine di contatti inconcludenti, con mail da parte di semplici grafomani fino a veri e propri maniaci che mi proponevano di tutto… Sono sempre stato molto attento a selezionare ma, pur seguendo queste linee guida, le persone affidabili si contano sulle dita di una mano, arrivando comunque a incontri spot che poi non hanno avuto un seguito assiduo nel tempo. Così, coltivando anche la passione per la scrittura di racconti fetish, ho messo in piedi un semplicissimo blog sul quale pubblicavo questi racconti e dove ricevevo diversi apprezzamenti per gli scritti, nonché qualche ulteriore contatto…” – “Interessante, e questo ha generato qualche conoscenza o incontro apprezzabile?” – “Nulla di trascendentale, anche perché nella maggior parte dei casi si trattava di uomini che avevano la mia stessa tendenza alla sottomissione e al fetish, sempre e soprattutto per i piedi. Così ho iniziato a pubblicare qualche foto presa da vecchi video, dove mettevo in evidenza, appunto, i piedi. Ho notato subito un incremento delle visite, cosa che mi ha spinto a scattare foto specifiche ai miei piedi, nudi o legati” – “E questo ha prodotto risultati apprezzabili?” – “Devo dire di sì. Iniziavano a contattarmi molti feticisti, con i quali interagivo via mail conversando di molti argomenti inerenti il bondage e il fetish, cosa che mi piaceva fare dedicando sempre più tempo al blog, comunque creato su una piattaforma gratuita e limitata” – “Ma nessun incontro?” – “No… solo conversazioni e contatti fini a sé stessi, ma le foto venivano cliccate decine di volte e la cosa mi stuzzicava, come mi lusingava il fatto che i miei racconti piacessero” – “E immagino che questo abbia dato vita a qualcosa di più specifico?” – “Si. Mi sono iscritto a un sito di incontri dove era anche possibile pubblicare i propri racconti a tema e da lì si è aperto un mondo: centinaia di contatti, mail, apprezzamenti e richieste di ogni tipo… la cosa interessante è stata che i contatti arrivavano, e arrivano tuttora, da gay, bisessuali, etero, coppie… Cosa che devo dire risulta molto piacevole e stuzzicante. Essendo comunque anche appassionato di web design, decido di creare un vero e proprio sito, inizialmente su una piattaforma specifica ma gratuita, per passare poi, da circa un anno, a un dominio dedicato” – “Accidenti, addirittura!” – “Si, fa strano anche a me, ma ti garantisco che ho centinaia di contatti al giorno e più di 200 iscritti con le tendenze fetish più disparate!” – “Per curiosità, quanti contatti nell’arco dell’anno?” – “Più di 100.000” – “Impressionante. Quindi cosa pubblichi su questo sito?” – “Soprattutto foto e racconti, ma anche video estrapolati dai miei incontri, che siano datati o attuali. Ovviamente in un’area riservata alla quale sono io ad abilitare gli iscritti, se ritengo di potermi fidare, per motivi di privacy” – “Certo, comprendo. Ma dimmi, se pubblichi video degli incontri, mi sembra di capire che qualcuno da incontrare tu lo abbia trovato…” – “Si… diciamo ancora non in maniera assidua, ma ho incontrato diverse persone nell’ultimo anno, la maggior parte tramite il mio sito. Comunque parliamo di cinque o sei persone, per lo più non di Roma” – “Ecco perché non c’è l’assiduità quindi… Raccontami di questi incontri: cosa succede esattamente?” – “Premesso che pongo come condizione il conoscersi prima, facendo quattro chiacchiere davanti a un caffè o un aperitivo e comunque dopo aver ampiamente sviscerato fantasie e limiti via mail o skype, l’incontro avviene presso un appartamento che ho a disposizione e che uso all’occorrenza… fuori Roma e molto discreto; in genere, trattandosi di assecondare fantasie che vanno oltre la semplice sfera sessuale, concordiamo una sorta di linea guida, una storia diciamo, anche perché riprendo sempre gli incontri con tre o quattro videocamere. Condensando, vengo a volte sorpreso da un intruso, o magari ricattato, rapito… per poi essere ovviamente legato, imbavagliato e usato sessualmente… La fantasia nell’incontro è molto importante, non cerco unicamente il sesso ovviamente” – “E chi ti usa si fa riprendere senza problemi?” – “Non sempre, e infatti spesso chi mi lega non appare in video oppure, se mi autorizza, viene criptato digitalmente nel montaggio, e comunque prima di pubblicare eventualmente il video finale lo sottopongo sempre all’approvazione. La fiducia reciproca è fondamentale” – “I piedi hanno un qualche ruolo specifico?” – “Quasi sempre, si. Nell’ultimo periodo molti amici fetish mi stanno regalando scarpe con tacco, ballerine, sandali, e ovviamente vogliono vedermele ai piedi in foto, nei video o negli incontri. Ed è proprio da questa particolarità che mi sono deciso ad approfondire la cosa con uno psicologo…” – “Perché la cosa ti stimola, ti eccita e magari non era nei tuoi programmi, giusto?” – “Esattamente. Indossare scarpe da donna è forse il completamento del mio feticismo per i miei piedi. Mi eccita molto essere consapevole che i miei piedi siano oggetto di desiderio e eccitazione: in poco più di due mesi mi hanno regalato 12 paia di scarpe, e avrò pubblicato 2000 foto!” – “Più del provare interesse e piacere per l’essere legato e imbavagliato?” – “Diciamo che mi piacerebbe andassero di pari passo…” – “Una sorta di travestitismo? Nel senso che ti piacerebbe essere sottomesso con le sembianze di una donna, quindi con abiti, intimo e scarpe specifiche?” – “Me lo propongono, ma non ho mai sperimentato questa fantasia. Non nascondo che mi attrae l’idea. Ad esempio molti mi esortano a depilarmi completamente le gambe, ma finora ho solo limitato questa cosa a poco sotto le ginocchia, più che altro per le foto. Depilarmi completamente causerebbe inevitabilmente domande…” – “Certo, comprendo. Ma la cosa ti attrae e questo è fuori di dubbio…” – “Si”.


Prende al solito qualche appunto e, nell’atto di prendere il blocco notes sul tavolino, scavallando le gambe gli occhi mi cadono nuovamente sulla sua patta, nuovamente gonfia. Questa sua eccitazione mi fa riflettere un po’… ma provo a non dargli peso.


“Ti andrebbe, alla prossima seduta, di portarmi qualche foto da visionare? Quelle con le scarpe intendo, per farmi un quadro specifico…” – “Potresti visitare il sito…” – “Preferisco avere le foto materialmente qui, per poterne discutere. Non escludo poi di visitare il sito, certo…” – “Va bene, ne porterò qualcuna stampata. Vuoi vedere solo quelle relative a scarpe e piedi o anche altro?” – “Se ti va anche qualcuna dove sei legato, è un problema?” – “No… se le possono vedere i visitatori del sito non ho problemi a mostrarle al mio analista…” – “Ottimo. La nostra analisi mi interessa molto a fini accademici. Non ti nascondo che è la prima volta che mi trovo a parlare in maniera così specifica di queste argomentazioni…” Mentre continua a scrivere la patta si fa sempre più gonfia: deve averlo duro come un sasso e non riesco a dare una interpretazione specifica alla cosa. Riprende con le domande: “Descrivimi le scarpe che ti regalano… tipo, colore, tacco, materiale… e vorrei sapere anche quali preferisci o preferiresti indossare…” – “Vediamo… Rosso e blu sono predominanti. Soprattutto decolleté, con tacco molto alto, almeno 12 ma anche 15 o 16. Poi sandali con fibbia alla caviglia ma finora solo un paio con dita dei piedi scoperte; ballerine… Quelle che preferisco sono un paio di decolleté con cinturino alla caviglia, bianche, tacco 12… Poi un paio rosse, con fibbie incrociate… e anche un paio blue, decolleté ma tacco 10, in raso” – “E cosa ti eccita esattamente quando le calzi? Il contatto con la scarpa che sai essere femminile, l’arco del piede, le dita… cosa esattamente?” – “Si, il contatto con la pelle della scarpa sul piede nudo, poi vedere le dita e l’arco del piede a vista. Mi eccita molto…” – “Quindi il colore predominante che ti regalano è il rosso, sinonimo di lussuria, anche se è il nero il colore più riconducibile al sadomaso. Evidentemente i tuoi estimatori sono più feticisti che interessati al sadomaso. Ti propongono di farteli leccare suppongo…” – “Continuamente! Ma c’è anche qualcuno che vorrebbe farlo dopo avermi legato e imbavagliato…” – “Per avere una sorta di giustificazione al loro piacere di compiere un atto di sottomissione come il leccare i piedi, senza doverlo inconsciamente ammettere perché ti legano o vorrebbero farlo…” – “Si, l’ho pensato anche io”.


Arriva il beep di fine seduta… un’altra ora se ne è andata: “Bene. Allora ci vediamo la prossima settimana, mi raccomando le foto, ok? Inizio a farmi un quadro preciso…” – “Va benissimo, alla prossima settimana allora”. Mi alzo dal divano, ci salutiamo con una stretta di mano, ma la patta è talmente gonfia che è impossibile non notarla.


Esco dallo studio…

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