Le puttane in cerchio mi squadrano con occhi spiritati. 
Mi hai trascinata fin qui, contro la mia volontà, e ora mi tieni ferma, bloccandomi le braccia dietro la schiena. Mi lacrimano gli occhi a causa del fuoco, il fumo non mi fa respirare. Ho il cuore a mille e non riesco a liberarmi. 


"Chi è questa troia? che vuole?!". Una delle puttane si avvicina atteggiandosi a capobranco. E' minacciosa e ostile. E cosi' le altre.
"Questa troia vorrebbe tanto essere scopata da una donna!" dici. Non è vero, non ho mai detto una cosa del genere, è tutto frutto delle tue porche fantasie. Ho la rabbia in volto e un senso di vergogna profondissimo, ma non posso più protestare ormai. 


La capobranco mi gira intorno, guardandomi fissa negli occhi, che io abbasso, mentre tu mi tappi la bocca per non farmi parlare. "Scopata da una donna? Mhhhh, da una puttana vorrai dire ......!".
Poi afferra una sedia e si posiziona esattamente davanti a me. Solleva una gamba e comincia a strofinare lentamente la punta aguzza delle sua scarpa sulla mia coscia. Rabbrividisco. Non fa molto freddo, è estate, ma ho paura, vergogna ..... e non so cos'altro .... 
La scarpa sale, la sento sulle mie mutandine bianche. Provo a chiudere le gambe, ma la capobranco insiste e mi schiaccia il pube con tutta la forza che ha. 


"Hey puttanella, quanto ci offre il tuo uomo per scoparti? ahahahahahhaha". Non posso rispondere, ho ancora la tua mano sulla bocca. A dirla tutta vorrei sferrarle un calcio su quel bel visino truccato da battona, ma non oso. Le braccia cominciano a farmi male, il sudore mi cola sulla fronte. 


"300 carte se riuscite a farla venire!". 


"ahahahaham, 300 carte! Hey bello, siamo 4. Sono almeno 100 a testa. Almeno!".


"400 vanno bene, ma dovrete divertirvi di brutto. E voglio divertirmi anch'io!". 


La capobranco schiocca le dita e una biondina dietro di lei si avvicina fulminea. "Sofie, toglile le mutandine, a questa troietta!". La biondina si avvicina, mi solleva la minigonna di jeans e mi abbassa gli slip fino alle ginocchia. 


"Mhhhh, liscia e depilata!". La capobranco avvicina di nuovo la punta della sua scarpa alla mia fica e e comincia a strofinarsi sul mio clito umido. Da questa posizione riesco a vedere la sua. Non ha le mutande e la cosa inizia ad essere eccitante. 


Cerco ci resistere, di non mostrare nessuna emozione, ma non ci riesco. Sento la suola dura della scarpa scivolarmi dentro e non posso fare a meno di sospirare. Il suo tocco deciso e possente mi scuote tutta. Mi sento umiliata, derisa, ma eccitata. Intanto quella scarpa scivola sempre più in fondo, fino ad aprirmi le natiche. 


Schiocca ancora le dita e la biondina si avvicina di nuovo. "Strappale la maglietta adesso. Voglio vedere che tette ha questa troietta che già mugola! Ahahahha". 


La ragazza si avvicina. Vedo le sue mani sollevarmi il top e palparmi le tette. Ride la puttana. A me fa quasi male! Nuovo tentativo di ribellione, ma tu mi tieni ancora bloccata, non mi lasci. 


La biondina sembra eccitata al tocco delle mie tette. Le strizza, le schiaffeggia. D'improvviso si avvicina un'altra puttana, capelli neri, occhi scuri, età tra i 40 e i 50. Mi strizza anche lei le tette e comincia a succhiarmi i capezzoli, mentre la scarpa della capobranco torna a premere sul clito. 


Mi sta facendo uscire di testa. Adoro quel movimento continuo e strafottente. Sono eccitatissima, sento l'adrenalina nel sangue. Eppure quel senso di vergogna e paura non mi abbandona e il terrore di essere spiata mi prende alla stomaco e mi regala un godimento assoluto. Sono aperta, esposta. Sono loro ormai.


La quarta puttana non tarda ad aggiungersi, mentre tu le lasci fare ed anzi le inviti a toccarmi dove e come vogliono. Lei si posiziona dietro, tra me e te, e comincia a tastarmi il sedere. Sento il suo dito cercare il mio buchino e spingere. Nooo, non voglioooo. Ondeggio con il bacino nell'ennesimo tentativo di sottrarmi, ma inutilmente. 


"Ora basta!". La capobranco si alza dalla sedia e ordina alle sue sottoposte puttanelle di farmi leccare i suoi tacchi a spillo. Le troie ubbidiscono e in un attimo mi ritrovo ginocchia e faccia a terra. Il tacco della capobranco e' proprio davanti al mio naso.


"Lecca troia, lecca!". L'idea mi disgusta, ma il tono perentorio non lascia spazio a rifiuti e comincio a leccare. Mi sento un animale, il loro giocattolino sessuale. 
La mia lingua sale e scende, su quel tacco sporco. La troia continua "brava verginella, lecca tutto e di' Si Mia Padrona"!
Non rispondo, non parlo. Mi fermo un attimo, vorrei sputarle sui piedi quello schifo che sto leccando.
"Allora, verginella?!". Non rispondo e la troia si toglie la scarpa per sbattermi il suo piede in faccia. Preme schiacciandomi naso e bocca, strofinandosi sulle mie guance, sugli occhi. 


"Devi dire, Si Mia Padrona".
Rispondo: "Si Mia Padrona!". I suoi piedi sanno di crema. Mi obbliga a leccarle la pianta, poi le dita. Devo succhiargliene una ad una, mentre un paio di troiette mi tengono sempre per i polsi. 


Ubbidisco in silenzio e nonostante provi altro disgusto la mia eccitazione sale. Compio movimenti lenti e decisi. Non ho mai leccato piedi prima d'ora e adesso mi sembra di averlo sempre fatto. Sento del godimento che mi prende allo stomaco. 


"Brava verginella! Sali ora! Vieni a leccare la fica della tua padrona". Ubbidisco, salgo lentamente e arrivo fino alla sua fica, aperta e umida. 
Mi fa quasi senso, molliccia, bagnata .... eppure la mia sottomissione a questa puttana mi toglie il respiro. 


Inizio a leccarla lentamente, con piccoli e leggeri colpi. Ne sono evidentemente intimorita. Poi, d'improvviso la troia solleva entrambe le ginocchia, mettendo i piedi sulla mia schiena e chiudendomi la testa tra le sue gambe. Solleva il bacino sbattendomi la fica in faccia. Che puttana! Mi sta soffocando!


hhhhhhhhhhh!


Sta per venire, lo sento da come vibra e geme. E infine mi esplode in faccia. 


"Ora basta verginella". Con un piede mi spinge a terra e il mio culo nudo finisce sul terriccio. Si alza dalla sedia e chiama le sue servette. "Ora spogliatela! la voglio completamente nuda!". 


A quelle parole inorridisco. Ho il cuore in gola. Quelle invece non se lo fanno ripetere due volte. Mi afferrano per le braccia e mi sollevano. Mi spogliano, strappandomi di dosso quel poco che ho. Resto con i sandali alti. Polsi legati dietro, con uno dei loro foulard.


"Ora verginella ti portiamo allo stradone con noi, dove si fermano i clienti". Un lampo mi attraversa il cervello. Stradone? Clienti? che vogliono farmi queste puttane?


Mi giro per cercare i tuoi occhi, un aiuto, un braccio a cui aggrapparmi, ma tu te la ridi e ci segui, ci vieni dietro come uno spettatore allietato dallo show. 


Lo stradone e' un pezzo di marciapiede buio, dove vedo parcheggiate un paio di auto. 


Mi trascinano per le braccia, mentre oppongo la solita inutile resistenza. .. ma ormai e' tardi. Sono gia' davanti ad una delle auto, esposta, messa in bella mostra. 


Un uomo sporge la testa dal finestrino e mi guarda estasiato. Le puttane mi avvicinano a lui e quello tira fuori un braccio per palparmi le tette, mentre una puttana, che non vedo, mi schiaffeggia il culo. 
L'uomo scende, mi accarezza il ventre e scende sul pube. Sono talmente eccitata che potrei venire qui, sotto i loro occhi, ma provo un profondo senso di vergogna e schifo. Questo lurido porco posa le sue manacce sulla mia pelle giovane e pulita. Mi da dei leggeri pizzicotti sui fianchi, sulla pancia, sulle tette. Mi chiama troia ed io sento di nuovo quei brividi di perversione assoluta. 


Intanto le mani delle puttane sono ovunque. D'improvviso due di loro mi prendono per le ginocchia, sollevandole, obbligandomi ad appoggiare i piedi contro lo sportello della macchina, mentre un'altra mi sorregge da dietro. Ora sono esposta, a cosce spalancate davanti al porco. La mia fica e' totalmente in bella vista e la capobranco si avvicina ad accarezzarmela. 


L'allarga, la apre, ci sputa sopra ed inizia a torturarmi il clitoride. Poi infila due dita, le spinge con forza ed io sento una spada di fuoco attraversarmi tutta. Ne infila tre, poi quattro e il mio respiro si fa piu' intenso. Chiudo gli occhi, ansimo ..... la puttana mi sta scopando davanti a tutti, con una mano. Tento di chiudere le gambe ma e' completamente inutile, anzi, e' motivo in piu' di tortura. La puttana mi schiaffeggia la fica e mi umilia con offese verbali. Fa male ..... hhhhhhhhhhhhh ..... ma a lei non importa e mi infila di nuovo le sue dita dentro. Spinge quasi fino a bucarmi lo stomaco e riesce. 
Mmmmmmhhhhhhhhhhhhhh. Non ce la faccio piu', sento che sto venendo. Sono bagnatissima. La troia continua, senza pieta'. Spinge, entra ed esce, pizzica il clitoride e riprende. 
E finalmente esplodo!


Sono un bagno di sudore, di umori! Il cuore batte all'impazzata e tra vergogna ed eccitazione mi sento completamente annientata.
Le puttanelle ora allentano la presa e finalmente riesco a toccare nuovamente terra. Ho le gambe tremanti, barcollo, sono stravolta.


Il porco continua a guardarmi, poi riprende a palparmi, mentre le puttanelle mi tengono ferma. L'eccitazione non si placa. Non posso nascondere a me stessa che inizio a godere del suo tocco viscido. Le sue manacce sulle mie tette al vento, i suoi polpastrelli sulle mie cosce. Mi sento esposta come carne fresca al mercato. Una puttana vera! 


Godo, godo! il porco si avvicina ancora e questa volta mi bacia. Che schifo! sa di fumo, e' disgustoso .... ma lentamente ricambio. Il mio cervello e' come impazzito.
Sento la sua lingua prendere la mia, mentre infila le sue mani nella mia fica. Le puttanelle lo incitano e intanto quello si insinua dentro di me, mi scava a fondo. Un nuovo orgasmo sta per arrivare .... mmmhhhhmmm ..... ahhhhhhhhhh ......... anche lui sta per venire. Lo vedo sbottonarsi i pantaloni e tirare fuori quel suo coso enorme. Vuole prendermi qui? possedermi ora? ho paura. 
Eppure allo stesso tempo euforia. 


All'improvviso lo sento venire sulle mie cosce. Una delle puttanelle glielo ha preso in mano e lo sta spompinando. L'uomo gode ed anche io finalmente arrivo. 


"Verginella, dovremmo lasciarti qua tutta la notte, sai quanti soldi ci faresti fare!!!!". La capobranco ride e prendendomi per un braccio mi riporta dove ci siamo incontrate. Scioglie il foulard.


"Ora rivestiti e vattene, ma prima voglio il tuo uomo!". 


Il mio uomo? 


Tu ti avvicini e tiri fuori i 400. Sono tanti soldi, ma questo spettacolo .............. non te lo saresti perso per niente al mondo. 

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