Sara è una meravigliosa Signora sui quaranta, elegante, fine, delicata e con modi nobili e aristocratici; felicemente sposata da molti anni, al marito non nasconde nulla eccetto qualche piccola e innocente scappatella; le piacciono i ragazzi giovani, intelligenti, prestanti, col cazzo grosso e audaci, capaci di prenderle il culo e fotterla senza chiedere permesso e senza impaurirsi del timore reverenziale scaturito dai suoi meravigliosi occhioni color nocciola.


Sara concede il suo buchino del culo anche al marito ma solo perché non vuole che si accorga che lo da ad altri, sennò si arrabbierebbe moltissimo !!


Si dice che le vere troie diano il culo e la figa gratis in cambio solo di godimento e tanta sborra calda e bianca, Sara è una troia dentro, lo sente ma ancora non lo sa.


La laurea in legge, il matrimonio con l’uomo perfetto, la famiglia del mulino bianco hanno imbrigliato completamente il cervello di Sara facendole sopprimere tutti i suoi più ben radicati istinti primordiali per evitare pettegolezzi e chiacchiere da bar.


Quando arriva col suo Cayenne nero in palestra tutti gli occhi dei maschietti presenti si catapultano sul suo stucchevole spacco che fa risaltare le cosce morbide e abbronzate. 


I suoi abituali vestitini di seta avvolgono un corpo perfetto.


“Ciao Sara, come stai ? Ti disturbo, puoi stare al telefono cinque minuti per un’amica che sta per ottenere una super promozione lavorativa?”


“Ciao Eli, bene grazie; tu come stai ? Certo che si cara; dimmi tutto?”


“Prima ho ricevuto una telefonata dal capo grosso e mi ha detto che domani mi vorrebbe in sede a Milano per discutere del mio progetto editoriale… credo che gli piaccia. Mi accompagni, ti va ? Se verrai con me mi sentirò più sicura e farò più bella figura;”


“Bè grazie, mi lusinghi. Verrò molto volentieri;”


La sede della società per cui è impiegata l’amica di Sara è in centro a Milano in un palazzo medievale, archi a sesto acuto, mattoni a vista, tante finestre e l’ingresso è composto da due moderne porte a vetri automatiche che anticipano una piccola fontana con dei pesci rossi interna all’atrio.


L’amica di Sara indossa un tajer blu, tacchi medio alti, camicia bianca che nasconde un pò il suo seno grosso. Sara invece, più comoda, un tubino arancione, tacco dodici ed essendo senza reggiseno un davanzale da paura.


L’ufficio del dirigente in questione è al penultimo piano del palazzo, il locale del ricevimento è una sala riunioni con un tavolo ovale di cristallo al centro, delle sedie lungo le pareti, un maxi schermo a parete, qualche pianta, un angolo bar. L’accoglienza è molto gradevole.


“Buon pomeriggio Signore, molto piacere io sono il Dottor Malone prego accomodatevi;”


“Buon pomeriggio a lei Dottore. Elisa, sono molto lieta di conoscerla; lei è Sara una mia carissima amica che oggi è stata così gentile da accompagnarmi qui.”


“Molto lieto Dottore, Sara”


“Lieto di fare la sua conoscenza Signorina”


Prendendole la mano, il Dottore strofina delicatamente il suo pollice sulla mano di Sara  mentre si scambiano uno sguardo complice.


“Sono Signora, non signorina… quei giorni sono finiti da un pezzo”


Una risata di tutti rompe il ghiaccio, Sara si accomoda su una sedia lungo la parete e inizia a maneggiare il cellulare mentre la sua amica Elisa estrae dalla cartellina dei documenti e inizia a presentarli al Dottor Malone. Dopo una mezzora circa Elisa si accorge che le manca un documento e per reperirlo deve scendere in un ufficio al secondo piano.


“Sara, scusa, ti lascio sola col Dottore io devo scendere un attimo a prendere un capitolato che non trovo; perdonatemi signori.”


“Non ti preoccupare cara, ti aspetto qua”


Il dottore non appena vede la sua sottoposta uscire e consapevole che la commissione richiedeva almeno mezzo’ora si alza e senza preoccuparsi di nulla si avvicina a Sara; prendendola per una mano la alza dalla sedia e le fa fare un giro su se stessa. I suoi occhi solo sulle tette sode che, nonostante il vestito, hanno i capezzoli turgidi e duri. Senza scomporsi di un nulla le tira fuori  dal vestito e inizia a ciucciare avidamente i capezzoli. Strofina la lingua lungo le areole e prende in bocca il chiodino schiacciandolo fino a farle uscire qualche goccia di latte.


Sara è evidentemente imbarazzata, è il capo della sua amica e sa che se sarà scortese con il dottore probabilmente non otterrà la promozione. Sara non è abituata a queste cose. Lei ha i suoi ragazzini col cazzo grosso che maneggia come vuole e ha suo marito a casa. 


Non è abituata ad essere sottomessa si sta eccitando. La sua figa si sta bagnando ma non vuole darlo a vedere, vuole restare neutrale. 


“Ma dottore cosa fa? Potrebbe entrare qualcuno da un momento all’altro e siamo entrambi sposati.”


“Non entrerà nessuno senza che la mia segretaria me lo citofoni e la tua amica ne avrà per mezzora. Adesso taci troia”


Sempre più eccitata dal tono autoritario del porco non dice nulla quando il maiale gli palpa il culo come si fa con le puttane a pagamento alzandogli il vestito e sculacciandola un pò prima di prenderle tutta una natica in mano per stringergliela fino a farle a far emettere un urletto. 


Le infila un dito nel culo senza preavviso e lei scatta in su.


“Dottore ma cosa fa ?!?!”


“Ti ho detto che devi stare zitta puttana, adesso ci penso io a te. Mi hai detto che sei signora e non signorina bene, allora adesso metterai un bel paio di corna a quel cornuto di tuo marito”


A queste parole il dottore appoggia Sara sulla scrivania tenendole con una mano la schiena giù contro il piano e con l’altra prima le alza il vestito poi le blocca le braccia tenendole per i gomiti dietro la schiena. Sara è eccitata, tanto. Sara si rende conto di essere una puttana, ha la figa grondante i suoi umori scendono da dentro di lei come un fiume in piena, ha il cuore che batte a mille, è agitata pensa a suo marito. Il godimento supera tutto, non oppone resistenza e si lascia bloccare tutta dal capo della sua amica. Divarica leggermente le cosce e inarca più che può il fondo schiena per offrirsi al maiale. Vuole il cazzo in figa la puttana è pronta, lo desidera. 


Sa che fra un istante un cazzo che non ha nemmeno visto la penetrerà tutta nella figa bagnata… gode, ha un primo orgasmo.


Il Dottore quando sposta il filetto del perizoma bianco e senza lubrificare nemmeno un pò ficca tutto il suo cazzo duro e grosso che punta alla dodici nel culetto.


Pompa forte, subito e a secco. E’ un vero porco, nonostante una leggera resistenza dovuta alla poca usura del culo di Sara e quindi uno strofinamento eccessivo quasi doloroso, la scopa forte forte. Pompa dentro e fuori il cazzo dal culo di Sara come se fosse una battona da strada, se ne frega del godimento di lei e pensa solo a se stesso. 


Tiene la troia bloccata in avanti per i polsi dietro la schiena e la carica con tutto il peso del suo corpo, dentro e fuori dal culo di Sara.


“Ahhhhhh che troia che sei, lo sapevo. Ti ho annusata subito, sai di puttana impenitente, di troia religiosa e composta. Mmmmmmmm che culetto eccezionale che ha questa Signora sposata… ahhhhhhhh dai troia senti questo cazzo nel culo… ti piace lo sento… sento come si divarica il tuo culetto quando spingo …. Siiiiii dai puttana adesso ti riempio di sborra daiiiiiiiiiii siiiiiii eccola … aaaaaaaaaaaaaaa sei una puttana …. Senti la sborra calda in culo Signora sposata!!!”


“Aaaaaaaa siiiiiiii dammela tutta dammela tutta … mi stai rompendo il culo maiale… mi fai male stronzo ma continua ti prego… non ti fermare maiale sfonda il culo di questa troia in calore… siiiiiiii che bello che bello !!!!”


Completamente fuori controllo Sara riceve tutto il cazzo del Dottore nel culo e dopo un pò di male alla prima penetrazione  sente la cappella fino quasi all’intestino, cede e il godimento supera il dolore.


Il dottore pompa fino a sborrare e lo fa dentro il culo di Sara.


Tira fuori il cazzo, se lo pulisce con una salvietta per non sporcare i vestiti di nessuno, sposta il filetto del perizoma di Sara sopra il culetto ancora un pò dilatato e molto arrossato, tira giù il vestito.


Il tempo di alzarsi che bussano alla porta.


“Avanti”


“Eccomi dottore, scusi se ci ho messo un pò ma sono riuscita a recuperare tutti i fogli del capitolato; ora glieli mostro.”


“Signori vi dispiace se io vado a prendere un caffè?”


Sara si ferma al bar, le gambe le tremano ancora e la figa cola umori come se fosse un rubinetto aperto. Ha il culo rotto, molto indolenzito e le sembra di camminare a gambe aperte. 


E’ felice.


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 

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