Si sa che al bar, tra amici, si tende a spararle grosse, e questa l’ho presa come tale, ma il racconto di Emanuele e Luca mi ha intrigato lo stesso e merita di essere raccontato. Emanuele e Luca sono coetanei, abitano in palazzi adiacenti e si frequentano fin dai tempi della scuola. Hanno 23 anni e studiano all’università, ma in facoltà diverse. Due bei ragazzi devo dire, aitanti ed atletici. Al bar, un giorno mi hanno raccontato di come in uno di quei discorsi senza senso tra amici a Luca è scappato detto che la mamma di Emanuele è ancora una bella donna. Non poteva Emanuele esimersi da fare lo stesso e del resto lo pensava davvero. Il discorso è rimasto sull’argomento, e si è andato scaldando poco a poco, fino alla confessione di Luca che con i dovuti modi per non offendere l’amico alla fine gli disse. “Mi farei tua madre!!”. Emanuela scoppio a ridere, non si aspettava certo un discorso di questo tipo, ma in cuor suo anche a lui non sarebbe dispiaciuto farsi la madre di Luca, una bella 50 enne, ancora con le curve al posto giusto e molto piacente di viso. Marina era una donna che curava molto l’aspetto e sui suoi tacchi faceva ancora girare la testa agli uomini. “Scommettiamo”!! Questo disse Emanuele: “Scommettiamo cosa?” Rispose Luca“. Scommettiamo su chi si scopa per prima la madre dell’altro ”..E entrambi scoppiarono a ridere. La proposta fu accetta e convenuto che la scommessa avrebbe avuto il via il giorno dopo, anzi, per dare modo all’amico di provarci con la madre che sarebbe stata sola nella mattinata, si sarebbe dovuti uscire insieme di casa alla 10 e si doveva lasciare detto alla madre che si tornava subito in modo che l’amico non fosse rispedito al mittente, ma fatto accomodare. Così il mattino dopo entrambi uscirono di casa alle 10 ed entrambi andarono a casa dell’amico, si incrociarono in cortile e si scambiarono un paio di battute impronunciabili ridendo. Entrambi suonarono e ad entrambi fu aperto. Le rispettive madri li fecero accomodare in soggiorno, dicendo che il figlio sarebbe tornato presto e ad entrambi fu offerto qualcosa da bere, ma Luca rifiutò e fece scattare il suo piano. Si lamentò di non stare benissimo e di avere bisogno del bagno. Entrò in bagno e non chiuse la porta, si calò i pantaloni e pur vedendo il rotolo di carta igienica al suo posto chiamò la madre di Emanuele. Cristina era una bellissima donna, un pò in carne ma davvero piacente. Bel volto, belle curve, un seno prorompente, poteva tranquillamente sfilare per una di quelle case di moda che producono taglie un po’ più grandi. Cristina rispose “Guarda che nel cassetto sotto al lavandino ce ne sono due pacchi, aprili pure”, ma furbamente Luca rispose “Mi dispiace signora, ma qui non ci sono, saranno finiti”. “Ok ti porto un rotolo io e te lo metto davanti alla porta”...e Luca : “Signora Cristina, la porta è aperta lo appoggi pure all’interno eviterò di uscire con i pantaloni calati”...e cosi fece Cristina, apri la porta e infilò la mano per appoggiare la carta igienica, ma Luca le prese il polso con una mano e la carta igienica con l’altra liberandole il palmo in cui posò il suo cazzo in piena erezione! Cristina rimase sorpresa!! Ritrasse la mano, ma Luca la fermò e la riavvicinò al membro. Ora Cristina non stringeva più, cercava di non toccarlo, ovviamente aveva capito di cosa si trattava e sbraitò all’indirizzo di Luca: “Che diavolo stai facendo!”. “Quello che ho sempre desiderato, vorrei che me lo toccasse”. La porta si apri i due si guardarono negli occhi e poi Cristina guardò il grosso membro di Luca, ora nella sua mano. Non disse nulla e inizio a segarlo dolcemente. Lo scappellò più volte e infine si inginocchio davanti a lui prendendo la cappella tra le sue labbra. Con la lingua descrisse un cerchio attorno alla cappella e poi la fece sparire nella sua bocca. La donna aveva a suo tempo immaginato di farsi qualche amico del figlio, ma mai aveva pensato che sarebbe diventata realtà questa sua fantasia. Si abbandonò al piacere di gustare una cappella giovane e le sue mani corsero alle gambe di Luca e quindi alle palle che tastò sapientemente e in poco tempo portò il ragazzo all’orgasmo. Aprì la bocca e mentre gli schizzi gli inondavano l’interno guardava negli occhi il giovane che godeva. “Ed ora tocca a me” esordì Cristina. Prese per il pene Luca e lo trascinò in camera da letto. Emanuele, intanto, voleva adottare un approccio più soft e pensava di conversare amabilmente con Marina, ma le cose non andarono come si aspettava. Marina si sedette vicino a lui e inizio a parlare mentre sorseggiavano il caffè. Gli argomenti di Marina sembrarono subito a Luca un po’ troppo “spinti”, ma in fondo era quello che voleva, fino a quando la mano di Marina si appoggio sulla sua gamba. Il ragazzo non fece nulla e Marina si fece più intraprendente, la mano scorreva verso la patta, mentre guardava il ragazzo negli occhi. Emanuele per fare capire le sue intenzioni, prese il polso di Marina e appoggiò decisamente la mano sulla patta. Marina sorrise ed avvicino la sua bocca a quella del ragazzo. Si baciarono, le lingue si intrecciarono cercandosi prima dolcemente e poi disperatamente. Un'altra mano di Marina era scesa sulla lampo del ragazzo che per agevolare il lavora della donna si alzò in piedi e lasciò che fosse lei a condurre il gioco abbassandogli i pantaloni prima e le mutande dopo, dando così libero sfogo al cazzo ancora non completamente duro. Marina non si lasciò scappare il piacere di sentire quel membro diventare duro nella propria bocca e lo inghiottì immediatamente. Il piacere di Emanuele fu immenso e si lascio andare ad una esclamazione. “Fantastico”!! disse. La donna giocò con il pene del ragazzo ne assaporò la consistenza e infilò la lingua ovunque....nel prepuzio e tra le palle. Poi sapientemente si fermò prima di farlo venire e chiese al ragazzo di seguirla in camera da letto dove sarebbero stati più comodi. Intanto Luca era già venuto una seconda volta dando soddisfazione a Cristina che forse preoccupata che tornasse suo figlio spedì un po’ velocemente Luca fuori dalla porta dell’appartamento dicendogli: “Questo non è mai successo. Capito?” ...Luca con la coda tra le gambe si avviò verso casa, entrò e udì subito dei strani rumori provenienti dalla camera da letto, senza pensare a cosa poteva essere aprì la porta e si ritrovo Emanuele nudo dietro a sua madre che se la stava inculando! Marina scattò, e in un attimo fu sotto le lenzuola per nascondersi dalla vista del figlio che non si sorprese più di tanto e rivolgendosi all’amico gli disse: “Ho vinto io!”. Marina non capì, ma in quella situazione sarebbe andato bene tutto pur di sviare l’attenzione da quello che era appena successo e si attaccò disperata alle parole del figlio: “Che vuol dire che hai vinto tu? Hai vinto cosa?” Luca per non dare spiegazioni, chiuse la porta e si avvio in soggiorno, Marina lo inseguì avvolgendo si in un lenzuolo che si blocco sulla maniglia della porta lasciandola completamente nuda. Incurante della situazione Marina cercò chiarimenti e incalzo Luca fino alla sua completa confessione. Tornò dal suo amante che si stava rivestendo in camera da letto e urlando gli disse: “Tu eri d’accordo? Bene ora ti sistemo io. Stai qui e non muoverti!!”. Tornò in soggiorno e rivolgendosi al figlio lo apostrofò e gli intimo di andare anche lui in camera da letto e di non muoversi di li. Quello che fece dopo lo udirono anche i ragazzi dalla camera da letto: chiamo Cristina e gli spiegò tutto e Cristina a sua volta disse a Marina la parte che non conosceva, poi le voci si fecero più basse e non si riuscì più a capire cosa dicevano le due donne dalla camera da letto. Dopo quindici minuti la sorpresa: la porta della camera da letto si aprì e sulla soglia stavano le due donne, nude, bellissime e arrapanti, con un vibratore in mano.... A questo punto del racconto di Luca e Emanuele ne avevo sentite davvero troppe e mi alzai ridendo dal tavolo del bar. “Basta ragazzi, con questa avete davvero esagerato” e ridendo me ne tornai a casa. In realtà pensai molto a questi fatti nei giorni successivi, mi aveva intrigato questo racconto, così decisi di capire se era vero o meno. Andai a casa di Emanuele alle 10 del mattino, chiesi di Emanuele e poi chiesi se potevo andare in bagno. Non mi spogliai, ma volendo vedere la reazione di Cristina alla richiesta di carta igienica, le dissi che non ce n’era più in bagno. La porta si aprì e vidi il suo bellissimo corpo nudo, i suoi seni sodi e i suoi occhi lascivi che mi guardavano. MARCELLOVE@HOTMAIL.IT
CHIACCHIERE DA BAR
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Aggiunto: 3 anni fa
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«Il sogno ad occhi aperti di tanti ragazzi! Non ho contato le seghe che ho dedicato alla mamma di un mio compagno delle superiori!»