Il bar degli algerini non e' proprio un posto per donne.
Eppure ce n'e' una che sembra andare in cerca di luoghi come questo.
Loro parlano in arabo, quell'arabo stridulo, probabilmente un dialetto e lei li sente schiarirsi la gola continuamente.
Alcuni sputano anche per terra e a lei, stranamente, quella cosa la fa eccitare. Le sa proprio di maiale, di zozzo. Forse vorrebbe addirittura che le sputassero davanti o accanto.
È attirata da quei predatori senza scrupoli che come vedono un paio di gambe gli si drizza il cazzo.
E così lei va lì e si siede ad un tavolino, da sola. Accavalla le gambe nude, nonostante il freddo. La eccita mostruosamente farsi guardare. Quei porci hanno un potere che gli altri uomini non hanno. Sanno di bestie.
Loro la osservano, le sorridono e lei finge di ignorarli, ma ha la figa che le brucia. Lei .... ha iniziato presto a fare pompini, con un vecchio, un amico del padre. Si sedeva nel salone, in attesa di essere ricevuto, ma era sempre largamente in anticipo e lei, a quell'ora, sempre sola ...... ma questa è un'altra storia. Diciamo che da allora ha imparato come si scopa con i porci e non può più farne a meno.
Gli algerini le guardano quelle gambe nude, setose, mentre lei cerca di coprirsi con quella mini striminzita, che le nasconde appena le cosce.
Si sente divorare con gli occhi. il cuore le batte forte, sa che vorrebbero averla.
All'improvviso uno di loro si avvicina, le si siede accanto e comincia a parlare. Poi le appoggia una mano sulla coscia. Lei si sente morire. La scaccia, ma in realtà ne vuole ancora, vuole di più.
E quello insiste, le sfiora le mutandine .... zuppe .... Lei lo ricaccia ancora e lui di nuovo, questa volta più insistente.
Quasi le infila le dita sotto la stoffa. Lei non reagisce, ha paura, ma comincia a godere, sente i seni gonfiarsi. Quello ancora, infila il dito dentro di lei e la guarda negli occhi.
"Le donne qui sono tutte puttane .... bella ragazzina".
Lei sente quel dito estraneo dentro di se. Le piace da impazzire e intanto gli altri guardano.... guardano e ridono .... poi si avvicinano. Uno le tocca l'altra coscia. Ormai tutti possono vedere le sue mutandine bianche, fradice. Un terzo la tiene per le spalle, così gli altri possono toccarle le tette. Lei dice di no, cerca di scacciarli, ma è poco credibile.
Le scoprono i capezzoli e lentamente le palpano quei seni sodi, floridi. È praticamente mezza nuda. Eccitatissima. Sa che la vogliono scopare. Due di loro cominciano a tirare fuori il cazzo.
"Bella, facci un bocchino!"
Lei si china e lo fa. È costretta, ma in realtà le piace che la trattino da troia. Lei lo è, lo è sempre stata.
E ora è estremamente bagnata .... le piace prendere quei cazzi in bocca. Loro avranno l'età di suo padre ... gente che si approfitta di carne tenera come la sua.
Poi si stacca, deve prendere fiato e allora quelli rallentano, ma non la mollano. L'algerino dietro la tiene ancora per le spalle, mentre quello alla sua sinistra le tira le mutandine da un lato per mostrare la figa aperta e bagnata ai suoi compari. Quel suo dito schifoso sale e scende lentamente, dal pube fino al buchino sottostante. Poi la penetra. Tutto con estrema lentezza, come se stesse insegnando agli altri come è fatta la figa di una puttana. Pochi peli, labbra carnose, succose, lucide. E quella lentezza la manda in visibilio, la tiene eccitata, un'eccitazione sospesa a mezz'aria. Mostrata come un animale. Quel dito che entra ed esce, con quell'anello di ferro, grosso, da mafioso arabo, da traffichino.
Tutti la guardano.
Uno di loro si schiarisce di nuovo la voce e poi sputa a terra ... e lei impazzisce, al suono di quel disgustoso gesto. E quasi vorrebbe che le sputassero sulla figa. Così, eccitata, socchiude gli occhi, si mordicchia le labbra...
"Bella, chissà che culo favoloso hai. Che buco!"
Al lei piace che gli uomini la guardino in quel modo, nuda o vestita. Non cambia molto.
Quel dito va sempre più in fondo, spinge di più, più che può. Quell'algerino 50enne le sta arrivando all'utero e lei nemmeno lo conosce. L'altro invece le accarezza le grandi labbra, le sfiora il clito gonfio. Ha due uomini su di lei.
Ma ad un tratto la ragazza si dimena, chiude le gambe, in qualche modo riesce a scacciarli e addirittura ad alzarsi dalla sedia. Si avvicina al bancone, dove il cameriere le sorride libidinoso. Vuole chiedere il conto. Quelli si alzano dietro di lei e le si mettono addosso, con quei corpi robusti, da tori di campagna, rozzi. Le premono contro e lei si eccita, soffocata da quel gruppo di porci che la bramano all'inverosimile....
Uno le mette una mano sul culo, sotto la minigonna, sotto le mutandine bianche, fradice. La tocca fino ad accarezzarle la figa. Lei si dimena, ma un altro la tiene ferma per il busto, mentre le palpa di nuovo quelle tette sode.
È eccitata, adora sentirsi quei cafoni arabi addosso. Quelle manacce sulle cosce tornite.
Le spingono contro. Le infilano le mani davanti e dietro, sopra e sotto. È di loro proprietà ormai. A lei piace questo gioco.
Quello dietro di lei le sta per penetrare il buco del culo. È molto stretto però, fatica ad entrare. Un altro invece ha già il dito nella sua figa. Ha praticamente le mutandine calate a mezza coscia e la mini sollevata in vita. Ora la toccano di nuovo lentamente e tutti la osservano, mentre gode, perché ce l'ha stampato sul volto che sta godendo.
"Lo sai puttana che hai una bella figa? e anche un bel culo .... e un bel buco del culo!"
così spinge quel porco e il dito entra, piano piano. E lei gode, vergognandosi.
Non parla, non dice nulla. Quelli si schiariscono ancora la voce, parlano in algerino tra loro, sputano per terra e lei si bagna.
Poi, d'improvviso sente bagnarsi le tette. Un algerino le sta succhiando i capezzoli rossi e gonfi. Comincia a gemere. Questa cosa la fa impazzire. D'istinto le viene di allargare le gambe.
"Troia puttana bianca!". Le toccano il culo, le cosce nude.....la figa glabra.
Poi la spingono, verso il cesso, sporco, lurido.
Lei non ci vuole andare, protesta, ma non può proprio sottrarsi ormai.
La sbattono contro il muro e le allargano bene le gambe affusolate, poi le aprono la figa e di nuovo la guardano. Parlano ancora tra loro in arabo, quel maledetto dialetto scurrile e lei si sente davvero la loro puttana.
Uno le sputa sul culo, la saliva scivola piano sullo spacco, poi un altro, poi un altro ancora. Ha lo schifo di tre uomini sul culo e se lo sente colare sulla figa bollente, pulsante.
Uno di loro si sbottona i pantaloni e tira fuori il cazzo. Le accarezza lo spacco con la cappella e lentamente comincia a penetrarla. Affonda, mentre lei geme. È calda, eccitata all'idea di essere scopata davanti ad un gruppo di uomini.
Che puttana !!!!! il cazzo di quello entra ed esce e la sua figa si spalanca come un fiore a primavera.
L'algerino la scopa sempre più forte! poi le sborra sul culo e prima che il buco si richiuda entra un altro. La scopano così, a turno, fino a farla diventare viola. La eccita essere la loro bianca puttana! quegli arabi cafoni, ignoranti.
Le sborrano sulla schiena liscia, sulle cosce, sul buco del culo semi aperto.
E quelle mutandine bianche, ora a terra, che raccolgono quello schifo dal pavimento ....
"Che bella troia! ora inginocchiati".
Lei ubbidisce, si sente schiava, sottomessa a quel branco lussurioso.
Quello che l'ha scopata per primo ora le dà il culo. Vuole farselo leccare. Un altro le prende la testa e gliela sbatte sullo spacco dell'amico.
"Lecca puttana!" e lei apre la bocca, tira fuori la lingua e inizia a leccare, da brava cagna. Sente quel sapore di sudore, misto a merda .... e le piace. Le piace da morire, quasi non riesce a smettere .... Lecca con tutta se stessa, mentre le spingono la faccia in quel culo peloso, di arabo sporco.
E intanto la sua figa continua a pulsare.... fino a sentirsi toccare. Un altro algerino la sta penetrando con lo scovolino del cesso. Le passa le setole sporche sul ventre, poi sul pube e infine sulla figa aperta, fradicia, odorosa, quello scovolino lurido le entra dentro, in quel paradiso dolce e profumato, lo sporca, lo rende sudicio .... e a lei questo piace da morire.
La eccita essere trattata in quel modo, a leccare culi, i culi degli uomini, dei porci, degli algerini.
E così ne lecca un altro .... e un altro ancora .... senza fermarsi... mentre quelli la scopano con quel bastone di plastica lercio. Glielo infilano nel culo, poi in bocca. Parlano ancora nella loro lingua e lei gode. Gode a sentirsi un'estranea in mezzo a loro, usata, umiliata, perché tanto le bianche sono tutte puttane!
«Racconto ben scritto, molto eccitante, tranne che per gli sputi, il fatto di dover leccare culi sporchi e la penetrazione con lo spazzolone del cesso sarà, ma mi viene il vomito solo al pensiero... »