Quando Vittorio andò ad aprire la porta, Mattia aveva in mano un bel mazzo di rose rosse, di quelle che un amante regala alla propria donna, simbolo di passione e desiderio.


Entrò salutando l'ospite che lo fece accomodare salutandolo come un vecchio amico, eppure c'erano quasi 15 anni di differenza, 54 Vittorio 38 Mattia.


“Che belle rose, sono per me?” disse ironicamente Vittorio


“Ahahahahah, sempre a scherzare, anche quando ti si tromba la moglie eh, no sono per Marta a te ho pensato ad un bel paio di corna” disse altrettanto ironicamente “spero siano comunque gradite”


“Lo sai, se fatte bene e con passione, ma soprattutto con Marta soddisfatta, sono il regalo più ambito. Dai accomodati in salotto iniziamo l'aperitivo io e te, la signora è a finire di prepararsi, lo sai che non vuole sfigurare”


I due uomini entrarono in salotto dove sul tavolino davanti al divano c'era una bottiglia fredda di prosecco, qualche salatino e qualche tartina, preparate da Marta, Vittorio stappò la bottiglia e ne versò una quantità nel bicchiere di Marco, poi nel suo ed infine nel terzo bicchiere dal quale avrebbe bevuto sua moglie.


Iniziarono a chiacchierare del più e del meno come due qualsiasi amici, del resto il sesso era una parte del rapporto che si era instaurato tra i tre.


“Insomma, hai dovuto rinunciare alla festa a casa di Federica e Gianni” domandò Vittorio.


“Non è di certo un sacrificio per me, anzi, certe situazioni a volte sono anche caotiche, divertenti, ma allo stesso tempo è passare da una donna all'altra, così invece potrò godermi Marta come merita, lo sai che è la mia preferita”


Vittorio lo sapeva, come sapeva che Mattia era il preferito di sua moglie, tutto sommato andava bene anche a lui godersi una serata tranquilla dove gustarsi la moglie tra le braccia del suo più giovane amante.


“Certo ti capisco e nonostante non mi dispiaccia stare in compagnia numerosa, mi dà molto piacere saperti qui, sei un ragazzo che conosce le regole del gioco e sai comportarti bene, non è da tutti i singoli capire le esigenze di una donna”


“bhè sai, se non conoscessi le regole e non mi comportassi secondo i gusti delle coppie, non ci sarei più nel giro, sapete bene come circolano velocemente e precise le voci nell'ambiente”


“Vero, anche noi abbiamo fatto appunti a singoli che su annunci promettevano mari e monti, ma all'atto pratico sono stati bravi solo a svuotarsi i coglioni”.


In quel momento apparve Marta, le sue labbra disegnavano un sorriso soddisfatto, colorate da quel rosso Chanel, labbra che in gioventù non voleva mai tingere per via della loro forma accentuata e piena, particolare che molti uomini ammiravano fantasticandoci su. Gli occhi, vivi e sorridenti, avevano l'ombretto ben miscelato con un paio di colori scuri che richiamavano l'abito, un miniabito grigio scuro, con il giusto scollo che metteva in risalto la terza piena, gli spallini che si congiungevano nella parte posteriore lasciando una metà porzione di schiena nuda, le gambe, che tanto lei allenava assieme ai glutei, erano fasciate con una calza nera di seta, classica, con la riga dietro, sorrette da un reggicalze, nascosto dalla gonna che arrivava appena sopra il ginocchio.


Marta guardò Mattia e gli sorrise “Ben arrivato”.


Il ragazzo sulle prime non rispose poiché intento ad ammirarla, l'aveva vista molte volte a feste e privè, qualche volta anche quando fu da loro ospitato, ma mai l'aveva vista con l'eleganza mixata alla sensualità con la quale stasera la sua amante aveva deciso di presentarsi.


“Ciao Marta...stasera sei più bella del solito” le disse ammirandola


“Mmmmm iniziamo con l'adulandomi, bravo, mi conosci bene, sai quanto mi piaccia” disse facendo volutamente l'oca giuliva, atteggiamento che riservava solo alle persone che la conoscevano bene, proprio perché lei non lo è mai stato, né in gioventù né dopo il matrimonio con Vittorio. 


Si avvicinò e baciò Mattia sulle labbra come se stesse salutando il suo uomo, con un bacio passionale, prolungato, socchiudendo la bocca e facendo si che le due lingue si incontrassero e si toccassero, il tutto mentre Vittorio li ammirava.


Marta si staccò dalle labbra di Mattia e prese la flute di prosecco che Vittorio le consegnò, lei sollevò il calice dicendo “Brindiamo?”


“A cosa brindiamo?” domandò Mattia.


“Bhè al nostro bel trio” disse Vittorio


“Mi sembra giusto, un brindisi a noi tre, amici e complici” sollevando il bicchiere, Mattia si rivolse ai due che gli stavano davanti che fecero altrettanto, per poi iniziare a sorseggiare il vino bello fresco.


Marta si mise a sedere sul divano ed accavallò le gambe, facendo si che la gonna risalisse e scoprisse il reggicalze, lo fece volutamente, le piaceva eccitare gli uomini, le piaceva essere desiderata ed ammirata, amava portarli all'estrema eccitazione, ma quella sera, prima di iniziare a giocare, aveva da chiarire un aspetto importante.


“Mattia, sai perché sei qui stasera?” domandò Marta


“Bhè, spero per poter giocare con voi” disse scanzonato senza cogliere quel tono serio che aveva volutamente mettere la sua amante.


“Mattia, me lo auguro anche io che tu voglia giocare con me, specie dopo quello che ti dirò ora”


Vittorio era seduto sul suo sofà e li guardava e li ascoltava, come se fosse invisibile, ruolo che ha sempre amato assumere durante gli incontri della moglie.


“Oddio, se mi dici così mi fai preoccupare, sentiamo...magari però prima di scappare finisco il prosecco” disse divertito Mattia, sperando che fosse una cosa di poco conto.


“Cretino...ahahahah, no non è niente di grave, ci mancherebbe, solo che domani arriverà nostro nipote, lo dovremo tenere ospite non sappiamo ancora per quanto tempo, inizierà l'università qui e mia sorella mi ha chiesto di tenerlo da noi finchè non trova un alloggio”


“E allora? Ahahaha io che pensavo chissà che, avevo la paura che mi dicessi che sarebbe stato il tuo ultimo incontro poi smettevi di giocare”


“In effetti così è, finchè ci sarà lui non penso si riesca a fare incontri, non vogliamo essere scoperti e far nascere uno scandalo in famiglia, penso tu mi capisca”


Mattia la ascoltava attentamente, ma i suoi occhi erano su quelle splendide gambe accavallate che mostravano l'orlo delle calze fermate dai laccetti.


“Certo, capisco la tua paura e perplessità, penso sia lecita, ma sinceramente, con le dovute cautele, possiamo sempre trovare delle soluzioni che non vadano ad intaccare la vostra reputazione, mi rendo pienamente conto di tutto, ma mi sembra riduttivo dover fermarsi senza studiare situazioni alternative”


“Ecco” si intromise per la prima volta Vittorio “è un po' quello che le ho detto io giorni fa, ma a quanto pare ancora non si è convinta”


“Lo sapevo, ora vi coalizzate contro di me”


“Ma no Marta, niente coalizione, solo che penso, come più volte detto, che ti stai fasciando il capo prima di rompertelo, vediamo come va la convivenza con nostro nipote, non precludiamoci tutto sin dall'inizio”


“Vittorio, senti, non penso che sia il momento per parlarne, penso che promettere a Mattia o altri cose che poi non possiamo mantenere, non è nel nostro stile, meglio uno stop che poi magari non lo sarà”


“Scusate se mi intrometto” disse Mattia “sinceramente non so quale sia il problema e quanto grave sia, capisco ciò che dice Marta, ma è anche vero, cara, che precludere il tutto senza sapere dove cascherete, mi sembra una precauzione eccessiva. Magari poi troverete il tempo per continuare a giocare, non essere troppo rigida, lascia uno spiraglio, sempre mettendo in primo piano la vostra riservatezza, evitando gli scandali che giustamente ti spaventano”.


Marta lo ascoltava, aveva un'espressione un po' infastidita, non tanto dalle parole di Mattia, piuttosto era infastidita da quelle di Vittorio che sembrava quasi volesse forzarla.


“Esattamente” si intromise Vittorio “dico questo anche io, non voglio forzarti, tesoro, mai l'ho fatto e mai lo farò e dovresti saperlo, ti dico solo, rifletti, non precluderti nulla”


Marta fissava il pavimento riflettendo sulle parole, cercando di capire dove il suo ragionamento fosse sbagliato in modo da poter replicare, ma più che pensava più che capiva che tutto sommato i suoi due uomini avevano ragione. “bhè, probabilmente avete ragione voi, la sospensione dei giochi non sarà la soluzione migliore, e da parte mia prenderò in considerazione eventuali alternative, ma che siano sicure, che non mettano a repentaglio il nostro buon nome di fronte alla famiglia.”


Vittorio sorrise alle parole della moglie, tirando con calma dalla pipa una boccata di fumo del tabacco aromatizzato al whisky, gustandola come si gustava le parole di sua moglie, percependo quel senso di vittoria che spesso aveva provato in passato quando Marta, prima timorosa, poi perplessa, passava a mettere in pratica quelle pratiche da lui desiderate.


Mattia, vedendola perplessa, si inginocchiò ai piedi di Marta, iniziando ad accarezzarle sensualmente le gambe, come per ricordarle il perché della sua presenza. Lei sentì sciogliere le sue preoccupazioni, le mani sapienti del suo amante, che sapevano come toccarla e con quale intensità, la fecero trasalire ed istintivamente aprì le cosce come per favorire i tocchi di Mattia che poté notare che tra le cosce c'era uno di quei micro perizomi trasparenti che tanto amava indossare la sua amante. Lei si godette per qualche momento le dolci carezze, ma sapeva bene che erano non erano fine a se stesse, ma servivano a risvegliare quell'appetito sessuale che Marta teneva sempre in serbo per lui, così con un gesto lo invitò a sedersi sul divano accanto a lei.


Matteo si alzò e si sedette accanto a Marta, passando la mano attorno alle spalle e spingendola dolcemente verso di lui in modo che le labbra dei due amanti potessero sfiorarsi per poi iniziare a baciarsi voluttuosamente, con passione, dando modo alle rispettive lingue di danzare dentro la bocca di entrambi.


Le mani di Mattia ora passarono sui seni della sua donna, accarezzandoli prima da sopra l'abito, poi scoprendoli abbassando contemporaneamente sia l'abito che il reggiseno. Sempre baciandola, le sue dita iniziarono a stuzzicarle prima un capezzolo, poi l'altro, entrambi belli duri ed eretti, svettavano sul morbido seno di Marta, che di suo iniziò a toccare tra le gambe Mattia sentendo, nonostante i jeans, l'erezione già pronta. 


Dei tanti amanti avuti, certamente Mattia non era il più dotato, non come quello conosciuto anni fa a Cap d'Agde che era enorme sia in larghezza che in lunghezza, si era vergognata di sapere i centimetri, ma li aveva stimati sui 23 o 24. Mattia aveva dichiarato 18 centimetri che comunque erano belli tozzi, sempre duri e, cosa più importante, sapeva usarlo riuscendo a coinvolgerla anche cerebralmente.


“Mmmmm adoro i tuoi seni lo sai?” e si chinò a succhiarli, leccarli e mordicchiarli facendola gemere. Vittorio era seduto di fronte sulla poltrona e li osservava divertito e soddisfatto di vedere sua moglie completamente presa e concessa al giovane amante.


“oh si Mattia, mi fai impazzire ogni volta” sospirava mentre parlava, gustandosi le labbra sapienti sui suoi capezzoli.


Iniziò con difficoltà a sbottonare i jeans, ma tra la posizione che Mattia non voleva mollare per gustarsi al meglio i seni, gli occhi che erano chiusi per gustarsi le attenzioni del suo amante, l'azione per liberare il cazzo di Mattia era praticamente nulla. Vittorio, notando la difficoltà della moglie e per non interromperle il piacere, si alzò e sbottonò i pantaloni del loro bull che, come in queste occasioni, non indossava intimo esponendo così il pene eretto.


Subito Marta con la mano afferrò l'asta iniziando una lenta sega, mentre Vittorio tornava al suo posto per godersi la visione dei due amanti.


La mano saliva e scendeva fino in fondo l'asta esponendo ogni volta il glande rosso e pulsante di Mattia, le vene lungo l'asta erano piene e vistose, rendendo quel cazzo più interessante, dandogli quell'impressione di potenza.


“Lo sai che se continui così mi fai venire subito” la ammonì Mattia “come sai che preferisco farti venire prima io con la lingua” così dicendo si alzò e porse la mano a Marta così che potesse alzarsi e iniziare a spogliarla mentre la baciava; prima le fece scivolare l'abito ai piedi, lasciandola solo col reggiseno, tra l'altro che non svolgeva più il suo compito, le autoreggenti, le calze, il perizzoma e le scarpe. Sempre baciandola con passione, passò le mani dietro la schiena e con un gesto veloce sganciò il reggiseno facendolo cadere a destra, quindi si abbassò e afferrò le mutandine iniziando a sfilarle, portandole alle caviglie, in quel momento Marta aiutò Mattia alzando prima un piede poi l'altro in modo tale che anche il perizzoma finisse a terra con gli altri indumenti, infine la fece risedere sul divano mentre lui si inginocchiò, le fece allargare le gambe e iniziò a leccarle il clitoride con colpi lenti, ma precisi.


Subito Marta iniziò a respirare più profondamente, gustandosi la lingua di quel ragazzo che adorò sin dalla prima volta, e pensare che per lui per poco non rovinava l'amicizia decennale con Federica e Luigi, infatti fu la coppia amica che, in una festa come tante altre, lo portarono e lo presentarono come il loro nuovo amante fisso, ma nacque un'intesa quasi naturale tra lui e Marta già da quell'incontro orgiastico, infatti i due passarono più tempo assieme e, di nascosto da Federica, si scambiarono i numeri per poi rivedersi clandestinamente agli occhi della comune coppia amica. Sapeva leccare per essere uomo e giovane, caratteristica che pochi uomini hanno figuriamoci un poco più che trentenne, come le disse una volta “lecchi quasi come una donna”.


Più che il cunniligus di Mattia aumentava, più l'ansimare di Marta era profondo, lasciandosi sfuggire qualche gemito, sentiva la sua lingua che dava colpi secchi e veloci sul clitoride, con la lingua ben appuntita e rigida, la fica già umida e calda che si era già dischiusa naturalmente accolse senza sforzo due dita favorendo il primo grido più deciso perché, una volta entrati, i polpastrelli già massaggiavano le pareti vaginali in ogni direzione, facendo contrarre la vagina e provocando i primi intensi piaceri a Marta che non riusciva a rimanere del tutto ferma, ma muoveva il bacino assecondando gli impulsi vaginali.


Le dita di Matteo iniziavano ad essere sempre più umide, entravano ed uscivano contemporaneamente ad un movimento rotatorio che stimolava sempre più la vagina e la predisponeva al prossimo schizzo che in Marta era sempre generoso. Fu questa caratteristica che fece si che Matteo rimanesse affascinato da Marta, mai una donna aveva squirtato così intensamente sotto le sue attenzioni e per questo si sentiva appagato, per questo voleva continuare a godersi i momenti di piacere che lui le dava.


Un urlo sommesso di Marta annunciò il suo primo orgasmo,intenso, Matteo amava vederla schizzare, così si predispose a farsi innaffiarsi il viso, dette altri due colpi rotatori e decisi in vagina mentre la sentiva sempre più contrarsi e mentre lei aumentava il tono del gemito, tolse le dita e vide lo squirt veloce e diretto sul suo viso, un paio di schizzi abbondanti poi altri due più leggeri, con il corpo contratto e contorto dall'orgasmo di Marta che si muoveva sopra la sua testa, con le gambe di lei che, stringendosi un po' durante l'orgasmo, teneva la sua testa imprigionata, come se volesse lei venire sul viso di Matteo.


Placato il piacere, Marta si rilassò sul divano, massaggiandosi i genitali esterni come per prolungare quel piacere che si stava placando. Matteo aveva ancora la testa tra le ginocchia di lei che, piano piano, iniziavano a mollare la presa dandogli modo di potersi svincolare da quella piacevole prigionia.


Si alzò e si sfilò i pantaloni e la camicia che era oramai zuppa degli umori della sua amante, poi si sedette accanto a lei porgendole le sue labbra che Marta baciò voluttuosamente assaporando il suo stesso sapore.


Vittorio li osservava sorridente e soddisfatto accarezzandosi da sopra i pantaloni l'erezione che gli provocava la visione della moglie che godeva, il piacere di lei era il suo obiettivo sessuale, anche quando agli inizi della relazione il sesso era solo tra loro, lui raggiungeva l'orgasmo solo dopo che lei avesse goduto, ciò gli dava una tale soddisfazione cerebrale che si ripercuoteva anche a livello fisico, provocandogli l'orgasmo.


“Dai spostiamoci in camera” disse Marta dopo aver baciato Mattia e aver assaporato il suo stesso sapore.


I due amanti si alzarono, e mano nella mano si incamminarono verso il letto matrimoniale, mentre Vittorio rimase nel soggiorno iniziando a raccogliere le flutes ancora mezze piene del vino con il quale pocanzi avevano brindato, portò i bicchieri nell'acquaio, mise la bottiglia in frigo infine sistemò le rose in un contenitore con acqua, il tutto mentre già sentiva i gemiti dei due amanti provenire da camera.


Rimesso in ordine il tutto, si incamminò verso la camera, si affacciò e rimase appoggiato allo stipide della porta guardando sua moglie che, già nuda, era intenta in un intenso pompino a Mattia che, steso pancia in su, aveva gli occhi chiusi e la testa reclinata indietro che si gustava le labbra sapienti di Marta.


Lei alternava colpetti di lingua sul glande a lente e ben mirate leccate che dai testicoli risalivano fin sul prepuzio, per poi avvolgere quell'asta ben dura con le labbra, facendola scomparire nella sua bocca, facendo poi cominciare un movimento su e giù della testa, aumentando o diminuendo il ritmo in base ai gemiti di lui.


Marta adora portare al limite i suoi amanti usando la bocca, sapendo quando è il momento di allentare per non farli venire, ma allo stesso tempo portandoli vicini al piacere dando loro la sensazione di un orgasmo imminente.


Mollò la presa di quel cazzo duro e pulsante al momento giusto, lasciando Mattia in uno stato pre orgasmico che gli faceva uscire quel liquido spermatico trasparente che Marta adorava leccare dal meato.


Marta si voltò verso la porta percependo la presenza di suo marito, lo guardò sorridendogli e gli disse “arrivato giusto in tempo” per poi stendersi a pancia in su, gambe divaricate, in attesa che il suo amante la penetrasse. “Vuoi fare te?” chiese maliziosa al marito. Vittorio si staccò dalla porta, si avvicinò al bordo del letto sedendoci, attese che Matteo si posizionasse sopra Marta, poi prese in mano quel cazzo duro e pulsante e lo diresse verso la fica di sua moglie, tenendolo in mano fino a che poteva, vedendolo sparire pian piano.


Matteo, una volta che la sua asta dura e pulsante era completamente dentro Marta, iniziò un lento movimento circolatorio di bacino e nel contempo baciava con passione le voluttuose labbra della sweet, il tutto davanti a Vittorio che, rimasto a sedere sul bordo del letto, li ammirava soddisfatto.


Il contatto fisico tra maschi era iniziato da pochi mesi, fino ad allora Marta non lo tollerava, lo riteneva una perversione eccessiva, nonostante sapesse che il marito avesse desideri bisessuali, non tanto per un gusto prettamente sessuale, ma come aspetto cerebrale, il concedersi anche lui al bull fidato come atto di assoluta devozione verso il maschio che faceva godere la moglie. Già il permettergli di leccarla piena degli umori di Mattia già dalla prima volta che lei provò lo sperma in fica che non fosse di Vittorio, la lasciò inizialmente basita ed imbarazzata, ma poi eccitata ed appagata mentalmente. Con Mattia lei si sentiva a suo agio, certe fantasie che Vittorio le aveva confessato e che ritenevano assurde, con la presenza del giovane amante le considerava applicabili, proprio per la forte intesa che sia lei che suo marito avevano con lui.


Intanto il bacino di Matteo aveva iniziato ad avere movimenti più percettibili, facendo si che il pene accarezzasse più quanto possibile le pareti vaginali fradice di Marta che, presa dall'eccitazione e considerando che sarebbe forse stato l'ultimo momento di intimità da lì a qualche mese, sentì la voglia di realizzare l'ultimo tabù del marito, ancora non concessogli, così si staccò dalle labbra di Mattia e iniziò a sussurrargli all'orecchio.


Vittorio, nonostante la vicinanza, non riusciva a percepire cosa stesse dicendo, ma, finito il dialogo segreto, vide i volti di entrambi che lo fissavano con uno sguardo malizioso. Marta ruppe il silenzio “amore, hai sempre la voglia di succhiarlo?” Nel contempo Mattia si sfilò da Marta e si sedette sui talloni lasciando che il cazzo svettasse in tutta la sua erezione, lì, a pochi centimetri dalla fica fradicia.


Vittorio guardò Marta e le sorrise soddisfatto, nonostante non capisse quel repentino desiderio che fino ad allora aveva avversato, ma senza dire una parola, si chinò sul cazzo di Matteo e, goffamente, iniziò a succhiarlo, prima avvolgendo la cappella tra le labbra, poi iniziando un movimento su giù della testa iniziando de facto il suo primo pompino.


“Allora, tesoro, come succhia il mio maritino?” domandò Marta gustandosi la visione di Vittorio che succhiava il suo amante.


“Bhè per essere la prima volta non male, anche se sento un po' i denti” disse con quel tono di ironia che sempre tenevano nei loro giochi sessuali, proprio perchè di giochi si trattava, nessuno dei tre amava troppo prendersi sul serio, certo, godendo, ma allo stesso tempo ridendo.


“Amore, devi dargli piacere a Matteo, non fargli male, sennò poi dopo non mi scopa” disse con tono ilarico Marta.


Vittorio cercò di migliorare la presa in bocca del cazzo di Mattia, aprendo di più la mascella per evitare che i denti toccassero l'asta del loro amante.


“Amore, vedi, alla fine ho ceduto, mi fa strano vederti con un cazzo in bocca, sai? Ma sai anche che con Matteo presente perdo ogni inibizione, spero ti stia piacendo”


Vittorio, senza mollare la presa del cazzo, continuava il movimento su e giù con la testa, avvolgendo sempre meglio l'asta tra le sue labbra, guardò la moglie e con occhi sorridenti le rispose in maniera affermativa.


“la prossima volta magari facciamo iniziare Vittorio, così' me lo fa venire duro e te lo ritrovi pronto” disse a Marta mentre le toccava il seno e giocava con i capezzoli.


Lei, nel frattempo, si godeva la mano del suo amante sui seni, si toccava piano il clitoride ed ammirava soddisfatta il marito che, per la prima volta, succhiava un suo amante.


Il pompino di Vittorio durò qualche minuto, il tempo di rendere completamente eretto il pene di Mattia, poi si stacco e disse “Penso che sia ben pronto per te amore, ora lascio il passo”


Lei lo guardò sorridente, con sguardo malizioso, si avvicinò al volto del marito e lo baciò con passione, giocando con la sua lingua, poi staccatasi disse “sai di cazzo amore mio...che stano, ma eccitante”


Si stese pancia in su, allargò le gambe invitando il giovane amante a possederla, cosa che venne colta immediatamente, Mattia iniziò a penetrarla con voglia e vigore, facendola subito ansimare e gemere di piacere.


La serata, che avrebbe preveduto la cena, continuò invece sul letto dei due coniugi fino attorno alle una di notte, poi, loro malgrado Vittorio e Marta dovettero congedarlo come si erano promessi di fare per non apparire la mattina seguente, all'arrivo di Lorenzo, stanchi.