Mi chiamo Elisa ho trentacinque anni, sono alta m. 1,75, occhi scuri e capelli neri che mi arrivano alle spalle. Ho una quarta di seno, un bel culo alto e sodo e gambe ben tornite, labbra sensuali e un sorriso molto solare. Nella vita sono un architetto ed esercito la libera professione. Mio marito si chiama Marco. Nella vita siamo una coppia cui piace giocare con altre persone, uomini, donne o coppie, ma in questi giorni siamo divisi dal lavoro. Marco, con la sua impresa edile, sta ultimando un residence a Sigonella e, nonostante la distanza da casa non sia poi tanta, ha deciso di restare lì sul posto; intende finire prima un lavoro urgentissimo, ma che certamente non sarà ultimato prima di venerdì o sabato. Io, invece, sono alle prese con un progetto, a cui sto lavorando da circa tre mesi. Ogni volta che incontro il cliente, mi viene richiesta l’ennesima modifica e questo, alla fine, si rivela snervante. Ho rimodulato il progetto almeno dieci volte, fra correzioni, modifiche e inserimenti di nuove idee. Oggi, dopo l’ennesima richiesta di modifica, me ne sono andata, ho preso la mia borsa con l’occorrente, che porto dietro da tre giorni senza averne mai avuto il tempo di poterlo fare, e sono andata a sfogarmi in palestra.
Sono esausta, irritata ed ho voglia di sfogarmi.
Avrei anche voglia di scopare, ma Marco non c’è e l’astinenza si fa sentire; intanto sono certa che sabato, al massimo, avrò tutto il cazzo che voglio: egli, sotto questo aspetto, è fenomenale.
Quando entro in palestra, ci sono solo sei persone e mi ricordo, solo allora, che l'indomani, in città, è la festa del patrono, una ricorrenza molto sentita e, poiché cade di giovedì, tutti fanno il ponte.
Inoltre, l’approcciarsi della primavera, con temperature più miti, invoglia a fare una passeggiata fuori porta. Delle sei persone, quattro sono maschi e due femmine, una più giovane e l’altra intorno ai quarantacinque anni. Mi piace venire in questa palestra. E' diretta da Pamela, che è mia amica e con lei sto molto bene, anche quando ci troviamo insieme per delle seduta di puro sesso fra donne: mi lecca divinamente e mi fa godere come poche donne sanno fare. Per lei il sesso fra donne è un’arte e lei ne è una magnifica interprete. Pamela è una femmina stupenda, sia come donna da letto che fisicamente.


In questa settimana è assente per uno "stage" di aggiornamento sulle tecniche inerenti la palestra e ci ha lasciato con una nuova personal trainer di nome Yasmin, una bellissima ragazza brasiliana. Yasmin ha un corpo stupendo, ma non lo valorizza al massimo. Indossa quasi sempre dei pantaloncini larghi e nella sola parte superiore del corpo indossa magliette attillate, che mettono in risalto il seno.
Deve avere, come minimo, una terza abbondante, tonda perfetta, come, del resto, tutti i suoi lineamenti. Parla sempre a bassa voce e, attenta, ci segue in ogni esercizio. Da quando l’ho conosciuta, tre settimane fa, ho sempre avuto l’impressione che il suo sguardo si posi su di me con un certo interesse.
Dopo un po', due dei quattro maschi se ne vanno salutando Yasmin, mentre gli altri due stanno facendo i cascamorti con le due donne rimaste. La più giovane, infastidita, se ne va e quelli si dedicano alla signora, che sembra gradire le loro avances.
Il più giovane dei due viene verso di me, ma il mio sguardo truce la fa desistere. Mi accorgo che Yasmin fa un mezzo sorriso di compiacimento alla mia reazione nei confronti di quel galletto, per poi mettermi a spingere sull’attrezzo che sto usando, per scaricare al massimo la mia tensione, frustrazione e rabbia accumulate. Peccato! Era un bel maschio, ma non mi va di far sesso con lui; fra due giorni avrò Marco tutto per me, mentre adesso devo concentrarmi sullo sforzo. Dopo un po' se ne vanno anche la donna con i due galletti, che le scodinzolano attorno e la palestra rimane in silenzio, rotto solo dal mio muovermi con gli attrezzi. Yasmin mi osserva da vicino in silenzio e, quando vede che gli altri se ne vanno, si assenta per un momento, poi torna e si mette vicino a me: mi spiega e consiglia il miglior modo di ottenere il massimo dall’esercizio che sto facendo, con il minimo sforzo. La sua voce calda, sensuale, mi piace; la trovo dolce e gradevole, mi eccita il suo osservarmi in silenzio e mi sento scrutata dentro. Cazzo mi sto eccitando! Sento uno strano languore che mi fa bagnare le mutandine e la cosa mi piace davvero tanto. Si avvicina e le sue mani si uniscono alla mie nel suggerire l'uso di quella particolare attrezzatura e sento il suo seno premere contro la mia schiena; mi eccito, sento che potrei anche lasciarmi andare con lei: sono troppi i giorni che sono in astinenza e la voglia di godere sta prendendo forma e sopravvento nella mia mente.
Ci guardiamo per un momento in silenzio. Le sue labbra sono a pochi centimetri dalle mie, poi mi distendo per fare la panca per gli addominali e lei mi allunga le braccia, trasmettendomi una strana sensazione di piacere con quel contatto. Yasmin mi osserva in silenzio. Io sudo e cerco di concentrarmi sull’esercizio, ma la mia fica sta già grondando.
Ho voglia e si vede. Se continua così, fra poco i leggings saranno bagnati, oltre che dal sudore, anche dal piacere che ormai mi sta colando fra le gambe.
Si avvicina e mi massaggia delicatamente gli addominali; sento una vibrazione che parte dal cervello e si scarica fra le gambe. Il suo sguardo penetra il mio e non capisco più nulla. Le sue labbra si adagiano delicatamente sulle mie e la sua lingua si insinua con decisione dentro la mia bocca, in cerca della mia, con la quale intreccia una danza erotica sconvolgente. Mi bacia con passione, desiderio, e sento la sua mano che mi massaggia il seno, lo stringe e mi tortura il capezzolo da sopra la stoffa. Mi attira a sé e mi fa distendere a terra. Distese, ci spogliamo senza che nessuno di noi due si preoccupi del possibile sopraggiungere di qualcuno: adesso abbiamo solo voglia di godere. Ho voglia, ma mi sento a disagio; sono sudata, ma lei non si lascia condizionare, mi annusa e mi accorgo che si eccita ancor di più nel sentire la mia fragranza di femmina emersa con il sudore. Nuda fra le sue braccia resto passiva, lei incomincia a farmi sentire la sua lingua sul mio corpo che freme e si lascia andare. Mi bacia prima e poi, lentamente, scivola verso il basso: succhia divinamente i miei seni e poi sempre più giù, fin quando la sento che fa scorrere la lingua lungo tutto il taglio della mia fica, dal clitoride al buco del culo. Divina! Sento la sua lingua che si insinua dentro le pieghe della mia lumachina, che sbrodola e gode al contatto di quel serpentello che la sconvolge.
Fremo e, ben presto, sono preda di un orgasmo che mi fa tremare tutta. Vengo!



«Oddioo! … sììììì! Veeeengooooo!»



Sono scossa dal piacere. Il mio corpo si tende come un arco pronto a scoccare la freccia, per poi lasciarsi andare ed un piacere squassante mi sconvolge l’anima. Lei beve, si disseta alla fonte di Venere. Succhia ogni goccia del nettare che sgorga copioso dal mio corpo. Per un momento resto come inebetita, ma poi decido che devo ricambiare il piacere ricevuto. Mi rigiro e allungo le mani sul suo corpo. Torturo i suoi seni belli sodi e scoperti e poi mi distando nella posizione del 69 per scoprire il resto di lei, che ancora indossa i pantaloncini. Quando li faccio scorrere verso il basso ho una sconvolgente sorpresa. Davanti ai miei occhi si materializza uno splendido cazzo, di ottime proporzioni e perfettamente eretto. Adeso capisco il suo abbigliamento: serviva a mascherare un simile gioiello. Ben oltre i venti centimetri, dalla forma a tronco di cono, più largo alla base, e con una cappella rossa, come una fragola matura. Non ho mai avuto un'esperienza con un trans e adesso mi voglio proprio divertire. Dopo un attimo di stupore, apro la bocca e mi infilo in gola quel meraviglioso palo che ho davanti. Sento che lei gradisce la mia azione, emettendo un gemito di puro piacere, mentre prosegue a sconvolgere la mia fica. Adesso mi bagno ancora di più e già fremo al pensiero di ricevere dentro la pancia quel meraviglioso cuneo di carne viva. Ho un altro orgasmo sconvolgente. Tremo e succhio come se non ci fosse un domani! Yasmin si rigira e mi mette sotto di sé: sento il palo che preme sulle labbra della mia fica, che non aspetta altro che di sentirlo entrare dentro, per tutta la sua appetibile lunghezza. Tremo e imploro. Lei fa un sorriso malizioso e spinge tutta quella meraviglia dentro di me. Lo sento affondare e dilatare le pareti della mia fica, che lo avvolgono in un abbraccio godurioso, facendolo scivolare fin in fondo e, quando sento la cappella che ha raggiunto la parte terminale della vagina, il suo corpo aderisce al mio come una calamita. Godo, ho un orgasmo istantaneo. Lei mi lascia assaporare il piacere e poi mi scopa con estrema maestria. Affonda il cazzo in me con colpi sempre diversi: a volte veloci, altri lenti, con un affondo secco e rapido e spesso lo fa ruotare dentro in modo da dilatare sempre più la mia fica.
Godo e vengo a ripetizione. Mi pompa e quasi perdo i sensi: il piacere che provo mi fa perdere la cognizione del tempo. Poi mi solleva, mi appoggia a pancia in giù sulla panca e, mentre i suoi seni mi solleticano la schiena, la sento che mi penetra di nuovo da dietro.
Mi scopa con una resistenza incredibile e mi strappa un ennesimo orgasmo. Mi sento sfinita e la lascio fare, poi... sento che sfila il cazzo dalla fica e lo punta deciso al culo. Una breve pressione e me lo sento fino in gola. Consente che mi abitui alla penetrazione e poi prende a chiavarmi il culo con una maestria unica. Lo spinge dentro con decisione, mi tiene per i fianchi e mi pompa velocemente. Ho un orgasmo inaspettato perché è raro che godo di culo, ma lei è meravigliosa ed urlo tutto il mio piacere. I suoi colpi sono sempre più veloci e improvvisamente sento che resta piantata dentro di me, mentre una sensazione di calore mi inonda le viscere. Avverto il suo piacere che sgorga e si riversa nelle mie viscere. Poi lo sfila e velocemente lo presenta alla mia bocca, che lo riceve mentre due schizzi mi frustano il viso. Apro la bocca e succhio quello che ancora esce da quel meraviglio strumento di piacere. Restiamo per un lungo istante immobili, poi lei si solleva e mi aiuta rialzarmi.



«Dai, che andiamo a fare la doccia. Ho chiuso la palestra e adesso siamo solo noi due».



La guardo stupita e allora capisco cosa  era andata a fare quando si è assentata. Facciamo la doccia insieme; lei continua ad eccitarmi, passando le sue mani sul mio corpo. Io la masturbo fin quando lei mi fa inginocchiare davanti a sé e mi scopa la bocca; mi scarica dentro la gola l’ennesima sborrata.
Quando ci lasciamo lei mi ringrazia del piacere che le ho dato. Pamela, le aveva detto della mia bisessualità, ma non credeva possibile che mi fossi lasciata andare anche con lei e questo, oltre a sorprenderla, le ha fatto molto piacere.
La sera, mentre al telefono ne parlo con Marco, mi dice che si è eccitato al massimo e mi fa promettere che, al suo ritorno, ci divertiremo insieme a Yasmin e Pamela. Non vedo l’ora!


 


 Marco



Mi chiamo Marco, ha quarant’anni, sono alto m. 1,80, moro, occhi scuri, fisico tonico, spalle larghe e forti e, sessualmente parlando, ho una bella dotazione.
Di professione sono un imprenditore edile. Sono sposato con Elisa che ha trentacinque anni, alta m. 1,75, occhi scuri e capelli neri, che le arrivano alle spalle. Ha una quarta di seno, un bel culo alto e sodo, e gambe ben tornite, labbra sensuali e un sorriso molto solare. Nella vita è un architetto ed esercita la libera professione. Siamo una coppia cui piace divertirsi sessualmente in maniera libera e soddisfacente. Fin da quando l’ho conosciuta mi sono reso conto che, con il lavoro che faccio ed i vari impegni, la sera, quando torno, sono stanco e non sarei stato in grado di soddisfare al massimo i suoi desideri di femmina vogliosa e calda. In linea di massima, durante il giorno, è una donna impegnata nel lavoro, che svolge con passione e serietà, ma la sera si trasforma in una femmina da letto calda e molto esigente. La mia dotazione extra (ho un cazzo di oltre venti cm. con un bel diametro) è sempre sufficiente a farla godere, ma, col tempo, ho capito che, ad una donna di tal fatta, un cazzo solo non le sarebbe mai bastato e, allora, la scoperta del gioco dello scambio di coppia mi ha risolto al meglio il problema per eventuali corna, non certo gradite, se ad esse si associano tanti altri immancabili problemi.
Noi, quando ne abbiamo voglia, ci accompagniamo a coppie vogliose e scopiamo, divertendoci moltissimo con la reciproca soddisfazione che ce ne deriva nel vedere il proprio partner soddisfatto e appagato. Questo gioco ha reso il nostro rapporto molto forte e complice. Io amo Elisa e lei ama me, su questo non ci sono dubbi; poi, tutto quello che facciamo come coppia, è puro divertimento. In questi ultimi tempi il lavoro ci sta impegnando tantissimo. Lei è alle prese con un progetto che la manda ai matti; il committente le propone continue modifiche al progetto iniziale che la costringono a rimodulare tutto. Io, invece, sono stato contattato da un cliente, con cui ho già lavorato in passato, che mi ha chiesto di completare un lavoro che altri avevano lasciato a metà. Ho tentato di rifiutare, perché trovo più laborioso e complesso rettificare gli errori commessi da altri, ma lui ha insistito e non me la son sentita di rifiutarmi.



«Andiamo, Marco, lo sai che di te mi fido. Mi devi ultimare un residence, dove, al massimo, ci lavori tre giorni. Poi lo sai che non faccio storie per i pagamenti. A lavoro finito mi comunichi l'importo ed io non ti chiedo nulla: pago e via. Dai che sei il migliore e lo hai dimostrato tante volte».



In effetti con lui ho sempre guadagnato bene. Vado a vedere il lavoro e mi rendo conto che ci vorrà almeno una settimana, lavorando dall’alba al tramonto.
Cerco di obbiettare che non ho tanto tempo, ma lui mi anticipa metà della spesa e alla fine si parte.
Una settimana a Sigonella. Dobbiamo ultimare un fabbricato adibito a residence, dove alloggeranno persone che lavorano nella base militare. Decido di dormire nelle vicinanze per esser, la mattina presto, sul posto di lavoro, e finire in tempo. Questa lontananza forzata rende me e mia moglie piuttosto tristi; cerchiamo, con un contatto continuo, di renderla più accettabile. Il giovedì mattina sto cercando alcuni materiali che mi servono per completare il lavoro. Sono già passato da tre rivenditori, senza trovarli; sono proprio incazzato per la perdita di tempo e, alla fine, mi hanno indicato un posto dove posso trovare quello che cerco, ma devo spostarmi in un paese vicino. Cammino lungo le strade del paese alla ricerca del rivenditore e sono in periferia, quando vedo un cartello che attira la mia curiosità: ha un'insegna davvero invitante "SEXBAR".
Vedo delle persone che stanno facendo le pulizie e mi avvicino per saperne di più. Ottenute le informazioni, me ne vado a cercare quello che mi serve e poi torno al cantiere. La sera finiamo che sono quasi le venti.
Rientrati in albergo, i miei operai, stanchi, dopo una veloce cena, se ne vanno a letto, mentre io ho altro per la mente. Torno davanti a quel bar ed entro. Appena entrato mi trovo immerso in una incredibile bolgia dantesca. Gente che ride, beve e si diverte: in particolare si tratta di americani in servizio alla base Nato di Sigonella. Mi siedo e subito una bella cameriera, praticamente nuda, si avvicina e mi chiede cosa deve servirmi; poi mi mostra un psd per chattare tra tavoli e per fare richieste. Mentre consumo un drink, vedo che entrano delle coppie, singoli, e donne in coppia fra loro. Dal psd vedo che ci sono continue offerte e richieste fra le più strane, come quelle rivolte alle donne che vengono invitate a spogliarsi. Immediatamente scattano le proposte e anche offerte in denaro. Mi eccito al pensiero di potermi trovare qui con Elisa.


 


Continua…

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